sabato 16 febbraio 2019

Bibliosmia (ovvero il vizio di annusare i libri)

 Alzino la mano coloro ai quali non sia mai capitato di annusare un libro nuovo (o anche vecchio, se legato a particolari ricordi). Dubito che non sia capitato almeno una volta. 
Io sono un'annusatrice seriale di libri, ma non mi faccio mancare neppure le riviste con le pagine lisce e patinate, di quelle che emanano un ottimo odore. 
Evito di annusare i libri datati, quelli di almeno un ventennio per capirci, perché il rischio è di inalare muffe poco gradevoli e parecchio pericolose, in particolare se questi libri sono passati attraverso più mani e luoghi diversi. 

Va da sé che il vizio di annusare libri sia intimamente legato alla passione per gli stessi. Avere un libro fra le mani, magari uno dei nostri prediletti, ci porta a viverlo con tutti i sensi. Se non possiamo assaggiarlo, perlomeno non ci limitiamo a leggerlo soltanto. Dobbiamo toccarlo, sfogliarlo e ascoltare il soave rumore delle pagine, guardarlo e... sentirne l'odore.

Milioni di lettori in tutto il mondo non riescono a cedere alla comodità di un e-book, perché la lettura digitale esclude questa esperienza sensoriale e "organica". Forse per questo gli e-book non sono riusciti a surclassare i libri cartacei e non riusciranno mai nell'impresa. 
Ricerche condotte in Gran Bretagna hanno fugato ogni dubbio sulla preferenza del cartaceo rispetto al digitale, con punte di 76% di preferenze dell'oggetto-libro. 
La parola "bibliosmia" può far comprendere perfettamente ciò di cui si sta parlando, un neologismo alla greca che suona pure assai bene. 

Cos'è l'odore che emana dai libri? Un misto di tutto ciò che proviene da cartainchiostro e colla
Date un'occhiata alla tabella a destra. 
La carta contiene sostanze come cellulosa e lignina (un polimero che rende gialle le pagine dei libri più vecchi). I libri vecchi contengono anche altre sostanze, come benzaldeide, vanillina, etilbenzene. 
La carta di nuova produzione contiene meno sostanze, divise fra inchiostri e colla. 
Essenzialmente, quello che sentiamo è l'odore della carta in decomposizione. Ebbene sì, stiamo parlando di materiale organico, che si compromette col passare del tempo. 
In altre parole, annusiamo la lenta morte del libro

Non c'è dubbio che l'odore di alcuni libri sia legato intimamente a chi li ha posseduti, questo è un aspetto diverso ma non meno importante. Alcuni libri riportano a determinati ricordi perché qualcosa di chi li ha maneggiati resta impigliato fra le pagine. Sarà soltanto suggestione? Chissà. 
Il libro ha questo potere di assorbire qualcosa di chi lo legge.

Una curiosità: l'avvento degli e-books anni fa portò un'ondata di trovate piuttosto bizzarre, orientate a non far sparire del tutto il buon vecchio odore dei libri. Provocazioni, si sa, che forse durarono pochissimo, per la ragione già accennata più sopra della non scomparsa del libro cartaceo.
Gli amanti della carta ebbero la soddisfazione di poter acquistare deodoranti all'aroma di libro, anche in versione deluxe da alto collezionismo.
Insomma, per quanto in crisi, il libro fu oggetto di una campagna di sensibilizzazione di cui restano alcuni esempi, come potete vedere dalle foto qui sotto.

Una segnalazione: dalla Fazi uscirà presto L'annusatrice di libri, di Desy Icardi, romanzo ispirato a un fatto realmente accaduto (aggiungo adesso: ho appena ricevuto un messaggio dall'autrice, che ringrazia della citazione, che bello).



