mercoledì 31 marzo 2021

Tess dei d'Urberville - Thomas Hardy (o di una tragica seduzione)

Incipit: Una sera, verso la fine di maggio, un uomo di mezza età veniva da Shaston e tornava a casa, nel villaggio di Marlott, nella contigua Valle di Blakemore o Blackmoor. Si reggeva su gambe malferme e l'andatura sbilenca lo faceva pendere alquanto verso la sinistra di un'ideale linea retta. Di tanto in tanto accennava rapido con il capo, quasi a confermare un'idea, sebbene non stesse pensando a niente in particolare. Un cestino per le uova gli penzolava vuoto dal braccio, la lanugine del cappello era arruffata e un pezzetto della falda, laddove appoggiava il pollice per toglierselo, era piuttosto consunto.

Se ne esce stravolti, posso esordire così in questa recensione di un romanzo che, per intensità e pregio, credo si possa annoverare nella migliore produzione vittoriana dell'ultimo Ottocento. 

La prima volta che "incontrai" Tess fu tanti anni fa, quando vidi il film tratto dal romanzo e diretto da Roman Polanski. Ne venne fuori un dramma commovente, era inevitabile, ma la mano fu calcata sull'aspetto della seduzione tragica di cui Tess è vittima, escludendo tutto ciò che nel romanzo crea sospensione, e per certi aspetti sollievo.
La storia è molto più complessa di quanto narrasse quel film, ma su un punto entrambe le produzioni possono incontrarsi: questo intreccio solleva una questione importante, vitale, al punto che non possiamo non comprendere nella nostra visione totale anche le feroci critiche di cui fu oggetto al tempo della sua pubblicazione

giovedì 25 marzo 2021

Dantedì 2021 - Come si può rappresentare la Divina Commedia?


Ci siamo, è il secondo Dantedì dalla sua istituzione ed eccovi il post dedicato alla celebrazione del sommo vate. Se l'anno scorso abbiamo discettato riguardo al modo di leggere i versi eterni di Dante (trovate qui il post), questa volta ci occuperemo di alcuni modi in cui la Commedia è stata rappresentata, descritta, riproposta e reinterpretata. 

mercoledì 17 marzo 2021

La strada - Cormac McCarthy

Incipit: Quando si svegliava in mezzo ai boschi nel buio e nel freddo della notte, allungava una mano per toccare il bambino che gli dormiva accanto. Notti più buie del buio e giorni uno più grigio di quello appena passato. Come l'inizio di un freddo glaucoma che offuscava il mondo. La sua mano si alzava e si abbassava a ogni prezioso respiro. Si tolse di dosso il telo di plastica, si tirò su avvolto nei vestiti e nelle coperte puzzolenti e guardò verso est in cerca di luce ma non ce n'era. 

Ho realizzato il desiderio di leggere questo romanzo - vincitore del Premio Pulitzer nel 2007 - adocchiato da molto tempo, e l'ho concluso in lacrime. Su come un autore possa portare il lettore al pianto si potrebbero spendere molte parole. 
Per me è un mistero fatto di intreccio, linguaggio, intenti. 
Questa storia straziante è narrata con una sottile lucidità, sobriamente, ciò fa di McCarthy senza dubbio uno dei migliori autori oggi. 

mercoledì 10 marzo 2021

Perché il colour blind casting non mi convince.

Parte del cast di Bridgerton; al centro Golda Rosheuvel nel ruolo della regina Charlotte d'Inghilterra

A rischio di scrivere un post impopolare, oggi mi va di prendere in esame un fenomeno sempre più diffuso nelle produzioni teatrali, cinematografiche e televisive. Vediamo anzitutto di cosa stiamo parlando. Il colour blind casting è l'uso di affidare ruoli ad attori e attrici senza considerare l'appartenenza a una determinata etnia
Secondo alcuni in questa pratica si può includere anche l'appartenenza di genere e l'età, ma credo che si possano ritenere aspetti separati (a questo vorrei dedicare prima o poi un post a parte).

mercoledì 3 marzo 2021

Charlotte Brontë - Lyndall Gordon (la rivelazione di una biografia)

Incipit: "Un'istitutrice privata non ha un'esistenza", scrisse Charlotte Brontë a sua sorella Emily nell'estate del 1839. La sua datrice di lavoro, la signora Sidgwick, la teneva tutte le sere, prima che si ritirasse nella sua camera da letto, al piano della servitù, a cucire da sola nella stanza adibita alle lezioni. Quando gentiluomini e gentildonne posavano accidentalmente lo sguardo su un'istitutrice, "pareva che fissassero il vuoto", disse la più giovane delle sue sorelle, Anne, che era stata licenziata lo stesso anno dagli Ingham di Blake Hall. Questo vuoto apparente fu lo spazio che le tre ragazze ricavarono per se stesse; lì, protetto dall'oscurità, il carattere crescente di Charlotte Brontë prese forma. 

La monumentale biografia curata da Lyndall Gordon che racconta la vita di una delle mie autrici predilette è qualcosa dalla quale si esce con una consapevolezza nuova riguardo al mondo antico e lontano delle sorelle Brontë.
È uno degli errori più comuni di tutti gli appassionati di quel mirabile repertorio letterario inglese del XIX secolo: si leggono i romanzi, i tanti autori (fra cui Brontë, Austin, Dickens, Thackeray, James, Hardy, Trollope, Gaskell, ecc.) emergono come in una luce rarefatta, tendenzialmente romantica.