Sto dalla parte sbagliata del tempo
sto discendendo la valle degli anni
sono sul treno che corre veloce
verso catastrofi immani imminenti
sono perduto e mi sono nascosto
ma se mi cerchi son poco discosto
solo che sono sbagliato nel mondo
son dalla parte perduta del tempo
*****
Giuliano non c'è più fisicamente ma le sue rime si possono leggere e io le rendo pubbliche.
Qualche settimana fa ho ricevuto in dono alcune copie di un piccolo libro di poesie. Mi sono state inviate da Giacinta, del blog Il cavallo di Brunilde. Il titolo è "Corti circuiti", il sottotitolo "Silloge di scritti poetici".
Quando ho ricevuto la mail di Giacinta nella quale esprimeva il desiderio di inviarmi alcune copie del libro, sono stata felice. Ho un ricordo bellissimo di Giuliano, scomparso il 27 novembre 2020, ha lasciato qui nel mio blog alcuni commenti meravigliosi, sempre densi di vita e di sapere.
La sua morte ha lasciato addolorati e attoniti tutti coloro che lo conoscevano. Premiai fra i migliori post del 2020 proprio uno suo, scrissi: "Giuliano lascia in eredità i blog che ha curato, fine conoscitore di arte, musica, cinema, onnisciente. E maestro di eleganza".
Tornando alla prefazione, Giacinta racconta chi era Giuliano e come speciale è stata la sua amicizia con lui.
Giacinta e Giuliano si sono conosciuti in rete e per un decennio si sono scambiati email e hanno condiviso un blog, proprio quello che ha nome Il cavallo di Brunilde. Ma Giuliano ne aveva già di suoi, è così che la sua amica lo ha "intercettato", attraverso uno dei suoi blog: giulianocinema.
Non si poteva non volergli bene, Giuliano era un uomo buono e colto che aveva la passione per la condivisione. Un perito chimico che frequentò a lungo La Scala di Milano e imparò cosa fosse l'opera, traendone ispirazione per le sue poesie, una passione che si allungava verso l'arte, il cinema, l'impegno civile.
Ha scritto articoli che per diversi anni sono stati pubblicati su "Golem l'indispensabile", rivista fondata da Umberto Eco.
Le poesie di Giuliano sono belle, hanno rime e ritmi cadenzati, posseggono una bella musicalità. Molto dicono del suo essere melomane, di ciò che è stato e di quanto abbia amato la vita. Trovo che potrebbero diventare canzoni.
Pregare un iddiosauro, un dio lontano,
un dio remoto che temo sia estinto -
triste destino, la notte di Natale,
un dio che è andato e non vuol più tornare.
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Trecentoventi volte
t'ho detto che son morto
e tu mi vieni ancora a risvegliare?
Che qui, nella battaglia, io son morto,
è cosa risaputa ormai da ore.
Ed il mio corpo giace abbandonato;
ma io che posso far?
Non m'appartiene più quell'osso stanco,
di quelle stolte membra
io non so più che fare.
E ti saluto, caro forestiero,
io vado altrove
qui che ci sto a fare?
*****
Mi si è impigliata la coda nel destino
ora la libero, la tolgo dall'impiglio,
è facile il mio gesto ma il destino
ormai m'ha preso e tutto è cominciato.
Non si ritorna indietro quando il fato
t'ha messo gli occhi addosso e tu non vedi;
e non importa se tu non ci credi.
Ringrazio ancora Giacinta per questo regalo graditissimo, mi ha fatto tornare ai bei tempi di quando Giuliano scriveva e ogni volta se ne poteva scoprire un frammento. Un ricordo bello e forte.
Navigate nei blog di Giuliano, i suoi scritti sono ancora tutti disponibili, ne avvertirete sapienza e umanità.
Ci si può affezionare alle conoscenze fatte in rete. Proprio in questi giorni è scomparso un blogger con cui interagivo, lui sul mio blog e io sul suo. Mi è dispiaciuto apprendere la notizia come se lo avessi conosciuto di persona, non solo in modo virtuale. Sicuramente andrò a curiosare in questi blog che sono una testimonianza online del tuo amico della blogosfera.
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