giovedì 17 dicembre 2020

Il caffè di Luz e Marina: aria di Natale! (nonostante la pandemia)

Il caffè di dicembre è slittato un po', ma Marina ed io avevamo il desiderio di addentrarci meglio nello spirito natalizio. 
Nonostante la pandemia, che ci porterà un Natale più sobrio, non manca la volontà di pensare a questa festa seguendo il classico iter. Sto lavorando su me stessa per disimparare il mio ormai atavico rifiuto dello spirito del Natale, per "fare tacere il mio grinch", come sono solita dire. Ed eccoci qui.

Ci siamo viste, Marina ed io, nel bel salotto della sua casa romana, e abbiamo gustato più di un tè, attingendo a una larga offerta di gusti, meticolosamente conservati in una teca costruita con le sue mani. Lì accanto, un vassoio pieno di muffin al cioccolato, una delle sue specialità. Sono certa che ne darà la ricetta nel suo blog. La tavola ben apparecchiata, la forma classica del servizio, e l'aria che si riempie di parole scambiate, come d'abitudine. 
Nota fuori contesto: se a qualcuno sono "fischiate le orecchie ieri", sappiate che abbiamo parlato di voi, abbiamo fatto un bilancio delle nostre frequentazioni via blog. 😁
Le immagini che seguono sono miei scatti delle creazioni natalizie di Marina. 

LUZ     Il Natale si avvicina. Quest'anno, ancora in piena pandemia, sarà di sicuro un Natale più sobrio e contenuto, ma noto che si ha tanta voglia di addobbare le case, portarvi luce. In quello spirito che poi è tipico di questo periodo e di cui abbiamo un forte bisogno. Con le tue mirabili arti manuali sai creare anche bellissimi accessori a tema (possiedo una corona natalizia meravigliosa realizzata da Marina), anche quest'anno hai realizzato qualcosa? :)

MARINA   Di solito comincio la preparazione degli addobbi natalizi a ottobre. Non ho nulla, in casa, di acquistato se non l’albero; per il resto, il Natale, per me, è l’occasione per lanciarmi in un handmade sfrenato. Mi diverto da morire e mi rilasso, soprattutto. Negli anni mi sono fatta tutte le palle da mettere nell’albero, presepi di pannolenci e feltro, angeli di lana, addobbi vari. Armo un banchetto con tutto quello che mi serve e creo. Del resto non mi manca ciò che serve: stoffe, carta, anche materiale riciclato. Per esempio, ho fatto Papà gnomo con la parte superiore di una bottiglia di plastica. Però, quest’anno, è stato diverso: il Natale sobrio e contenuto ha spento la mia voglia di fare tanto e ho fatto poco: ho solo realizzato una bella ghirlanda di rose da mettere fuori, dietro la porta di casa e uno gnometto nuovo da aggiungere alla collezione. Tu come ti stai preparando a questo Natale, a cosa dovrai rinunciare a causa delle restrizioni previste?

Il presepe. Da notare la tenerezza di San Giuseppe. Non manca
la presenza dei Magi e di un pastorello curioso. 

LUZ    È ammirevole chiunque senta nel Natale la spinta del creare. Io ho con il Natale un rapporto ondivago. Da piccola e fino all'adolescenza l'ho adorato. Ho ricordi molto belli legati ai Natale di tanti anni fa, quando ci riunivamo con famiglia e parenti (al sud, come sai, si fanno tavolate anche di 20/30 persone) nella casa che aveva costruito mio padre. 
Lo spazio sotto l'albero era disseminato di pacchetti e pacchettini. Dopo la cena, c'era il grande rituale di apertura regali, con tanto di banditore di destinatario e lettura bigliettini (indovina un po' chi faceva da banditore). I più belli sono stati i Natale dal '91 per cinque o sei anni. Le mamme impegnate in cucina, noi nipoti coi giochi da tavola, i pomeriggi al cinema e le passeggiate sul lungomare. La valanga di dolci, le leccornie della cucina tipica... ricordi intensi, di quelli che senti ancora i profumi delle cose. Poi conservai ancora il desiderio di fare nei primi anni dopo il matrimonio, anche se quella usanza si era andata perdendo a causa della naturale diaspora di quando si diventa grandi. 
In seguito, dal Natale 2002 quando mio padre ebbe un attacco di cuore, si spense tutto di colpo. Non si possono dimenticare quei giorni in ospedale. Le feste trascorse fra quelle mura, la paura di perderlo. Ne uscì fuori, ma niente fu più lo stesso. Negli ultimi 9 anni, poi, non ho più fatto né albero né presepe, trasformandomi in un "grinch" da strapazzo. Ma ho divagato. Risponderò alla tua domanda nel prossimo intervento. Raccontami dei tuoi Natale passati. 

