Non poteva mancare anche in questa torrida estate 2025 l'ormai immancabile appuntamento con le Interviste estive, una "tradizione" del blog arrivata al suo terzo glorioso anno.
Non ho fatto annunci stavolta, anche perché tutti o quasi i blogger e le blogger abituali di questo angolino scrittorio hanno già risposto alle domande nelle edizioni passate.
Se cliccate sull'etichetta al termine di questo post, troverete le ben 12 interviste delle estati trascorse.
Non mi restava dunque che andare a bussare direttamente alla porta di chi non aveva ancora partecipato e hanno risposto in tre.
Le interviste dunque saranno tre, perlomeno quelle finora pronte per la pubblicazione, ma se qualcuno volesse prestarsi a queste stuzzicanti domande, mi scriva pure all'indirizzo libriavela@gmail.com
Lo spirito di queste interviste è anche quello di far conoscere nuovi blogger, scrittori e scrittrici, eventi, attività, e pertanto sarei felice di ospitare chi volesse aggiungersi.
Orbene, si comincia con Marco Freccero, scrittore e blogger di lungo corso - il suo blog qui - le cui pubblicazioni potete sbirciare qui.
Buona lettura!
1. Hai la possibilità di salire sull’Orient Express e dividere lo scompartimento con uno scrittore o una scrittrice del passato (oppure un artista, un attore, un personaggio storico). Con chi sceglieresti di viaggiare e perché?
Se chi legge questa intervista mi conosce un poco probabilmente è in grado di azzeccare la risposta. Preferirei viaggiare con lo scrittore e poeta delle isole Orcadi: George Mackay Brown. In Italia non lo conosce quasi nessuno. Una casa editrice, che ha chiuso, ha pubblicato 4 suoi romanzi tra la fine degli anni Novanta e il Duemila, mentre un anno fa una casa editrice ha avuto il coraggio di presentare una raccolta di sue poesie (“Incidere le rune”).
Lo sento molto vicino a me. Molto più di Dickens o Tolstoj o Dostoevskij o di tutti gli altri che ho letto. Ha viaggiato pochissimo, come il sottoscritto. Ha ambientato le sue storie nelle isole Orcadi e con le Orcadi ha stabilito una relazione, un rapporto fortissimo. Isole marginali, di cui non si sente mai parlare (sono sopra la Scozia), eppure le ha rese universali perché l’essere che le abita è esattamente come tutti noi. Universale.
2. Hai la possibilità di rinascere scegliendo epoca, famiglia, sesso, aspetto fisico, professione, luogo. Descriviti.
Mi sta benissimo quest’epoca! Perché vivere nel passato quando guerre, pestilenze, infezioni ci decimavano? Certo, ci sono sfide e aspetti terribili adesso, ma proprio adesso possiamo e dobbiamo agire come i nostri predecessori e rimboccarci le maniche. Abbiamo grandi opportunità, e non possiamo sprecarle o lasciarcele sfuggire. Chi ha vissuto prima di noi non ha avuto quasi niente e per questo, in loro nome, dovremmo re-imparare a osare e a impegnarci.
3. Hai il potere di incontrare una volta il tuo te stesso bambino e restare a parlare con lui 10 minuti, cosa gli diresti?
Di studiare. Io non studiavo molto, soprattutto detestavo la matematica, non la sopportavo proprio. Il consiglio al me stesso bambino è quindi di guardare con più interesse alla matematica. Ma senza esagerare!
4. Sei fra coloro che avranno l’opportunità di lasciare la Terra e andare a vivere in una splendida stazione su Marte, quale libro porteresti con te e perché?
Facile rispondere: “Delitto e castigo” di Fedor Dostoevskij. Per quale motivo? Perché in quel libro, e in tutta l’opera dello scrittore russo, c’è il mistero dell’essere umano, che nessuna avventura spaziale, su altri mondi, riuscirà mai a risolvere. Il vero mistero non è là fuori, ma dentro di noi. E Dostoevskij in una lettera al fratello spiegava che voleva fare quello nella vita: indagare il mistero umano. Se ricordo bene, lo scriveva quando aveva ancora 17 anni.
5. Sei un’allodola o un gufo, ossia preferisci il giorno o la notte? E perché?
A me piace tantissimo quando le giornate iniziano ad accorciarsi. Quindi preferisco la notte. La ragione? Mi pare che ci siano più possibilità. La luce mette tutto “in chiaro”, il buio invece ti costringe a porti delle domande, ad andare a curiosare, a vedere se è davvero così buio. E ti spinge a portare una luce.
