domenica 13 febbraio 2022

Lavorare negli effetti visivi in grandi produzioni cinematografiche - Intervista a Camilla Guerrina


Cari lettori, per raccontarvi la gioia che provo mentre scrivo queste righe di presentazione, devo guardare indietro, alla me stessa bambina che si emozionava dinanzi a qualunque cosa fosse una narrazione cinematografica capace di stuzzicare l'immaginazione. Quella me stessa, che ha nutrito in sé da sempre il potere delle storie belle e potenti, non è dissimile dalla me stessa donna, emozionata e stupita dinanzi a storie che oggi attingono alle infinite possibilità delle tecnologie digitali.
Ok, roba comune questo tipo di emozione, ma non per me. Perché da sempre, per ogni passo in avanti compiuto dalla scienza applicata alla narrazione sul grande schermo, ho guardato al talento di chi quegli stupefacenti effetti visivi sa costruire
Mi è capitato di emozionarmi fino alle lacrime dinanzi all'iperrealismo di The Lion King nel suo remake del 2019, prodotto e diretto da Jon Favreau, per citare una delle più grandi e belle produzioni Walt Disney Pictures. Le immagini perfette di questo film, unite alla colonna sonora e a una regia sapiente, fanno di questo film uno dei più grandi capolavori degli ultimi tempi. Così come ero rimasta affascinata dalla perfezione delle ali della splendida Maleficent, altra produzione Disney.
Sono emozioni che sedimentano nel ricordo di quella me stessa appassionata della magia del grande schermo, quando il cinema riesce a concretizzare un "luogo" percepito nella propria immaginazione, dal quale si levano in volo i sogni. 

E poi... capita che un giorno qualunque, fra i messaggi privati di un gruppo Instagram, The Reading Nights, uno dei profili che seguo, dietro cui scrive "Camilla G.", fa riferimento a un lavoro che sta per chiudere, un lavoro riguardante gli effetti speciali visivi di una grande produzione. 
Scrivo a Camilla in privato e le chiedo di spiegarmi di cosa si tratta. Potete immaginare la mia sorpresa nel leggere titoli come Dune, Spider Man. E poi The Lion King, Dumbo, Maleficent
Di lì a poco ho ideato questa intervista, cui Camilla Guerrina ha accettato di partecipare e della quale sono grata e onorata. 