E voi? Avete il vizio di annusare i libri? :)

45 commenti:

  1. Sempre fatto. Anzi, è il fattore principale che ha scatenato in me la passione per i libri, oltre al tatto e il desiderio di maneggiarli. Primo libro della mia vita: avevo sette anni, la maestra ci accompagnò nella biblioteca della scuola chiedendoci di prendere un libro che avremmo potuto tenere per un mese. Quell'odore, profumo particolarissimo associato al mistero, inspiegabile, mi diede il segno di essere in un luogo speciale. Alla fine scelsi una riduzione per ragazzi dei tre moschettieri. Ancora oggi, quando entro in una libreria qualunque, associo quel profumo a uno dei momenti più belli della mia vita. La mia scuola, la mia classe di 38 diavoli scatenati, tutti maschi, la mia maestra Vinci con cui ho contatti ancora oggi (ho 51 anni). Oltre al tatto, il profuma della carta stampata è ciò che mi ha dato l'imprinting. Oppure è soltanto perché mi evoca attenzione, amore, senso di appartenenza, la possibilità di scoprire mondi meravigliosi, boh. Sono consapevole dell'azione legata ai neurotrasmettitori e ai circuiti neuronali, mi piace però pensare che l'odore dei libri abbia attinenze con la magia.

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    1. Max, allora sei uno dei tantissimi che può testimoniare che l'odore dei libri può anche essere associato a un ricordo particolarmente piacevole. Nel tuo caso, quell'odore è legato all'inizio della tua passione di lettore, e poi di scrittore, quindi non è cosa da poco.
      Ma quanto è bello quando una maestra riesce a fare quello che ha suscitato in te?
      Dici bene, l'odore di biblioteche e librerie è particolarmente piacevole.
      Scatta qualcosa che finisce con l'essere legato a qualcosa di indefinibile, che appartiene all'umano ma che resta ineffabile. Grazie per il tuo contributo.

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  2. Io amavo annusare i libri di scuola appena comprati, era bellissimo. Ancora adesso annusare un libro nuovo mi riporta quella sensazione con effetto nostalgia, non tanto per la scuola, ma per la giovane età che avevo allora. La voglia di annusare i libri è durata fino alla laurea (almeno finché compravo i libri nuovi). Oggi se compro un libro di carta di narrativa mi piace annusarlo, ma hanno un odore meno buono rispetto a quelli di scuola. Il fatto che un libro contenga colla e cellulosa mi fa ricordare che una volta mi piaceva anche annusare il barattolo della colla (alcune avevano un buon odore). Credo sia vero che i libri abbiano qualcosa di chi li ha posseduti, soprattutto se sono stati i compagni di una vita. Tuttavia mi tocca ammettere che oggi preferisco comprare gli eBook per una questione di funzionalità e di spazio vitale in casa, ogni tanto posso comprare anche un libro di carta ma deve essere un libro speciale per me, oppure un libro che voglio leggere e non trovo in eBook.

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    1. I libri di scuola sono più "profumati" perché di carta lucida e quell'odore vanigliato sarà preponderante perché presente nella colla speciale che adoperano. :)
      Capisco che tu legga tanto ormai in formato e-book, perché il problema dello spazio appartiene un po' a tutti. Io leggo pochissimo in formato digitale, non mi sono ancora votata del tutto a guardare su uno schermo, anche se certe volte min piacerebbe per la comodità della lettura luminosa (non so tu, ma verso i 50 il calo visivo è notevole).

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  3. Annusatrice di libri?Presente! Anche io ricordo con particolare piacere il rito di annusare i libri di scuola appena comprati (e continuo a farlo con quelli dei miei figli). Anch'io ho fatto fatica ad usare l'e book (il mio Kindle, regalo di Natale rimase per un anno inutilizzato sul comodino), ma ora alterno entrambe le tipologie. L'importante è leggere

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    1. Sì, decisamente quello che conta è leggere.
      Io insegno e annuso ancora i libri come facevo da ragazzina. Lo faccio anche spudoratamente dinanzi agli alunni (che ormai mi definiscono "la Cappellaia matta", per ovvie ragioni).

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  4. a Milano, metro san Babila, c'era una libreria specializzata in filosofie orientali (e dintorni), molto ben tenuta e ricca di scaffali e libri che non si trovavano da nessun'altra parte. C'era sempre almeno un bastoncino d'incenso acceso, o di altri fumi profumati, e i libri sapevano d'incenso e di spezie. L'odore durava per un po', sicuramente il tempo di leggere il libro...
    Bella anche la tabella che hai pubblicato. Il toluene era uno dei principali ingredienti di colle e vernici, oggi penso che sia vietato. L'odore dolciastro del toluene è difficile da dimenticare.
    E poi ci sono gli inchiostri, soprattutto i libri con tante illustrazioni a colori hanno spesso un odore forte (anche i giornali: i giornali appena stampati spesso sporcavano le dita, oggi stanno più attenti e usano caratteri di stampa che consumano meno inchiostro)
    Posso aggiungere che dove lavoravo producevano fra le tante cose anche intermedi per la lavorazione del cuoio, ho imparato a distinguere i vari prodotti: per esempio uno dei migliori (cuoio morbidissmo) è fatto con l'olio di pesce - il problema è appunto l'odore di merluzzo e aringhe, che permane... è per questo motivo che per fare borsette e portafogli usano altri grassi.