Una rock band di angioletti

MARINA   Beh, lo hai detto tu: al sud, queste occasioni di festa sono dei momenti unici. La mia è una famiglia numerosa: mio padre ha sei fratelli, mia madre tre e tutti con figli (anche tre a nucleo familiare, pensa lo stuolo di cugini che ho!). Non tutti abitano a Caltanissetta, ma per Natale ci si riuniva (di solito la notte stavamo con i parenti Guarneri, il 25 con l’altro ramo della famiglia) ed era bellissimo: mia nonna ci faceva giocare a carte; i nostri giochi preferiti erano sette e mezzo e piattino, io avevo il mio piccolo portamonete, puntavamo cinquanta lire, cento lire... oddio, che tempi! È inutile sottolineare cosa fossero cenone e pranzo di Natale: l’ira di Dio su quella tavolata! Mio nonno preparava una torta spettacolare e a ogni nipote dava una stellina scintillante; noi cugini, poi, ci mettevamo al balcone e ci divertivamo a farla brillare. La cosa che ricordo con grande nostalgia era la durata di queste giornate, della notte di Natale in cui andavo a dormire tardi (e per me, piccola, era una cosa straordinaria) e del 25, dove si stava insieme fino a sera. In pratica, ho replicato quello che facevi tu, compresi i pomeriggi al cinema. 
Ah, altro ricordo speciale: il mercante in fiera che organizzavo in casa mia, con mia madre che faceva la mercante e tutte le mie amiche attorno al tavolo. Si parla sempre di ricordi d’infanzia (chissà perché restano i più significativi).
Mi dispiace per tuo padre, molto e ti capisco: il Natale è speciale quando si è tutti insieme, presenti, in salute, con la felicità nel cuore, un gran sorriso stampato sul viso e il desiderio di condividere un momento bello. Non lo è se mancano i riferimenti principali. Il mio Natale è cambiato da quando sono venuta qui a Roma. Già era diventato complicato quando tutti noi cugini abbiamo formato nuove famiglie, con figli (Natali numericamente impossibili da gestire, come puoi ben immaginare), per cui si è aggiunta la famiglia di mio marito. Allora, dal 2013, la formula è diversa: Natale con i parenti di Luca, Pasqua giù in Sicilia. 
Comunque, di queste feste a me piace l’atmosfera: le vivo a livello religioso e mi piace anche l’aspetto laico. Adoro le luci, gli addobbi cittadini, gli alberi, Babbo Natale... 
Cosa ti piace del Natale? (togliendo quello che è diventato per te dopo la scomparsa di tuo papà)

Una campanella finemente lavorata
LUZ    Del Natale può piacermi tutto quello che sono i preparativi. Non è forse la parte più divertente? Questo per dirti che il Natale 2020 per me è diverso, perché abito nella nuova casa e questo per forza ti porta dinanzi a una decisione: addobbare o non addobbare? Lascio perdere per quest'anno o faccio qualcosa? Il "grinch" che è in me mi stava sussurrando di lasciare perdere, anche perché in fondo il soggiorno non è rifinito, il giardino è da ristrutturare, ecc. Poi, il miracolo fu, grazie alla mia vicina/collega che ha un grande entusiasmo nel prepararsi al Natale. Lei vive la sua casa come se fosse una sua estensione, la sua casa trasuda accoglienza, cura, amore per le cose e le persone che vi abitano. Insomma, un esempio da seguire. Così siamo andate a fare compere assieme e mi sono lasciata coinvolgere. 
Ho recuperato il mio vecchio albero (pensa, me lo ricordavo brutto e smorto, invece è bellissimo), la scatola con i ninnoli vari, e via. Ho pure creato un piccolo diorama con tanto di neve. Dopo 9 anni in cui il mio "grinch" aveva regnato su ogni decisione. Ora devo annientare del tutto quel folletto verde entrando appieno nello spirito natalizio. Perché il Natale è bello, non c'è niente da fare. Bisogna solo liberarlo di tutto quel banalissimo consumismo e sfoggio che c'è attorno. Ritroverò la mia me stessa di tanti anni fa. :) Hai sempre fatto il Presepe? 

