lunedì 22 gennaio 2024

Noi, finalisti al Festival nazionale teatrale "La Guglia d'Oro"

Lo avevo scritto qualche settimana fa: lo spettacolo Per amore. L'ultima notte di Anna Magnani è stato selezionato fra i 5 finalisti su 66 Compagnie per il Premio La Guglia d'Oro in provincia di Ancona, dove ci esibiremo domenica 18 febbraio. 
Torno da un fine settimana pieno di bellezza, sorrisi, incontri, abbracci proprio ad Agugliano, dove ieri si è tenuto lo spettacolo di presentazione del Festival. 
Mi piace quello che abbiamo trovato, io e Dolcemetà, fra quelle colline marchigiane. Innanzitutto l'accoglienza, calorosa e piena di premure, degli organizzatori.  Tutto il team dell'Associazione La Guglia, ma in particolare il factotum Giorgio Balercia, ci hanno spalancato le braccia e letteralmente coccolato. 
L'organizzazione è curata in ogni aspetto: la sistemazione nelle camere, la cena di benvenuto, il coordinamento delle maestranze in teatro perché tutto possa andare a buon fine il giorno dello spettacolo. 

Avevo vissuto una sola volta in passato un'esperienza come questa, nel 2017 a Ischia, quando partecipai al Premio Aenaria vincendo il Gradimento del pubblico con le mie ragazze dei tempi di Foglie d'erba
Dopo diversi anni, con la ripartenza graduale del mio teatro dopo il funesto periodo pandemico, mi sono sentita pronta di inviare richiesta di partecipazione a uno dei bandi pubblicati lo scorso anno. E già l'essere stati selezionati è una conferma di questa ripartenza, forse di un ritorno al mio teatro migliore. 
Sono contenta in particolare per la sensibilità dimostrata dalla giuria nei riguardi di uno spettacolo che racconta Anna Magnani. Ci sono alcuni festival in cui le giurie preposte alla selezione dei progetti prediligono lavori comici, perché è noto che attirino più facilmente il pubblico. Plaudo a questa e a tutte le giurie che non temono di investire in una scelta più coraggiosa. 
Perché si sa, non smetteremo mai di ripetercelo, il teatro ha bisogno di pubblico per sopravvivere. 
Il pubblico tendenzialmente si muove verso lavori leggeri, di facile comprensione, ne ho scritto qui. Fare pubblico è l'imperativo categorico di ogni progetto teatrale, dal più piccolo al più ambizioso. 
E queste associazioni, diverse in tutta la nazione, che strenuamente, da molti anni, si adoperano per portare avanti un'idea di divulgazione culturale puntando su questa arte difficile, sono davvero provvidenziali. 

Vi spiego come funzionano questi festival.
Nascono da un'associazione solitamente molto attiva e nota sul territorio, quindi da cittadini non professionisti che puntano un obiettivo e lo realizzano. Per far ciò hanno bisogno di un teatro dove portare la serie di eventi, comprese inaugurazione e serata finale. Si appoggiano a teatri municipali, ricevendo il più delle volte il patrocinio del comune, oppure a teatri parrocchiali. 
I bandi di partecipazione sono molti, da nord a sud. Alcuni fanno capo a federazioni alle quali devi aderire per poter partecipare, altri invece non badano a questo aspetto. Carpe diem, la mia associazione, è affiliata alla federazione teatrale UILT (qui potete dare un'occhiata al sito web) e quindi esclusa da alcuni festival che aprono le porte solo alla FITA, l'altra grande federazione nazionale del teatro non professionistico. 
La maggior parte delle rassegne, che siano a premi o meno, includono entrambe le federazioni. 

Io, direttore artistico di un festival teatrale (2019)
A me è capitato di curare la direzione artistica di uno di questi festival teatrali, ad Albano nel 2019: il Festival nazionale teatrale Settimio Severo. Fui individuata dall'assessore alla Cultura del Comune di Albano, una donna aperta e molto sensibile al teatro che ho avuto il piacere di annoverare fra le mamme di uno dei miei allievi di laboratorio. Un festival nato dal Comune stesso e patrocinato da Uilt e Fita. 
Fu un'esperienza a tutto tondo, dalla visione di una quarantina di dvd e selezione di 6 Compagnie finaliste (ciò che diede l'impronta a quella edizione), fino alla presentazione delle serate e l'organizzazione dei premi finali. Purtroppo non potei occuparmi dell'organizzazione, che comporta un grandissimo onere di impegni (accoglienza Compagnie, accordi con alberghi e ristoranti, logistica) e la collaborazione con un'associazione del territorio fu molto difficoltosa. 
Non entro nel merito, non vale la pena ripensarci. 
La cosa importante fu portare su questo territorio la Commedia dell'arte, il teatro mimico di impronta francese, una riduzione del "Tanto rumore per nulla" di Shakespeare, il monumentale spettacolo "Io vidi Moby Dick" che stravinse su tutti, oltre a due commedie brillanti ben fatte, una agrodolce che fece ridere e commuovere, l'altra comica nella maniera più tradizionale. 
Ecco, tutto questo per dire di aver vissuto, dall'altra parte, che significhi fissare un obiettivo, capire cosa mostrare al pubblico e scartare ciò che avrebbe meno presa (ricordo fra i partecipanti al bando un bellissimo lavoro su Goldoni, ma totalmente in dialetto veneto, impossibile accoglierlo) oppure tutto lo scontato teatro comico (non sempre ben fatto) che occhieggia da locandine di eventi. 
Fu l'edizione con maggiore affluenza di pubblico e di abbonamenti. Segno che se punti sull'eccellenza e anche su spettacoli non facili, il pubblico ti seguirà. 


