Primo post dell'anno con amara constatazione.
Ladies and gentlemen, siamo stati turlupinati. Pensavamo di uscire dal 2020 come da un tunnel nel quale si vedeva un lampo di luce in fondo, invece è andata peggio di come immaginassimo.
La pandemia ancora è in corso, pur in mezzo a una campagna vaccinale iniziata ormai da un anno. Se ancora resiste un 15% di no-vax convinti a non farsi iniettare il siero - prima, seconda, terza e probabilmente quarta dose - al momento è del 13% il bilancio della corsa della nuova variante "omicron" su questa peste del nostro secolo.
Noi immunizzati non lo siamo pienamente, ovviamente, pur essendo più dell'80% del totale non riusciamo a frenare il fenomeno. Siamo delusi, pur continuando a rispondere alle sollecitazioni del governo.
Il vaccino è il solo modo per uscirne, ciò è innegabile, ma siamo ancora tutti, nessuno escluso, in questo tunnel e luce in fondo non ce n'è, era una chimera, un fuoco fatuo.
Le conseguenze della curva in salita sono ricadute su tutti, anche sulla "privilegiata" bolla dei vaccinati con più dosi. Mannaia sul mio laboratorio teatrale ragazzi, che perde ai primi di dicembre sei elementi non vaccinati (e con genitori molto convinti di non cedere a pressione alcuna, anche a costo di vedere i propri figli esclusi da tutte le attività).
Parliamone un attimo, perché questa cosa sta diventando molto pericolosa. I ragazzi al di sopra dei 12 anni possono accedere ai vaccini da molti mesi, eppure una buona fetta di genitori non intende cedere, la paura di conseguenze è tanta. Ho un caso anche in famiglia, un sedicenne e giovane pianista perde tre concerti a dicembre, dopo mesi di prove, perché non vaccinato. Perde altresì l'opportunità di continuare ad allenarsi e fare campionati con la squadra di basket di cui è parte. Le misure restrittive che si inaspriranno da questo mese non gli permetteranno di tornare all'epoca dell'accesso alle attività tramite green pass temporaneo (tampone). O perlomeno forte è il sospetto che non accada.
Il governo, incalzato dai dati scientifici, spinge perché si vaccinino tutti, e per tutti al momento intende anche i bambini sotto i 12, quindi ormai questa campagna vaccinale è una manovra irrinunciabile, inevitabile. Davvero ci si illude che si possa scappare dall'iniezione?
Legittimo il timore dei genitori, che però si perdono l'opportunità di una riflessione seria sulle conseguenze di queste restrizioni sui ragazzi. Stiamo attenti, genitori.
Un adolescente si vede totalmente fuori dalle attività che pratica con passione e dedizione, in anni in cui forma la propria identità e personalità: siamo assolutamente certi che non provochi conseguenze anche gravi sulla sua crescita? Io ci andrei coi piedi di piombo.
Conseguenze di questa pandemia in atto anche sull'attività teatrale della Compagnia. Dopo aver assistito all'inabissarsi di progetti come lo spettacolo su Anna Magnani e quello dei ragazzi su Notre Dame de Paris, al momento la curva in salita impedisce di poter immaginare una ripresa del progetto principe.
Una componente della Compagnia è non vaccinata, quindi il progetto Magnani traballa ancora una volta. L'uscita dei sei ragazzi dal laboratorio rende molto difficoltoso pensare di poter realizzare quel Mago di Oz che mi era venuto in mente a settembre, quando il laboratorio, pur soffrendo dell'uscita di molti elementi, si è riempito di un numero doppio di nuovi arrivi.
Quindi siamo una barchina in mezzo al mare, che naviga a vista, ma all'orizzonte non si vede niente di buono.
Sul versante scolastico, posso ben dire che tutto il secondo quadrimestre dello scorso anno è stato stressante più del solito, con diversi casi di assenze croniche dovute non solo a contagi, ma a quel disagio psicologico molto pericoloso di cui sono stati e sono vittime molti ragazzi e ragazze.
E in quel disagio tu, da insegnante, devi inventare qualsiasi cosa pur di riportare a galla i fragilissimi figli di questo tempo, è stata un'impresa usurante, che mi ha portata a due cadute preoccupanti sul piano psicologico (insonnia ed epistassi). Sono arrivata a fine anno provata, stanca anche per tutta la disponibilità concessa a genitori esigenti e molto ansiosi, ragion per cui quest'anno comunico solo via mail. Quell'esame finale senza scritti, poi, è stata come una meteora che ha privato i ragazzi di un'esperienza che da sempre è importante e formativa.
