sabato 7 settembre 2019

Mio fratello rincorre i dinosauri - il film

Questa recensione è riservata a un film, uscito lo scorso giovedì, di quelli che non si possono perdere, protagonista ne è Francesco Gheghi
Sì, proprio lui, l'allievo che ha mosso i primi passi nella recitazione in tre anni di mio laboratorio ragazzi, il tenero Lisandro di una riduzione del Sogno di Shakespeare, l'energico Stregatto in Alice nel Paese delle meraviglie - che trovate qui - il bravissimo e indimenticabile mio Peter Pan, di cui ho scritto qui
Questi anni con Francesco sono stati indimenticabili, vibranti, speciali, inframmezzati da due sue precedenti esperienze importanti - il ruolo del ragazzo del passato nella trasmissione televisiva di Mika e il ruolo nel film Io sono tempesta con Marco Giallini - e culminano in questo film che lo vede al centro di una storia che tutti hanno amato, leggendo il best seller di Giacomo Mazzariol: Mio fratello rincorre i dinosauri
Il libro in sé è già un piccolo gioiello, perché approccia il tema della disabilità da un punto di vista inedito. Chi scrive è il fratello maggiore di un ragazzino down e il suo racconto non vuole dimostrare al mondo cosa un bambino con un cromosoma in più possa fare, quanto piuttosto portare il lettore dentro quel mondo particolare, fatto di tanti limiti eppure speciale, in cui la percezione delle cose è diversa, in cui l'incanto è sempre possibile.
Giacomo, che nel film si chiama Jack, ama profondamente il proprio fratello, che accompagna spesso in vari momenti della giornata, sorvegliandolo e sapendone decodificare desideri e linguaggio. 
Il problema nasce quando questo fratello maggiore si affaccia all'adolescenza, lasciandosi alle spalle un'infanzia nella quale Giovanni non è stato mai fuori posto.
Il film descrive assai bene questo passaggio: Jack termina la terza media e deve scegliersi una scuola superiore assieme al suo amico di sempre, lì muove i primi passi verso una vita che desidera nuova, lontana da suo fratello minore, spinto dai primi sospiri d'amore, attratto dai ragazzi più grandi, dal loro saper fare e saper essere. 
Insomma... Jack cresce, ma non è ancora pronto per "diventare grande"
Diventare grandi significa fare i conti con la realtà accettandone anche i limiti. Jack deve commettere i suoi errori e poi soffrirne profondamente per fare questo passo verso la consapevolezza. 
Non voglio aggiungere altro, perché questo film merita di essere visto. 

Giò (Lorenzo Sisto) e Jack (Francesco Gheghi)
Ogni buona storia che si rispetti, che la si racconti al cinema o su un palcoscenico, ha bisogno di interpreti di talento, bravi a restituirne il senso e l'importanza dei contenuti. Il film ci riesce benissimo, perché tutti, nessuno escluso, sono perfettamente integrati nel ruolo. 
A monte, insomma, c'è stato l'ottimo lavoro della scelta del cast. 
Francesco è un indimenticabile Jack
Sono stata alla prima del film, invitata proprio da Francesco, che teneva moltissimo alla presenza della sua prima insegnante di recitazione. Francesco, col quale scambio un abbraccio prima del film, col quale riesco a scambiare due parole mentre si fa la fila per entrare, e che al termine del film ritrovo, lui desideroso di conoscere il mio parere in merito, io che mi scavo parole per cercare di manifestargli quanto sia orgogliosa di lui.
Accidenti, se è bravo Francesco. Se ne sono accorti produttori e registi, oltre a tutti coloro che hanno recitato con lui, coi quali è perfettamente integrato, in ogni scena e sequenza.

