martedì 28 maggio 2019

L'effetto Dunning-Kruger e le sue conseguenze.


Eccomi, dopo settimane totalmente immersa in uno spettacolo che ha avuto un bel successo e montagne di compiti da correggere per chiusura anno scolastico. 
Il mio tavolo è in disordine, insomma. Quando vivo questi periodi, mi risulta difficile liberarmi da caos visivo. Si potrebbe lavorare meglio nell'ordine, eppure mi getto in una voluptas dolendi da impegni su impegni

In una pausa, mi abbandono a qualche riflessione. Negli ultimi mesi mi è capitato di vivere o di osservare una serie di esperienze che hanno in comune quell'effetto cui diedero nome due psicologi di un'università statunitense: David Dunning e Justin Kruger. Dopo una serie di esperimenti, in cui i partecipanti venivano invitati a giocare una partita a scacchi o di tennis, o semplicemente leggere e comprendere un testo, i due studiosi giunsero alla conclusione che le persone incompetenti tendono a sovrastimarsi, a sopravvalutarsi.
Sembrerebbe banale a tutta prima, eppure questa amara realtà investe ogni campo della società, ogni aspetto del nostro vivere, e in particolare dilaga in questa buia epoca. 
La parola "incompetenza" suona piuttosto tecnica, ma è efficace. L'incompetente è chiunque stia facendo una cosa senza saperla fare, ma non basta: l'incompetente non riconosce la competenza altrui. Il che non semplifica certo le cose. Quando tutto va malissimo, l'incompetente non ha nessuna intenzione di migliorarsi
Leggo su Wikipedia che qualcuno prima di loro era arrivato già a queste conclusioni.  
L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza. (Charles Darwin)
Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni. (Bertrand Russell)
Ebbene, quando incontriamo esempi di cotanta amara verità? 
Lavoro in un ambito in cui si assiste a questo fenomeno praticamente in via continua. In ogni classe di studenti esisterà una buona percentuale che si sovrastima, alunni che si ritengono tiranneggiati impunemente da professori troppo esigenti, incontentabili. 
Per ogni alunno che si sovrastima, esisterà un corrispondente genitore che alimenta questa distorsione, e questo ne è l'aspetto più pesante da affrontare. 
Va da sé che sarebbe impensabile ipotizzare un alunno che si sovrastima senza l'avallo del proprio genitore, ergo quest'ultimo è il diretto responsabile della cosa. 
Esiste anche il caso di alunni che vengono promossi "premiando l'impegno", come si suol dire ingenuamente. Nella maggior parte dei casi è un errore, lo è in particolare quando l'alunno incompetente ti si ritorce contro non avendo mezzi per risalire la china. 
In pratica, per nascondere gravi lacune, sostenuti dal genitore, sviano l'attenzione dal problema per appellarsi a presunti errori di chi siede in cattedra. Ho sentito cose che voi umani...

So di professori molto esigenti alle scuole superiori, avari di voti, imperversano nei licei, dove l'asticella deve essere alta. Io insegno alle medie, il bacino di utenza è vario, siamo negli anni più importanti dell'obbligo, la scrematura è solo dopo la terza media. 
Mi devo correggere, non sempre. Lo dimostrano i tanti che si iscrivono ai licei senza averne competenza alcuna e ignorando totalmente il nostro consiglio orientativo. Ci penseranno programmi e metodi già nei primi mesi di scuola a dargli una lezione di vita. Non è un caso che i cambiamenti di iscrizione piovano nel primo trimestre di anno scolastico. 
Tant'è, è prassi ormai consolidata. 

Il nucleo di questo post è un altro. Il problema vero è che questi atteggiamenti stanno dilagando in ambiti diversi, contesti che richiederebbero competenze ad alto profilo. 
Pensiamo alla politica e ci vengono in mente miseri figuri urlanti in talk show all'ormai motto: "Questo lo dice lei!". 
Orde di comunicatori sui social - l'esercito di imbecilli stigmatizzato da Eco - diventati massimi esperti d'ogni ambito, predicatori che lanciano anatemi sulla società, la massa che diventa gregge e segue un bravo imbonitore che bacia il crocifisso e si appella ai santi. 
Ne consegue che la moltitudine parrebbe diventata o tornata a essere quella massa indistinta che ha animato secoli di Storia, a dispetto dell'uso dell'intelletto, dell'invito a un senso critico. 
Io eleggo il mio "capitano" e lo seguo e appoggio, sono competente in materia perché mi sento un prescelto a mia volta, un unto del Signore, andiamo alle urne al grido di "Dio lo vuole!".

