lunedì 26 luglio 2021

Vaccino sì, vaccino no, vaccino forse.



Sono fra gli attualmente 29.229.740 di italiani che hanno ricevuto la doppia dose di vaccino. In particolare, a me hanno inoculato l'Astra Zeneca, quello che ha scatenato il panico qualche mese fa, per sospetto collegamento fra vaccino e trombosi. Casi isolati, rarissimi, mai definitivamente comprovati. 

Al momento la società è divisa in due (sembriamo stare vivendo uno di quei romanzi distopici di Harris, sperando di non arrivare a scenari orwelliani), ci dividiamo fra coloro che accettano di farsi iniettare il vaccino contro il virus Sars Cov 2 e coloro che non intendono farlo. 

Le motivazioni di chi non intende farlo sono disparate:

1. sono per principio contrario a tutti i tipi vaccini;

2. temo di farmi iniettare un siero che non è stato opportunamente sperimentato (altrimenti detto: questo non è un vaccino ma una terapia genica e io non voglio essere una cavia da laboratorio, temo il Covid ma questo intruglio lo temo ancora di più); 

3. ho già avuto il virus e il mio sistema immunitario è a posto così;

4. il Covid non esiste, è tutto un complotto di natura economica ordito anche da Bill Gates per farci impiantare dei micro-chip attraverso i vaccini e controllarci via 5G;

5. non intendo favorire Big Pharma né i governi che sostengono questo sistema;

6. i morti per Covid sono solo il 5% del totale, non è così pericoloso;

7. per principio difendo la libertà di non vaccinarmi contro il Covid, pur essendo favorevole ai vaccini;

8. Anamnesi in cui si legge: "si sconsiglia perché affetto da obesità" (oppure carente di vitamina D,  affetto da sindrome depressiva, affetto da rinosinusite, ecc.); 

9. sospetto il vaccino perché è sostenuto da alcuni partiti politici e non da altri;

10. me lo farò iniettare più in là, devo prima vedere come va e se lo rendono obbligatorio. 

Ne ho elencate 10 ma se si fa un giretto sui social, si trovano decine di altre motivazioni, più o meno strampalate, più o meno ragionevoli, del fermo NO al vaccino. 

La straordinaria storia dei vaccini...
La prima volta che compare il vaccino nella Storia è il 1796, quando Edward Jenner fa la scoperta che cambierà il destino dell'umanità. La piaga del vaiolo cominciò a essere combattuta, andate a leggervi la sua straordinaria avventura, la sperimentazione, i tentativi, il successo. 
La vaccinazione antivaiolosa fu resa obbligatoria a partire dai nati del 1888 e poi l'obbligo venne abolito dall'Oms nel 1981, quando il vaiolo fu dichiarato debellato. 
Nel frattempo, nel 1880, venivano messi a punto i vaccini contro tetano e difterite, grazie agli studi di Behring, e in particolare il vaccino contro la difterite, non debellata, è tuttora obbligatorio. 

Nel 1885 Louis Pasteur scopriva il vaccino contro la rabbia e l'antrace, fondando uno degli istituti di ricerca per la cura delle malattie infettive ancora oggi fra i più rilevanti al mondo. 
Dai primi decenni del Novecento si abbatte sulla popolazione il virus della poliomielite, combattuta grazie alle ricerche di Salk e Sabin fra il 1957 e il 1963. Nello stesso anno viene elaborato da Hilleman il vaccino trivalente, contro tre malattie che fino a poco prima mietevano circa due milioni e mezzo di vittime nel mondo fra i bambini: morbillo, parotite, rosolia. Dallo stesso staff di ricercatori vennero fuori i vaccini contro varicella, polmonite, meningite, epatite A e B

... e quella dei no-vax.
Edward Jenner (1749 - 1823)
Pensiamo sempre che la Storia si rinnovi attraverso gli eventi, invece quella teoria dei "corsi e ricorsi storici" è fondatissima. Adeguata ai tempi, ogni volta sembra nuova e invece è un déjà vu, un cliché, insomma l'uomo tende a muoversi sempre nella stessa direzione e a reagire allo stesso modo. 
I primi reazionari al vaccino risalgono proprio agli anni di Jenner, sul finire del '700. 
Malgrado il crollo dei morti per vaiolo, che dal 40% scesero al 3%, una moltitudine dichiarò l'immoralità dell'uso di un siero animale su un essere umano. Una motivazione di natura etica, cui si univano motivazioni più disparate, anche vicine alla scienza e alla ricerca (si sa, gli scettici e i contrari sono anche fra gli stessi sanitari attualmente). 