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    1. Mi fai venire in mente che tanti anni fa, alle terme, incontrai una persona che stava curandosi perché lavorava in una tipografia, continuamente a contatto con questi agenti chimici che adoperano per la produzione della carta e la stampa. Mi parlò di grandi problemi respiratori e del fatto che per quanto stessero tentando di migliorare le condizioni di chi lavora in queste aziende, purtroppo nulla si può fare di definitivo per rendere quelle sostanze innocue.

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  5. Devo ammetterlo non mi piace l'odore dei libri, soprattutto di quelli che stanno nella mia libreria da tempo, sanno di polvere, di usato e non corrispondono a un odore piacevole. Mi piace di più la sensazione della carta sfiorata con i polpastrelli, quello sì.
    Non annuso i libri perché da sempre prendo in prestito libri da altri, dalla biblioteca, da librerie di amici, e quindi non mi salta in mente di annusarli. Mi colpisce però il profumo del libro nuovo, la sensazione di fatto a posta per me che mi sale su per il naso, che purtroppo sparisce in un libro vecchio.
    E purtroppo sto diventando tra coloro che preferiscono i libri digitali, sia per la spesa economica ben diversa, sia per lo spazio minimo che occupano risolvendo in primis il problema polvere.

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    1. Come ho riportato nel post, i libri datati o passati per più mani, in effetti sarebbe meglio non annusare, perché ci sono particolari muffe pericolose per la salute. Ecco, quando frequentavo spesso la biblioteca cittadina, non mettevo mai il naso sui libri in prestito.
      Il libro che attrae il mio naso è quello nuovo, liscio, quelle edizioni speciali con carta patinata sono la mia follia. :)

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  6. Scherzi? Ora so come devo chiamare questa meravigliosa "malattia". Ma quando si contrae? e perché, poi? Io ho ricordi d'infanzia in cui in famiglia ero diventata un caso patologico: annusavo i libri, quelli nella libreria, quelli di scuola e i quaderni, ah, i fogli di quaderni e diari quanto erano goduriosi!
    Purtroppo, nella vecchia, ormai superata, diatriba cartaceo/ebook, ho sempre fatto il tifo per il primo, pur essendomi facilmente adattata al secondo. Ma il profumo dei libri... E in libreria? Di nascosto me li porto sempre vicino al naso, è inutile, sono rimasta la ragazzina che ero, un po' mi vergogno: t'immagini, sta signora che si droga di fogli di romanzi! :D

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    1. Ah tu annusavi anche i quaderni? :D
      Per i quaderni degli alunni, quelli in particolare che scrivono molto, ti dico ho una predilezione se fanno quel particolare rumore "crocchiante" dovuto al fatto che la carta cede al peso del tratto della grafia e di conseguenza dell'inchiostro. Quando metto il voto ai quaderni (un paio di volte all'anno), faccio ridere i ragazzi perché fingo di valutare anche se sono "scrocchierelli". :)
      P. S. Alla prossima uscita, dobbiamo farci una foto con i nasi annusanti libri. :)

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  7. Più che l'odore del singolo libro, amo l'odore delle librerie e delle biblioteche. Sopratutto delle biblioteche che contengono libri antichi, in mobili di legno, lucidati con la cera. Credo che il mio paradiso abbia la forma e l'odore della biblioteca laurenziana di Firenze.

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    1. Sì, l'odore delle biblioteche antiche è molto piacevole.
      Nell'anno in cui ho frequentato la Scuola vaticana di biblioteconomia, mi capitava di visitare archivi e biblioteche varie, anche alcune cui si arriva con permessi particolari, e ogni volta gli ambienti mi apparivano complessi, dalla forma all'odore. Ricordo in particolare un archivio che aveva un odore asettico, perché attraverso particolari filtri non lasciavano proliferare batteri e muffe.