Ciao, Camilla. Grazie per avere accettato questa intervista. Anzitutto, raccontaci da dove tutto è cominciato.
Ricordo come fosse ieri quando nacque il mio amore per il cinema.
Era un'estate degli anni Novanta, avrò avuto fra i 10 e i 12 anni. Mi trovavo a Jesolo, in campeggio con la famiglia. Nonna prendeva in affitto una casa mobile e passavamo lì parte dell'estate. Dopo pranzo solitamente si andava giù alla spiaggia, ma io avevo sempre altri programmi. Avevamo un piccolo televisore da campeggio in bianco e nero e quella estate mandavano in onda ogni giorno dopo pranzo un film del cinema classico della Golden Age. Mi innamorai di quelle storie, di quelle immagini. Parliamo di Billy Wilder, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni. Titoli come Eva contro Eva, Viale del tramonto, L'appartamento, A qualcuno piace caldo, La dolce vita... entrarono per sempre nel mio cuore.
Fu solo l'inizio. 
Camilla Guerrina
Amavo ogni genere di film. Cinema d'autore, commedia, thriller, e quanto adoravo il fantasy... Star Wars, The Never Ending Story... Poter raccontare ed emozionare attraverso le immagini e i suoni, era questo ciò che amavo del cinema. 
Grazie al consiglio di un'amica, dopo le scuole superiori mi iscrissi alla facoltà di Arti e Scienze dello Spettacolo Digitale della Sapienza. Studiai la storia del Teatro, la storia del Cinema, la psicologia dello spettatore, semiotica visiva, antropologia visuale. Ma c'era anche una parte più digitale nel mio percorso di studi. Effetti visivi, effetti sonori, la fotografia nel cinema, il montaggio.
Uscita dall'università, mi trovai a un bivio: cercare lavoro o continuare a studiare?
Il cinema era diventato complesso in Italia, molto poco lavoro e, diciamo la verità, purtroppo senza le giuste conoscenze era complicato farsi strada. Inoltre il mondo dello spettacolo stava evolvendo verso gli effetti digitali, era il futuro. Quindi feci un master in Computer grafica, dove studiai i vari aspetti degli effetti visivi. Iniziai subito dopo a lavorare come visual effect artist e digital compositor in alcuni studi a Roma. Uno dei progetti su cui lavorai fu la serie Gomorra
In questi ultimi due anni di studio e lavoro mi ero appassionata particolarmente dell'animazione 3D. Dare vita a un personaggio, dargli emozioni ed espressioni era il lato più affascinante. Studiare ogni minimo movimento di animali e creature, per poterlo ricreare era davvero esaltante. 
Così mentre lavoravo a Roma iniziai una scuola di 3D Animation, "SquashnStretch", dove studiai per circa due anni.
Finiti gli studi di animazione, ci trasferimmo in Inghilterra, dove fui assunta dallo studios Movie Pictures Company per lavorare su The Lion King. Rimasi a Londra per qualche anno continuando a lavorare su film Disney come Dumbo di Tim Burton e Maleficent. Fu un'esperienza bellissima.
Certo, le grandi produzioni sono complesse, tanto lavoro e poco tempo. Ma finalmente i tanti anni di studio e sacrifici stavano dando i propri frutti. 
Nel 2019 mi trasferii in Canada, a Montreal, per lavorare su Dune con Denis Villeneuve. Che dire, era un sogno che si avverava. Il libro di Herbert è da sempre uno dei miei preferiti e sapevo che sarebbe stato un film fantastico con la sua regia. Dopo Dune, decisi di rimanere qui in Canada per lavorare sull'ultimo capito di Ghostbusters e Spiderman No Way Home
Attualmente lavoro per produzioni Netflix, ma quest'anno tornerò in Europa. 
Ho sempre voluto lavorare nel cinema. Non ho mai mollato, anche se inizialmente ci sono state tante porte chiuse in faccia. 
Ci sono centinaia di artisti dietro ogni film. Lavoriamo silenziosi dietro le quinte dando il massimo. Ci sono sempre alti e bassi... ma che soddisfazione vedere il proprio lavoro proiettato sul grande schermo.

Hai citato film che abbiamo amato molto, come The Lion King. Ci fai un esempio del tuo lavoro in una sequenza a tua scelta? 
In The Lion King ho lavorato principalmente sulla previsualizzazione in 3D dell'intero film prima della finalizzazione degli shot. Essendo un film completamente in computer grafica, quindi senza riprese dal vivo, avevamo bisogno di decidere e testare i movimenti di camera, le inquadrature, le animazioni e le varie interazioni tra i personaggi. Sotto la guida degli vfx supervisor e del regista abbiamo definito l'intero film. 
Ho lavorato su diverse sequenze, ma quella dove Simba e Nala finalmente si rincontrano una volta adulti è tra le mie preferite. Come già detto, oltre a definire i movimenti di camera e le inquadrature, è stato bello lavorare sul tipo di interazione fra questi due personaggi. Jon Favreau voleva un'animazione molto realistica, ma al contempo nel film gli animali dovevano anche parlare, ed è stato questo il difficile. Come rendere credibile un animale parlante? Fortunamente Jon Favreau aveva già lavorato su questo aspetto con Il libro della giungla nel 2016, ma The Lion King era una nuova grande sfida.
Ho studiato ore e ore di filmati per poter capire i loro comportamenti e poter così creare un'animazione realistica di base, che funzionasse come meccanica del corpo, per poi aggiungere dettagli e leggere emozioni, rimanendo sempre nei limiti del realistico. 
Soprattutto nel momento in cui Simba e Nala, affascinati da farfalline che si alzano in volo, iniziano a girarsi intorno per poi scontrarsi imbarazzati. Ricordo di aver fatto molti test di animazione per trovare il giusto equilibrio. 

