giovedì 29 dicembre 2022

2022 - Un anno di letture

Ultimo post dell'anno e bilancio delle letture di questo 2022 che volge al termine. 
Rispetto allo scorso anno ho letto qualche libro in più, perché ci sono stati mesi prolifici, ma anche perché ho viaggiato e nelle lunghe ore avevo un libro sempre con me. Ci sono stati anche periodi a rilento, però, come questo dicembre, stracolmo di impegni e con un solo libro letto. Peccato, confesso che avrei voluto arrivare, almeno una volta, alla soglia dei 50 libri.

Sono stati invece 43, ma so benissimo che non è una gara. Ci mancherebbe. È che quando diventi una lettrice regolare e "intensiva", ma a mezza età, sai che non c'è tempo da perdere. I libri da leggere sono tanti, tantissimi, ci sono ancora decine di classici che non ho mai attraversato. Mi mancano i russi (solo Delitto e Castigo, per carità, troppo poco!), mancano all'appello tanti autori nordici che potrebbero emozionarmi, vorrei prima o poi leggere Michel Houellebecq, per dirne uno, percorrere tutto Philip Roth (nessuno dei suoi libri quest'anno, io che ho intenzione di percorrerlo in ordine e tutto), scoprire Manganelli, recuperare Calvino, addentrarmi nella Recherche (da potenziale proustiana). Insomma, sono centinaia i libri da leggere. 

giovedì 22 dicembre 2022

Quel Natale di tanti anni fa...

Come mi capita di dire spesso ultimamente, dai 50 la percezione del tempo cambia, si modifica a favore di un salto costante all'indietro
Vabbè, non che debba essere un difetto di tutti. Certo è un difetto tutto mio. 
Per esempio, questo è il primo periodo natalizio in cui mi tornano in maniera più insistente in mente le feste natalizie di molti anni or sono, e se dico molti intendo una trentina di anni fa. 
Fra il 1991 e il 1994 ricordo di aver vissuto i più bei Natale in assoluto. 
Avevo vent'anni, con la mia famiglia c'eravamo appena trasferiti in una casa che aveva costruito mio padre quasi del tutto, in collina, a qualche centinaio di metri dal mare. Era tutto nuovo di zecca, i miei genitori vollero acquistare il mobilio nuovo, io e mia sorella avemmo una cameretta molto bella, tenda principesca, lettini con trapunte coordinate, tappeto persiano. Sembrava la camera delle fiabe all'epoca. 
In quella casa mia sorella festeggiò i suoi 18 anni, nel salone grandissimo di quelli in stile sud, dove puoi fare ricevimenti perfino. Ricordo quella festa piena di ragazzi e ragazze, per me erano i tempi dell'università. 

mercoledì 14 dicembre 2022

Amare Virginia Woolf. E rileggerla.

 

Il tempo passa in fretta, è una variabile con la quale in età matura fai i conti di continuo.
Ebbene, qualche giorno fa mi sono ritrovata per le mani i miei libri su e di Virginia Woolf, libri che ho "attraversato" diversi anni fa, il cui ricordo è ancora vivo. Vorrei rileggerne alcuni, perché vale quello che ha detto Marcello Fois nel bellissimo incontro avvenuto a Più Libri Più Liberi (Marina Guarneri, la mia compagna di scorribande letterarie ha scritto qui della nostra giornata alla kermesse libresca): fra i 50 e i 60 anni si deve leggere e rileggere perché è il decennio perfetto per gustare appieno la vera letteratura
Sono trascorsi quasi 10 anni dall'epoca in cui lessi la Woof per il mio spettacolo teatrale Falene, ora vorrei farlo per capire meglio, per entrare fino in fondo nel circuito stupefacente delle sue parole.  

mercoledì 7 dicembre 2022

Cos'è la leggerezza?

Vi capita di sentirvi addosso un carico troppo pesante da tollerare?
Di dare troppa importanza a qualcosa che in realtà non lo è, di fissarvi su un'idea pur consapevoli che senza quel tarlo vivreste magari molto meglio? Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita. Per quanto mi riguarda, dalla mia ormai matura età posso dire di aver capito alcune cose, una di queste è di non sottovalutare lo stress derivante da quella fatica di arrovellarsi su cose e persone. Non si pensa mai a quanto sia nocivo non votarsi invece... a una sana leggerezza. Donarsi serenità, raggiungere una vera e propria pace con se stessi e il mondo è un regalo che dovremmo farci tutti. Non fa parte delle nostre priorità, presi come siamo da obiettivi che paiono più concreti: mirare a una carriera soddisfacente, concludere un progetto al meglio, ampliare gli interessi. Tutte cose sacrosante, ma quanto sappiamo conciliarle con la leggerezza? 

mercoledì 30 novembre 2022

La pifferaia di Hamelin :)

Non manca molto al termine di questo anno, presto ci verrà spontaneo fare bilanci. Infrango la tradizione di fine dicembre e faccio un piccolo bilancio adesso. 
Quest'anno ho scritto due post in cui mi sono raccontata più da vicino, affidando alla scrittura il potere terapeutico di farti tirare fuori quella piccola angoscia, quel pensiero non proprio gioioso. Non c'è mai un prima e un dopo per quello che riguarda i momenti in cui si è "giù di corda". Esserlo è connaturato nelle anime tendenzialmente malinconiche. Si può esserlo dopo un'ondata di emozioni (per esempio dopo le messe in scena di uno spettacolo molto apprezzato) oppure al termine di una vacanza (come al ritorno da una Sardegna che mi ha stupito e riempito di bellezza) o in decine di altri momenti in cui a un periodo di risalita della curva subentra un precipitare. 
Non ha una lunga durata, perché se sei orientato a progettare di continuo allora la mente si rigenera, tu come suol dirsi butti il cuore oltre l'ostacolo e vai. Con nuove energie. 