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  8. Ma infatti, uno dei problemi principali degli e-book... è che non odorano!
    Io, come te, anche riviste... ma anche fumetti! Amo quando odorano di chiuso, quando odorano di cantina, o di libreria nuova...

    Moz-

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    1. I fumetti hanno un odore particolare, per la maggiore credo siano fatti di carta riciclata.
      Alcuni fumetti vecchissimi odorano di pane bruciacchiato. Mmmh. :)

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  9. No, onestamente pur essendo un cultore di libri non ho mai avuto questo tipo di inclinazione. L'odore della carta non mi dispiace affatto, anzi, lo trovo gradevole. Però il mio olfatto - peraltro abbastanza scadente, ahimé - mi spinge più verso altri tipi di aroma.

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    1. È raro imbattersi in un non-annusatore di libri. :)

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  10. Mi piace annusare i libri nuovi, sanno di carta e di quaderno e fanno tanto "primi giorni di scuola" di quando ero bambina. Il titolo di Fazi mi sembra proprio bello, non mancherò di acquistarlo ;)

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    1. Magari poi ci confrontiamo su quel romanzo. Credo che anch'io lo leggerò presto.

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  11. A me piace l'odore della carta nuova, fresca di stampa o cartoleria (infatti al pari delle librerie io adoro le cartolerie!) Se è vero che è legato ad un dolce ricordo, credo sia perché la carta nuova è simbolo di un'inizio, che sia l'anno scolastico, un esame universitario, il diario o l'agenda. Non sopporto invece l'odore della carta vecchia, soprattutto dei libri tascabili di basso costo, che è meno pregiata e si deteriora prima se viene maltrattata. Non è solo polvere e muffa, è il ricordo di tutti i miei libri e quaderni delle elementari e medie andati distrutti in un allagamento, acqua e fango, metri cubi di fango. Abbiamo provato a lavarli e asciugarli al sole, ma non c'è stato nulla da fare.

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    1. Io nella casa che ho acquistato ho trovato riviste pure di certo pregio, di architettura, che odorano malamente di muffa. Proverò a recuperarle con bicarbonato e tanto sole. Vediamo come va. :(

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  12. Eccomi, presente. Grande annusatrice di libri, incluso il libro di cui parlo nell'ultimo post, una copia di un vecchio libro di racconti che ho ritrovato dopo vent'anni. E che, tra le emozioni che mi ha trasmesso, manco a dirlo c'era quella di ritrovare ,l'odore.
    Bellissimo post soprattutto perchè, pur avendo io una formazione chimica, non mi ero mai soffermata a pensare a cosa fosse, chimicamente parlando, l'odore del libro. Letto in quest'ottica, è ancora più prezioso.
    Mi dispiace ma questo é uno dei motivi per cui il kindle non mi avrà mai (questo, ed il fatto che ho una malaugurata, innata tendenza a far cadere a terra i dispositivi elettronici...)

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    1. Io sono tentata di acquistarlo, ma c'è qualcosa che mi trattiene, inevitabilmente.
      Sento che gli e-book non sono la stessa cosa, ho bisogno di concretezza, di annusare, di sentire l'oggetto del mio desiderio di lettrice. Insomma, sono come te, pur avendo scaricato l'app Kindle che mi permette di leggere di tanto in tanto qualcosa anche in questo formato.

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  13. Curioso trovarci la benzaldeide (si trova in quasi tutti i profumi), e ha odore di mandorle amare. Da bibliosomico trovo un po' meno rassicurante la presenza di toluene (uno dei composti che dà odore alla benzina, nonché cancerogeno) e di etil benzene (sospetto cancerogeno).

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    1. Eh già, pare che i libri molto vecchi siano fatti essenzialmente di quelle sostanze. Meglio non annusare affatto.

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  14. Beh lo vorrei proprio sentire il profumo per ebook!
    Certamente è bello il profumo dei libri, soprattutto nuovi, ma a volte ci sono libri che non valgono la carta su cui sono stampati ed è un peccato sprecare carta così...

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    1. Purtroppo a volte sono pure parecchio in alto nelle classifiche di vendita. :(

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  15. Io non ho questo particolare interessante, ma sfogliare i libri cartacei da la sua bella soddisfazione al sottoscritto (sopratutto per l'effetto scenografico di una libreria bella carica). Sicuramente un vantaggio del cartaceo è quello di poter facilmente scorrere tra le pagine e riempirle di appunti (Si può fare anche con gli ebook ma è un processo più macchinoso).

