mercoledì 11 novembre 2020

Follia - Patrick McGrath

Incipit: Le storie d'amore catastrofiche contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni. Si tratta di relazioni la cui durata e la cui intensità differiscono sensibilmente, ma che tendono ad attraversare fasi molto simili: riconoscimento, identificazione, organizzazione, struttura, complicazione, e così via. La storia di Stella Raphael è una delle più tristi che io conosca. Stella era una donna profondamente frustrata, che subì le prevedibili conseguenze di una lunga negazione e crollo di fronte a una tentazione improvvisa e soverchiante. 

Quando si dice uscire da un libro come frastornati. Lo possedevo da qualche anno, fin da quando fu un best seller circolante nei gruppi di lettura, e di fatto lo acquistai proprio per le recensioni entusiastiche.
Ho la sensazione che scriverne non esaurirà il senso e il valore di questo racconto. Ci provo. 
Anzitutto, fissiamone il genere: romanzo psicologico, ma affrettiamoci ad aggiungere che McGrath conosce molto bene la materia da trattare, essendo stato figlio di uno psichiatra impiegato in un manicomio criminale e avendo poi lui stesso lavorato in un centro di salute mentale. A leggere questa storia, si ha la sensazione che la voce narrante, quella del dottor Peter Cleave, sia in effetti del tutto attendibile mentre psicanalizza gli eventi, le persone, il tragico esito. C'è qualche "spoiler" ma cercherò di non svelare tutto. Merita di essere letto. 

Il classico triangolo
La "follia" del titolo e l'annuncio contenuto nell'incipit ci svelano la più classica delle situazioni: lui, lei, l'altro. Nella dinamica di questa relazione la seduzione gioca un ruolo fondamentale, com'è ovvio. 
La casalinga Stella Raphael è la donna che si lascia incantare dall'affascinante artista, Edgar Stark, ricoverato nell'istituto per disturbi mentali di cui suo marito, Max, è vicedirettore. 
Se dapprima si è portati a pensare che la sedotta Stella sia una donna fragile e manipolabile, nel corso del racconto il suo ritratto assume contorni più definiti: Stella è una donna colta, dialetticamente prestante, raffinata, con un'ottima posizione sociale. 
Il gioco della seduzione dura pochissimo fra due persone "con una libido molto forte", la tensione sessuale fra i due è insostenibile e sfocia presto in una relazione. Non è facile tenerla segreta, ma qualcosa in Stella la spinge a un gioco pericoloso in cui lei calcola perfettamente il rischio e ne spinge le dinamiche fino all'estremo. 
Il suo amante Edgar è un malato di mente, uno scultore che ha massacrato la propria moglie, mosso dall'ossessione per la gelosia, infierendo poi sul corpo in modo molto violento. 
Saperlo, significa per Stella ignorare consapevolmente il pericolo, sfidare il rischio, giocarsi tutto in una partita in cui pensa di possedere la mano giusta. 
Stella, che è moglie e madre, sceglie Edgar, il pericolo, l'ignoto, e se apparentemente ciò che la spinge è il rancore verso un marito che l'ha resa apatica, il suo essere madre non riesce a costituire un freno alle sue pulsioni. La fuga è anelata e vissuta con totale immersione, poi lo sprofondare in una vita in cui non esistono gli agi di prima, ma mi fermo qui per non rivelare troppo. 

Attraverso la lente della psicoanalisi
Cos'è che affascina in una storia del genere? 
Patrick McGrath
Rendere l'intreccio materia di psicoanalisi richiede una certa maestria scrittoria, giacché gli eventi sono in parte ricostruiti dal medico e in parte riportati dalla testimonianza diretta di Stella. Qui però c'è un primo intoppo: quello che la protagonista narra è attendibile? Oppure il coinvolgimento emotivo dello stesso Cleave rende questa storia un po' falsata? 
Stella Raphael, con le sue turbe psichiche e la sua coazione a ripetere, lei che ha dinanzi il quadro preciso di tutto quello che riesce a sottrarre a chi le vuole bene, lei che è consapevole del suo potere distruttivo, è una straordinaria protagonista. 
Il racconto è potente, il viaggio nel suo personale inferno è una spirale in cui il lettore viene trascinato in cerca di risposte, ma solo alla fine abbiamo un quadro del suo potere. 
Sul finale avrei qualche riserva, che qui ovviamente non posso svelare. Avrei spinto di più sull'acceleratore, ecco. Però, in fondo, anche questo finale scelto dall'autore ha un suo perché. 
La seduzione è dunque il motore dell'azione di questo romanzo, assieme al consapevole precipitare oltre un limite che il bovarismo di Stella Raphael le fa cercare, rendendola famelica e assetata di autodistruzione. 
Stella non solo si identifica addirittura con i pazienti ma arriva a erotizzarne uno, lo elegge dentro di sé come traghettatore verso un personalissimo e solitario inferno. 
Ad un certo punto, lo stesso Edgar non è che un'ombra sullo sfondo, un uomo devastato da turbe psichiche, in bilico su ambiguità che lo rendono mai pienamente identificabile. 