Jack e Arianna (Arianna Becheroni)

Perché Francesco è così bravo? Cos'ha di speciale? 
Ebbene, io lo sapevo già da quando mi imbattei per la prima volta in lui quando era poco più che un bambino, quando timidamente entrò nella sala di laboratorio coi ragazzi tutti presenti, lui che arrivava a corso iniziato da mesi. Gli bastarono pochi minuti per "sentirsi a casa". 
Quando ti trovi davanti a un talento innato, scatta qualcosa, una scintilla, in chi guarda. Il luogo si illumina di una luce diversa, l'attenzione è catalizzata, non puoi non considerarlo, non puoi non notare che in tutto, presenza, movenze, sguardo, c'è qualcosa
Vi lascio immaginare cosa siano stati quegli anni per me, fino al culmine di uno spettacolo, quel Peter Pan per sempre nel nostro ricordo, realizzato perché ne avevo l'interprete perfetto. 
Francesco, allora come adesso, ha la capacità di immergersi totalmente nel ruolo che interpreta. Ecco perché funziona. Ne incarna spontaneamente immagine, personalità, senza mettere in atto alcuna tecnica, perché lui non ne ha bisogno
A tre quarti di film, quel cambio di atmosfera, quel dramma personale, diventa palpabile perché Francesco riesce a dargli "corpo". Lo sguardo cambia, la voce si incrina, la sua vivacità si piega in una solitudine che dà allo spettatore la sensazione di quello stato d'animo. Regia e interprete lavorano in simbiosi, ne viene fuori qualcosa di buono, efficace. 
Anche se il film attinge a dei cliché che probabilmente sono inevitabili, come costumi, atteggiamenti, ambienti, la bravura di Francesco e degli altri ragazzi presenti nel film sostanzia la storia, ne fa emergere il nucleo, la possibilità di una riflessione. 

Francesco nello spettacolo "Peter Pan"
Con questo ruolo, Francesco ha avuto l'opportunità di mostrare al mondo quello che sa fare, le sfumature del suo modo di rendere un personaggio, il suo potenziale. Ad appena 17 anni. 
E come tutte le più belle storie di vita che si rispettino, non ci fermiamo certo qui, perché Francesco è già entrato in un altro importante cast, quello del prossimo film di Claudio Noce, con Pierfrancesco Favino, che si sta girando a Roma in questi giorni.

Immaginate me, seduta in platea, e sul grande schermo tutto quello che vi ho raccontato. Il prima e il dopo, il sentirsi parte di un percorso, la gratitudine di chi è entrato ormai nella tua vita e che senti di stare idealmente accompagnando in questa avventura così particolare, sebbene a distanza.  
Credo di aver vissuto una delle esperienze più belle e importanti di una vita. 
Con questo post voglio ringraziare anche la madre di Francesco, la splendida donna che mi telefonò in un mattino di quattro anni fa per chiedermi di inserire suo figlio nel mio laboratorio ragazzi. La ringrazio perché anche da Maria ricevo affetto e gratitudine, e quella gioia di piangere insieme quando ci incontriamo, dicendoci ogni volta che ci sembra tutto un sogno. 

Eccovi il trailer del film. 

24 commenti:

  1. Un film veramente ben fatto, condivido con te l'idea che questo gruppo di attori ha saputo restituire toni e sfumature del libro. Si rimane coinvolti dall'incanto, le emozioni la commozione che accompagnano la vicenda di questa famiglia grande in tutti i sensi. Sono contenta per Francesco Gheghi, un ragazzo che ha sensibilità, talento, una grande intensità e la tenacia di studiare e lavorare per migliorarsi sempre. Muovere i primi passi in un laboratorio giovanile ha sicuramente avuto un contributo importante. Come è importante avere maestri che ci mostrano che tipo di persona vogliamo essere. Complimenti quindi anche a te Luana!

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    1. "Come è importante avere maestri che ci mostrano che tipo di persona vogliamo essere".
      Ecco, se sono riuscita a essere questo per lui, allora la mia missione può dirsi perfettamente compiuta. :)
      Grazie, Sara.

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  2. Una bella soddisfazione per te e per tutti quelli che hanno recitato con lui. E allora in bocca al lupo al tuo ragazzo, che questo sia l'inizio di una lunga carriera cinematografica.

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    1. Mi auguro che arrivi oltre e oltre. Se lo merita. Abbiamo bisogno di talento in questo cinema italiano.