Torno in appartamento dopo la cena
Torniamo al Festival La Guglia d'Oro. 
Se essere stati prescelti è già di per sé fonte di immensa gioia e soddisfazione, vi lascio immaginare che significhi andare sul territorio e incontrare organizzatori e rappresentanti delle altre Compagnie finaliste. 
Si è emozionati e curiosi, mentre ci si sente anche "importanti", perché si viene presentati al pubblico e quindi individuati come "promessa" di un evento che sarà messo in scena e sul quale si garantisce. 
Conoscere gli altri partecipanti è bellissimo, si genera una naturale simpatia, si fanno e si ricevono mille domande e tutti cominciamo a capire qualcosa gli uni degli altri. Siamo in competizione ma non si percepisce. Ci sono i teatranti con cui si lega di più, poi, non mancano mai. È magari una simpatia a pelle, un'affinità più profonda, un particolare modo di guardarsi e ascoltarsi. 
Ci è capitato con una coppia di messinesi, teatranti di lunghissimo corso, ma non è mancato il dialogo con tutti gli altri. Vi assicuro, è una delle cose più esaltanti del fare teatro. 
Andando più nel dettaglio, vi dico che l'organizzazione ci ha sistemato in appartamenti-relais ricavati in alcune case di uno splendido borgo: Castel d'Emilio, frazione di Agugliano. Qui potete dare un'occhiata a questo luogo paradisiaco. 
Lo spettacolo di presentazione del Festival è stato reso più piacevole da tre artisti ospiti, due cantanti e un comico, tutti di grande talento, ma ha incluso anche brevi video di presentazione realizzati da noi finalisti. 
L'intento era di presentare alla cittadinanza, che ha riempito il Teatro Ariston di Agugliano, tutto il programma di spettacoli, e per tradizione, essendo un festival arrivato alla sua 19esima edizione, il pubblico non mancherà. 
Abbiamo adorato questo giorno di festa, ammirato il territorio in due splendide giornate di sole, questo spicchio di terra non lontano dalla Riviera del Conero
Il pensiero di tornarci fra qualche settimana e presentare il nostro spettacolo sulla Magnani rende questo inizio anno già speciale e pieno di promesse. 

16 commenti:

  1. In questi casi si può solo dire "in bocca al lupo", anche se da come parli in un certo senso avete già vinto, in quanto un'esperienza del genere già da sola vi regala la gratificazione per la vostra passione per il teatro e per l'impegno messo nell'allestimento e la messa in scena della vostra pièce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, sotto molti aspetti questa selezione è già di per sé una vittoria. Ora attende la responsabilità di tenere alto il nome di questo spettacolo. Grazie, Ariano.

      Elimina
  2. Complimenti vivissimi.. il teatro é sacrificio, impegno, costanza..ma ripaga in moneta sonante..quasi un pinocchiesco giardino dei miracoli..🤗🍀

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È proprio così e anche tu lo sai benissimo, Franco. Grazie!

      Elimina
  3. Sono felice per te e per la tua compagnia. Un'esperienza esaltante, poi ti conosco, tu non starai nella pelle e per te anche questi giorni preparatori, con la gita nei luoghi del concorso, la condivisione con gli altri concorrenti, devono essere stati una festa. Ora mettetecela tutta e vincete questo concorso (lo dico con cognizione di causa, lo sai: la tua è una splendida Anna Magnani, altroché se merita un premio!)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oddio, tu sai che la sindrome dell'impostore in questi casi la fa da padrona. :) Gioisco per la selezione, da qui a vincere la vedo davvero durissima. La competizione è costituita da gruppi molto forti. Diciamo che i premi sono di diverso tipo e portarne a casa almeno uno, come per esempio Migliore attrice protagonista per Daniela, mi piacerebbe davvero tanto.

      Elimina
  4. Vi auguro il meglio e anch'io ti faccio i miei complimenti vivissimi! Sono sicuro che alla fine ne uscirete cresciuti interiormente a livello personale e artistico.
    Un salutone e alla prossima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, sono esperienze che regalano una ricchezza tutta particolare, una "crescita", dici bene. Grazie!

      Elimina
  5. Che bello, congratulazioni, come dice Ariano, in un certo senso avete già vinto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il commento anonimo era il mio Luz, non so cosa sia successo, ciao Giulia

      Elimina
  6. Risposte
    1. E dal nostro stesso amore per lei è nato questo spettacolo. :)

      Elimina
  7. Complimenti!!! Sei bravissima, ci metti tutto l’impegno e l’amore. Si percepisce chiaramente la tua grande passione per il teatro e meriti questo riconoscimento. In bocca al lupo !!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, mi fa piacere arrivi anche solo un pizzico dell'impegno che ci mettiamo. :)

      Elimina