Stella è lo snodo, assieme ai due elementi cardine seduzione e autopunizione, narrati dall'occhio vigile di chi osserva e valuta, interpreta e indica. 
Mi piacciono moltissimo i passaggi in cui la voce narrante emerge anche attraverso dati "tecnici" della vicenda. Per esempio, nelle prime pagine, quel riferimento all'ossessione che si manifesta attraverso fasi diverse e poi il seguire ogni fase attribuendo un particolare comportamento ad essa. 
Dalla storia narrata emerge quasi un manuale sul comportamento umano.
Su un immaginario scacchiere, Stella è la Donna, Cleave è la Torre, Edgar è l'Alfiere, Max il pedone. 

La storia di Stella avrebbe potuto rappresentare un riuscitissimo film di Hitchcock. Vero è che ne è stato tratto un film, nel 2005, con Ian McKellen nella parte del dottor Cleave, lo cercherò.
Qui sotto il trailer. 



Vi piacciono i romanzi di genere psicologico? Vi è capitato di leggerne?

10 commenti:

  1. Ho amato questo libro. Anch’io l’ho letto spinta dal “rumore” attorno al romanzo ma, soprattutto dalle lodi sperticate di mia cugina, che sono state più convincenti di qualsiasi recensione. Da subito ho capito che mi sarebbe piaciuto: la figura inquietante di Stella, molto più che quella di Edgar, mi ha trascinata in questo vortice perverso che culmina il giorno della famosa gita. Una storia che ho dovuto smaltire in parecchi giorni e che mi ha invogliato a comprare anche “La guardarobiera”, che, però, non ho ancora letto. Chissà com’è: leggerai qualcos’altro di McGrath?

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    1. Esattamente, Stella è una figura che inquieta. La scrittura poi è immediata, asciutta, molto efficace, tecnicamente impeccabile. In questi giorni sto facendo scorta di libri, utilizzando la Carta del docente, e rivolgendomi rigorosamente al piccolo libraio. C'è una libreria a Grottaferrata che stiamo sostenendo un po' tutte noi insegnanti, promuovendo gli acquisti anche con le famiglie. Ho ordinato "Grottesco" di McGrath. Voglio leggere questa sua versione del gotico. Gran bello scrittore se si vuole uscire dai soliti schemi e storie.

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    2. Adoro McGrath! I mei preferiti sono "Grottesco" e "Il morbo di Haggard" mentre "Follia", che pure è il suo romanzo più famoso, credo, è ancora nella mia coda di lettura. Trovo la sua scrittura elegante e ipnotica e come vedrai, se leggerai altre sue opere, questo uso dell'immersione psicologica, questa sua ambiguità di fondo non permette di comprendere la vera natura dei personaggi e delle loro azioni fino alla fine della storia, rendendo le trame avvincenti dalla prima all'ultima pagina.

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    3. Ciao, Simona. Non vedo l'ora di leggere "Grottesco" e condivido il tuo pensiero, in effetti fa in modo di non svelare pienamente i "ritratti" dei personaggi, buona parte viene lasciata nell'indistinto, quasi al giudizio del lettore.

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  2. Letto! Mi è piaciuto molto questo romanzo e condivido in pieno la tua analisi. Tra l'altro è proprio il mio genere preferito e vorrei che ce ne fossero di più di autori così. Di McGrath ho letto anche Trauma e Spider. Mi sono piaciuti un po' meno, ma restano comunque ottime storie scritte da uno scrittore molto bravo, sia a scavare nei suoi personaggi, sia a descrivere situazioni di disagio psicologico.

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    1. Sì, è un genere che riesce a tenere inchiodati. Certo, bisogna saper raccontare, ma McGrath è davvero un fuoriclasse. Io voglio fare l'esperienza di "Grottesco", se mi piace prendo anche i titoli che hai letto tu. :)

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  3. I romanzi genere psicologico mi piacciono molto, ma questo mi manca, lo metto in lista. Tra l'altro il tema della follia è presente nei miei gialli proprio perché è un tema che mi fa paura e mi affascina allo stesso tempo.

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    1. Leggilo, Giulia, tu ami il genere e scrivi facendo di questi comportamenti anche materia dei tuoi romanzi. Questo è fra gli imperdibili.

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  4. Mi intriga il film, perché io adoro Ian McKellen (Gandalf ne Il Signore degli Anelli, Magneto negli X-Men prima serie, anche Sherlock Holmes ne Il mistero del caso irrisolto). Ma come romanzo ho paura che mi sarebbe difficile "digerirlo", perché la parola scritta è per certi versi più potente delle immagini. Comunque l'ho segnato in lista. ;)

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    1. Di tanto in tanto una lettura forte come questa non può farci che bene. Proprio per quel potere della parola. :)

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