Il 2021 è stato l'anno in cui ho compiuto i fatidici 50 anni. Quante aspettative su quel 21 giugno.
Da quando abito nella mia nuova casa, abbiamo lavorato perché fosse sempre più bella e confortevole e quella data doveva esserci una festa della quale avevo già stilato gli elenchi invitati, abbozzato un menu. Stavo ideando una cosa particolare, molto nello stile dell'artista che prevede un'esibizione di tutti gli amici teatranti o che si dilettano a suonare uno strumento.
Il "grande evento" si è inabissato per la morte improvvisa di mia suocera, che ha non solo modificato i piani, ma dato nuovi assetti a un mese, luglio, in cui ci prefiggevamo un viaggio. Ci siamo dedicati ad altro, a pratiche necessarie e non rimandabili, ergo anche il viaggio è saltato.
E poi l'inimmaginabile, perché forse non ne avevamo abbastanza di imprevisti spiacevoli.
Dopo un mese di agosto in cui siamo state praticamente sempre insieme, mia madre a settembre è stata ricoverata d'urgenza per un'emorragia cerebrale e poi operata.
Una lunga ospedalizzazione, fino a metà dicembre per tutta una serie di complicazioni gravi, l'ha prostrata e ha peggiorato la sua situazione. Così adesso è in un letto, non è in grado di alzarsi, tantomeno di camminare. È come una bambina bisognosa di tutto, le sue capacità cognitive sono regredite, mia sorella si occupa di lei consumandosi ogni giorno.
Si poteva mai immaginare questa gravissima condizione, questa caduta nell'abisso?
Cosa c'è stato di bello nel 2021 lo so bene, perché non sono tipo da lasciarmi sopraffare dalle avversità. Sarà che ne ho vissute davvero tante, alcune ai limiti dell'inverosimile.
Non credo di sentirmi un'ottimista, ma sicuramente una persona capace di vedere in ogni momento anche quel poco di bellezza che possiede. L'infermità grave di mia madre, per esempio, è per me occasione per pensarla in modo diverso, ripercorrere quel tanto della sua vita in cui è stata una madre impagabile. Così come quei giorni assieme ad agosto, quanto preziosi sono parsi poi. Quanto preziose quelle foto, quei video, quei ricordi. C'è una bellezza anche in questa tenerezza appesa a un filo.
Così come ho attinto a piene mani alla grande bellezza che mi hanno saputo donare i libri.
I libri oggi più che mai sono la mia sponda, la mia ancora, il mio orizzonte, il mio conforto. Leggerli e poi condividerne le sensazioni provate, quanta bellezza c'è in questo.
C'è tanta bellezza anche nell'amicizia. A settembre è arrivata nel dipartimento di Lettere una prof dagli occhi bellissimi che è diventata mia amica a prima vista. Una di quelle cose straordinarie che non sai spiegarti, accadono e basta. Anime che si incontrano per scegliersi e dire "ti abbraccio perché guardarti questo mi ispira". Il bene dell'amicizia affettuosa, insomma.
E poi la stima delle madri che mi hanno affidato a settembre i loro figli e figlie. La stima incondizionata e il ringraziamento per ogni venerdì trascorso insieme. Questa cosa vibra in tutta la sua forza.
E infine la bellezza di un'amicizia a me molto cara, quella che vivo con Marina Guarneri.
Marina mi ha fatto dono, a Natale, di una cosa straordinaria, un oggetto fatto con le sue mani, un piccolo "yoda" fatto tutto ai ferri. Un dono al quale si è dedicata alacremente, un oggetto perfetto, che guardo e mi dico quanto sono fortunata ad avere un'amica come lei.
Ed è con questa immagine del piccolo "yoda" che chiudo questo post, esempio di tutta la bellezza con cui ho salutato il mio 2021 sfortunatissimo in cui ha brillato donandomi la certezza che "più buio della notte non può essere", come diceva mia nonna tanto tempo fa.
Innanzi tutto un abbraccio enorme. ENORME. Quest'anno per te è stato dolorosissimo. Sappi che ti sono molto vicina. Mia mamma è disabile da molti anni e il 2021 per lei è iniziato con un'embolia polmonare. È sopravvissuta, ha avuto un'altra serie di guai e ora è in sedia a rotelle. Le sue condizioni generali in realtà non sono peggiorate di molto, il suo è un declino lentissimo. Eppure ancora a volte sogno che lei sta bene, che ci posso parlare normalmente, che posso chiederle consiglio, confrontarmi e il risveglio è sempre dolorosi. Trovarsi di colpo in una condizione ancora più dura dev'essere difficilissimo e su questo fronte non sono gli anni a renderci più forte. È dura sempre.
