mercoledì 22 giugno 2022

Il "mio" Mago di Oz - Laboratorio 2021/2022

Nel post precedente ho parlato di ritorni, di quella cosa straordinaria che è stato tornare sul palcoscenico dopo tre anni di stop e con quali energie ci siamo messi in gioco, andiamo adesso allo spettacolo. 
Che ricordi avete de Il Mago di Oz? 
Io remotissimi, perché ero molto piccola quando vidi il celebre film con Judy Garland. E sì che avevo una vera e propria passione per i film hollywoodiani, questo non faceva eccezione. Anzi, il fatto che si trattasse di una fiaba lo rendeva magico. 
Mi faceva anche un effetto un po' "straniante", perché non riuscivo a capire del tutto chi fosse realmente Oz.
Si percepiva la missione di Dorothy - semplicemente tornare a casa, almeno solo in apparenza - ma adoravo la motivazione che spingeva gli altri tre personaggi della piccola compagnia.
Un Leone che cerca il coraggio, quindi un leone codardo, sì mi era simpatico, ma gli altri due... lo Spaventapasseri in cerca di un cervello e l'Uomo di Latta in cerca di un cuore, erano i miei preferiti in assoluto. 

Ovviamente dietro questa missione si legge la verità: solo Dorothy ha realmente bisogno di aiuto, mentre gli altri tre possiedono già ciò che cercano, ma ne sono del tutto inconsapevoli. Non sono poche le disavventure che i nostri affrontano durante la lunga scarpinata sulla strada di mattoni gialli. E ogni volta, proprio le virtù dei tre tirano fuori dai guai la combriccola. Qui si percepisce lo snodo del racconto: la non consapevolezza riguardo alle proprie prerogative. I tre si sentono irrisolti, incompleti, soffrono di una forma acuta della "sindrome dell'impostore" (ne ho parlato con Marina in uno dei nostri Caffè, qui), invece sono già eroi, sono i veri "aiutanti" che ogni archetipo fiabesco rispetti. 
L'intreccio ha una sua complessità, se si guarda alla missione di Dorothy e se ne considera l'epilogo. Dorothy uccide casualmente la Strega dell'Est, la uccide con la propria casa precipitandole addosso - un atto dunque per nulla eroico - e poi le viene assegnata la missione di uccidere la Strega dell'Ovest, l'altra terribile perfida strega che ha reso schiavi i propri sudditi e minaccia la Città di Smeraldo e il suo abitante. 
Dorothy è tutto fuorché un'eroina ammazza-streghe, il punto è che si ritrova del tutto casualmente a uccidere pure l'altra, portando a termine una missione "impossibile". 
E poi Oz. Il finto mago, il cialtrone, l'ingannatore. Oz è piccolo uomo in carne e ossa nato a Omaha, caduto casualmente in quel mondo fatato perché la mongolfiera sulla quale viaggiava vi precipita. 
Il burlone è un uomo del circo, un artista trasformista, un ventriloquo. Trasforma le sue arti circensi in arti magiche, fa in modo che gli abitanti del mondo fatato gli credano, così come gli crederanno Dorothy e i suoi amici. Lo svelamento di Oz, sul finale, a mio parere è uno dei passaggi più belli. 