giovedì 24 novembre 2022

Il caffè di Luz e Marina: i sette vizi capitali... l'accidia



LUZ   Cara Marina, eccoci giunti all'ultima tappa di questa lunga disamina dei Sette vizi capitali: l'accidia. Prima però dimmi cosa gusteremo durante la nostra chiacchierata. :)

mercoledì 16 novembre 2022

Vardø. Dopo la tempesta - Kiran Milwood Hargrave

Incipit: Quella notte Maren sognò che una balena si era arenata sugli scogli davanti a casa sua. 
Era scesa dalla scogliera fino al corpo ansimante, aveva appoggiato l'occhio contro l'occhio della balena e abbracciato la grande massa puzzolente. Per lei non poteva fare altro che quello. 
Gli uomini erano calati in massa dalle rocce come insetti rapidi e neri, i corpi massicci in un baluginio di lame e falci. Avevano cominciato a squarciare e tagliare prima ancora che fosse morta. 
La balena sussultava e tutti loro spietati la trattenevano con tenacia come reti tese attorno a un banco di pesci, e a Maren crescevano braccia sempre più lunghe e possenti - la stringeva tutta, forte - fino a non sapere più se era un conforto o una minaccia e non le importava, fissava solo l'occhio con il suo occhio, senza un battito di ciglia. 

Nella scorsa settimana, che sarebbe terminata con lo spettacolo, sono stata due giorni a casa, temendo un abbassamento di voce che avrebbe messo in pericolo la messa in scena. Coperta e bevande calde, e questo romanzo appena acquistato in sconto.
Ne avevo letto di commenti entusiastici, ma c'era a prescindere qualcosa, in quel titolo per cominciare, che mi portava a volerlo leggere, a maggior ragione perché la storia si dipana attorno a fatti realmente accaduti. 
Vi domando: sapevate che, nel XVII secolo, nell'alta Norvegia ci fosse stata una terribile caccia alle streghe? Sì, proprio quella persecuzione ai danni di donne innocenti, accusate di stregoneria e di atti inenarrabili. Qui avvenne in modi anche originali, non solo in stile Salem, perché furono perseguitati anche uomini e donne appartenenti all'etnia Sami, più nota come "lappone". 

giovedì 10 novembre 2022

Laurearsi prima del previsto. Del chiacchierato merito e altre amenità.

È notizia dibattuta in questi giorni: Carlotta Rossignoli, 23enne influencer da più di 40.000 followers su Instagram, il 26 ottobre scorso pubblica un carillon di foto con tanto di tailleur minigonna rosso e corona d'alloro, annunciando di avere conseguito la
Laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, 110 e lode e menzione d'onore
E fin qui. Aggiungiamo: consegue la laurea - quella laurea! - 11 mesi prima rispetto ai 6 anni canonici occorrenti per il titolo. 
Alla domanda: come hai fatto? La nostra risponde: "Non ho perso tempo, non perdo mai tempo. È stata impegnativa anche perché il corso era tutto in inglese". 
Il punto è che la nostra influencer è una seguitissima e la notizia diventa tale, la sua eco rimbalza fra le aule dell'università San Raffaele (università con retta da 20.000 euro all'anno) dove il titolo è stato conseguito e in molte altre, fa il giro del web, diventa virale sui social e orde di studenti, medici laureati, giovani e di tutte le età, si scagliano contro la fanciulla brandendo lo stigma del "si vergogni", del "così siamo capaci tutti", del "com'è possibile che abbia raggiunto tutti i crediti?" ecc. 

mercoledì 2 novembre 2022

Noi siamo i libri che leggiamo?

Stamattina su Instagram ho letto un post interessante, uno di quelli di Guendalina Middei, autrice del romanzo storico Clodio, edito da Navarra. 
La cito: Chi sono io? Sono tutti i libri che ho letto. 
Leggo ogni giorno. Con i libri parlo, litigo, li interrogo. Li faccio miei. Smettere di leggere per me sarebbe come smettere di respirare. Sono una lettrice onnivora, ma ho una vera e propria ossessione per la letteratura russa e per la Russia in generale. Ho un debole per gli scrittori contorti, problematici, folli. Nabokov, Bernhard, Krasznahorkai assieme a Dostoevskij e Cechov occupano un posto speciale nel mio cuore. 

Facciamo dunque questa riflessione da lettori "intensivi".
Noi siamo i libri che leggiamo? Per me la risposta è sì. Leggere significa anche fare delle scelte. Ciascun lettore è quel preciso lettore, ama spaziare o si affida a un solo genere, acquista in maniera compulsiva perché legato al possesso del libro oppure acquista poco e si affida anche a biblioteche, è un lettore curioso e va a caccia di autori nuovi oppure ancorato ai classici, ecc. 
La nostra identità di lettori coincide con la nostra identità tout court, perché il libro è come un abito, scegliamo quello che ci piace e siamo certi accresce il nostro bagaglio interiore. 
Vero è che leggiamo anche per semplice e puro passatempo o intrattenimento, ma il vero lettore forma in sé uno spazio ideale, "abitato" da quegli scrittori e scrittrici che di più lo hanno emozionato, dai quali ha tratto insegnamento, che sono stati strumenti per affinare il proprio pensiero e la propria visione del mondo. Ecco perché siamo soliti tornare a bussare a quella porta e non ad altre. 

domenica 23 ottobre 2022

Come ho costruito lo spettacolo su Anna Magnani (e com'è andato il debutto)...