Nel 1853 in Gran Bretagna la vaccinazione antivaiolosa fu resa obbligatoria e lì iniziarono i problemi. 
In particolare proprio le due fasi della legge acuirono la protesta e spaccarono la popolazione. In una prima fase l'obbligo fu per i bambini da 0 a 3 mesi, in una seconda l'obbligo si estese ai ragazzi fino ai 14 anni. La legge prevedeva il carcere per gli obiettori
Sì, erano tempi in cui non si parlava di certo di diritti umani, di tutela dei diritti del singolo, ecc. ma tant'è. Pugno duro da parte del governo, reazione che portò alla nascita di veri e propri movimenti no-vax (fra questi, la "Anti Vaccination League"). 
La Storia registra una manifestazione di 100 mila no-vax contro l'obbligatorietà e lì il governo corresse la legge ritirando la pena detentiva per gli obiettori. 
Il movimento di obiezione fu poi alimentato da casi di vaccini "difettosi" che in effetti furono fatali in Germania e Italia. Per non parlare della bufera prodotta da Andrew Wakefield, che nel 1998 pubblicò una pseudoricerca in cui dichiarava l'attinenza tra vaccino trivalente e autismo. Il suo articolo fu smentito, dichiarato fraudolento, lui radiato dall'albo dei medici, ma ancora oggi viene additato da tutti i movimenti no-vax nel mondo come l'alfiere della guerra ai vaccini
Ovviamente oggi Wakefield è fra coloro che respingono il vaccino e affermano che se ti nutri bene, se fai una vita regolare, non puoi prenderti il Covid o se lo prendi non ne muori, chi se ne importa se sei un vettore di questo virus e puoi danneggiare gravemente qualcuno. 

Se i vaccini servano a qualcosa o no, lo dimostrano le stime. Riguardo al vaiolo, per esempio, nel 1967 fra i contagiati il numero dei morti si abbassò sensibilmente (su 15 milioni, 2 milioni di vittime), risultato di una vastissima campagna di vaccinazione che fu intensificata con accordi internazionali fra il 1958 e il 1977. I 207 mila morti di morbillo invece testimoniano le forti sacche di resistenza ai vaccini. In generale, se guardiamo alle stime delle grandi malattie combattute con i vaccini "storici" abbiamo una risposta molto chiara sulla loro efficacia e necessità. 

Decido io, sì, ma poi?
Il problema oggi è la fusione fra questo fronte no-vax storico e tutti gli oppositori al vaccino anti-Covid. I social diventano terreno fertilissimo per diffondere il verbo, pertanto le parole che circolano in rete, le diverse posizioni, si alimentano le une le altre, ingigantiscono il fronte. 
Ci sono profili di persone che non fanno altro che condividere articoli, filmati, in generale tutto il florilegio a sostegno del rifiuto di farsi vaccinare. La libertà di parola e di opinione è un'arma importantissima in questo frangente. Il fenomeno dilaga, spacca, mostra le falle del sistema. 
Si aggiunga la problematica della politicizzazione del fenomeno. I partiti di destra che sostengono indirettamente i movimenti no-vax appellandosi alla libertà del cittadino di poter decidere. 
Come se questa libertà non esistesse. Siamo liberi di non farci inoculare questo siero, è sacrosanto. Se si parla di obbligatorietà, siamo in campo sanitario o al più scolastico. 