MARINA   Un altro dei ricordi più belli che conservo: la preparazione del presepe. Mio nonno ne allestiva uno nel suo studio che prendeva metà stanza: era bellissimo vederlo al lavoro e, quando andavo a trovarlo, tornavo a casa sempre con un pezzo da aggiungere al mio presepino (sì, al confronto era mignon). L’ho sempre fatto, soprattutto quando i miei figli avevano l’età per comprenderne il significato: ci divertivamo, Enrico appallottolava la carta per fare le montagne, Edoardo si occupava di preparare il laghetto e ci mettevamo tutto, ghiaia, neve, il cielo stellato, il telo dorato tutto intorno e il perimetro di luci.
Ogni anno sempre diverso e con un personaggio nuovo: avevamo pescatori, fruttivendoli, l’omino che tirava su l’acqua dal pozzo... Idea romantica! Già, ma lo è stata finché i ragazzi non sono cresciuti: quando hanno cominciato a sbuffare e a lasciarmi sola a preparare il presepe, mi sono immalinconita e ho sostituito quello classico con la rappresentazione della sola famiglia sacra, di cui avevo cominciato a fare collezione: ho belle composizioni, che ho sempre messo in mostra. Adesso nemmeno quello: l’anno scorso me ne sono fatto uno in feltro e pannolenci di quasi un metro di lunghezza e mi godo quello. Ho salvato il simbolo, perché comunque non deve mancare almeno quanto l’albero.
Brava, ricomincia a sentire il profumo del Natale: è speciale. Sei andata in giro, in questi giorni? Come hai trovato l’atmosfera generale, visto il momento che stiamo vivendo?

Il primo Babbino di Natale
LUZ   Ecco un altro elemento che un tempo mi apparteneva: preparare il presepe. Era una mansione tutta mia, personale. Fino ai 12-13 anni tutta opera mia, utilizzando una vecchia scrivania su cui creavo un paesaggio fatto di montagne, laghetti, sentieri di sabbia. Le luci erano a intermittenza, il che faceva sembrare la grotta una discoteca, ma era bello ugualmente. 
Col tempo questa abitudine si perse, puntammo su piccole rappresentazioni con pochi elementi. Anche adesso, ho tutta una scena di statuine stilizzate che mi piacciono (anche quelle riesumate dopo 9 anni). 
Vengo alla tua domanda. Sono andata poco in giro, cerco di limitare al massimo gli spostamenti. L'atmosfera pare buona, posso dirti cosa vedo a Grottaferrata. Hanno allestito addobbi un po' ovunque, non si respira quella austerity che ci aspettavamo. È evidente che c'è desiderio di reagire. In particolare perché non ci sposteremo. Tu saresti andata in Lombardia, io in Calabria. Invece niente. Non rimpiango il viaggio mancato, in fondo queste feste possono anche rappresentare una pausa dalla quotidianità, riposo, anzi assoluto relax. Bisogna prenderla così, ma sento che non comporta per me un costo. Quei Natale di tanti anni fa non ci sono più a prescindere, lo si vive in modo diverso. Passiamo alle tradizioni. Conti di fare pranzi e cene luculliane per i tuoi cari? 

E questi fantastici gnomi? Marina me ne 
ha fatto trovare uno identico. 
MARINA  Ti sembrerà strano, ma alla fine, trascorrere un Natale raccolto, solo con la mia famiglia, senza dispersione di energie e compagnie varie, a me non dispiace affatto. Penso che mi godrò i miei figli, senza che loro abbiano la fretta di raggiungere gli amici da qualche parte, cosa legittimissima, tra parentesi, ma poiché adesso hanno l’età del “ciao, mamma, se vedemo!”, cenare senza lo stress del tempo che passa sarà bellissimo (non so quanto per loro, ma vabbè, si sono rassegnati senza fare troppe storie.)
E dunque sì, ho intenzione di rendere speciale questo momento con un menu che devo ancora formulare, ma in cui non mancherà il dolce, naturalmente (sto già spulciando qualche ricetta golosa). Ho già pensato ai regali per i ragazzi, il mio l’ho ricevuto (ho un nuovo i-pad, in sostituzione di quello mini, che mi ha abbandonata dopo sette anni di gloriosa attività.) E tu, Luana, cena a lume di candela? Hai fatto o ricevuto qualche regalo? Ti piacciono le sorprese sotto l’albero?