Daniela Rosci è Anna Magnani 

Trascorsa una settimana dal debutto, metabolizzate le emozioni, eccomi qui a scriverne. 
Come in ogni mio spettacolo, fino a un attimo prima della messa in scena non sono mai certa della sua riuscita. Credo di averne già scritto in passato. Mai come questa volta però mi sono sentita addosso, e i miei compagni di viaggio con me, una "sindrome dell'impostore" portatrice di dubbi, di quell'incertezza che ti fa sospettare di aver scomodato una figura immensa di attrice senza riuscire a raccontarla a dovere. Adesso è possibile dire "sì, ci siamo riusciti". 

sabato 8 ottobre 2022

Una platea per Anna Magnani

 

La mia scrittura subisce in queste settimane una battuta d'arresto inevitabile. Così come la lettura, che langue fatta eccezione per pochissima roba. Sono concentrata su una miriade di cose, su altro. 
Fra una settimana esatta sarò su questo palcoscenico, il mio sguardo si muoverà fra la scena e questa platea, dalla quale guarderanno in decine uno spettacolo che spero susciterà ricordi, emozione, riflessioni. 
Questo mio racconto, spezzato a pochi giorni dal debutto nel marzo del 2020, quando si spensero i riflettori di tutto il mondo e restammo attoniti e rinchiusi nelle case, ha subito un forte scossone nel tempo. Il cast, composto da quattro interpreti, si è modificato per metà, il che lo renderà certo uno spettacolo diverso da come era stato pensato, ma sono propensa a credere a una sorta di inevitabile destino, un "doveva andare così". 

lunedì 26 settembre 2022

Il caffè di Luz e Marina: i sette vizi capitali... l'ira

LUZ   Cara Marina, eccoci giunte al penultimo nostro caffè sui Sette vizi capitali. Riprendiamo dopo un po' di mesi per completare il nostro percorso. Cosa porti di buono da mangiare? Sono curiosa di scoprire come lo accordi con questo vizio di cui tutti/e siamo vittime prima o poi: l'ira.

MARINA  Ben tornata dalle vacanze, Luana! E così siamo di nuovo alle prese con i “nostri” vizi: da questo qui - ahia - direi che non posso prendere le distanze. Ma ora sediamoci comode e, tra un dolcetto al cocco e un altro (sono i miei batuffoli “cocco-losi”, in genere li preparo per smaltire tensioni o stati di nervosismo), scopriamo, come al solito, le nostre debolezze.
Diresti mai, conoscendomi, che sono una persona irosa?

LUZ   No, non lo direi. Io ti vedo come una persona che anzitutto ha saputo fare in modo che in casa propria non ci siano conflitti. E se ci sono discussioni, non sono mai liti. Vedo te e l'intera famiglia come persone pacate e sorridenti e vi immagino sereni. Insomma, non ti immagino portare la voce a un volume alto e a un tono collerico. Per farti arrabbiare cosa ci vuole? Da come ti conosco, immagino chissà che debbano infliggerti per farti adirare. :)

martedì 13 settembre 2022

Villette - Charlotte Brontë

Incipit: La mia madrina viveva in una bella casa nell'antica e tranquilla città di Bretton. 
La famiglia di suo marito vi risiedeva da generazioni e, anzi, ne portava il nome - Bretton di Bretton -, non so se in ragione di una coincidenza o del fatto che qualche remoto antenato fosse stato personaggio di tale importanza da dover lasciare il proprio nome al luogo da lui abitato. 
Quando ero piccola andavo a Bretton un paio di volte l'anno e sempre molto volentieri. La casa e i suoi inquilini mi piacevano veramente. 

Villette
Charlotte Brontë

Editore: Fazi
Pagine: 634
Prezzo: € 14,90

Tornare ai classici, evento sempre più raro a dire il vero, significa per me scegliere di tanto in tanto un porto sicuro, un focolare accogliente, la certezza di un luogo immaginario piacevole e rassicurante.
È l'effetto della scrittura austeniana, di solito, ma per me in particolare della scrittura brontiana, di quell'insieme di romanzi delle celebri sorelle della brughiera che hanno il potere di avvincermi, ammaliarmi. Alle impareggiabili Brontë ho dedicato un piccolo post riferito al mio romanzo prediletto, Jane Eyre, una recensione del romanzo maggiore di Anne, Agnes Grey, e un articolo sulla bella biografia di Lyndall Gordon, che mi ha dischiuso molti scenari sulla vita e il carattere della maggiore e a mio parere più talentuosa Charlotte.
Nel piccolo mondo brontiano biografie e narrativa di mescolano, si fondono, questo le rende un unicum nel repertorio di scrittrici e scrittori di quella straordinaria epoca vittoriana. 

mercoledì 7 settembre 2022

La bellezza e la sua opinabilità. Orsù, buttiamoci

Non credo di aver mai affrontato nel blog una riflessione sulla bellezza, apparentemente argomento leggerino, ma che in realtà potrebbe innescare un'interessante discussione.
Non me ne vogliate, metto in testa al post l'immagine del divo più amato, sognato e cliccato del momento, quel Timothée Chalamet che abbiamo visto sfilare giorni fa sul red carpet veneziano, protagonista adesso di un film dai tratti inquietanti. Io l'ho amato in Chiamami col tuo nome, capolavoro di Luca Guadagnino - regista al quale il nostro deve buona parte del successo - in cui viene narrato l'idillio estivo fra un giovanotto e l'ospite di famiglia, una pennellata di bellezza cucita a due mani con James Ivory. 
Chalamet è stato anche un delizioso Laurie nell'ultimo - un po' insipido - Piccole donne e ha segnato le immagini di un blockbuster in serie, Dune.
Sono solo le produzioni più note in cui il nostro fa bella mostra di sé, per il resto, la sua celebrità travalica i confini del grande schermo per occupare lo psichedelico mondo dei/delle belli/e e famosi/e, olimpi dello star system. 

martedì 30 agosto 2022

L'estate che sciolse ogni cosa - Tiffany McDaniel

Incipit: Il caldo arrivò insieme al diavolo. Era l'estate del 1984 e il diavolo era stato invitato. Quel caldo torrido, no. C'era da aspettarselo che arrivassero insieme. Dopo tutto, il caldo non è forse il volto del diavolo? E a chi è mai capitato di uscire di casa senza portarselo dietro?
Era un caldo che non scioglieva soltanto le cose tangibili, come i cubetti di ghiaccio, il cioccolato, i gelati. Ma anche l'intangibile. La paura, la fede, l'ira, e ogni collaudato modello di buon senso. Scioglieva l'esistenza della gente, gettandone il futuro in cima al mucchio di terra sulla pala del becchino. 

