Incipit: Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte, ecc., oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.
Se state cercando un romanzo diverso dal solito, originale nella inventio, molto ben scritto e che vi lascerà qua e là il bene dello stupore puro, eccolo.
"Un caso letterario", recita la copertina, e difatti stiamo parlando di 15 milioni di copie vendute in tutto il mondo, tradotto in venti lingue, ancora oggi mai uscito dai 100 libri più venduti e letti. Una storia che non teme neppure il tempo, visto che fu pubblicata a metà anni Ottanta. A dirla tutta, forse il titolo è fuorviante. Si sarebbe potuto chiamare... l'odore. Sì, perché questa è una storia di odori, che possono sì trasformarsi in profumo, ma solo dopo un lungo e delicatissimo lavoro di selezione e miscelazione.