LUZ    Non dispiace neanche a me questo Natale che ai più parrà sottotono. Considera che per noi insegnanti rappresenta anche una pausa dal lavoro, quindi ben venga anche una vacanza vera, senza spostamenti e altro. 
Spero di avere del tempo da condividere con la mia amica e vicina. La bellezza di avere dei vicini con cui si armonizza è una vera fortuna, ne siamo contente entrambe. Sto organizzando il "parco-regali", mi manca pochissimo al terminarli. So per certo che riceverò un'edizione ormai introvabile di un libro su Paolo Grassi, che non vedo l'ora di divorare. Se mi piacciono le sorprese? Le adoro. 

E sorseggiando un tè, le ore passano, come sempre immerse in quell'atmosfera che le belle amicizie sanno creare. 
E voi? Siete entrati nello spirito natalizio? Come trascorrerete questo Natale 2020?

Il mio albero, riesumato dopo molti anni:

41 commenti:

  1. Bellissimo il tuo albero, complimenti! Un peccato lasciarlo dentro uno scatolone in cantina (e comunque, lo vedrò dal vivo, il che mi fa felice!) Bel pomeriggio ieri, insieme. Grazie sempre per la compagnia e per questo caffè che non sai quanto mi rilassi tutte le volte!

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    1. Devo dire che è venuto meglio di quanto avessi immaginato. Segno che il mio grinch mi aveva deformato i ricordi. :D
      Anch'io contentissima e rilassata. Il mio gnomo campeggia nel diorama di neve costruito su una mensola della scala, accanto ai soldatini/schiaccianoci. :)

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  2. A essere sincero lo spirito natalizio l'ho perso da un bel pezzo. La prima mazzata me la diede l'anno in cui il natale passò mestissimo perché mio zio era in ospedale per una cosa grave e purtroppo a gennaio ci lasciò. Avevo circa 12 anni e accusai il colpo. E poi quando ero bambino i miei facevano delle tavolate con molti parenti invitati, ma nel giro di un paio di anni oltre a mio zio morirono entrambe le nonne, poi da 13 anni in poi sono entrato in una fase negativa che è durata molto, troppo...
    Ho rivissuto un po' la gioia del natale solo quando mia figlia era molto piccola, ma ora è adolescente, ha visto morire il nonno da bambina e ci è rimasta malissimo e... ora siamo grinch entrambi. Persino mia moglie, vera appassionata del natale, sta perdendo interesse.

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    1. Capisco perfettamente quella mestizia. Dopo aver avuto la fortuna di vivere diversi anni davvero belli, i cui ricordi si sono impigliati fra le cose buone del passato, col tempo tutto fisiologicamente è cambiato. Come nel tuo caso, la cattiva salute di chi ci è caro ha impedito di viverlo come ai vecchi tempi e tutto si è affievolito.
      Il mio rinato interesse è dovuto all'entusiasmo di una casa nuova e più grande, in fondo è proprio così.

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    2. Ariano, non permettere mai che questo tempo passi con spirito nichilista, non permettere che tua figlia lo viva da grinch e non fare spegnere la piccola luce residua in tua moglie. Il segreto è vivere il Natale senza aspettarti che esso ti restituisca qualcosa: se pensi che debba essere per forza bello perché ci sono le luci, c'è aria di festa, ci sono i regali, allora non te lo godi. Invece prendilo per quello che è: un'occasione per vivere un bel momento in famiglia.
      Scusa le parole da prete :) ma le ho scritte di cuore.