Eccomi ritornata a bloggare dopo la pausa vacanze estive. 
Io e questo romanzo, un caso editoriale alla sua 12esima ristampa, ci siamo scelti in una delle torride giornate di luglio, quando qualcosa mi ha detto che mi sarebbe piaciuto. 
Intanto, mai più precisamente hanno coinciso narrazione e sensazione epidermica, perché dal titolo a quanto vi è raccontato, tutto dipende, precipita a partire dal caldo inverosimile che si abbatte su una piccola cittadina dell'Ohio. Il caldo, insomma, con cui abbiamo familiarizzato quest'anno. 

venerdì 29 luglio 2022

La chiesa cattolica prende atto del genocidio culturale dei nativi canadesi.

"Giungo nelle vostre terre natie per dirvi di persona che sono addolorato, per implorare da Dio perdono, guarigione e riconciliazione".

In questi giorni è in atto un evento di grande importanza, un evento storico che passa nei telegiornali e fra le notizie in rete forse più come una notizia di folklore, ma che merita di essere meglio compreso e approfondito. 
Papa Francesco, il pontefice che fin dalla sua nomina scelse per sé un nome che richiama in perpetuo la missione verso gli ultimi e su di sé l'umiltà del porgersi e dell'andare incontro ai fedeli e ai bisognosi, ha risposto all'appello del premier canadese Justin Trudeau, un appello accorato per un atto non più rinviabile: le scuse da parte della chiesa cattolica ai popoli nativi canadesi, vessati con l'intento di cancellare la loro cultura a beneficio dei principi culturali e religiosi dei conquistatori, di quell'uomo bianco che ha distrutto intere civiltà nelle Americhe. 

lunedì 25 luglio 2022

... e il trasudar m'è amaro in questo mare.

È stato annunciato che la morsa di questo caldo eccezionale dovrebbe allentarsi da mercoledì 27 luglio e io aspetto con ansia. 
Quanto ci piacciamo io e l'estate è noto: l'antipatia è evidente, si è sviluppata negli ultimi due anni, da quando ho lasciato il mio appartamento per andare a vivere in un villino in collina. Follia, direte voi. 

martedì 19 luglio 2022

Un sentiero poco battuto a Venezia: Palazzo Fortuny

Il Giardino d'inverno, dipinto da Fortuny
Tornare a Venezia dopo quasi 20 anni dalle prime due visite di questa straordinaria città mi ha fatto bene. 
Rivederla in anni più maturi, quando lo sguardo va oltre la superficie bella delle cose, quando si è mossi dalla volontà di scoprirla davvero, è sempre una buona idea.
Il turista comune, come sono stata io, arrivato a Venezia rimane abbacinato dalle sue forme, si fa bastare percorrere in vaporetto Canal Grande, anche solo per tornare dalla lunga passeggiata fino a Piazza San Marco. Nella grande piazza si sente al centro del mondo, ha la sensazione di stare dentro una cartolina, sperimenta con mano ciò che ha osservato da sempre su una superficie bidimensionale. 

Il turista più attento invece non se ne ritiene soddisfatto e parte con la volontà di esplorare realmente Venezia, uscire dalle consuete vie del turismo di massa. Non si limita alla foto con lo sfondo di Rialto. 
Non che con queste parole voglia annunciare di aver fatto in due giorni chissà che.

giovedì 7 luglio 2022

Spoleto - Festival dei Due Mondi 2022

 

È stato bello tornare al Festival di Spoleto dopo ben 6 anni dalla prima volta - raccontata qui.
Finalmente stiamo ripartendo, l'estate 2022 è ricchissima di eventi culturali, è come se si stesse manifestando in tutta la sua forza il desiderio di tornare sui palcoscenici. E speriamo che continui così, senza interruzioni. Non poteva dunque mancare un mio ritorno a Spoleto. 

mercoledì 29 giugno 2022

Leggere Lolita a Teheran - Azar Nafisi

Incipit
: Nell'autunno del 1995, dopo aver dato le dimissioni dal mio ultimo incarico accademico, decisi di farmi un regalo e realizzare un sogno. Chiesi alle sette migliori studentesse  che avevo di venire a casa mia il giovedì mattina per parlare di letteratura. Erano tutte ragazze, dato che, per quanto si trattasse di innocui romanzi, insegnare a una classe mista in casa propria sarebbe stato troppo rischioso. Fra gli studenti maschi, Nima fu l'unico a rivendicare con ostinazione i propri diritti, così acconsentii a passargli il materiale che assegnavo e, di tanto in tanto, a vederci da me per parlare dei libri che stavamo leggendo. 

Questa è una vicenda vera, una di quelle che si portano dietro i drammi della Storia, il rapporto simbiotico fra maestro e allievi, l'orgoglio di una donna che fa da ponte a giovani allieve desiderose di imparare, di pensare, di condividere. 
È una storia vissuta fra quattro mura, in un privato che diventa universale perché diventa il perimetro in cui prende forma la conoscenza, lo slancio vitale verso il sapere. 
Cominciamo dalla storia martoriata di questo paese.

mercoledì 22 giugno 2022

Il "mio" Mago di Oz

Nel post precedente ho parlato di ritorni, di quella cosa straordinaria che è stato tornare sul palcoscenico dopo tre anni di stop e con quali energie ci siamo messi in gioco, andiamo adesso allo spettacolo. 
Che ricordi avete de Il Mago di Oz? 
Io remotissimi, perché ero molto piccola quando vidi il celebre film con Judy Garland. E sì che avevo una vera e propria passione per i film hollywoodiani, questo non faceva eccezione. Anzi, il fatto che si trattasse di una fiaba lo rendeva magico. 
Mi faceva anche un effetto un po' "straniante", perché non riuscivo a capire del tutto chi fosse realmente Oz.
Si percepiva la missione di Dorothy - semplicemente tornare a casa, almeno solo in apparenza - ma adoravo la motivazione che spingeva gli altri tre personaggi della piccola compagnia.
Un Leone che cerca il coraggio, quindi un leone codardo, sì mi era simpatico, ma gli altri due... lo Spaventapasseri in cerca di un cervello e l'Uomo di Latta in cerca di un cuore, erano i miei preferiti in assoluto. 

domenica 12 giugno 2022

Il più bello dei ritorni.

