Eccomi, dopo settimane totalmente immersa in uno spettacolo che ha avuto un bel successo e montagne di compiti da correggere per chiusura anno scolastico.
Il mio tavolo è in disordine, insomma. Quando vivo questi periodi, mi risulta difficile liberarmi da caos visivo. Si potrebbe lavorare meglio nell'ordine, eppure mi getto in una voluptas dolendi da impegni su impegni.
In una pausa, mi abbandono a qualche riflessione. Negli ultimi mesi mi è capitato di vivere o di osservare una serie di esperienze che hanno in comune quell'effetto cui diedero nome due psicologi di un'università statunitense: David Dunning e Justin Kruger. Dopo una serie di esperimenti, in cui i partecipanti venivano invitati a giocare una partita a scacchi o di tennis, o semplicemente leggere e comprendere un testo, i due studiosi giunsero alla conclusione che le persone incompetenti tendono a sovrastimarsi, a sopravvalutarsi.