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  3. Beh, anch'io ho perso lo spirito natalizio fatto di sbattimenti vari fatti in giro. Compro i regali con largo anticipo e se trovo qualcosa di interessante ma da anni non smanio quando arriva il natale. Poi c'è il natale con i parenti che quest'anno saranno ben pochi (come tutti). Quello riesce ad essere ancora un piccolo piacere. Sino allo scorso anno andavamo dalla sorella della mia compagna, suo marito e una bella schiera di nipoti e nipotini che comunque davano anche un po' di divertimento. Il natale è un rito antico che ormai si è svuotato dei suoi veri significati, come quando vedo in televisione la pubblicità di natale già a novembre con il ponte di tutti i Santi.

    Invece anticamente, al tempo di Costantino il Grande ad esempio, il periodo iniziava il 13 dicembre e finiva il 6 gennaio per l'epifania. Tutti i romani, anche i più poveri, avevano diritto ad andare nelle enormi terme capitoline per celebrare antichi riti (considerati pagani) di pulizia del corpo con le terme ma anche con riti dedicati ai familiari defunti. Era chiamato periodo di purificazione interiore e dal 25 dicembre, quando il sole iniziava a dare più ore di sole e luce, sino all'epifania (che significava "Apparizione visibile della divinità" collegata a Gesù e ai Re Magi) ognuno aveva il suo periodo di trasformazione interiore. Come anche nell'antica Grecia attendevano l'apparizione delle loro divinità con rituali vari bruciando incenso, cantando inni sacri e purificando il corpo con l'acqua.
    Un salutone e alla prossima

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    1. Mi hai fatto ricordare, citando quei nipoti, di una mia zia, che fino a qualche anno fa si travestiva da Babbo Natale e portava in un sacco regali per i più piccoli. È stata sempre un'aggregatrice e ha animato diverse volte le nostre riunioni. Ora la sua salute non le permette di inventarsi più nulla, purtroppo. Come spesso accade, questi festeggiamenti ruotano attorno a una o più persone brave a organizzare e a riunire. Quando vengono meno, tutto tende ad afflosciarsi.
      Grazie per la bella citazione del Natale antico. Molto interessante questa idea della purificazione. I rituali del Natale erano autentici, dalla conversione di Costantino ci fu una contaminazione fra riti pagani e cristiani, fino ad arrivare a tradizioni più vicine alle nostre usanze. Certo, da quello che mi raccontavano i miei genitori, un tempo questa festa era realmente importante e molto sentita.
      C'era nel cosentino l'usanza della "novena", della messa di mezzanotte con doni fatti con le mani delle massaie perfettamente agghindati e portati dai bambini, e i pastori scendevano dai monti per suonare la zampogna.
      Queste usanze molto più rispettate e sentite me le ricordo vagamente, ero bambina, ma me ne ricordo l'intensità.

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    2. Anche tutto l'Avvento è un periodo di trasformazione interiore, un cammino verso la conversione, preparatorio per l'arrivo di Gesù: a me del Natale, in senso stretto, piace molto questo aspetto. Considera che io sono credente e dunque per me queste sono feste che vivo anche per il loro significato religioso: Luana, mi hai fatto ricordare che, a Caltanissetta, sono sempre andata alla Messa di mezzanotte (non da piccola, ma dai diciotto anni in poi) e vivevo la liturgia con una solennità e una sacralità che mi rimanevano attaccate addosso tutto il giorno di Natale. Questo spirito si è perso: ci sono sempre meno credenti e quelli veri sono pochissimi, purtroppo.

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  4. Ho perso il mio spirito natalizio quando è morta mia madre nel 1996, ho anche smesso di fare l'albero perché proprio non me la sentivo, anche se avevo pensato che avrei potuto riprendere a farlo per far felice dei bambini (miei) che però non sono venuti. Quindi in casa mia niente albero nè presepe, del resto negli ultimi anni ho sempre passato il Natale a casa di mia sorella in Puglia, a casa sua c'era l'albero e i meravigliosi bambini di mia nipote, il Natale è per i bambini e i grandi sono felici di ritornare bambini per loro. Quest'anno però resto a Bologna, date le restrizioni, per la prima volta passerò il Natale con il mio compagno (con cui di solito passavo solo il capodanno). Per il resto mi riposerò.