RispondiEliminaQuanto al resto. Beh, ti sono vicina ugualmente, vicina di vedute e considerazioni. Ho un alunno che è (era?) una promessa del nuoto, brillante, sempre sul pezzo. Non essendo vaccinato ha perso il nuoto e si è spento del tutto. Poi, ecco, non è che non capisca i genitori. Ho vaccinato mia figlia (un'ora di attesa al freddo all'imbrunire al 30 di dicembre, altra splendida esperienza...) e non posso dire di essere stata del tutto serena. Effetti collaterali ad oggi non ce ne sono stati (a parte un certo qual malumore per la mala organizzazione), però, ecco, un po' di ansia sì. Faccio le mie scelte, le faccio fino in fondo, ne sono convinta e le divulgo, ma credo che tutto questo can can di informazioni finisca per alimentare invece che placare le ansie dei genitori, che, lo so, sono sempre a 1000.
Un grande abbraccio a distanza.
Cara Antonella, grazie. Il tuo abbraccio attraversa le distanze e arriva fino a qui. Grazie di cuore. Non sapevo di tua madre e me ne dispiace tantissimo. Ed è vero, l'età non dona più forza, dinanzi all'infermità di una madre è come se si fosse quelli di sempre (io che pure ho vissuto 10 anni fa la sofferenza di mio padre che se ne andò dopo una lunga agonia). La sofferenza di una madre è percepita in modo diverso, perché anche se si è diverse, una figlia ha una madre un punto di riferimento imprescindibile. Io e lei non siamo andate sempre d'accordo, ma ciò che posso dire ora è che, nella sua semplicità, lei c'è stata nei momenti difficili, anche senza grandi discorsi, solo con la vicinanza, lei che prendeva un treno e veniva da me, perché sentiva che c'era qualcosa che non andava, oppure per assistere a qualche mio spettacolo teatrale. Questi ricordi oggi assumono un peso diverso. Quello scricciolo fragile che ti guarda con occhi smarriti non è più lei e allo stesso tempo è lei. Non so trovare parole adeguate. Tu mi comprendi perfettamente.
EliminaUn abbraccio, carissima.
Prima di tutto ti faccio i miei auguri per un 2022 che sia decisamente migliore. Mi dispiace dei momenti davvero brutti che hai passato ma ammiro allo stesso tempo la tua capacità di non smettere di osservare le cose belle. Per quanto riguarda la situazione pandemica e vaccinale, condivido il tuo ragionamento, non credo che i ragazzi ne usciranno incolumi dal punto di vista psicologico. È per questo che secondo me il governo dovrebbe mettere l’obbligo. Speriamo che la situazione migliori… ciao cara, buon anno!!!
RispondiEliminaAnch'io spero nell'obbligo. Stamattina lo hanno annunciato come argomento più discusso, il governo sta ricevendo molte sollecitazioni dalla sanità, pertanto davvero, spero che arrivi questo obbligo.
EliminaAuguri a te, Caterina, un abbraccio.
Carissima Luz, mi dispiace per questo anno doloroso e ti ammiro tanto per la tua capacità di riconscere il buono anche nei momenti più bui. Ti auguro un anno migliore, in serenità con gli affetti e con le tue passioni.
RispondiEliminaLa situazione pandemica sta diventando logorante, perché, ora che avremmo la possibilità di recuperare un po'di normalità grazie ai vaccini, dobbiamo essere ansiosi per il protrarsi dell'incertezza a causa degli strenui oppositori alla profilassi. Quel che mi sconvolge, soprattutto da docente, è vedere che prima, quando non avevamo rimedi, tutti erano pronti a lamentare il disagio di bambini e adolescenti allontanati dalle relazioni e dalle attività ricreative (con tanto di isterici "qualcuno pensi ai bambini!" simpsoniano), mentre ora molte di quelle stesse persone preferiscono mettere questi giovani e giovanissimi in situazione di isolamento volontario. Del resto l'informazione è stata penosamente inadeguata fin dalle prime avvisaglie del disastro e si è innestata su una preoccupante situazione socio-culturale che non sembra essere una fonte di preoccupazione altrettanto forte a che, invece, credo sia un'ulteriore emergenza di questi anni di crisi continue.