Ebbene, dopo questa piccola sintesi, andiamo al dunque: come ho reso questa storia sul palcoscenico?
Partiamo dal presupposto che è difficile renderla, perché gli scenari sono tanti e restituire almeno in parte le atmosfere del racconto è cosa ardua. Un esempio, non è stato possibile includere nello spettacolo il cane Totò, a meno di non usare un pelouche inerte, ma ho scartato l'idea. Come sempre, bisogna semplificare, ma mai trascurare il principio di riportare sulla scena quel pizzico di "magia" di questi racconti. 
Ho scelto la Sala-teatro Petrolini di Castel Gandolfo dopo una serie di vicissitudini che hanno reso impossibile affittare un grande teatro. Il difficile è stato allestirla, perché in sostanza manca tutto e la scena è un cubo grigio moquettato. Nulla del vero teatro. 
Ho allestito delle quinte laterali che abbiamo decorato con fogliame e utilizzato grandi proiezioni per il cambio scene. Il resto hanno fatto luci e fonica (abbiamo led che permettono un spettro di colori molto ampio e un insieme di attrezzature professionali che rendono le voci nitide senza l'effetto "amplificato"). Non si pensa mai a quanta parte facciano questi elementi in uno spettacolo. 
Grande parte hanno fatto i costumi (alcuni acquistati già confezionati), realizzati da Sara Botti assieme ad accessori che hanno vivacizzato alcune scene e personaggi. 
Il nostro obiettivo è da sempre quello di fare in modo che i ragazzi vengano valorizzati al massimo che possiamo ottenere. Messi nelle condizioni di poter gestire spazio e performance. Fare in modo che il pubblico percepisca il lavoro che c'è dietro. E così è stato anche stavolta. 
Eccovi una parte dell'album. 

Dorothy, arrivata nel Paese dei Ghiottoni, viene circondata da alcuni di loro


La buona Strega del Nord indica a Dorothy la strada di mattoni gialli


La compagnia di amici in cammino verso la Città di Smeraldo


Una visione d'insieme con la scena dei papaveri


Oz dinanzi a Dorothy (il giovane Oz invecchiato con un programma di grafica)


Durante la ricerca della Strega dell'Ovest, uno degli attacchi alla compagnia


Il momento in cui Dorothy getta un secchio d'acqua (fatta con ritagli argentati) sulla strega, ignara che la ucciderà 



La brava Lisa (già Piccolo Principe) e le sue doti interpretative


Oz svela la sua vera identità


L'addio a Dorothy


L'essenza di Oz, voce a raccordo del significato del racconto
 
Le sue parole: 


I nostri meritati applausi




Le foto sono di Andrea Matone, che ringraziamo ancora. 
La forza del teatro, il suo potere aggregante, salvifico, non si può realmente raccontare.
Abbiamo la fortuna di viverlo, io e questi ragazzi e ragazze, con tutta la passione e la dedizione che ci rende consapevoli di quanto valga, di quanto segni il passo nelle nostre vite. 
Grazie a tutti per la vostra attenzione. 

P. S. Ho appena letto l'ultimo post di Athenae Noctua, casualmente proprio su Il Mago di Oz, andate a dare un'occhiata. 

19 commenti:

  1. Complimenti a tutta la compagnia, e comunque si vede dalle foto finali che la soddisfazione più grande la avete avuta già per il solo fatto di essere tornati a esibirvi su un palcoscenico di fronte a un pubblico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, mai come per questo spettacolo potrò dire di aver vissuto emozioni diverse, irripetibili. Grazie, Ariano!

      Elimina
  2. E con la tua “semplificazione” di magia ne hai portata tanta … il risultato ? una rappresentazione unica ed indimenticabile …emozioni indescrivibili … alla prossima …

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, carissima Anna. Sono contenta che tu abbia accolto il mio invito e a mia volta abbia saputo donarti un bello spettacolo. Alla prossima esperienza! (magari con quella Anna Magnani che realizzerò con la compagnia adulti per ottobre)

      Elimina
  3. Intanto la prima cosa che mi viene subito da dire è complimenti per le bellissime foto. Io ne ho scattate diverse, ma la qualità è totalmente un’altra e questo album rende a perfezione tutto quello che hai detto. Il teatro era accogliente e nel suo piccolo molto elegante. La scenografia era perfetta: mi sono chiesta come realizzare una performance teatrale in uno spazio così ridotto, invece tutto era funzionale alle scene. Ti dico quello che mi è piaciuto di più: ho amato in particolare modo il leone, lo spaventapasseri e la strega dell’ovest (a fine serata, sono andata a congratularmi con i ragazzi: bravissimi); la scena in cui la strega si scioglie dopo avere ricevuto la secchiata d’acqua è stata straordinaria e anche il capannello che prepara l’ascesa della mongolfiera per il ritorno di Dorothy; le musiche azzeccatissime, i costumi fighissimi (ho fatto i complimenti anche a Sara), in pratica mi è piaciuto tutto. Le tue intuizioni sono sempre riuscitissime e le pagine che da piccola mi divertivo a sfogliare del libro Il Mago di Oz hanno preso vita, facendomi rivivere quella stessa emozione.
    Dunque che dire ancora, complimentissimi sempre! Tu questo devi fare: teatro.
    E ora conta quanti superlativi ho usato in questo commento. 😛