Torno in me, ammetto che la materia è talmente stuzzicante da suscitare visioni apocalittiche, in questo Medioevo del XXI secolo nel quale non si sa come ci siamo ritrovati. 
Un secolo in cui è stata sdoganata qualsiasi forma di maleducazione, in cui l'inetto siede al potere e c'è qualcuno che riesce a convincere la gente di un'invasione dall'Africa di cui saremmo ormai vittime, il nero-brutto-cattivo che distruggerà la nostra identità e fagociterà la nostra memoria. 
Cosa ci aspetta in questo oscurantismo?

L'effetto Dunning-Kruger ha preso il sopravvento, serve pertanto riprendersi una posizione perlomeno decente, sollevare la testa e guardare a ciò che possiamo fare. 
Cultura, eventi, teatro, libri, tutto quello che serve per domare il fenomeno. Ora più che mai.
Ritroviamo il potere dei libri, della conoscenza, dell'esperienza. 
Progetti, iniziative, educazione. 

22 commenti:

  1. "Ho visto cose che voi umani..."
    Tranquilla, immagino, purtroppo. E ne ho viste e sentite anch'io.
    L'anno scorso io e i miei colleghi abbiamo avuto una classe parecchio difficoltosa, che ci ha creato diversi problemi sia dentro che fuori dell'aula. Nel report sulla qualità didattica, uno di loro, che non solo non ha fatto un tubo tutto l'anno, ma faceva anche l'imbecille a lezione, si è permesso di scrivere "che avrei dovuto cambiare mestiere."

    Ritengo che guardare un qualsiasi talk politico sia oltre che inutile, una pratica aberrante. Gente che urla, insulta, si parla sopra, il conflitto è sempre distruttivo, mai costruttivo, l'altro è il nemico, mai qualcuno da cui imparare qualcosa o almeno provare a mettersi nei suoi mocassini.

    Di un esempio di effetto Dunning-Krueger avevo parlato sul blog 2 anni fa nel mio 100° post, la scena più ignorante a cui abbia mai assistito:
    https://arcaniearcani.blogspot.com/2017/04/quando-un-comico-e-piu-autorerevole-di.html

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    1. Devo recuperare quel tuo post.
      Non sapevo che anche tu fossi insegnante. Per giunta hai fatto anche teatro, insomma... dobbiamo approfondire. :)
      Comprendo quel tipo di imbecillità. È grave che ci si permetta di parlare così.
      Proprio stamani alcuni ragazzi di classe seconda si sono affacciati a una finestra della scuola e hanno ingiuriato dei carabinieri. Immagina il resto.

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  2. Ho molte amiche insegnanti e professoresse e in questi tempi di consigli di classe anch'io sento cose che noi umani non possiamo immaginare (forse come scribacchini si, ma con moooolta fantasia).
    Ci sono però due amare considerazioni da fare. Primo, gli incompetenti vivono bene. Non è un caso che l'ultimo disegno dell'immagine abbia un sorriso. Beata ignoranza, si dice, no? Si vive meglio con le proprie scarne certezze che passare tutto il giorno ad arrovellarsi tra i dubbi. Così come si vive meglio a guardare Big Bang Theory al posto del telegiornale (lo ammetto, soprattutto in questi giorni).
    Seconda considerazione, non c'è più fiducia nel prossimo ed è, credo, questa la ragione per cui l'incompetente si mette lì a discutere di cose di cui ha cognizione, perché non si fida più del lavoro dei "competenti" in materia. A causa delle mele marce incompetenti che hanno ricoperto un ruolo non meritato (dalle assistenti che picchiavano i bambini all'asilo, ai medici che operavano senza laurea, agli infermieri che abusavano delle pazienti sotto anestesia, dalle analisi falsate dalle aziende per nascondere la nocività del loro prodotto ai dipendenti pubblici che timbravano il cartellino e poi uscivano per la spesa, o ai falsi invalidi ciechi che poi guidavano l'auto... i giornali sono pieni di esempi, non solo in Italia, sia ben chiaro) le persone non si fidano più del giudizio altrui. E finché si tratta "solo" di cambiar scuola al primo trimestre, ancora non è un gran danno. Ma quando un tumore viene scambiato per un mal di schiena da un medico poco solerte o un altro ti diagnostica una sclerosi multipla senza fare esami approfonditi, ti chiedi come mai siamo arrivati a questo punto...
    Forse - e dico forse - le persone competenti devono esigere maggiori controlli sull'effettiva competenza nei propri ambiti.