Lo snodo è la "certificazione verde", il tanto vituperato dagli antivaccinisti "green pass"
Se obbligare a farsi vaccinare è anticostituzionale, non lo è decretare che l'accesso a luoghi di aggregazione sia normato da un lasciapassare riservato ai vaccinati. La cosa, com'è ovvio, sta scatenando la riprovazione e sollevazione degli antivaccinisti, che pur potendo decidere di non partecipare alla campagna vaccinale, vorrebbero perfino entrare a loro piacimento di qua e di là senza essersi immunizzati. Direi che si pretende troppo. 
Nota bene: essere immunizzati è un concetto strettamente contingente al problema, con tutto il bagaglio di durata della copertura e compagnia bella. Siamo consapevoli di dover rinnovare il vaccino, ciò avviene con tutti i vaccini esistenti in natura o quasi. Per esempio col vaccino antinfluenzale che assumo ogni anno da 12 anni in qua. Non sono un medico né un biologo, non pretenderei mai di saperne più di un medico o di un biologo. So che trattasi di carica virale, di risposta immunitaria. Posso ancora essere vettore del virus ma con un carico nettamente diverso da un non vaccinato. 

Al momento resiste anche la possibilità di mostrare il referto di un tampone negativo, cosa che è ormai diventata un vero business sanitario, ma le prenotazioni per la corsa ai vaccini dopo la dichiarazione di queste restrizioni la dice lunga. Moltissimi cittadini devono vedersi obbligati da una norma per procedere, e ci sta. Ben venga tutto purché si proceda con le misure necessarie a uscire da questa pandemia. Nel frattempo, resiste chi proprio non vuole farsi fare niente, e anche questo ci sta. 
Il difficile è far comprendere a questi ultimi che la loro libertà non può né deve investire e limitare quella altrui. Non vuoi farti vaccinare, aborri il tampone (anche perché costa e non ti piace, giustamente) e poi protesti contro la certificazione che permette al resto del mondo di accedere ovunque. Scusatemi, si sfiora il patetico. Qualcosa si deve pur fare. Non fare nulla significa patire ancora e ancora in questa situazione di stallo, in cui le varianti stanno nuovamente proliferando. 

Mi piacerebbe incontrare un antivaccinista che non vuole fare tamponi e che accetta serenamente di non poter circolare in libertà, ma ancora non è avvenuto. 

Cosa pensate di questo dilemma? Vi siete vaccinati? Pensate di farlo? 

28 commenti:

  1. Io sono in attesa della seconda dose del vaccino Pfizer. Sorprendentemente, in Irlanda, le vaccinazioni procedono più a rilento che in Italia.

    Io sono patologicamente carente di vitamina D... non mi era arrivata voce che il vaccino fosse sconsigliato a chi aveva carenze.

    Sinceramente sono per il vaccino e il green pass e, in questa situazione in particolare, credo che i contrari debbano adattarsi a misure di isolamento o tamponi (a loro spese).

    Sono pure lieta che il green pass sia valido all'interno dell'UE e dell'area Schengen.

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    1. Ma infatti la voce riportata in diverse anamnesi (carenza di vitamina D) è a riprova del fatto che: o alcuni medici hanno peccato di eccesso di prudenza essi stessi non convinti del siero, oppure alcuni pazienti esigono che si metta sul verbale quella voce perché il medico si assuma la responsabilità se qualcosa va storto, e a quel punto il paziente tende a essere mandato via senza iniezione.

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  2. Ho fatto entrambe le dosi di Pfizer, anche mio marito ha completato il ciclo vaccinale con Astrazeneca, manca ora mio figlio con la seconda dose Moderna. In pratica abbiamo avuto l'inoculazione con tutti e tre i tipi!
    Conoscevo a grandi linee la storia dei vaccini, ma ignoravo che ci fosse un movimento contrario così intenso sin dai primordi, però in effetti non c'è da meravigliarsi. Mio padre mi raccontava che ai suoi tempi aveva molti compagni di scuola storpi a causa del virus della poliomielite...
    Uno degli argomenti che avanzano coloro che sono contrari al vaccino è che "si tratta di un business" che arricchisce le case farmaceutiche. Mi piacerebbe sapere se sono talmente coerenti da non prendere nessun tipo di farmaco quando sono ammalati, inclusi aspirina e antibiotici, perché si tratta di "un business". Poi è un discorso che non sta in piedi: anche se compri l'ultimo modello di pc finanzi il miliardario Bill Gates per altra via!