    Marina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Marina, che gioia averti saputo lì, assieme a Luca. Questo ritorno lo abbiamo vissuto insieme, si va ad aggiungere ai ricordi belli. Io ero alle luci, accanto alla regia audio e video (l'insostituibile Franco) e vi vedevo nella platea. Percepivo dalla postura la vostra attenzione a ogni passaggio. Siete stati splendidi. Tu una presenza ormai irrinunciabile. Tutti coloro che hanno compreso, sostenuto, seguito il mio teatro, quelli per cui non si è mai trattato di un'occasione come un'altra, di un modo come un altro di trascorrere un paio d'ore, insomma tutti coloro che sono stati parte del mio teatro finora (e tu dagli anni belli, importanti, da quel 2016 così carico di emozioni), sono in certo senso parte del tutto. Sembrerà retorico, ma non è così, e tu conoscendomi sai che non scriverei a caso. Mi è capitato di pensare che le mie amicizie più importanti sono anche legate al teatro, sono connesse alle mie stesse emozioni. Grazie per aver notato i tanti dettagli. Continuerò. A ottobre anzi debutterò io stessa (torno sulle scene!) in un ruolo che mi sono riscritta per lo spettacolo su Anna Magnani. Un ruolo comprimario ma che voglio lasci il segno, senza adombrare la grande protagonista. Un abbraccio enorme.

      Elimina
    2. Non mancheremo nemmeno in quell’occasione, anzi soprattutto in quell’occasione: tu che reciti... stupendo! 😍

      Elimina
  4. Non so esprimerti la mia ammirazione per l'immenso lavoro che fai. Per il teatro e per questi tuoi ragazzi. Complimenti di cuore. Le foto sono bellissime e mi convince lo sguardo amorevole ma implacabile di Marina, che ha espresso pubblicamente la sua gioia dopo, credo di ricordare , la prima. Avrei voluto esserci. Ho ricordo di questa fiaba troppo vecchi. Non so perché, non ci ho più pensato e mi è tornato alla mente ora, avevo paura di queste fiabe (sì, anche di Alice nel paese delle meraviglie). Non ho più rivisto il film né letto il libro. Forse dovrei. Ma voglio che la bambina che da qualche parte è ancora con me arrivi a questa decisione quando sarà pronta. Intanto mi godo le foto, bellissime. Bravi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono certa, Elena, che se non ci dividesse questa distanza, potrei annoverarti fra le amiche che sostengono questi miei progetti. So che ci saresti stata e per me è già bello e importante così. Anche per me è stato un ritorno a questa favola. Sono racconti complessi, da piccoli forse non li abbiamo neanche colti del tutto. Ripercorrerli, trovare una chiave per narrarli al meglio, significa immergersi in queste storie. È sempre bello. Ho intenzione, per il prossimo anno, di realizzare Alice attraverso lo specchio, il seguito del racconto maggiore ma anche il seguito del bellissimo spettacolo del 2017. Non vedo l'ora. :) Grazie, Elena!

      Elimina
  5. L'anonimo precedente é Elena. Che barba quando ci si mette, Blogger!

    RispondiElimina
  6. Dalle foto di percepisce chiaramente l’entusiasmo da cui eravate animati. A voi vanno tutti i miei complimenti anche per le tecnologie usate perché sicuramente non è facile proporre Il mago di Oz. Bravissimi, queste sono davvero belle soddisfazioni che vi siete meritati pienamente perché dalle foto si capisce chiaramente che l’avete fatto con passione!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie come sempre, Caterina. La tecnologia ormai ci viene in aiuto per i nostri spettacoli. In questo modo riusciamo a contenere le spese di produzione (immagina costruire tutta una serie di scenari piuttosto che utilizzare quelle proiezioni). Il teatro le sta usando sempre di più, importante è saper calibrare e utilizzarle senza strafare. Grazie ancora!