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    1. "l'incompetente si mette lì a discutere di cose di cui NON ha cognizione"... il t9 non è competente in lettura mentale! :D

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    2. Lo snodo del problema è infatti proprio lì. Per non citare i truffatori di cui fa un'ottima descrizione, anche i professionisti con tanto di studio, laurea, qualifica, andrebbero "saggiati".
      Da alcuni anni noi insegnanti siamo obbligati a seguire corsi di aggiornamento, che sono utili quando ben gestiti, siamo tenuti a saper riconoscere un caso di dislessia, dobbiamo essere perfino pronti a reagire in caso di malore, per non parlare della responsabilità costante e in particolare in attività didattica al di fuori delle mura scolastiche.
      Va da sé che la categoria insegnanti non sia da difendere a prescindere, ma siamo per così dire "sotto tiro", è un mestiere che esige impegno massimo e non sempre si riesce a fare bene.
      Ci sono poi ambiti in cui è caso di vita o morte, la competenza deve essere monitorata costantemente. La sfiducia del cittadino è dilagante, è vero, ma è nata dall'altra parte una libertà di espressione, di ingerenza, di dire la prima cosa che passa per la testa da fare veramente drizzare i capelli. Negli ultimi anni il fenomeno si è ampliato. Ricordo come si lavorava fino a 5 o 6 anni fa. La società cambia e il nostro è un punto di osservazione per così dire "privilegiato".
      Non è un mestiere semplice. Direi che è usurante. :(

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  3. Il discorso purtroppo è ampio e abbastanza deprimente...

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  4. Un bellissimo post, molto appropriato, visto il momento. Non conoscevo l'effetto Dunning-Kruger ma credo lo utilizzerò spesso vista la mole di incompetenza che ci circonda e di cui come è noto i protagonisti vanno fieri. Una volta si sarebbe chiamata ignoranza. C'è anche quella a mio avviso, visto che da decenni ormai trasmettiamo conoscenza a intermittenza. La scuola e i ragazzi, unica speranza. Per gli altri temo sia ormai troppo tardi. Chi si fa manipolare una volta, di solito non molla

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    1. Ciao, Elena. Può chiamarsi ignoranza, ma non è questo il problema, visto che non possiamo essere tutti dotti. Il problema è l'insipienza sostenuta da un atteggiamento saccente, la volontà di colpire l'altro e non riconoscere il suo valore. L'ignoranza non farebbe danni se non fosse accompagnata da questo cattivo rapportarsi all'altro.

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  5. C’è un libro molto bello di Rumiz, Il filo infinito, che in modo diverso tratta lo stesso problema che hai posto tu, dando la stessa soluzione. Rumiz si volge verso il mondo benedettino e individua in esso una radice della nostra Europa sotto il punto di vista etico e culturale: più operosa competenza, più libri, più pensiero.

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    1. Ne avevo sentito parlare nella bellissima trasmissione di Augias su Raitre e avevo pensato di procurarmelo. Non me lo farò mancare. Mi piace questa ricerca dell'origine delle cose che spalanca una visione diversa sulla nostra identità culturale.

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  6. Da dove inizio? Mia madre è un'insegnante in pensione, che ha trascorso gli ultimi anni lavorativi ib una perenne guerra di nervi contro adolescenti sempre più strafottenti, sempre più tronfi nella loro ignoranza, spalleggiati da genitori cafoni e iperprotettivi.
    Io sono farmacista, quotidianamente costretta - con tanta calma e tanti sorrisi - a cercare di far valere le MIE competenze (frutte non tanto del "pezzo di carta", quanto piuttosto dei successivi anni di aggiornamenti ed approfondimentu) contro chi, per aver letto due righe su Google, si sente un Primario.
    Non so, Luz, se ci riprenderemo mai da questo Medioevo Moderno; io cerco di fare la mia parte, come genitore, ma ci sono momenti in cui mi prende lo sconforto davanti a certi modelli di ignoranza - che allevano figli anch'essi nutriti a pane e supponenza. Ma hai ragione, non bisogna mollare, ora più che mai.