La sala-teatro Petrolini di Castel Gandolfo (Rm)
E poi quel giorno è arrivato. Il giorno in cui saremmo tornati in scena dopo tanto tribolare. 
Tornare è stata la parola leit motiv di questa esperienza. Tornare alla fatica interrotta anni fa, tornare all'organizzazione di prove, spazi, costumi e accessori, tornare a fare le ore piccole mentre scegli le musiche adatte a quel momento, tornare a elaborare locandina, a scrivere inviti, a quell'ansia notturna che ti coglie, quando ti chiedi, fino all'ultimo momento... se andrà bene. 

Per raccontare questo ritorno al meglio, è necessario volgere un ultimo intenso sguardo a quello che è stato nel passato. 
C'è uno spartiacque fra quel passato e questo presente, un "ieri" pieno di rumori, voci, ricordi, abbracci sudati e risate. Gli echi di quel passato che si allontana sempre di più non si spegneranno mai. Sono gli echi delle voci dei miei ultimi allievi prima che la pandemia ci travolgesse tutti e spezzasse le forze dei fragili. 

sabato 4 giugno 2022

Educazione siberiana - Nicolai Lilin

Incipit: Lo so che non andrebbe fatto, ma ho la tentazione di iniziare dalla fine.
Ad esempio, da quel giorno in cui correvamo tra le stanze di un edificio distrutto sparando al nemico da distanza così ravvicinata che potevamo quasi toccarlo con la mano. 
Eravamo sfiniti. I paracadutisti si davano i turni, noi sabotatori invece non dormivamo da tre giorni. Andavamo avanti come le onde dell'acqua, per non dare al nemico la possibilità di riposare, di eseguire le manovre, di organizzarsi contro di noi. Combattevamo sempre, sempre. 

Terminare questo romanzo - che poi tanto "romanzo" non è - è come uscire da un viaggio, da una lunga serie di sequenze in cui questo autore, con estrema lucidità e destrezza, scaraventa un lettore stupefatto e affascinato. Questa non è una storia per tutti. 
Anzitutto è una storia per stomaci forti, per lettori che non esprimono

giovedì 26 maggio 2022

La mia prima volta al Salone del Libro di Torino

Questa cosa è stata decisa nel giro di pochi minuti, uno di quei casi in cui tu e Dolcemetà vi guardate e quasi all'unisono dite "andiamoci". Biglietti ferroviari e tutto l'ambaradam dei preparativi in pochi giorni. 
Il desiderio di immergermi in questo evento invece lo coltivavo da anni, ripromettendomi di andarci, ed ecco fatto. Esperienza bellissima, dalla quale si esce frastornati, stanchi ma felici e desiderosi di tornare. 
Il Salone del Libro è una di quelle occasioni in cui, se ci si organizza bene (e io non sono stata proprio attentissima), si possono fare molti incontri difficili altrove, si viene a contatto con la grande editoria, ci si imbatte in autori e autrici, editori, giornalisti, persone dello showbizz, si assiste a dibattiti che svelano mondi nuovi. 

Con mia grande soddisfazione, i blogger hanno avuto diritto al pass d'ingresso, e mi sono affrettata a seguire le procedure che mi hanno permesso di parteciparvi da "stampa-blogger". 
Sono arrivata nelle prime ore del pomeriggio di sabato 21 e ho fatto un primo assaggio un po' sommario dell'ambiente, dedicando poi l'intera giornata di domenica al Salone e a tanti appuntamenti di quel giorno. 

lunedì 16 maggio 2022

Scegliere la lettura "intensiva".

Qualche giorno fa un'amica mi chiedeva come mi ha cambiato, se lo ha fatto, la
pandemia. In sostanza, se anch'io sono stata "resiliente" - parola che benché abusata continua ad avere un suo perché - se ho imparato qualcosa di nuovo, se ho scoperto una passione, ecc. Domanda ricorrente in tempo di bilanci, perché sembra di stare vivendo l'ultima coda di questo periodo terribile. 
Mi è capitato di dedicare al problema alcuni post, ma sarà bene elencarli quando avremo prove certe di esserne usciti. Per ora incrociamo le dita. Posso però, in questo primo timido bilancio, essere certissima di avere scoperto la passione per la lettura intensiva. Vi piace questo termine?

Mi aggiro attorno a 4/5 libri per ogni mese, certo dipende dalla quantità di pagine, dal tipo di storia, ma il mio ritmo è costante e quest'anno procede anzi meglio dell'anno scorso. 
Qualcuno mi chiedeva come faccia a mantenere questo ritmo, e se penso che la mia lettura non è veloce, ma "meditata", la domanda è ancora più legittima. Ebbene, semplicemente ho smesso di guardare la tv al pomeriggio

sabato 7 maggio 2022

Il treno dei bambini - Viola Ardone

Incipit: Mia mamma avanti e io appresso. Per dentro ai vicoli dei Quartieri spagnoli mia mamma cammina veloce: ogni passo suo, due miei. Guardo le scarpe della gente. Scarpa sana: un punto; scarpa bucata: perdo un punto. Senza scarpe: zero punti. Scarpe nuove: stella premio. Io scarpe mie non ne ho avute mai, porto quelle degli altri e mi fanno sempre male. Mia mamma dice che cammino storto. Non è colpa mia. Sono le scarpe degli altri. Hanno la forma dei piedi che le hanno usate prima di me. Hanno pigliato le abitudini loro, hanno fatto altre strade, altri giochi. E quando arrivano a me, che ne sanno di come cammino io e di dove voglio andare? Si devono abituare mano mano, ma intanto il piede cresce, le scarpe si fanno piccole e stiamo punto e a capo. 

È bello quando una scrittrice oggettivamente brava incontra una buona idea. Magari una storia sconosciuta ai più, una di quelle talmente significative da lasciare stupiti per il fatto di saperne solo da un romanzo. Questo è un libro fortunato, tradotto in 25 lingue, celebrato in molti paesi per l'originalità e la commozione che suscita. 

martedì 26 aprile 2022

Come si realizza un cortometraggio? La D'Azeglieide.