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    1. Anche a me ha stupito che il movimento fosse così "storicizzato".
      Riguardo alla poliomielite, ricordo che anche ai miei tempi c'era chi ne era affetto, magari nati negli anni Sessanta, con genitori refrattari al vaccino. E quanto al business, che è poi il discorso su "Big Pharma", lì l'incoerenza è alle stelle, perché di fatto tutta la farmacologia è ahimè oggetto di affari nazionali e internazionali. Siamo dentro un sistema radicale, ramificato, inevitabile. Basta aprire gli occhi e saper scegliere il prodotto giusto, informarsi.

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  3. Io l'ho fatto, anche i miei famigliari. Personalmente un po' di paura c'è l'avevo, ma d'altronde anche beccarsi il covid non sarebbe affatto piacevole, quindi lo considero un rischio ragionato. Sono favorevole al green pass.

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    1. Anch'io non ero proprio tranquillissima, in particolare perché emergevano quelle notizie riguardo ad Astrazeneca, ma la mia preoccupazione era cosa da niente rispetto alla volontà di fare questa cosa per dovere verso me stessa e gli altri. E poi io non faccio testo, perché mi viene ansia ben maggiore prima di qualsiasi visita medica. XD

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  4. Ho fatto la prima dose Astra Zeneca e fra non molto farò la seconda. Il primo giorno ero un po' mollo di gambe. Due giorni dopo ero debole e sembrava che avessi la febbre, l'ho misurata ma avevo 36.5 per il resto niente di niente per effetti strani o pericolosi.

    Non ho avuto particolari paure e sono favorevole al vaccino.
    Hai fatto una bella disamina della situazione nel tuo post, ma ad oggi leggo e sento che la nuova variante prende in gran parte i non vaccinati e molt giovani che non l'hanno ancora fatto. I vari assembramenti recenti (dagli europei di calcio in poi) non facilitano la situazione.
    Chi ha fatto il vaccino sta bene.

    Un salutone, grazie per le visite e buona estate

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    1. A me la prima dose ha dato conseguenze lievi ma fastidiose: nottata smaniosa, dolori articolari, febbre a 38°. La seconda niente di niente.
      Anch'io molto preoccupata per la variante. Ora si dovrà solo capire quale impatto possa avere sui vaccinati, se l'immunizzazione tiene, ma pensa poi a tutti quelli che non lo sono, saranno vettori consapevoli o inconsapevoli di tutte le varianti possibili. Potremmo esserlo anche noi, ma trattasi come scrivevo di carica virale, quello che distingue un vaccinato da un non vaccinato.

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    2. Da quel che ho letto ancora oggi i nuovi contagi 9 su 10 sono persone che non hanno fatto il vaccino.

      Mentre i vaccinati hanno una protezione che varia a seconda del vaccino fra 80 e 95 per cento. Mio cognato è un medico volontario per i vaccini idem mia sorella e sono ben informati.

      Il fatto è che dovremo fare altri richiamo a fine anno o il prossimo anno come i normali vaccini che si facevano annualmente.
      Un salutone

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    3. Probabilmente sì. Ma non mi stupisce, mentre questa è una delle "armi" dei contrari al vaccino per dimostrare che non serve a nulla. Pensa che limiti di pensiero. Tutti gli anni io rinnovo la mia immunizzazione contro la comune influenza e il Sars Cov 2 deve essere ridotto a comune influenza. Il lavoro che si sta facendo è questo. Strano che si faccia fatica a capire. Confrontandomi con diversi contrari (non sia mai che vengano chiamati no-vax, lo detestano), vedo che sono diffuse idee come "non è un vaccino ma una terapia ancora da sperimentare", oppure "non immunizza". Fa parte di quella paura archetipica che trova le sue origini proprio nella Storia.