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    1. Proprio stamani, Letizia, commentavo assieme a dei colleghi in sala prof questo fenomeno attuale di oscurantismo, che investe anche la professione docente.
      Due colleghe si dicevano profondamente scoraggiate dall'andazzo, io invece ho deciso di navigare a vista e contro corrente, altrimenti sarebbe la fine.
      Cosa c'è di più importante della conoscenza, i libri, musei, teatri? C'è il nulla. In particolare noi di Lettere dobbiamo reagire a questo nulla e contrastarlo. Tu fai un ottimo lavoro con tuo figlio, se un buon esempio e persone come te sono perni su cui appoggiarci per fare bene.
      Non dobbiamo mollare.
      P. S. Non mi stupisce che tua madre abbia concluso la sua carriera in un'atmosfera così scoraggiante. La scuola è un ambiente di fatto peggiorato negli ultimi anni, in modo esponenziale.

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    2. Nel mio piccolo posdo dirti che c'è ancora speranza. Ci sono tanti bambini che leggono, nel centro commerciale in cui lavoro la libreria (che poi è un punto vendita di una catena) ha organizzato per diversi anni dei pomeriggi di lettura per bambini, che erano un successone. Bisogna solo continuare a gettare semi, come pazzi, e qualcosa germoglierà. Non dimentichiamoci che i fiori sbocciano anche sul cemento ;-)

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  7. Post molto interessante e allo stesso tempo deprimente. Credo che molto del comportamento dei ragazzi dipenda dai genitori, i miei mi hanno sempre inculcato un atteggiamento rispettoso e gentile nei confronti del prossimo.

    Comunque è verissimo, gli incompetenti hanno sempre una tremenda fiducia in se stessi. Sarà anche per questo ch'è veramente difficile controbattere alle loro scempiaggini e si preferisce evitarli.

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    1. Il brutto è quando ci devi avere a che fare necessariamente, ahimè. :(

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  8. Sai Luana che ho la pelle d'oca? Fino a che avevo i figli alle elementari mi sembrava tutto lontano, ora che alle medie li vedo sommersi di brutti esempi mi pare di aver buttato ai rovi anni di inculcamento di etica ed educazione. Sento di comportamenti ai limiti del legale sia da parte dei compagni che dei genitori che a volte mi chiedo se questi anni 2000 non siano un'illusione e il mondo non si sia fermato e stia arretrando. La scuola è un bacino davvero molto vasto di esempi sociali, la tv sembra insegnare i comportamenti da tenere e li sdogani, per non parlare di certa musica che inneggia a ciò che invece andrebbe additato come sbagliato, insomma o non ci capisco più niente io perché sto invecchiando, o tutto va a ramengo!

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    1. Sta di fatto andando tutto a ramengo. È come una curva in discesa su un immaginario grafico che mostra come l'uomo oscilli fra periodi in cui i valori umani importanti sono sacrosanti e rispettati, e periodi in cui tutto precipita. Stiamo vivendo una fase discendente, è innegabile. Lottare in questo mare magnum è sempre più difficili, ma guai a demordere.

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  9. è un difetto che abbiamo un po' tutti, soprattutto da bambini. Da adulti è più o meno latente, si impara qualcosa e si pensa di saperne tanto - ma basta avere un minimo di attenzione (e di educazione) per rendersi conto di come comportarsi.
    Purtroppo, il tipo di persona che descrivi oggi governa.

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    1. Sì, è un archetipo che si è amaramente riaffacciato nella Storia.

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  10. Credo proprio che questa sia l'epoca in cui l'effetto Dunning-Kruger ha raggiunto l'apice e la frase di Umberto Eco ne fornisce un quadro perfetto. Purtroppo è proprio così, più si è incompetenti più ci si crede dei geni. Il vero problema è però che molti seguono questi "geni" solo perché urlano più forte. La maggior parte della gente non si rende conto di quanto lavoro (studio e approfondimento) sia necessario per raggiungere un risultato o un obiettivo, sembra tutto facile in apparenza e i più "bulli" si affermano, in politica, sui social e in campi vari. Una diffusione sempre più pericolosa...

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