 


Quello che vedete qui sopra è il cortometraggio realizzato il 17 e 18 aprile scorsi, durante le festività pasquali. Un cortometraggio a carattere storico, richiestomi da mio nipote, studente del Liceo Scientifico quadriennale delle Scienze Applicate Zanelli di Reggio Emilia. 
Alessandro intendeva proporre per il lavoro di gruppo su Massimo D'Azeglio un prodotto diverso dalla solita ricerca o altre amenità piuttosto comuni. Ha pensato a un cortometraggio, possedendo anche l'attrezzatura adatta per realizzarlo, assieme a due compagne di classe - Sky e la Storia, che vedete nel corto. Organizzare a distanza un progetto simile è molto difficile, a maggior ragione con tempi ristrettissimi, ma con due appuntamenti in videochiamata, un paio di pomeriggi di scrittura, due giorni di riprese e uno di montaggio... ce l'abbiamo fatta. 

mercoledì 20 aprile 2022

L'architettrice - Melania G. Mazzucco

Incipit: La cosa era grigio polvere, ricurva come una storta da alchimista: panciuta alla base, si restringeva nella parte superiore. Non mi misurava più di mezzo palmo. Apparve all'improvviso sullo scrittoio di mio padre, insediata sulla pila di fogli scarabocchiati dalla sua grafia febbrile. La scambiai per un fermacarte, frantume di qualche scultura antica. Mio padre infatti, nonostante le proteste sguaiate di mia madre, aveva cominciato a raccattare ogni genere di reperti, fabbricati dagli uomini, dalla natura o dal caso: li esumava, li scambiava con altri cacciatori di tesori, talvolta li acquistava, tanto che il suo studiolo ormai somigliava più alla bottega di un rigattiere che di un pittore.

Non potevo che uscire frastornata da questo libro, un romanzo corposo che supera le 500 pagine, il lungo e laborioso racconto della lunga e laboriosa vita di Plautilla Bricci, prima "architettrice" della storia. 
Ne sono uscita anche un po' commossa, perché l'ultimissima parte è un omaggio che Melania Mazzucco fa un po' a se stessa, allineando in una specie di postfazione inglobata alla narrazione la lunga caccia alle notizie su una straordinaria donna che la Storia ha voluto dimenticare.

martedì 12 aprile 2022

Il caffè di Luz e Marina: i sette vizi capitali... la gola


LUZ
   Cara Marina, eccoci arrivate al quinto appuntamento con il nostro viaggio nei Sette vizi capitali. Stavolta affronteremo un vizio che ha molto a che vedere con le tue virtù gastronomiche: la gola! Quanto potremmo dire a riguardo? La letteratura è disseminata di personaggi (tutti simpatici a dire il vero) legati alla gola, per non dire di film, video musicali, libri. E non dimentichiamo la stretta affinità fra cibo e... sesso. Ricordo diverse scene di film legate al cibo come elemento di seduzione, moneta di scambio, ricatto. Intanto, dimmi cosa porti con te. 

martedì 5 aprile 2022

Manuale di lettura creativa - Marcello Fois

Incipit: Io sono un lettore compulsivo. Il che, presumo, sia una specie di malattia. I sintomi sono chiarissimi: a casa mia ho tolto dei mobili fondamentali per far spazio ai libri; abito in un appartamento dove ci sono circa 4500 volumi; e sono uno che, se si dimentica di prendere un libro per andare in bagno, legge tutte le indicazioni per l'ammollo dei detersivi e tutte le composizioni degli shampoo

Se ogni lettore si sente a proprio agio in particolare nella narrativa, leggere ogni tanto un libro sui libri può giovare e non poco. Non trovate che questo tipo di libro sia stuzzicante? 
Già ne avevo fatta esperienza con Recalcati e un suo tomo su come ogni vita di lettore si amalgami ai propri libri. Per chi volesse andare a curiosare, è qui: A libro aperto. Una vita è i suoi libri.
Se Fois si pone la domanda di quale lettore ideale ci sia per ogni libro, quaestio discussa oltretutto in questo post, il nostro spazia in realtà fra autori irrinunciabili, doveri dello scrittore, definizione di "romanzo classico". Spunti di riflessione interessanti.  

mercoledì 30 marzo 2022

Boomers, X, Y, Z: generazioni a confronto.

dal film Giovani, carini e disoccupati (1994) - Generazione X (cui appartengo)

Qualche giorno fa, in sala prof, io e una collega affrontavamo il discorso sulla differenza fra generazioni, un argomento che ha cominciato a interessarmi da tempo, anzi ad affascinarmi proprio. 
Ci confrontavamo da un decennio di distanza circa, quindi i miei 50 anni suonati messi a confronto coi suoi 40 e mettevamo in campo gusti e preferenze, comportamenti e scelte. Dalle sue mani poi ho ricevuto un report tratto da uno degli innumerevoli corsi della "formazione permanente per insegnanti" in cui è immersa (o da cui è sommersa, meglio). Mettetevi comodi. 

lunedì 21 marzo 2022

Oliva Denaro - Viola Ardone

Incipit: La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia, così dice mia madre.
Io ero più felice se nascevo maschio come Cosimino, ma quando mi fecero nessuno si curò del mio parere. Dentro la pancia noi due stavamo insieme ed eravamo uguali, però poi siamo venuti diversi: io con la camicina rosa e lui celeste, io con la bambola di pezza e lui con la spada di legno, io con la vestina a fiori e lui con le braghette a righe. A nove anni lui aveva imparato a fischiare, con e senza le dita, mentre io sapevo farmi la coda, sia bassa che alta. Adesso che ne abbiamo quasi quindici, lui è diventato dieci centimetri più alto di me e può fare molte cose più di me... [...]

