mercoledì 29 aprile 2020

La "cadenza d'inganno", ovvero come riesco a sconvolgerti.

Una delle cose di cui ricorderò di questa quarantena è la possibilità di imbattermi in parole e concetti nuovi, averne il tempo, ecco. 
Ebbene, ogni mattina, per non cedere al totale abbrutimento (ed evitare qualche chilo di troppo)  faccio un'ora di movimento in stile "maratoneta", con tanto di abbigliamento tecnico ad hoc. 
Impossibile senza qualcosa con cui distrarsi e far scorrere in fretta il tempo, così con tanto di auricolari seguo trasmissioni varie, interviste, conferenze, lezioni. 
Non avevo idea di quante cose si potessero apprendere con questo metodo. 

mercoledì 22 aprile 2020

Quali libri definireste "imperdibili"?

Nota bene: Il senso di questa domanda può essere compreso solo se si legge da cima a fondo questo post. 

Essere lettori ci rende dei privilegiati
No, non è una "perla di saggezza" di mia invenzione, almeno non credo. È piuttosto una certezza in un'epoca in cui la fatica di leggere è diventata più gravosa, distratti come siamo dai mille stimoli della tecnologia. 
La lettura esige silenzio, calma e tranquillità. Condizioni oggi sempre più difficili da trovare.

mercoledì 15 aprile 2020

Pastorale americana - Philip Roth

Incipit: Lo Svedese. Negli anni della guerra, quando ero ancora alle elementari, questo era un nome magico nel nostro quartiere di Newark, anche per gli adulti della generazione successiva a quella del vecchio ghetto cittadino di Prince Street che non erano ancora così perfettamente americanizzati da restare a bocca aperta davanti alla bravura di un atleta del liceo. Era magico il nome come l'eccezionalità del viso. Dei pochi studenti ebrei di pelle chiara presenti nel nostro liceo pubblico prevalentemente ebraico, nessuno aveva nulla che somigliasse anche lontanamente alla mascella quadrata e all'inespressiva maschera vichinga di questo biondino dagli occhi celesti spuntato nella nostra tribù con il nome di Seymour Irving Levov. 

Lasciatemi anzitutto dire che aver scoperto Roth leggendone il capolavoro, mi ha messo subito addosso il desiderio di cercare anche altrove questo straordinario scrittore. 
Ho voglia di leggere La macchia umana, per dirne una, ma anche Lamento di Portnoy, Il teatro di Sabbath
Libri che arriveranno fra i miei scaffali. 
Pastorale americana è uno di quei romanzi di cui senti parlare da sempre, un monumento della letteratura americana contemporanea che ti passa davanti agli occhi nelle librerie, ascoltando il parere dei lettori, imbattendoti in qualche buona trasmissione tv. Di Philip Roth, se sei un frequentatore di libri, sai subito che è un gigante fra i grandi, che ha vinto un Pulitzer, che avrebbe magari anche meritato il Nobel. 

mercoledì 8 aprile 2020

Il caffè di Luz e Marina - La sindrome dell'impostore

Benvenuti a questa nuovissima rubrica, pensata da due amiche in omaggio ai nostri proverbiali incontri (che di solito durano dalle tre alle quattro ore di chiacchiere), da prolungare anche virtualmente.
Il caffè di Luz e Marina vi terrà compagnia un paio di volte al mese o a cadenza casuale, è tutto da inventare
Di volta in volta, affronteremo temi di vario genere. Uno spettacolo d'arte varia, insomma. 
Bene, cominciamo. 


Luz:  Benvenuta, amica mia. Tutto bene? Pronta a iniziare questa avventura? 

Marina:  Ciao Luana, sono prontissima. Ma il caffè lo hai preparato?

Luz:   Sì, eccolo qui. Con la moka classica, sono per un caffè tradizionale. Possiamo pure spizziculiare questo cornetto. Bene, vorrei cominciare con un argomento che mi sta particolarmente a cuore. La sindrome dell'impostore. Ne hai mai sentito parlare?

mercoledì 1 aprile 2020

La creatività (salvifica) durante la quarantena.

Se penso che è trascorso quasi un mese da quel 4 marzo in cui fu annunciata la chiusura delle scuole dal giorno dopo, mi stupisco. 
Alla didattica a distanza dedicherò una riflessione a parte, oggi mi soffermo su questo tempo dilatato, la nostra quarantena.

C'è stata una bella differenza fra il non recarsi più a scuola e il dover restare chiusi in casa
A suon di #iorestoacasa, dopo l'assurdo caso di bar e ristoranti pieni mentre il virus di diffondeva silenzioso, e le centinaia di contagiati che poi sono diventati migliaia con un numero di decessi da film apocalittico, ci siamo ritrovati con tanto di decreto e di divieto di uscita, se non in casi gravi e necessari. 
Ci voleva, era una condizione senza la quale questa pandemia, che nel frattempo ha colpito duramente la Spagna e si è diffusa in diversi paesi d'Europa oltre che negli States, starebbe facendo molte più vittime. 
Non mi soffermerò neppure sulla tragedia di questa "peste degli anni Duemila", non è questo il post.
Andiamo invece alla permanenza coatta nelle nostre case e alla creatività che imperversa in migliaia di abitazioni in Italia e non. Mi riferisco in particolare a quella creatività donata, condivisa.