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    1. Conosco sempre più persone che del Natale conservano un brutto ricordo perché legato alla perdita di qualcuno. Come darvi torto! Come dicevo a Luana, questi sono momenti belli solo quando si vivono insieme alle persone che si amano di più: venendo meno la loro presenza, tutto lo spirito di gioia scivola verso il nulla. Però, forse, basta ricominciare dalle piccole cose: l'albero mette allegria in una casa. Prova a ritrovare la vecchia abitudine, magari scopri che ne vale la pena.

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    2. Capisco bene Giulia. A maggior ragione la perdita di un genitore fa perdere quel senso di aggregazione, luce, calore, che è tipico del Natale.
      Anche nella mia casa il Natale si è spento per 9 anni. Non c'era solo mancanza di desiderio di addobbare casa, c'era la sensazione che la luce non appartenesse alla nostra percezione del Natale. Pensa poi me, che ho perso mio padre nel 2011 e mia cognata nel 2015. Che siamo tornati a prenderlo in considerazione è un vero miracolo. È stato possibile solo perché la nuova casa è un nuovo inizio.

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  5. Ci si sono impegnati in tanti a farmi perdere lo spirito natalizio, che era abbastanza pari a quello di Marina. Ho ancora in cantina un albero più alto di me, tre scatole di decorazioni varie, la "base" delle palline acquistata più altre fatte a mano da me (compreso il mio pessimo tentativo con la pasta di sale :D ) e altre fatte a mano da amiche, nonne, zie, vicine. Enorme e bellissimo, tre ore per farlo e tre ore per disfarlo. Ho anche una palla di cristallo Swarovski.
    E poi c'è il mega scatolone del presepio, che fatto tutto, tra casette di città, casette di montagna, lago e deserto, ci stava un bel due metri per uno, con due impianti luci diversi. Più ho vari set di luce per l'esterno, compresa la cascata blu per le portefinestre.
    Ma da tre anni a questa parte per me il Natale è "Parenti serpenti", il film del 1992 di Mario Monicelli. Ergo, l'albero è di 30 cm trasparente con led multicolore interno e il presepio è quello in ceramica alto 15 cm della Egan. Fine. Ed è pure tanto per quest'anno.
    Non mi mancheranno pranzi e cenoni in famiglia perché non si fanno più lo stesso, mi mancheranno però tè e aperitivi con gli amici, che qui non ci possiamo concedere. Anche perché ho tutti amici "a rischio" e non voglio essere responsabile di un loro malanno, nemmeno per un errore fortuito. Se poi penso che nei piani questo Natale dovevo essere a Edimburgo, il Grinch urla furibondo...

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    1. Mi dispiace per i progetti falliti, purtroppo quest'anno è andata male a tutti!
      Forse sopraggiunge un po' di pigrizia: gli entusiasmi di un tempo sono scemati: prima si pensava a fare l'albero, punto. Ora si pensa a quando si dovrà disfarlo... e passa la voglia! :)
      Io sono rimasta bambina: aspetto l'Immacolata per montare l'albero e sono tutta presa e compresa da questa attività dove non ho mai voluto essere aiutata da qualcuno. Ti faccio ridere: quando erano piccoli, i miei figli si mettevano in mezzo ed ero felice. Attaccavano le palle a caso e io stringevo i denti, perché veniva fuori un albero sgarrupato, però fatto da loro. Quando era tutto pronto, un applauso; poi, di nascosto, io andavo a risistemare tutti gli addobbi e la cosa bella è che quei cornutelli dei miei figli, a quattro e cinque anni, si accorgevano che quello non era più il loro albero e succedeva un casino! Certe volte ero costretta a riportare un terribile babbo natale cui loro erano affezionati in pole position, dopo averlo nascosto nei rami delle retrovie. :D (Sì, decisamente, una "picciridda", io!)