Chiudo questo libro e mi vengono in mente due termini: bello e necessario. Il secondo grande successo di Viola Ardone, dopo l'acclamato Il treno dei bambini, è un percorso costruito su un'importante conquista dell'emancipazione femminile: l'abrogazione dell'art. 544 e dell'art. 587 del Codice Penale

lunedì 14 marzo 2022

Rivoglio "lei".

Oggi mi sono lasciata il tempo per una riflessione. Dopo il lavoro e il pranzo, mi sono sdraiata sul letto e ho cercato di fare ordine nei pensieri. Ci sono giornate come questa, arrivano senza farsi annunciare. Basta un niente, in giornate come questa, per sentirti un peso dentro.

Il peso grava sui punti dove, secondo le migliori filosofie orientali, si concentra la nostra forza, quello che ci rende vitali, che coagula le nostre energie in qualcosa da utilizzare e rilanciare. 
Il peso oggi me lo sento nella testa, e difatti si è scatenata la cefalea, e in petto, nel punto dove pensi che si concentri il respiro, debole e perciò bisognoso di una spinta, come se inspirare dovesse per una volta diventare una cosa pensata e non un riflesso involontario. 

martedì 8 marzo 2022

Lolita - Vladimir Nabokov

Incipit: Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita. 

Scoprire un grande classico in età matura significa poterlo apprezzare servendosi di una capacità critica necessaria. Inizio così, con la certezza che se avessi affrontato Lolita a vent'anni forse, forse, non avrei potuto apprezzarlo appieno come faccio oggi.
Anzitutto perché è un romanzo coraggioso, che osa raccontare una relazione tossica, morbosa, un'ossessione malata che è anche una discesa nell'inferno. Senza se e senza ma: è il racconto dell'orco, dell'uomo adulto che abbranca una bambina e ne fa a lungo la propria amante, è il racconto di una coscienza malata, pedofila, perversa. Con l'aggravante dell'incesto, per non farci mancare nulla. 

martedì 1 marzo 2022

Il caffè di Luz e Marina: i sette vizi capitali... l'invidia

Sono giorni difficili, ho pensato a lungo se continuare a scrivere di queste amenità o dedicare il mio tempo a riflessioni diverse e più in linea con quanto sta accadendo in Ukraina. Poi mi sono detta che questo blog deve essere anche quel luogo dove raccoglierci per continuare a costruire bellezza, confronto, riflessione, stare bene in compagnia. Ci sarà tempo per approfondimenti e riflessioni riguardo alla guerra. Sto pensando tanto a questa cosa e maturando delle mie riflessioni. Arriveranno. Intanto, sediamoci un po' a parlare, state con noi nel nostro Caffè. 

sabato 19 febbraio 2022

Americanah - Chimamanda Ngozi Adichie

Incipit: Princeton, d'estate, non aveva odore, e anche se a Ifemelu piacevano la verde tranquillità dei tanti alberi, le strade pulite e i palazzi imponenti, i negozi un filo troppo cari e la quieta, persistente aria di meritata grazia, era proprio questo, l'assenza di odore, ad attirarla di più, forse perché le altre città americane che conosceva bene avevano tutte un odore ben distinto. Philadelphia aveva l'odore ammuffito della storia. New Haven sapeva di abbandono. Baltimora puzzava di salamoia e Brooklyn d'immondizia scaldata dal sole. Ma Princeton non aveva odore. 

Quando si scopre un nuovo autore, un ottimo autore, è sempre un gran momento per ogni lettore. Qui siamo dinanzi a una scrittrice nigeriana, un nome sempre più diffuso nei circoli di lettori e nelle fiere del libro. Chimamanda Ngozi Adichie ha riscosso l'attenzione dei media lo scorso ottobre, al Salone del Libro di Torino, ma è già da tempo una romanziera celebre. 
In particolare dall'uscita di questo best seller, inserito nel 2013 fra i dieci migliori libri dell'anno negli Stati Uniti

domenica 13 febbraio 2022

Lavorare negli effetti visivi in grandi produzioni cinematografiche - Intervista a Camilla Guerrina


Cari lettori, per raccontarvi la gioia che provo mentre scrivo queste righe di presentazione, devo guardare indietro, alla me stessa bambina che si emozionava dinanzi a qualunque cosa fosse una narrazione cinematografica capace di stuzzicare l'immaginazione. Quella me stessa, che ha nutrito in sé da sempre il potere delle storie belle e potenti, non è dissimile dalla me stessa donna, emozionata e stupita dinanzi a storie che oggi attingono alle infinite possibilità delle tecnologie digitali.
Ok, roba comune questo tipo di emozione, ma non per me. Perché da sempre, per ogni passo in avanti compiuto dalla scienza applicata alla narrazione sul grande schermo, ho guardato al talento di chi quegli stupefacenti effetti visivi sa costruire

domenica 6 febbraio 2022

Storia di due anime - Alex Landragin

Incipit: Non ho scritto questo libro. L'ho rubato. 
Diverse estati fa, nel mio laboratorio di rue des Bernardins, ricevetti una telefonata della celebre bibliofila e collezionista di libri Beattie Ellingham. Mi chiedeva di rilegare un manoscritto, l'orgoglio della sua collezione. Non mi diede limiti di tempo o di denaro, pose soltanto una condizione, che io accettai: non avrei dovuto leggerlo. Si trattava di un manoscritto inestimabile e voleva che la rilegatura fosse all'altezza del suo valore. Stabilimmo che l'avrei confezionato nel cosiddetto stile Cosway, con legatura doppia e una cornice di perle, utilizzando i materiali che lei stessa mi avrebbe fornito. 

Recensione breve di un libro perdibile, ma curioso.
Come forse si sarà capito, non sono una lettrice di romanzi di questo genere, che a colpo d'occhio mostrano il nome di un perfetto sconosciuto come autore e una copertina che rimanda al mistero, magari al soprannaturale.

domenica 30 gennaio 2022

Settima candelina...

Ed eccoci al
settimo compleanno del blog! 
Ce lo siamo detti tante volte, tempus fugit. La percezione del tempo, entrati negli "anta", cambia irrimediabilmente. Non possiamo esserne più stupiti, gli anni passano e in particolare questi ultimi ci stanno mettendo duramente alla prova. 
Cosa rappresenta oggi scrivere in un blog?

