Il 15 dicembre del 1939, 80 anni orsono, debuttava nei cinema americani il colossal rimasto imbattuto negli incassi di tutti i tempi, quel Gone with the wind che nell'edizione italiana non ha perso nulla del suo fascino.
Credo di averlo visto almeno tre volte, forse di più, cominciando da ragazzina, quando ci fu uno di quei passaggi televisivi che riportavano in auge un grande successo, prima e durante la ricerca di un'attrice che doveva essere protagonista del suo seguito, un perdibilissimo "Rossella" che ne snatura l'ossatura.
Via col vento è uno di quei filmoni che non si possono perdere, un evento, un capolavoro costruito con maestranze e cast perfetti.
Nessuno dei grandi colossal - si pensi a Ben-Hur, I Dieci comandamenti, e più recenti Avatar o Titanic - è riuscito a eguagliare la portata di coinvolgimento del pubblico che da sempre vanta questo film.
Se molti storcono il naso etichettandolo come un film a carattere romantico, che devia al rosa, trascurano il vero nucleo di questa lunga narrazione: la sua protagonista. Se spostiamo il focus su Scarlett O'Hara, per noi Rossella, il nostro metro di giudizio deve calibrarsi sull'aspetto del femminismo ante litteram di questa indomita ragazza del sud.