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    2. Ahi, Barbara, purtroppo qui ci si è messo in mezzo anche il Natale 2020 che è tutto particolare. Possiamo non lasciarci abbattere troppo solo se pensiamo che non potrà essere per sempre così. Mi vengono i brividi al pensiero di un Natale in stile "Parenti serpenti"! Capisco quindi che tutto si sia rimpicciolito.
      Marina, questa cosa dell'addobbo fatto dai bambini e poi risistemato, con conseguente ira dei pargoli, mi fa ridere troppo. XD

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  6. Buona sera signore, che meraviglioso servizio da tè! A parte albero e presepe, che non faccio da decenni, per me il Natale è diventata un'occasione importante per riunire la famiglia. Dopo la morte di mio padre abbiamo ripreso le frequentazioni con mia zia e i cugini, perché in tanti si nota meno un'assenza tanto importante. Sono ormai 13 anni che ci riuniamo in diciotto a darci dentro con le leccornie. Vera protagonista del 25? La fontana di cioccolato. In un attimo torniamo tutti bambini. Quest'anno ovvio saremo a casa da soli io il mio compagno e mia madre. Ma non sono triste. Anzi. Credo che dobbiamo gioire di ciò che abbiamo, oggi più che mai. Bello l'albero, hai fatto bene a "benedire" la nuova casa riesumandolo. Un pò di luci e colori (cui nemmeno io rinuncio) fanno allegria. Ne abbiamo tanto bisogno. Auguri cari a entrambe

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    1. Quello che racconti mi sembra avere il sapore di quel Natale bellissimo che vivevo tanti anni fa. Mi piace l'idea di una fontana di cioccolato!
      La mia nuova casa sbrilluccicante di luci mi piace sempre di più. Ho allestito pure un piccolo paesaggio innevato con tanto di gnomo fatto con le mani di Marina, cui ho dato nome Udolfo. :D
      Cari auguri anche a te, Elena.

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    2. Anch’io ammaliata dalla fontana di cioccolato!😍
      Credo che questo Natale abbia, nonostante tutto, qualcosa di speciale. Viverlo nell’intimità della famiglia sarà bello e unico. Auguri, Elena, di cuore.

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    3. Certo che Marina lavora tutto il giorno! Ci sono sue creazioni in ogni dove! Ancora auguri ragazze del tè.

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  7. Io l'atmosfera natalizia la sento sempre e mi piace moltissimo calarmici a dicembre.

    Essendo molto intoversa, però, il giorno di Natale, con il pasto con i parenti, l'apertura dei regali tutti insieme, il convivio che si prolunga per ore non mi ha mai entusiasmata.

    Quest'anno trascorrerò il Natale in Irlanda, lontana dalla mia famiglia. Desidero trascorrerlo in tranquillità e ho dovuto mentire alla mia coinquilina, dicendole che avrei passato il 25 dicembre da un'amica, per poter evitare di ritrovarmi a pseudo-celebrare una festività in mezzo a una famiglia che non è la mia, con delle pietanze che non mi piacciono, sentendomi a disagio per ore.

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    1. Immagino che susciti un certo imbarazzo trovarsi in mezzo a una famiglia nuova e con usi e pietanze che non ci appartengono. Chissà come sarà quel Natale in Irlanda, comunque, che essendo un paese cattolico avrà tutti i festeggiamenti simili ai nostri.

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  8. Hanno provato tante volte a rovinarmi lo spirito natalizio nel 2011 e 2013 la crisi della mia azienda con il titolare che non pagava prima e i grandi advisors nominati dalle banche poi ci lasciarono con le pezze al piede. Quest'anno con la pandemia che ci impedisce di vedere lo nostre famiglie, però sai che ti dico? Più è dura più io e Venusia ci siamo avvicinati e festeggeremo io e lei (più la gattona ormai diciassettenne) in barba alle traversie.
    Buon Natale a voi ragazze e alle vostre famiglie.

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    1. Tanti cari auguri anche a te, Nick.

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    2. Fai bene, Nick. È lo spirito giusto. Buon Natale anche a te.

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  9. Io sono entrata un po' in una fase di "stufa" del Natale, perché è tutto troppo. Iniziano già a novembre con decorazioni eccessive, luci da discoteca, piramidi di pandori... trovo che tutto sia troppo esagerato e pacchiano, in linea di massima. Io preferisco cose un po' più sobrie. L'atmosfera mi piace, ma dovrebbe essere tutto meno eccessivo e più intimo

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    1. Capisco perfettamente. In me ha compiuto un miracolo l'entusiasmo della nuova casa, in fondo una nuova vita, ciò non toglie che il Natale, ahimé, resta un evento di alto consumismo.