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  5. Sono già vaccinata con il doppia dose Pfizer, la prima ho avuto qualche segno di debolezza la seconda nemmeno quello. Nella mia famiglia siamo tutti vaccinati. La mia città però è stata invasa dai no vax qualche giorno fa e me ne vergogno. Mi pare frutti dell'ignoranza che imperversa da ormai troppi anni e tu lo sai bene. Le statistiche parlano chiaro quanto a me il ragionamento è molto pragmatico : non voglio esporre né me ne le persone intorno a me a nessun rischio. La libertà dei no vax è permessa dall'obbligo di gente come me di pagargli le tasse che permetteranno loro, quando si ammaleranno (perché accadrà prima o poi) di essere curati gratuitamente. Oltre al green pass che condivido, un metodo soft di persuasione che funziona, segno che le motivazioni sono quasi del tutto prive di fondamento, bisognerebbe introdurre un red pass che suoni ogni volta che qualcuno fa il libero sulla pelle degli altri.

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    1. Ho visto quella manifestazione a Torino, davvero avvilente. Del resto, tutte le precedenti, il casino successo per la finale dei campionati europei e i festeggiamenti successivi. Tutte micce di un'esplosione che potrà verificarsi e ormai ci sono pochi dubbi che la variante si stia diffondendo. Noi nelle scuole ricominceremo con le stesse modalità dello scorso anno, non cambierà nulla. Sono preoccupata per il laboratorio teatrale.

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  6. Seconda dose Pfizer effettuata senza alcun problema. Il Green Pass? L'unica obiezione che mi sento di sollevare è il termine inglese, l'ennesimo dopo cluster, triage, eccetera eccetera.

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  7. Sono vaccinata con due dosi Pfizer e sono ben contenta di averlo fatto, avevo delle riserve su Astrazeneca, semplicemente per la confusione che c’è stata nelle comunicazioni e le problematiche che ha presentato, all’inizio ero pronta a fare anche quello, ma sono stata molto sollevata quando ho capito che mi facevano il Pfizer (al momento della prenotazione sul fascicolo sanitario mi hanno dato anche la data del richiamo 35 gg dopo).
    Io sono a favore del vaccino, credo che i progressi della scienza, sia pure con tutti gli intoppi che possono esserci, sia un vantaggio di cui dobbiamo approfittare. Mio zio, fratello di mia madre, ha avuto la poliomielite da bambino e, a causa della gamba malata, ha sofferto tutta la vita, all’epoca il vaccino non c’era ancora, era nato nel 1922. Il marito di una mia collega, qualche anno fa, non era vaccinato contro il morbillo, l’ha preso a 40 anni ed è morto. Questi sono solo alcuni esempi che ho vissuto da vicino…
    Hai scritto un post molto chiaro sulla storia dei vaccini e sulla situazione attuale, purtroppo con i social la situazione (e le varie opinioni pro e contro) viene amplificata e questo non aiuta, al riguardo la penso come Umberto Eco…

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    1. Probabilmente anche a me Pfizer avrebbe fatto stare più tranquilla. Ma è andata. Se dovremo fare richiami in futuro, ci porremo il problema a tempo debito.
      Menzioni due esempi importanti, osservati da vicino, di quanto la storia dei vaccini sia importante e determinante per tutti. Grazie per avere apprezzato questo mio approfondimento, Giulia.

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  8. Io mi sono vaccinato perché vivo in società. Mi sembra sufficiente.

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    1. Anche a me. Meno male che a moltissimi è risultato così lapalissiano.

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  9. I no-vax sono forse il 10% del totale: sempre troppi, ma non numerosi come vorrebbero far credere al mondo. Solo che i media in cerca di sensazionalismo a tutti i costi continuano a dar troppo spazio a quel tipo di personaggi. Cominciamo a non filarceli di striscio - media e no-vax, insieme - e vedrete che ci vorrà poco affinché abbassino la cresta.

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    1. Temo che non sia un fenomeno ingigantito dai social, tanto più che quando scendono in piazza ne fanno di danni. Magari sarà solo quel 10% ma comunque troppo dinanzi a un'emergenza sanitaria come quella in cui ci troviamo.

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    2. Purtroppo la brava gente si sente sempre in inferiorità di fronte ai prepotenti. Se quell'altro 90% sapesse di essere un 90%, quel 10% non avrebbe speranze.

