mercoledì 30 dicembre 2020

Cosa resterà di questo 2020?

Citando una vecchia canzone che salutava gli anni Ottanta, mi viene da chiedermi: quali ricordi resteranno in noi di questo strano, straordinario e terribile anno che sta per finire? 
Lo scorso anno a quest'ora sarebbe iniziata la raffica di auguri per un 2020 scoppiettante, che di lì a poco ci avrebbe catapultati in una realtà degna di una narrazione distopica, inusuale, nuova. 

Vi capita di guardare qualche scatto del dicembre di un anno fa? Ci viene fulmineo pensare che non avremmo mai immaginato l'imminenza di una pandemia globale.

La più fervida fantasia non avrebbe messo insieme una narrazione fitta di immagini che ci hanno agghiacciato, come quelle dei camion dell'esercito che portano via le bare, o altre che ci hanno gettato in un cupo sbigottimento, come quelle delle città deserte, ferme in un silenzio immobile, surreale, o altre ancora, che ci hanno commosso, con la natura che torna ad affacciarsi sotto forma perfino di daini sorpresi a curiosare fra le vetrine dei borghi o le acque di Venezia che diventano cristalline. 

giovedì 17 dicembre 2020

Il caffè di Luz e Marina: aria di Natale! (nonostante la pandemia)

Il caffè di dicembre è slittato un po', ma Marina ed io avevamo il desiderio di addentrarci meglio nello spirito natalizio. 
Nonostante la pandemia, che ci porterà un Natale più sobrio, non manca la volontà di pensare a questa festa seguendo il classico iter. Sto lavorando su me stessa per disimparare il mio ormai atavico rifiuto dello spirito del Natale, per "fare tacere il mio grinch", come sono solita dire. Ed eccoci qui.

Ci siamo viste, Marina ed io, nel bel salotto della sua casa romana, e abbiamo gustato più di un tè, attingendo a una larga offerta di gusti, meticolosamente conservati in una teca costruita con le sue mani. Lì accanto, un vassoio pieno di muffin al cioccolato, una delle sue specialità. Sono certa che ne darà la ricetta nel suo blog. La tavola ben apparecchiata, la forma classica del servizio, e l'aria che si riempie di parole scambiate, come d'abitudine. 
Nota fuori contesto: se a qualcuno sono "fischiate le orecchie ieri", sappiate che abbiamo parlato di voi, abbiamo fatto un bilancio delle nostre frequentazioni via blog. 😁
Le immagini che seguono sono miei scatti delle creazioni natalizie di Marina. 

mercoledì 9 dicembre 2020

Luca Sofri non aveva ragione. Il confronto con Michela Murgia e lo svelamento del valore del teatro


Il 28 ottobre di quest'anno, Luca Sofri usciva con un pezzo sulla chiusura dei teatri, che potete leggere qui. Un discorso semplice semplice, logico, perfino banale: i teatri sono luoghi di aggregazione, ergo di assembramento, fra lavoratori e soprattutto pubblico. Dobbiamo preservare i cittadini dalla pandemia, quindi i teatri tornano a chiudere i battenti. 
La sollevazione dei lavoratori dello spettacolo, legittima e forte, si è fatta sentire. Ne è simbolo il flashmob di Piazza del Duomo a Milano, quello dei 500 bauli vuoti, a significare che i flight case dei tecnici, i tantissimi fonici, elettricisti, facchini, ma anche artisti e organizzatori di eventi restano senza vita, vuoti di attrezzature perché lo spettacolo non c'è, è sospeso fino a data ignota

mercoledì 2 dicembre 2020

Orange is the new black


Emergo dall'aver ultimato la visione delle 7 stagioni di questa serie televisiva prodotta da Netflix
Una lunga maratona iniziata a fine agosto, che mi ha catapultato in un "luogo" di cui non si possono immaginare confini né dinamiche: un carcere federale femminile
Ogni buona storia che si rispetti attinge a piene mani dalla realtà e si fregia anche di uno stile realistico, ruvido. OITNB è una di quelle serie dove trovate la realtà più cruda, senza filtri né inganni.