Ecco, come realizzi quei movimenti perfetti fra i due animali?
A noi animatori arrivano dei modelli scolpiti in 3D con un sistema di controlli, chiamato "rig", con il quale abbiamo la possibilità di muovere ogni piccola parte, animandolo così attraverso i vari frame su una linea temporale. 
Pensiamo all'animazione 2D su carta, ma in uno spazio tridimensionale, dove abbiamo la possibilità di girare intorno al nostro personaggio, per poterlo animare contemporaneamente da tutti i punti di vista. È più complicato da spiegare che da mostrare. 




Hai lavorato anche in Maleficent e in Dune. Di cosa ti sei occupata in particolare?
Anche in Maleficent e in Dune ho lavorato come 3D animator.
Su Maleficent eravamo un team davvero numeroso. È stato un progetto ricco di animazioni di ogni genere. Creature alate, fairies di ogni tipo, inoltre le ali di Maleficent sono state aggiunte in digitale e quindi interamente animate per tutto il film. 
Su Dune invece eravamo su due team di animatori divisi fra Montreal e Vancouver. Qui a Montreal ci siamo occupati delle sequenze degli ornitotteri su Arrakis. Animarli è stata una bella sfida. Dovevano sembrare reali e abbiamo testato tanti tipi di volo, diversi tipi di movimenti alari, come anche i decolli e gli atterraggi. 

Da quali figure è costituito un team di animatori digitali?
Per ogni progetto siamo centinaia di persone specializzate in una sola disciplina artistica. C'è il modellatore digitale che si occupa di modellare personaggi, creature, veicoli o ambienti, a seconda della propria qualifica. Per così dire una specializzazione nella specializzazione. 
Un Character Artist si occuperà esclusivamente della modellazione di personaggi e creature, al contrario un Environment Artist si occuperà degli ambienti. Poi ci siamo noi animatori che diamo vita e movimento a tutti quei modelli digitali. O il team di lighting che crea le illuminazioni degli ambienti o chi si occupa di effetti e simulazioni come acqua, fuoco o fumo. 
Dietro ogni film ci sono così tanti artisti, ed è grazie al duro lavoro di ognuno di loro che si raggiungono risultati straordinari come in Dune

Lavorando in team di prestigio, cosa ci racconti a riguardo? Come sono quegli ambienti, le atmosfere del team?
Dipende sempre dal tipo di progetto. Lavorare in grandi produzioni o su grandi blockbuster è sempre molto impegnativo. È un lavoro che se coordinato male dall'inizio può creare molto stress. Siamo sempre legati a una data di consegna, quindi abbiamo dei tempi prestabiliti. E negli anni mi sono resa conto che i tempi di lavorazione sono sempre più brevi. Richiedono sempre più qualità in meno tempo... due cose che non vanno molto d'accordo. Capita a volte di sentirti più una macchina che un artista.
Ho lavorato su diversi tipi di progetti, alcuni con ritmi estremi e altri molto più tranquilli. In questi ultimi hai tempo di liberare tutte le tue qualità artistiche, puoi dedicare più tempo a ogni singola scena. È decisamente la parte più divertente. 
Certo andare al cinema e vedere il risultato finale è sempre una grande emozione. 


Un'ultima domanda. Quali film, in cui non hai lavorato, ti sono piaciuti particolarmente per gli effetti visivi cui tu sai guardare con occhio da professionista?
Da dove cominciare? Non amo particolarmente i film carichi di effetti (e poveri di contenuto) da rendere tutto così poco credibile, come alcuni film della Marvel. 
Il bello degli effetti visivi è rendere verosimile qualcosa di irreale e immaginario, però senza esagerare. Adoro i film dove l'integrazione dei personaggi digitali con il girato è impercettibile come Ex Machina e District 9
Mi è piaciuto tantissimo 1917, dove l'utilizzo del compositing digitale ha dato la possibilità di avere un unico e lungo piano sequenza senza tagli di camera. Almeno così sembra, in realtà i tagli ci sono eccome ma noi non ce ne rendiamo conto. 
Titoli che amo particolarmente sono Interstellar, Avatar, Blade Runner 2049, Lord of the Rings, ma anche serie come Game of Thrones, e His Dark Materials
Dei buoni visual effects non ti fanno percepire la finzione. Mentre guardiamo Game of Thrones, quei draghi sono reali nel nostro immaginario, anche essendo creature di fantasia. Ciò accade grazie a modelli digitali altamente definiti, ad animazioni studiate in ogni piccolo dettaglio, ad illuminazioni che riproducono esattamente le condizioni del set, e grazie a tutti i reparti di post produzione. 