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    3. Dovrebbe essere così, hai ragione. Comunque, vorrei che non esistesse quella prepotenza. Vedo prepotenza in chi scende in piazza senza mascherina e con quell'atteggiamento belligerante da negazionista. Conosco altresì diversi contrari al vaccino che questa cosa non farebbero.

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  10. Penso che tutto sia derivato dalla crescente (e preoccupante) carenza della cultura scientifica in Italia. Non tutti diventano dottori o specialisti ma l'approccio in questo campo è completamente azzerato per i più o meno giovani, anche nelle sue problematiche più semplici e nel ricercare la colpa si andrebbe dal gradino più basso della scala sociale fino a quello più alto. Tutti sono responsabili. Per quanto riguarda i vaccini ben vengano! Io non sono sfiduciata dai vaccini ma dal veramente brutto sistema sanitario dove la figura del malato non è tutelata come dovrebbe essere. I vaccini devono andare avanti con le possibili cure e progressi in campo medico perché anche chi è vaccinato potrebbe ammalarsi gravemente. Una mia parente stretta che lavora in un famoso ospedale romano mi ha raccontato dei fatti che non le sono piaciuti per nulla.

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    1. È vero, Michela, ne sappiamo tanto poco. Se a questo uniamo l'infodemia totalmente fuorviante che dilaga nella nostra comunicazione, il danno è dietro le porte.
      Il sistema sanitario ha molte falle ma è anche un settore in cui oggi si investe molto più di ieri. Ci sono decine di ospedali in cui è meglio non entrare, altrettanti in cui si viene curati bene. Ne sapremo meglio in futuro, nei prossimi mesi, nel prossimo anno, consapevoli che oggi non possiamo darci risposte chiare e definitive. Grazie per aver lasciato il tuo contributo.

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  11. Rispetto la preoccupazione di alcuni, specialmente di chi ha patologie o disturbi che di fronte ad ogni novità medica pongano delle incognite, ma trovo ridicola la smania di tante persone contrarie per partito preso ai vaccini e al Green Pass. Non voglio neanche prendere in considerazione il "gomblotto" dei chip e del 5G perché non è neanche classificabile come argomento, ma mi stupisco dell'improvvisa preoccupazione di tanti che assumono sostanze (medicinali compresi) dai rischi certi e comprovati con leggerezza e poi rivoltano il Paese per un vaccino che si sta rivelando l'unica misura efficace, per giunta inventandosi che i morti non ci siano stati o che siano stati provocati da personale sanitario incompetente (vorrebbero farci credere che improvvisamente in tutto il mondo medici e infermieri si sono rivelati totalmente incapaci e negligenti?). Penso che le mille storie che raccontano i No-vax siano smentite dalla loro incessante fioritura e dal fatto che sono in contraddizione una con l'altra. Trovo però che, oltre agli esponenti di partito sempre interessati alla sola polemica ideologica da quattro soldi (al punto che in un anno e mezzo certi deputati e senatori si sono trovati a sostenere posizioni di un fronte e poi, a convenienza, dell'altro), importanti responsabilità nella produzione di questo marasma siano da ascrivere da un lato ai professionisti dell'informazione, troppo presi dal far notizia è non abbastanza dal comunicare con attenzione, equilibrio e correttezza (soprattutto su Astrazeneca), dall'altro ad un settore medico-scientifico che, come per tutto il mondo culturale, negli anni si è reso lontano, distaccato, chiuso in un torre d'avorio e più impegnato a difendere le proprie competenze e a stigmatizzare le forme alternative di conoscenza e informazione che a cercare di dialogare, comunicare in modo chiaro e inserirsi con professionalità nei media, contrastando notizie false e parziali che alimentano ignoranza e paura. Quanto al vaccino e al Green Pass, trovo le polemiche del tutto mal-fondate: libertà non significa dire o fare ciò che si vuole, ma agire ed esprimersi responsabilmente, riconoscendo prima di tutto i nostri limiti, i rapporti fra rischi e benefici, le conseguenze di una scelta individuale nel contesto sociale e la differenza fra i dati letti da un esperto e quello di miocuggino. Detto ciò, mi pare non ci siano dubbi sul fatto che "aperto per utenti con Green Pass" sia meglio che "chiuso per tutti".

