Sono grata al mirabile duo Colamedici-Gancitano di
Tlon, compagni di vita e filosofi della contemporaneità, che ci donano qua e là dei testi preziosi per riflessioni necessarie.
Un giorno dedicherò un post a un saggio sulla bellezza scritto da Maura, anche quello davvero importante opportunità.
Oggi invece mi soffermo su questo, un'analisi dettagliata sul valore del lavoro e sulle sue derive, ormai "tortura di massa".
Ci verrebbe facile pensare di primo acchito: ma come? non esiste attività più nobile e nobilitante del lavoro. Come si fa a metterlo in dubbio? E invece è bene soffermarsi proprio su quelle derive, su quanto stia succedendo al mondo del precariato, su quanto sfruttamento esista travestito da occasione per i più giovani, sul logoramento che comporta qualsiasi tipo di lavoro.
Imparo che nessuno, a ogni livello e latitudine, può dirsi fuori da questo sistema. Il lavoro oggi si è trasformato, non è più un segmento del nostro quotidiano, ma un'appendice di ogni nostro fare, qualcosa che ha finito col fagocitarci.