Speriamo che il 2022 prosegua con migliori auspici tutti i fronti.
Un forte abbraccio.
Sì, anch'io ho percepito questa contraddizione. La compagine genitoriale a volte è davvero strana, si muove come si muovono gli eventi. Meno male che ci sono molti genitori anche del tutto ragionevoli e che fin da subito non hanno fatto pressioni dinanzi alla proposta di vaccinazione dei ragazzi al di sopra del 12 anni. Ho parlato con diversi genitori dei vaccinati e sono tutti nel complesso sereni, una mia allieva di teatro si è vaccinata proprio per frequentare il laboratorio e perché, come ha detto a sua madre, "io voglio vivere". E per vivere si intende vivere le esperienze che non dovrebbero mancare a questa età.
EliminaUn abbraccio a te, buon anno, Cristina.
Io volevo donarti un pizzico di gioia e sono felicissima di esserci riuscita. Sapevo di tua madre e di tutto quello che stai passando, lo sai che puoi sempre contare su di me, per qualsiasi cosa, soprattutto approfittando della nostra “vicinanza” fisica, visto che viviamo entrambe nel territorio romano.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la tua riflessione iniziale, nessuno si aspettava un’evoluzione così drammatica di tutto: il vaccino doveva essere salvifico, ma sta dimostrando i suoi limiti, io vivo con dolore l’accanimento contro chi ha fatto scelte diverse, non so forse mi aspettavo una maggiore chiarezza, un’avvedutezza speciale nel trattare una situazione così delicata e invece mi ritrovo in mezzo a tanta confusione e contraddizioni di ogni tipo. E i miei figli sono quegli adolescenti ai quali è fatto divieto di esercitare una libertà: a loro ho insegnato che i diritti fondamentali degli uomini sono inalienabili e intoccabili, invece stanno verificando l’inutilità di certi principi. Adesso che si vedono schiacciati alla parete (e sai che Edoardo frequenta il Conservatorio), soffrono all’idea di dovere cedere a un ricatto e che dovranno farlo per continuare a vivere. Per “vivere”, Luà, come si accetta una cosa del genere! Eppure abbiamo perso, il potere schiaccia da sempre. Non ce ne faremo mai una ragione, ma la battaglia è impari. Che soluzione c’è?
Però anch’io, alla fine, ho una punta di ottimismo residuo: per me è importante la salute, fisica e mentale, di ogni membro della mia famiglia e per questo sono disposta a qualunque sacrificio.
Grazie di cuore per la tua preziosa amicizia. Io, quando ti vedo, ti abbraccio e... cumu veni si cunta, tanto condivido la saggezza di tua nonna! 😁
Grazie perché so di poter contare su di te, e posso solo pensare quanto preziose siano le amicizie che si stanno consolidando in questa epoca funesta. Ce ne ricorderemo, cara Marina, anche in questi termini. Che poi è sempre quella ferma volontà di percepire la bellezza nella nostra esperienza.
EliminaRiguardo al periodo pandemico, come sai non sono tipo da accanirmi con chi non vuole farsi vaccinare, non è nella mia natura. Spero sempre che ci sia quella scintilla che cambi le cose. Se è vero che malgrado la massiccia campagna vaccinale stiamo vivendo una quarta ondata, è altrettanto innegabile, lo dicono i dati e noi ai dati dobbiamo fare riferimento, che oltre il 70% delle terapie intensive oggi sono popolate da non vaccinati. Poi c'è tutto il corollario di precauzioni indispensabili anche fra vaccinati. Oggi purtroppo ancora fortemente necessarie.
Citi l'espressione "io voglio vivere", pronunciata da una bambina di 12 anni, che sceglie di farsi vaccinare discutendone con i propri genitori. Da fervente antivaccinista a te sembra assurda, io invece la colgo come una cosa naturale. La piccola non voleva perdersi le tante possibilità offerte dall'essere rientrati in un protocollo che riguarda il nostro sistema immunitario. Io sento l'imbarazzo, oggi più che mai, la spaccatura fra i ragazzi vaccinati e non. Io che dal prossimo venerdì potrò accogliere 11 allievi nel mio laboratorio, lasciandone per forza fuori quei 6, che soffriranno in silenzio, che perderanno interesse, che dovranno soccombere a scelte che ormai ritengo inaccettabili. Non siamo più agli inizi, la campagna vaccinale va avanti da oltre un anno e non ci sono più scuse.