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    1. Credo anch'io che l'informazione abbia un ruolo importante in questo gioco al massacro fra vaccinati e non. Quella anzi che più propriamente prende il nome di infodemia, un insieme convulso di notizie no limits, in cui grande responsabilità hanno avuto e stanno avendo anche esperti del settore, esattamente. Sono oltretutto comparsi tre o quattro medici immunologi a depistare il buon lavoro degli altri, facendo dichiarazioni irresponsabili, poi ritrattate, ma gettando nel panico tantissime persone. Il punto è come reagire a questo insieme di cose. C'è chi ha il carattere e gli strumenti culturali appropriati e atti a riuscirci, ma altrettanti non riescono a creare dentro di sé un compromesso e tendono a vedere il governo come il Nemico, questa campagna vaccinale come il "gomblotto", sì. Ho sentito persone dire che lo stato non vuole prendersi la responsabilità di dichiarare obbligatorio il vaccino e che questo è imputabile all'alto rischio dello stesso. Ma se così fosse, quanto alta e inaccettabile sarebbe la percentuale dei "morti per vaccino"? E quanto sarebbe irresponsabile uno stato che avalli dei vaccini con alto tasso di pericolosità? Come si fa a vedere l'oscuro, il torbido, in una campagna vaccinale che sì, è la sola strada percorribile? Ho fra i miei contatti un medico chirurgo che mi racconta di come le sue autopsie ultimamente siano orientate dalla richiesta di famiglie di vedere una necessaria connessione fra una morte improvvisa e la somministrazione del vaccino, magari avvenuta molte settimane prima. Mi ha detto che più volte si è trovato a spiegare che non esiste correlazione, che c'erano malattie pregresse, che quel decesso sarebbe avvenuto a prescindere. Ma poi per questo esiste l'anamnesi. Se ci sono situazioni pregresse, se il soggetto è meglio non faccia il vaccino perché il suo rischio in virtù di quelle situazione pregresse potrebbe essere ad alto rischio, allora il medico sconsiglierà, come sta già avvenendo.

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  12. Sono corta a prenotarmi sul sito della Regione appena ho saputo, da una soffiata di uno sviluppatore, che avevano aperto la prenotazione alla mia decade. Ho fatto entrambe le dosi Pfizer (sono arrivata dopo la sospensione AstraZeneca, ma mi avrebbero comunque dato Pfizer per la mia storia medica) e per entrambe ho avuto il braccio sinistro completamente ko per 48 ore. Niente febbre, niente giramenti, malessere generale o che. Proprio solo il braccio sinistro, sede dell'iniezione, incapace di muoversi. Non riuscivo a sollevarlo nemmeno di 10 gradi, e non potevo afferrare niente, manco la scatola di cartone del tè. "Tzè, tutti sti bicipiti, e poi ti basta una punturina... va là!" :D :D :D
    Non ho mai avuto dubbi nel procedere con la vaccinazione, perché ho visto gli effetti di mancate vaccinazioni in alcuni amici, poliomielite per prima. E poi ho rischiato di perdere un amico ad aprile 2020, l'abbiamo saputo dopo Pasqua, ritornato a casa dopo due settimane in intensiva per Covid. Un colosso di due metri, ex giocatore di rugby, senza patologie pregresse, che ha perso quasi quindici chili, irriconoscibile in video. Ha descritto le sensazioni provate, la paura di morire, il sentirsi soffocare, un momento che gli ha cambiato la vita, per sempre.
    E poi ho un amico che abita in quella strada dove sono passati i camion militari con le bare... non so come certa gente arrivi a dubitare dei morti, lo trovo altamente offensivo.
    Però è la paura che parla, non sono loro.
    I no vax duri e puri non sono tanti, certo in rete fanno un casino bestiale, come il chihuahua che sbraita ossessivamente al gatto sulla ringhiera, ma il gatto non se lo fila.
    I no vax del Covid sono persone che hanno paura e non hanno evidentemente gli strumenti per fronteggiare questa paura. Ne ho, purtroppo, anche tra gli amici sui social. Persone stimatissime e pure istruite, che in questo periodo "svalvolano" completamente. C'è quella che sbraita sul 5G, non che ti inoculano l'amplificatore di banda, ma che il business del vaccino serve a investire nel 5G, e non sa di avere il telefonino che già usa il 5G da due anni. C'è quell'altro che fa tanto il gradasso in rete, spacciando per verità scientifiche e complotti economici tutto questa fuffa della pandemia, che lui mai e poi mai si vaccinerà, bravo, applausi, e io che so la verità: lui non può vaccinarsi per patologie che glielo sconsigliano, ha il certificato medico che lo attesa, però la verità in rete non la dice. Poi ci sono quelli che non se lo fanno perché hanno "problemi alla schiena", "allergie e asma conclamati", "difficoltà col tabagismo", ne ho lette e sentite di ogni. Pure chi pensava di farsi il vaccino direttamente a settembre o ottobre, "perché prima di sono le ferie, un mese al mare e uno in montagna" (beati loro, ma non riesci a metterci un passaggio a casa per un'iniezione?)
    Poi però quando si sono visti le vacanze bloccate dall'assenza della prima dose (difficoltà logistiche tra voli e tamponi vari), sono subito corsi a vaccinarsi. Ma come?!
    In effetti non ho mai visto tante bandieruole come in questo periodo.
    Lunedì un'amica era incazzata per l'obbligo del green pass nelle palestre, non vuole vaccinarsi, "se è così, io non ci vado più". E' un'insegnante, posso solo immaginare in queste ore...