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  3. Ma è meraviglioso Luz, che emozione, che traguardo ! Sono felice per te, per Francesco e per tutti i ragazzi che grazie a te e a chi come te sa stimolarli raggiungono i loro sogni. Un film da vedere con un occhio particolare dopo aver letto questo tuo post. Grazie

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    1. Sì, meraviglioso, Elena. Spero tu veda il film, merita di avere un grande pubblico. :)

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  4. Hai proprio ragione, ci sono persone che nel fare ciò che fanno sono talmente speciali da creare una specie di silenzio intorno. Francesco deve essere così. Congratulazioni a lui, alla sua famiglia e a te che hai coltivato il seme nei primi tempi, quando più aveva bisogno di attenzioni per germogliare bene. :)

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    1. Bellissima questa metafora del seme che all'inizio deve ricevere le dovute cure per germogliare bene. Grazie di cuore. :-)

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  5. Andrò a vedere il film. Già volevo farlo quando ne ho sentito parlare e avevo visto il trailer, ora a maggior ragione: la tua recensione parte dal cuore, ma appare del tutto obiettiva e veritiera. È ampiamente gratificante essere stata l’”inizio” di questo talentuoso giovane attore. Sono certa che il tuo laboratorio ne sfornerà altri, me lo auguro, ma davvero ne sono certa! Troppo brava e motivante sei, cara amica! 😁

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    1. Arrivare a questi livelli è difficilissimo, in particolare in un ambiente come quello cinematografico. Sono fiera di poter dire che Francesco si è fatto strada da solo, senza alcuna famigerata "raccomandazione", proprio solo con le sue innate capacità. Bravi tutti i ragazzi del film, per altro. Giovani belli e che lasciano un segno nello spettatore. Come ho scritto, un bel cast.
      Grazie, Marina carissima.

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  6. Wow, questo sì che dà senso all'insegnare, recitazione come qualsiasi altra cosa. È davvero una storia bellissima quella che racconti. Il film anche è molto interessante. Non l'ho ancora visto e (questa è una mancanza grave) non ho ancora letto il libro, che mi riproponevo di proporre ai miei alunni.

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    1. Credo che sia una ghiotta occasione di riflessione per gli alunni di scuola. Hanno la possibilità di identificarsi nel protagonista, ma anche negli altri ragazzi che ruotano nella storia. Certo, lettura del libro, visione del film o l'una delle due.
      Grazie, Antonella. :)

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  7. Per te deve essere una gioia immensa oltre che una grande soddisfazione aver contribuito alla nascita di questo bravo è giovane attore che diventerà sempre più bravo, ci sono tutte le premesse. Hai usato parole bellissime per descrivere il suo talento, si sente quanto cuore c'è dentro. Il film vorrei vederlo al più presto, magari ci vado nel week end.

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    1. Gli auguro una lunga e brillante carriera, il talento c'è.
      Grazie, Giulia!

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  8. Caspita che bella sensazione deve essere vedere crescere un talento simile, e che bella emozione poterne godere i frutti. Mi fa molto piacere che la tua passione sia stata così ben portata avanti da un allievo. Mi pare che la sua strada sia lastricata di grandi opportunità. E mi pare che questo, come altri successi, sia la dimostrazione di quanto tu valga come insegnante. Complimenti a entrambi

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    1. Se anche solo per un briciolo del suo percorso ho contribuito a farlo diventare quello che è oggi, allora sono felicissima. Grazie, Nadia.

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  9. Avevo già sentito parlare del libro, e avevo intravisto il trailer ma non ricordavo che ci fosse uno dei tuoi giovani attori.
    Caspita, che soddisfazione! E' il riconoscimento non solo del suo talento, ma anche del tuo lavoro prezioso. Perché anche se hai il talento, ci dev'essere qualcuno che crede fermamente in te per coltivarlo e portarlo alla luce.
    Bravi!

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    1. È vero, e questo suo trionfo in qualche modo mi incoraggia a continuare a fare quello che, forse, so fare molto bene. :) I ragazzi sono linfa vitale. Grazie!

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  10. Che magnifica esperienza la tua, ci credo che ne sei rimasta colpita ed emozionata! :0 Penso che accompagnare un giovane in questo importante cammino arricchisca docente e discente in modo reciproco. L'immagine è intrisa di qualche malinconia, perché penso a tanti giovani talentuosi che non hanno mai trovato qualcuno che li abbia fatti "fiorire" e, magari, si sono persi per strada. E, naturalmente, vedrò il film che hai così ben recensito... !

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    1. Grazie, Cristina. Vorrei poi sapere un tuo parere sulle qualità interpretative del mio pupillo. :)

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  11. tanti auguri al ragazzo per una bella carriera d'attore, e complimenti a te per il tuo ottimo lavoro
    :-)

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