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    1. A me capita di inserire linee laterali e brevi appunti. Sottolineare no, ma lasciare segni sparsi per ricordarmi dei passaggi migliori, sì. :)

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  16. Il deodorante all'aroma di libro è mitico! Sia io che mio figlio Enrico siamo annusatori di libri. Lui in particolare vuole sentire l'odore del libro nuovo, mentre io preferisco quello più stagionato, ma non vetusto.

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    1. È come per il vino invecchiato, o per i profumi di alta classe, ci sono veri esperti annusatori.
      In Francia li chiamano "nasi". :)

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  17. Annusatrice compulsiva, presente! Nutro anche una predilizione per i quotidiani: la mattina al bar, l’aroma di carta riciclata del quotidiano è - insieme al caffé - un’autentica droga.
    Devo anche ammettere che mi piace un sacco l’odore dei libri vecchi, ma non avevo idea della diversità della composizione della carta. Il libro cartaceo è sacro. Girare per una libreria vera è un’esperienza non paragonabile in alcun modo a nessun fornitissimo catalogo virtuale. Tuttavia, pur di leggere, io mi sono anche adattata all’ebook (questione di logistica: i pargoli hanno soppiantati lo spazio per le librerie nel nostro minuscolo appartamento).
    Quale sarà il futuro? Voglio augurarmi tu abbia ragione: che la tradizionale carta possa non tramontare mai.

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    1. Non credo tramonterà mai. O meglio, se fosse stata al capolinea, gli e-book avrebbero sormontato di gran lunga il cartaceo, invece con mia somma gioia, scopro che non è così.
      Sì, anche l'odore del quotidiano non è male... :)

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  18. Pur apprezzando molto anche gli ebook confesso che apprezzo moltissimo i sani vecchi libri cartacei, non a caso che mi definisco come un collezionista compulsivo.

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    1. Ho sentito di collezionisti che hanno diverse migliaia di libri. Il problema è solo lo spazio, io mi sono data una calmata, anche perché ho il vizio di leggerli anche anni dopo.

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  19. Ahahah non sono un'annusatrice compulsiva ma ho trovato veramente molto carino questo post :-) Sono diventata una tua follower se ti va di conoscermi io sono Il salotto del gatto libraio

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  20. Sono immune dal vizio e non ricordo di aver mai intenzionalmente annusato un libro. Però... c'è un però. Ho un'intera raccolta di libri illustrati, fumetti e album di figurine, risalenti agli anni '60 e '70, che conservo in una libreria chiusa con vetri. Ogni volta che apro uno degli sportelli sono investito da una zaffata simile a quella da cui si è investiti quando si entra in un negozio di vecchi libri. Quindi si può dire che io sia un annusatore passivo.

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    1. Questo effetto zaffata aperta un'anta me lo faceva il mio mobile soggiorno della casa dove ho vissuto fino all'adolescenza. Era forse in parte anche l'odore del legno del mobile, che unito alle pagine di libri e riviste faceva un delizioso mix che sapeva di "casa".

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  21. Direi che non posso definirmi un'annusatrice, però mi piace in generale l'odore della carta fresca delle cartolerie (quindi quella dei quaderni), quello sì. Non capisco, invece, chi piazza i libri in cantina, s'impregnano subito di odore di muffa e umidità impossibile da togliere: è come ucciderli. Ricordo una mia conoscenza che aveva ereditato dei fantastici libri d'arte e li aveva messi in un locale umidiccio, poi me li aveva passati. Ho dovuto mandarli al macero quasi tutti, perché oltretutto i libri malati impregnavano anche quelli sani.

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    1. Anch'io ho dovuto buttare via decine di libri. Quando ho comprato casa, ho ereditato un seminterrato libreria in cui ho trovato ben poco da salvare. Letteralmente ammuffiti. C'erano edizioni vecchie di grandi classici, ma avrei potuto donarli. Non mi è stato possibile.

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  22. Sino alla adolescenza mi piaceva annusare i libri, ora ho perso questo hobby/passione, ma ancora trovo molto piacevole l'odore dei libri nuovi e vecchi

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