Intervistare Camilla Guerrina è stato un po' come sfiorare da lontano la magia sempre straordinaria nata dal lungo e instancabile lavoro di questi artisti. 
Quali nuove frontiere ci saranno da esplorare? Quanto più grande potrà diventare la meraviglia? Una cosa è certa, questi artisti lo sapranno per primi e saranno loro a donarci un nuovo "oltre" e a spostare incessantemente un passo in là l'orizzonte. 
Grazie infinite a Camilla Guerrina per la sua disponibilità, per la gentilezza con cui ha risposto nei dettagli a ogni domanda, per avermi reso oggi una blogger più felice. 

Lascio la parola a chi vorrà commentare questa intervista, a chi vorrà lasciare un segno del proprio passaggio, vi leggeremo volentieri. 
Cosa pensate di questo meraviglioso universo di artisti? 

27 commenti:

  1. Complimenti a Camilla Guerrina per la sua carriera. Gli effetti speciali sono ormai qualcosa di imprescindibile in qualsiasi produzione cinematografica e gli esempi che hai citato nel post ne sono l'esempio. Di quei film alcuni li ho visti, altri no. Su questo settore sono stati fatti enormi progressi e il cammino continuerà di sicuro anche in futuro.

    Bella la descrizione che hai fatto parlando delle tue esperienze passate che stimolano un approfondimento a vedere i film che hai citato. Io mi permetto di aggiungere "2001 Odissea nello Spazio" soprattutto l'ultima mezz'ora del film. Quando lo vidi negli anni '70 ne rimasi meravigliato, quando l'ultimo astronauta rimasto vivo nella struttura spaziale, partita dalla terra per il pianeta Giove, passa tutta quella serie di colori, universi, musica e altro sino a ritrovarsi sdraiato a letto vecchio e pronto per morire, quando il Monolite appare di fronte al suo letto e poi si vede un bimbo in un feto luminoso che si avvicina la terra con la musica di R. Strauss ("Così Parlò Zarathustra").

    Dato che è del 1968 direi che ha fatto scuola perché dopo sono nate le serie Star Trek, Star Wars, Dune sino all'ultima versione di questo film uscita di recente e che, prima o poi, andrò a vedere.

    Complimenti anche a te carissima, bel post e bella idea quella dell'intervista (da rifare quando potrai).

    Un salutone e alla prossima

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    1. Non credo di avere mai visto "2001 Odissea nello Spazio", per quanto conosca quella scena celebre della scimmia che rappresenta l'inizio dell'evoluzione. Ecco, gli effetti speciali e visivi di quell'epoca, pensa quale immaginazione si dovesse mettere in movimento per creare quelle illusioni, senza le possibilità delle tecnologie digitali.
      Grazie come sempre per avere apprezzato la mia proposta.
      Per le mie interviste "vado a caccia" di persone che hanno fatto scelte importanti, che fanno un mestiere del tutto insolito, di vite straordinarie, insomma. Leggi anche quella a Ludovica, che ha scelto di lasciare l'Italia per andare a vivere all'estero.