      Elimina
  7. Dalle foto l'impatto scenico è davvero forte. Le proiezioni sullo sfondo fanno molto bene il loro lavoro e i costumi sono bellissimi. Devo dire che la mia impressione è quella di un lavoro molto, molto professionale. Qui da noi c'è una compagnia di musical molto quotata, vincono premi e hanno anche diversi sponsor alle spalle, ma non mi sembra che tu abbia nulla da invidiare quanto a messa in scena! E poi si vede dalle espressioni dei ragazzi nelle foto finali che erano super soddisfatti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Antonella, questo commento è molto importante. Il feedback non solo del pubblico ma di chi semplicemente osserva attraverso le immagini che sono state realizzate, è importante per capire chi siamo, chi siamo stati finora e cosa vogliamo essere (o continuare a essere). Conosco molte compagnie professionistiche o semi-tali che ricevono finanziamenti, portano avanti molti progetti in simultanea, viaggiano, vincono premi. Noi (a parte i finanziamenti mai ricevuti, ogni progetto è autofinanziato e poi risanato in botteghino) abbiamo sfiorato quel tipo di teatro attivo e viaggiante, fra il 2016 e il 2018 con le mie due produzioni migliori: Foglie d'erba - tratto da L'attimo fuggente - e Finding Anne Frank - una mia drammaturgia sul Diario (ci sono qui dei post che ne parlano) e fu veramente splendido. Vero è che si trattò di produzioni particolarmente azzeccato, storia e cast giusto, ma vorrei tornare proprio a questi "fasti", magari con lo spettacolo che sto mettendo su riguardante Anna Magnani. Debutteremo in ottobre. Non vedo l'ora.

      Elimina
  8. Buon pomeriggio Luz. Grazie di essere passata da me, l'ho molto gradito.
    Amo immensamente questa storia e il film con la magnifica Garland ancora di più. Anzi ti dirò che ho gradito tutte le versioni cinematografiche, come anche l'ultima "Il grande e potente Oz" con fantasiose immagini e tanti bellissimi colori.
    È bellissimo vedere come siate riusciti ad organizzarvi. Per me siete stati tutti bravissimi. Si vede che vi siete divertiti anche nella fatica di tutta l'organizzazione.
    Grazie davvero e continuate così. Abbraccio forte. Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici bene, forse proprio il colore è l'elemento guida di questa mirabile storia. Grazie per essere passata e per il tuo apprezzamento. :)

      Elimina
  9. Che ricordi ho de Il Mago di Oz? Credo di averlo letto alle medie, come lettura natalizia presa dalla biblioteca di scuola. Era già passato un cartone animato nella fascia pomeridiana, ma il libro spiegava molto meglio tante piccole cose. Ho vaghi ricordi invece del film con Judy Garland, sicuro che l'ho visto perché è il più conosciuto. C'è anche "The wiz", un adattamento particolare, un musical in chiave black-soul, con Michael Jackson nei panni dello spaventapasseri e Diana Ross in quelli di Dorothy, ma è troppo distante dal romanzo e dai miei gusti musicali.
    Che dire invece di questo vostro spettacolo? Si percepisce energia vulcanica già solo dalle foto, posso solo immaginare cosa fosse essere seduti in platea a vedervi! Bravi!! Una splendida rinascita dopo due anni di difficoltà. Ci voleva proprio la magia di Oz per uscirne alla grande!
    E adesso aspetto di vedere le tue foto di ottobre!! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sai che l'adattamento con Michael Jackson non lo conosco? O se mi sono imbattuta in quest'opera sarà stato talmente tanti anni fa che non ne ho più memoria. Ho voglia di recuperarlo (magari col fresco di settembre, in questo periodo è una tale fatica stare al pc). Grazie per il tuo apprezzamento e... non vedo l'ora di salire in palcoscenico a ottobre!

      Elimina