"Vivere" significa per questi ragazzi non rinunciare alla bellezza, da un punto di vista più "tecnico" significa anche circolare in sicurezza.
Io spero, e te lo dico esattamente come lo dissi a mia sorella (finalmente obbligata e ormai alle soglie della seconda dose) che l'obbligo sia esteso a tutti, perché tutti vadano finalmente verso questa cosa inevitabile per uscire dallo stallo, dall'angoscia, dall'incertezza. So che per te questo augurio è pessimo, perdonami!, ma è dettato dal mio volerti bene, anche se può sembrare una mancanza di rispetto verso le tue idee. :)
Che dire, purtroppo a prescindere dal fatto che uno sia credente o no è tremendamente vera la metafora secondo la quale ognuno di noi deve "portare la sua croce".
RispondiEliminaTi auguro che questa croce si alleggerisca e che il 2022 sia un anno più propizio. Per te e possibilmente per tutti.
Faccio riferimento spesso a questa espressione. Sì, ciascuno ha una propria "croce", il suo peso forse dipende da quanto ne possiamo sopportare, forse no. Quello che ho imparato è che quando ci sei dentro immancabilmente sai come sorreggerla. Lo impari per natura. Quello che ti può fregare è davvero solo la stanchezza.
EliminaAuguri anche a te, Ariano.
Post senza dubbio doloroso il tuo di cui capisco e condivido il contenuto e sono solidale con te. Ma con molta sincerità non pensavo che tutto si sarebbe risolto in questo periodo. Per quel che ne capisco quando ho sentito parlare per la prima volta della variante Omicron qualche mese fa, con 32 possibilità di modificarsi, ho pensato che ancora non ne siamo usciti. Resta da capire una cosa importante: quante altre varianti sono possibili? Questo è il problema su cui molta parte della scienza sta studiando delle soluzioni.
RispondiEliminaSpero che la scienza (su cui dobbiamo fare affidamento e non su altro) trovi una volta per tutte una soluzione insieme all'unità delle persone che si responsabilizzino vaccinandosi, perché come dicevi anche tu, il vaccino è importante. Di recente ho fatto la terza dose e farò anche la quarta se necessario. Bisogna difendersi da questa pandemia in tutti i modi.
Coraggio carissima. Nonostante tutto coraggio, resilienza e lungimiranza.
Un abbraccio e alla prossima
Questo 2022 potrebbe stupirci, e donarci un allentamento di questa pandemia, uno serio però, in cui possiamo provare la sensazione di esserne usciti, oppure farci continuare in questa incertezza. Chissà. Sopravviveremo, come del resto hanno fatto in epoche ben peggiori. Per me sarebbe un regalo se mia madre tornasse almeno a sedersi su una sedia e vivesse la sua famiglia. Per lei, in questo momento, sarebbe come vincere l'olimpiade.
EliminaUn abbraccio a te e alla prossima.
Ti mando un abbraccio peaker, di quelli portentosi che anche via internet si portano dietro tanta forza e potenza. Mi spiace molto per questo tuo anno così difficile, in un periodo già terribile di per sé. E meravigliosa tu che in tutto questo riuscivi anche ad essere luce per i tuoi ragazzi. Anch'io dico: meno male che ci sono i libri, di qualsiasi genere, colore e misura, purché ci aiutino ad avere un angolino di pace.
RispondiEliminaE io me lo prendo in tutta la sua forza, grazie, Barbara.
EliminaGrazie anche per la tua sensibilità, che coglie l'importanza del "maestro" in un periodo tanto difficile. Vorrei tanto che tutti i genitori se ne rendessero conto.
Viva i libri, che sono salvifici e questo periodo lo dimostra.
Un abbraccio!
Carissima Luz,
RispondiEliminastento a immaginare quello che hai passato lo scorso anno, e che stai ancora passando, e ti stringo in un abbraccio davvero affettuoso. Sappi che tra le mie amiche - ahimè ancora virtuali - sei tra i primi posti come importanza: ti seguo sempre e ti ammiro profondamente sia come essere umano sia per la cultura e dedizione che poni nel tuo lavoro e nelle tue attività teatrali.
Purtroppo ci sono anni che ci mettono davvero a dura prova, per me era stata la seconda parte del 2016 con l'emergenza della zia da fronteggiare, con inevitabili ritardi su due progetti lavorativi che stavo seguendo, e per cui mi ero ritrovata a lavorare fino a ora tarda, e una marea di difficoltà che mi avevano quasi travolto. Sembra che in determinate circostanze le difficoltà e i dolori si chiamino l'un l'altro, e ci chiedano di mettere in campo tutte le nostre forze.