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    2. Grazie di cuore.
      Vero, gli effetti visivi sono in continua evoluzione, e anche noi che lavoriamo nel campo dobbiamo tenerci costantemente aggiornati . La tecnologia migliora davvero molto velocemente, ma sarà sempre necessaria una parte artistica che solo una persona può dare.
      "2001 Odissea nello Spazio" è un film che ha fatto la storia di sicuro, ma non solo per gli effetti. Ha dato una svolta dal punto di vista registico e stilistico. Purtroppo non rientra tra i miei film preferiti, ma rimarrà sempre un grande film.

      Camilla

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  2. Bella questa intervista a Camilla Guerrina perché scopriamo quasi con un senso di vertigine quanto studio e quanto lavoro ci sono in una professione così particolare e creativa. Nata da una passione he può scoccare come una scintilla in un pomeriggio estivo guardando dei vecchi film in bianco e nero. Quell'amore poi coltivato nel percorso di studi costruito con tenacia e senso di immaginazione: un retroscena prezioso. Un motivo in più per apprezzare quei film (Dumbo e Maleficent sono tra quelli) dove gli effetti speciali scompaiono e lasciano il gusto per la bellezza dell'immersione totale nel sogno a occhi aperti!

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    1. Grazie Sara, le tue parole mi rendono felice. Era proprio ciò che volevamo trasmettete! I sogni vanno nutriti e coltivati...

      Un abbraccio
      Camilla

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    2. Cara Sara, dici bene. È un senso di vertigine che coglie lo spettatore che fruisce di questa bellezza, in particolare perché quegli effetti riproducono una realtà descritta e ricostruita e restituita nei suoi aspetti "emozionali".
      La bravura di Camilla e degli artisti come lei che fanno questo difficile e splendido mestiere sta nel trasformare il virtuale in reale, qualcosa che fino a qualche decennio fa era impensabile. Ho seguito su Disney Plus un lungo "dietro le quinte" di grandi produzioni Pixar degli ultimi anni, fra le puntate una in cui vengono mostrate le prime sperimentazioni di questo tipo. Ai tempi di Toys forme rudimentali, prime prove di una "realtà aumentata" che sarebbe esplosa solo molto tempo dopo. Oggi siamo stupefatti dagli effetti visivi.

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  3. Leggere questa intervista è stato meraviglioso. Vi ringrazio entrambe. Camilla è stata davvero super nel raccontarci nel dettaglio il suo lavoro, che è molto tecnico, rendendolo comprensibile. Amo molto il cinema, guardo spesso anche speciali, documentari e dietro le quinte (va beh, guardavo, quando ne avevo il tempo, una pandemia fa), ma spesso non riesco a immaginarmi del tutto il lavoro degli animatori, che rimane molto lontano dal mio mondo. Questa intervista invece è stata chiarissima. Grazie di cuore.

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    1. Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuta. È un lavoro di cui si parla poco, e spesso è difficile riuscire a spiegare per bene di cosa mi occupo esattamente. Bisogna lasciare fuori tutti i tecnicismi, ovviamente sconosciuti a chi non è del campo.
      In Italia in questi ultimi anni sono nate diverse scuole di vfx proprio per avvicinare più persone possibili a questo mondo.

      Camilla

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    2. Grazie a te, Antonella, per averla apprezzata. Mi riallaccio a questa risposta di Camilla per ricordare che mi è capitato, in tanti anni di insegnamento, alunni appassionati di disegno e con un buon approccio con l'informatica, nei quali si crea spontaneamente il gusto per gli effetti visivi. Mostrano curiosità verso questo mondo, vorrebbero scoprirne i segreti. Mi sarà utile la tua indicazione, Camilla, di questa scuola che insegna a destreggiare questo tipo di programmi. Anche perché come tu scrivi c'è sempre più richiesta di questi team di artisti per molte produzioni televisive e cinematografiche.

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  4. Molto interessante. In effetti il cinema si sta evolvendo, le figure "dietro le quinte" ci sono sempre state, ma con le nuove tecnologie la post-produzione assume un valore importante e servono professionisti specializzati in questo tipo di elaborazioni.
    Personalmente non ho nessun pregiudizio sulle nuove tecnologie applicate all'animazione, l'importante è che non vengano considerate come "sostitutive" della sceneggiatura. Voglio dire: ho visto troppi film con una sceneggiatura fiacca e scene interminabili di combattimento / inseguimento che prendevano da sole quasi l'intera durata del film.