Se l'era dei blog è tramontata da un pezzo, noi irriducibili crediamo ancora che scrivere sia bello, continuiamo ad amare i nostri scrittoi virtuali e se la vecchia numerosa squadra di aficionados non c'è più, è stata comunque sostituita da un gruppo di fedelissimi che è piacevole ritrovare ogni volta.
Sì, perché si scrive per essere letti, per condividere e trovare anime affini, si gioisce del passaggio degli amici blogger e non, in particolare quando lasciano commenti cui si sono dedicati con dovizia.

lunedì 24 gennaio 2022

Il conte di Montecristo - Alexandre Dumas

Incipit: Il 28 febbraio 1815 la vedetta di Notre-Dame-de-la-Garde segnalò il tre alberi Pharaon, proveniente da Smirne, Trieste e Napoli. 
Come al solito, subito un pilota si mosse dal porto, costeggiò il castello d'If, e andò ad abbordarlo tra capo Morgiou e l'isola di Riou. 
E come al solito, subito lo spazio del forte Saint-Jean si riempì di curiosi. Perché a Marsiglia l'arrivo di una nave è sempre un grande avvenimento, soprattutto quando quella nave è stata costruita, armata e stivata, come il Pharaon, nei cantieri dell'antica Focea, e appartiene a un armatore della città. 

... e poi compare quel giovane, "dal gesto rapido e dallo sguardo energico", l'eroe di questa straordinaria storia. 
È necessario anzitutto dire che leggere le più di 1200 pagine del romanzo è un'impresa che richiede organizzazione. Non vale qui il vecchio adagio di ogni bibliomane, "se ti piace, vai avanti a oltranza e neanche ti rendi conto del numero di pagine", perché questo non è solo un monumento della letteratura francese ma anche, ahimè, un classico feulleiton d'epoca, che cede a lungaggini, dispersività, ridondanze. 

lunedì 17 gennaio 2022

Il caffè di Luz e Marina: i sette vizi capitali... la lussuria

LUZ Eccoci, cara Marina, al terzo appuntamento del nostro "viaggio" attraverso i 7 vizi capitali. 
Qui trovate la superbia, qui invece l'avarizia
È la volta di un argomento bollente... la lussuria! Uhm, sembra che tu mi abbia preceduto nella tua proposta gastronomica, vedo un piatto molto "godurioso".

MARINA Beh, cara Luana, visto l’argomento “scabroso”, mi sono permessa di portare dei dolcetti buonissimi, che hanno un nome particolarmente a tema: conosci le “tette delle monache”? 😁

LUZ  Sììì, le conosco e le gusto volentieri (che detta così sembra convergere inevitabilmente verso il doppio senso, ah ah ah) Riguardo alla lussuria, mi vengono in mente decine di spunti, alcuni nobilissimi altri molto meno. Partiamo dalla constatazione che la lussuria è uno dei peccati più perseguiti dalla Chiesa del passato, che ha versato fiumi di inchiostro sui peccati della carne e sull'altissimo valore della purezza di corpo e spirito. Eppure proprio la carnalità, la passione, sono temi invece carissimi alla letteratura e all'arte. Intanto, che ne pensi di questo stuzzicante peccato capitale?

domenica 9 gennaio 2022

Figlio del lupo - Romana Petri

Incipit: Tra tutti i ricordi, quella sera gli venne in mente proprio il giorno in cui, salito su un treno merci, era andato a vedere le cascate del Niagara. Era rimasto a guardarle per un giorno intero, dimenticandosi anche di mangiare. Si era fatta notte e lui era ancora lì, davanti a tutta quell'acqua buia, al rumore che gli trafficava il cervello. Sembrava glielo sciacquasse come nemmeno i suoi viaggi per mare. Avrebbe potuto ricordarne mille altre cose, ma quella sera col pensiero tornò laggiù, davanti allo scroscio furioso delle cascate e all'oscurità cupa della notte rischiarata appena da un ritaglio di luna.  

Il secondo libro che leggo di questa autrice consolida in me la certezza di trovarmi dinanzi a una scrittrice solida. Mi piace questo termine per descrivere il suo stile. È solida la sua scrittura ma anche ogni volta il tema prescelto, quel "cosa" che si amalgama con il "come". 

Dalle faide familiari de La rappresentazione, ho deciso di lasciarmi portare nell'epopea americana che Romana Petri conosce come se fosse stata là, fra cercatori d'oro del Klondike e lande selvagge, correndo dietro a questo straordinario personaggio che fu Jack London, in questo libro citato durante il reading in cui ho avuto il piacere di conoscerne l'autrice. 
L'uomo che vedete in copertina è proprio lui, uno degli scrittori più acclamati e celebri della letteratura americana, quel London autore di romanzi in cui ci siamo imbattuti da ragazzi. 

domenica 2 gennaio 2022

Funamboli.

Primo post dell'anno con amara constatazione.
Ladies and gentlemen, siamo stati turlupinati. Pensavamo di uscire dal 2020 come da un tunnel nel quale si vedeva un lampo di luce in fondo, invece è andata peggio di come immaginassimo.

La pandemia ancora è in corso, pur in mezzo a una campagna vaccinale iniziata ormai da un anno. Se ancora resiste un 15% di no-vax convinti a non farsi iniettare il siero - prima, seconda, terza e probabilmente quarta dose - al momento è del 13% il bilancio della corsa della nuova variante "omicron" su questa peste del nostro secolo. 
Noi immunizzati non lo siamo pienamente, ovviamente, pur essendo più dell'80% del totale non riusciamo a frenare il fenomeno. Siamo delusi, pur continuando a rispondere alle sollecitazioni del governo. 
Il vaccino è il solo modo per uscirne, ciò è innegabile, ma siamo ancora tutti, nessuno escluso, in questo tunnel e luce in fondo non ce n'è, era una chimera, un fuoco fatuo.