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    2. Sì, triste vedere gli addobbi natalizi già a ottobre. Non c’è nessuna atmosfera, se non il solo intento consumistico, appunto. Comunque sia, spero che il tuo Natale sia sereno! Auguri!

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    3. Auguri a entrambe! Nonché a tutti i lettori.

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  10. Passo per farti i migliori auguri di Buon Natale e Buone Feste! Nei prossimi giorni avrò molto da fare. Ho fatto di nuovo capolino sul mio blog per gli auguri.
    Un salutone

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    1. Buon Natale e buone feste a te! Vengo anche farteli di là. :)

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    2. Buon Natale anche da parte mia!

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  11. Quando ho letto che avete parlato di noi, mi sono un po' intimorita... anche se ultimamente basta poco per farmi sussultare. :D Beh, e poi secondo me Marina deve essere la reincarnazione di qualche gran cerimoniere di corte, visti gli allestimenti e la creatività! :0
    A me il Natale piace, ho sempre fatto un albero di medie dimensioni che ormai è un po' spelacchio pure lui. Ha delle luminescenze di fibra ottica che cambiano colore, insomma non è male. La questione incredibile è che mio figlio mi aiuta a farlo, piace molto anche a lui contribuire. Quando ero piccola si faceva un albero molto grande a casa dei miei genitori (o almeno così mi sembrava, viste le mie ridotte dimensioni), con delle palline in vetro di una bellezza straordinaria; e poi naturalmente il presepe da allestire sopra una sorta di credenza.
    Il consumismo mi ha fatto un po' perdere la poesia, perché anche da noi si comincia presto con il bombardamento sugli acquisti: dunque con parenti e amici ci siamo accordati di non farci regali e regalini ma di fare una donazione a qualche ente. Tantissimi auguri a entrambe, ragazze! <3

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    1. Cerimoniere di corte, ahah, mi piace, Cristina!
      Mi hai ricordato di quando anch’io vedevo alto il mio albero di Natale ed è, a quanto pare, una cosa frequente: i miei figli dicevano la stessa cosa con il nostro. Adesso, quasi, lo hanno superato. E poi mi hai fatto venire in mente delle palle di vetro che mia madre teneva custodite in modo ben preciso ed erano bellissime. Le mie sono tutte di panni o polistirolo rivestito, non rischio niente. :)
      Tanti auguri, Cristina. Passa buone feste.

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    2. Cara Cristina, mi hai fatto ricordare una scena di tantissimi anni fa. Albero di Natale al tempo di quando eravamo piccoli. Al contrario da noi si faceva un alberino che poteva raggiungere il metro e mezzo, non di più, ma il pezzo forte erano i decori. Tutti rigorosamente in vetro smaltato, nelle classiche forme di quegli anni Sessanta in cui i miei genitori si erano sposati. Noi tre bambini ci stendevamo a pancia sotto sul tappeto, le mani sotto il mento, e guardavamo incantati il tourbillon di luci. Adoravamo quel piccolo e magico alberello.
      Auguri a te, Cristina, e ai tuoi cari.

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  12. Ti lascio i miei auguri, cara Luz! Passa un Natale sereno! Auguri Marina!

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  13. Io adoro il Natale! Questo alla fine non è stato così male, strano, diverso, ma non è stato per nulla triste. Domani forse qui ci sarà la neve, per una volta nessuno deve andare in giro e quindi anche gli adulti la aspettano con incanto fanciullesco

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    1. E poi la neve è caduta. Ho visto paesaggi imbiancati che rendono tutto più "natalizio". Ammesso che tutti avvertano il romanticismo della neve. :)

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  14. Mi sento un po' un'aliena, con la mia famiglia super-ridotta, zero tradizioni fascinose da ricordare e scarsa voglia di darmi da fare per le cose natalizie. Non mi fanno invidia le immagini di grandi tavolate di parenti, che ho sempre schivato volentieri, ma mi piace sentirle raccontare, come mi piacciono i documentari su paesi esotici. Se tu sei un po' Grinch, Luana, io sono un Grinch tutto intero! Tanti auguri a voi. :D

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    1. Io sarò ormai per sempre un po' "grinch". Perché quando ti coglie questo disincanto, la cosa non è reversibile. Auguri a te, Grazia. :)

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