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    1. Infatti Camilla lo scrive in una delle sue risposte: non ama neppure lei, che è un'addetta ai lavori, quei film in cui il grosso finisce con l'essere una serie infinita di effetti speciali, mentre il contenuto resta povero (e perdibile). Anch'io ho ricevuto la stessa sensazione dai film Marvel. Non li reggo per più di una ventina di minuti. È evidente che il fine di questo tipo di film sia lo spettacolone di effetti visivi. Non fa neppure per me.

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  5. Che bella questa intervista, Luana! Hai avuto una grande idea a intervistare Camilla Guerrina. Chi lavora per un film sembra così inavvicinabile, immagini realtà incredibili dietro il lavoro di tante persone, hai un mare di curiosità e vorresti chiedere a qualcuno del settore... così, qui hai reso tangibile un mondo affascinante come quello delle tecnologie digitali e ho trovato molte risposte alle mie domande. Ciò che più mi ha colpito è la quantità di lavoro che si accumula, nella produzione di un film, anche solo per coprire lo spazio di pochi fotogrammi: dev’essere emozionante vedere il risultato e sapere di avere contribuito alla sua resa. È bello anche sapere che tu, Camilla, hai realizzato un tuo personale desiderio, non c’è cosa più gratificante.
    Tra parentesi, Luà, ho fatto leggere questo post ai miei figli; uno, in particolare, ha amato “Dune” libro e pure “Dune” film: sapere che hai avuto un contatto con chi vi ha lavorato lo ha gasato! ;)

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    1. Ciao Marina! Grazie di cuore. Esattamente, in pochi fotogrammi ci sono mesi di lavoro.
      Sono contenta che i tuoi figli abbiano apprezzato sia il libro che il film di Dune, da grande appassionata di Herbert è stato speciale per me lavorare su questo film.

      Camilla

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    2. Marina mia, non avevo dubbi che uno dei due avrebbe apprezzato moltissimo. E grazie anche a te per aver colto tutta la bellezza di questo "incontro" fra me e Camilla. Da sempre ho avuto la stessa tua sensazione: le tante persone che rendono possibili queste produzioni, tutto quel nugolo di nomi che di solito compare nei titoli di coda, con il titolo "visual effects", ogni volta dinanzi a quell'insieme di nomi io e mio marito rimaniamo stupefatti, ci diciamo "guarda quanti esperti di effetti visivi ci hanno lavorato". E sapere oggi di avere incontrato una di questi artisti... ancora non so descriverne l'emozione. Ho toccato un pezzo di cielo.

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  6. Te la invidio molto questa intervista. Complimenti a te e alla tua ospite.

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    1. Grazie, Nick. Incontri fortuiti e fortunatissimi. Non lo avrei mai immaginato.

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    2. Mi fate emozionare...
      Grazie a te Luana e a tutti questi splendidi commenti.

      Camilla

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  7. Bellissima intervista Luana. Grazie di averci donato questa chicca. Leggendo le risposte e guardando i filmati che hai inserito mi sono emozionata. Figurati che amo così tanto The Lion King che ogni volta mi emoziono (e così è stato anche con il filmato che apre il tuo post!). Complimenti alla tua ospite per il gran lavoro, per la grande passione e per quello che ci regala.

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    1. Cara Rosi! Nella tua risposta traspare un'emozione che assomiglia alla mia. Io dinanzi a quel film non riesco a non avere un movimento, un tremore, qualcosa che vibra nel profondo. E se già una trentina di anni fa la sua versione a cartoni ci emozionò, immaginiamo adesso. C'è chi si definisce purista del racconto disneyano e non riesce ad apprezzare questi monumentali lavori in digitale. Non capisco, perché qui ci troviamo dinanzi a un capolavoro che non ha tolto nulla all'antica versione, semmai ha restituito il racconto rendendolo vicino alla realtà. In quella savana, questi straordinari artisti hanno portato i grandi leoni, zebre, gazzelle, scimmie, suricati e facoceri, e altro, tanto altro. Questo capolavoro assoluto è qualcosa che è andato oltre ogni immaginazione. L'emozione scaturisce in definitiva dalla non percezione della realtà digitale, che diventa realtà e basta. Uno straordinario spettacolo di perfezione in cui traspare talento e anima.

