Incipit: Il caldo arrivò insieme al diavolo. Era l'estate del 1984 e il diavolo era stato invitato. Quel caldo torrido, no. C'era da aspettarselo che arrivassero insieme. Dopo tutto, il caldo non è forse il volto del diavolo? E a chi è mai capitato di uscire di casa senza portarselo dietro?
Era un caldo che non scioglieva soltanto le cose tangibili, come i cubetti di ghiaccio, il cioccolato, i gelati. Ma anche l'intangibile. La paura, la fede, l'ira, e ogni collaudato modello di buon senso. Scioglieva l'esistenza della gente, gettandone il futuro in cima al mucchio di terra sulla pala del becchino.
Eccomi ritornata a bloggare dopo la pausa vacanze estive.
Io e questo romanzo, un caso editoriale alla sua 12esima ristampa, ci siamo scelti in una delle torride giornate di luglio, quando qualcosa mi ha detto che mi sarebbe piaciuto.
Intanto, mai più precisamente hanno coinciso narrazione e sensazione epidermica, perché dal titolo a quanto vi è raccontato, tutto dipende, precipita a partire dal caldo inverosimile che si abbatte su una piccola cittadina dell'Ohio. Il caldo, insomma, con cui abbiamo familiarizzato quest'anno.