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    1. Infatti, è appena arrivata la "mazzata" dell'obbligo per tutto il personale docente e Ata. Su questo faccio un applauso, perché noi docenti siamo chiamati a una funzione sotto certi aspetti simile all'istituzione ospedaliera, somministrare contenuti e valori in età di scuola dell'obbligo, una bella responsabilità. Chi fra i docenti (ma anche qui, meno male, una minoranza) era recalcitrante, ora sono felicissima che debba farla e dare l'esempio.
      Io come te non capisco come non si vada verso la vaccinazione con naturalezza, come hanno fatto per fortuna finora oltre i due/terzi della popolazione. Perché anche quelle persone istruite, alcune colte, si sono lasciate investire da questa paura del farmaco? Posso capire, e credimi mi viene spontaneo capirlo, la reticenza nei riguardi di figli, magari bambini sui 12/13 anni, il naturale senso di protezione nei riguardi di figli poco più che bambini (infatti credo che moltissimi fra i miei alunni non siano vaccinati), ma da adulti dovrebbe essere un atto spontaneo, nonostante i casini accaduti. Ho parlato da poco con un medico, anzi con due, uno di loro effettua anche autopsie. Il primo mi ha confermato molto chiaramente il margine di rischio su alcuni tipi di vaccini (come lapalissianamente tutti i tipi di farmaci) per alcuni tipi di pazienti e difatti nell'anamnesi, benché raramente, gli capita di mandare indietro alcuni su un determinato tipo di farmaco. Il secondo mi ha detto che c'è una corsa all'autopsia per tutti coloro che perdono purtroppo un loro caro, che magari ha fatto il vaccino oltre un mese prima, e vogliono a tutti i costi trovare la causa del decesso proprio nella somministrazione del siero. E invece puntualmente le cause sono altre. Questo medico mi ha detto che secondo la compagine antivaccinista, loro, i medici, sono complici di un sistema sbagliato e che nasconde chissà quali magagne. Lui come uomo e medico si sente oltraggiato da queste prese di posizione, lui che vive in prima linea queste problematiche e tocca letteralmente con mano la questione. Due testimonianze su fronti in Lombardia (uno a Brescia e l'altro a Milano) che lottano da un anno e mezzo in questa pandemia e sono presi per dei cialtroni e bugiardi, per dei complici della "mafia sanitaria" come ho letto da qualche parte, o di questo "regime sanitario". Stiamo sentendo davvero di tutto.

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