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  8. Bellissima intervista, Luz, come pure il lavoro di Camilla Guerrina.
    Io non me ne intendo, ma l'argomento è affascinante e altrettanto ricca di interesse la conoscenza delle competenze e delle tecnologie necessarie alla costruzione dei filmati.
    Mille grazie a entrambe!!!

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    1. Grazie a te per aver letto e apprezzato questa preziosa intervista. :)

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  9. Bellissima intervista, è davvero affascinante scoprire il duro lavoro che c’è dietro la produzione di un film, certo lo possiamo immaginare, ma sentire il racconto diretto é un’altra cosa. Complimenti a Camilla per la sua bravura, costruita con tenacia, studio e determinazione, ho una grande e sincera ammirazione. Grazie a Luz per questa intervista.

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  10. Grazie Giulia! La determinazione è tutto per raggiungere i propri sogni!

    Un abbraccio
    Camilla

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  11. Grazie, grazie, grazie, grazie!!!
    Grazie per questa intervista Luz, perché condivido tutte le tue parole e le emozioni di fronte a questo genere di pellicole con l'intervento miracoloso della computer grafica.
    Io sono quella che si pianta a dieci centimetri dal televisore 4k e sta lì a esclamare (più volte, per l'ilarita dei presenti): "Il pelo!! Guarda il pelo!! Guarda come si muove alla brezza!! Le striature, le ombre!! Guarda il pelo! La perfezione!!"
    Grazie a Camilla che ci ha fatto sbirciare nel suo mondo! Io sono anche quella che si scorre tutti i titoli di coda proprio per vedere la quantità di animators nelle varie sezioni/specialità, cercando qualche cognome italiano di cui essere orgogliosa (adesso ce l'ho!!!) E tutte le sacrosante volte esclama, con gli occhi pieni di stelline: "Vorrei vedere uno di quei computer! I software che usano! Vorrei vedere come lavorano!" Dovrebbero organizzare delle visite guidate. Poi mi nasconderei in bagno per cercare di perdermi la fila e restare lì in un angolino. :D
    Sono anche quella che s'inchioda di fronte ai documentari/making of di questa o quella produzione e si vedono i prima/dopo degli effetti digitali (Lord of the rings per primo).
    Tra l'altro Luz, ce ne sono anche nella serie Outlander, dove alcuni edifici e ambientazioni sono solo computer grafica, sopra i pannelli verdi del set reale.
    Forse sarebbe stato anche il mio lavoro, se avessi avuto opportunità, occasioni, e anche famiglia, diverse. Resto un informatico affascinato, a maggior ragione perché so anche cosa c'è a monte di tutto, quando la modellazione 3D aveva solo cubo, sfera e cilindro!
    Dune lo devo ancora vedere, ma in realtà il cuore ha avuto un sussulto a quel Ghostbusters... Legacy? (o Afterlife come titolo originale?) Sarà meno importante di Dune, ma per me vale su tutti. ;)
    Grazie!!

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    1. Cara Barbara, ci capiamo perfettamente, allora! XD
      Quella curiosità che è allo stesso tempo emozione, passione per quello che si vede, per una perfezione cui guardiamo increduli. Ecco, avere incontrato virtualmente Camilla è stato per me un dono. :)
      Grazie a te per avere amato questa intervista!

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    2. Grazie Barbara!
      Mi hai resa felice! Sapere che c'è qualcuno come te che apprezza così tanto il nostro lavoro mi dà tantissima gioia.
      Lavorare su l'ultimo Ghostbuster è stato divertentissimo, soprattutto sulle sequenze di animazione dei Mini Puft!

      ��
      Camilla

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