Nello stesso tempo penso che proprio nelle difficoltà riusciamo a trovare in noi stessi quelle risorse che nemmeno pensavamo di avere. Certo, la situazione pandemica non è rosea, ma al contempo ci sono stati degli spiragli di miglioramento tramite i vaccini, e la quantità di coloro che hanno fatto la profilassi è enorme.
I libri sono una grandissima consolazione, senza i libri la vita sarebbe ancora più tetra e angosciosa di quella che è. “Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza d'essere ancora felice.” diceva Jules Renard, e mai frase fu più vera in questo triste periodo della storia umana.
Tu sai, Cristina, che il mio affetto e la mia stima verso di te eguagliano stima e affetto che ricevo da te. Ecco, anche questa piccola e grande cosa dell'amicizia da lontano, fra persone affini, non è di una bellezza innegabile?
EliminaSì, abbiamo avuto, abbiamo e avremo tutti i nostri momenti difficili. Il paradosso è che l'immane sofferenza di anni fa, la perdita di mio padre e poi di mia cognata (in circostanze a te note, dolorosissime), mi ha donato il bene di quella forza che tutto sembra poter affrontare. Se questa cosa di mia madre, per dire, ci fosse caduta addosso dieci o quindici anni fa, ecco, ci avrebbe annientati. Personalmente non avrei saputo affrontarla come adesso, o perlomeno non la starei vivendo allo stesso modo. Quel misto di rassegnazione, speranza, tenacia, che paiono diventate compagne di ogni pensiero.
Quella frase di Renard mi descrive perfettamente. Grazie per avermela ricordata e grazie per la tua vicinanza.
Cara Luz, hai passato un anno davvero doloroso tra la morte di tua suocera e il grave evento accaduto a tua madre, mi dispiace davvero tantissimo e ti abbraccio forte. Ritrovarsi a inizio gennaio ancora immersi nella pandemia poi è davvero sconfortante, soprattutto per chi fa il tuo lavoro di insegnante con i tanti problemi che si annunciano all’orizzonte scolastico. Domani io farò la terza dose, non sono del tutto tranquilla ma spero vada bene come per le prime due dosi, lo dico perché capisco le perplessità di molti genitori, in particolare dei bambini, ho sempre creduto nei vaccini ma il guazzabuglio di informazioni sbagliate all’inizio della campagna vaccinale non ha giovato. Per il 2022 ti auguro di cuore che tua madre possa migliorare in modo da avere una vita quotidiana meno gravosa, ho avuto mia padre in carrozzina quando si è ammalato e, anche se non stava molto bene, ogni attimo passato insieme era per noi figlie una grande gioia. Speriamo anche che la situazione pandemica abbia una svolta positiva.
RispondiEliminaGrazie, Giulia, per la tua solidarietà. Avendo avuto tuo padre in carrozzina, puoi capirmi, a me basterebbe saperla viva e ancora fra noi, lontana da quel letto. Non potrà più avere la vita di prima, non sono ottimista a riguardo, il colpo è stato fortissimo, ma almeno anche così per noi sarebbe un regalo.
EliminaSì, all'orizzonte nel campo scuola si profilano settimane difficili, ma non voglio fare l'errore di cedere come lo scorso anno, voglio essere molto più salda e anche più "lucida" e meno emotiva, perché davvero queste cose ti consumano.
Un abbraccio!
Quanta Vita con la maiuscola nelle tue parole! Non sempre facile, a volte faticosa e terribile, ma sempre pienamente vissuta, senza nascondersi e senza fuggire altrove con la mente, come è facile fare. La lettura in parte permette di fuggire, ma aiuta anche a restare. Ti faccio tutti i miei auguri per la salute di tua madre e per un 2022 non solo migliore, ma buono, da ricordare. Un abbraccio.
RispondiElimina(Lo yoda è stupendo! Grande Marina. :))
EliminaGrazie, carissima. Speriamo davvero in un anno migliore e da ricordare per le cose belle. Eh sì, lo yoda è una meraviglia fra le meraviglie. :D
EliminaUn abbraccio, il tuo post è molto commovente. Beh, direi che hai raggiunto uno stadio superiore in cui sei tu a dover dire a Yoda "Che la forza sia con te"!
RispondiEliminaAccidenti, se è vero! Purtroppo solo le avversità ti fortificano. E io ormai sono al livello cintura nera quarto dan. :)
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