6. In base a cosa ti fai un’idea di una persona?
È un insieme di elementi. Il modo di parlare, di muoversi, di guardare. Soprattutto direi il modo di parlare. Non che io consideri un buon vocabolario indice di chissà cosa. Ma dall’uso di certe espressioni, è possibile capire quale tipo di pensiero guida la persona. E anche un altro elemento: ama il silenzio?
7. Se tu dovessi valutare da 0 a 100 la tua vita finora vissuta, che voto le daresti? In cosa potresti migliorare e in cosa di te sei pienamente soddisfatto/a?
Da 0 a 100? “È intelligente ma non si applica”. Quindi direi un 60. Ma va bene così perché con le scelte che ho fatto poteva finire in altro modo, ed essere un modo poco bello. Credo di avere ancora qualche cartuccia, e quindi alla fine di tutto potrei persino arrivare a un 65/70. Ma ribadisco: il 60 per un tipo come me è “grasso che cola”.
8. Descrivi il momento più imbarazzante della tua vita.
Domanda difficile perché un momento davvero imbarazzante non ce l’ho. A me piace stare molto dietro le quinte, osservare. Si impara un sacco, vivendo così. Si impara una valanga di cose sul mondo e anche su di sé. Quindi mi sono messo al riparo da situazioni che possono essere imbarazzanti. E siccome non ne ricordo nemmeno una, devo dedurre che non ho proprio nulla di imbarazzante da raccontare!
9. Di cosa hai più paura?
Credo che la paura dipenda anche dall’età. Adesso per esempio è luglio, e ho paura del caldo. Temperature sempre più alte, estate dopo estate. Questo mi fa paura perché temo che alla lunga l’organismo non riesca più a “resistere”.
Un tempo temevo i serpenti, ma siccome vivo in città ho concluso che era una paura priva di senso. Ho fatto pace con loro: io sto qui, loro stanno da un’altra parte e posso guardare i documentari che li ritraggono senza paura.
10. Hai l’opportunità di possedere per incanto un potere illimitato per un’ora, cosa faresti?
Siccome viaggio pochissimo, viaggerei. Nord Europa innanzitutto, i paesi nordici quindi (detesto il caldo). E poi il deserto africano, il Sahara (ma non detesto il caldo? Esatto!). E gli Stati Uniti, a bordo di una “muscle car” come la Cadillac Eldorado Biarritz.
11. Qual è la cosa più avventurosa che hai fatto nella tua vita?
Purtroppo non ho mai fatto nulla di avventuroso. Non viaggio, quindi io e le avventure proprio non ci frequentiamo.
12. La cosa più costosa che hai comprato per te o che hai regalato.
L’automobile. Pagata a rate ovviamente, perché mi serviva per lavorare o meglio, per recarmi al lavoro.
13. Sei un tipo da bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Fai degli esempi.
Quale bicchiere? A parte le battute, credo che dipenda molto dal contesto. Vedere il bicchiere “sempre” mezzo pieno (e viceversa “sempre” mezzo vuoto) non ha alcun senso, a mio modo di vedere. Occorre analizzare la situazione e solo dopo decidere come agire o reagire. Se ci sono delle opportunità sarà mezzo pieno. Se viceversa me le sono giocate tutte e magari pure male, sarà mezzo vuoto e con una evidente perdita di liquido!
14. Ti guardi indietro: qual è il tuo rimpianto più grande?
Difficile rispondere. Forse avrei dovuto riprendere a studiare e ottenere almeno il diploma della maturità. Ma se lo avessi fatto di certo la mia vita sarebbe stata ben differente e non avrei avuto gli incontri che invece mi sono capitati e che hanno indirizzato la mia vita in un certo modo. Il rimpianto quindi ci può stare, ma se guardo a che cosa sono riuscito a combinare, nonostante tutto, quel rimpianto non fa affatto male. Tornassi indietro abbandonerei di nuovo il liceo classico.
15. Se tu vincessi un milione di euro alla lotteria, come li spenderesti? (poi concludi con una domanda da rilanciare a chi leggerà e vorrà commentare)
Lo chiedi a un ligure! Lo metterei nel materasso, ovvio.
Questa è la domanda più difficile alla quale rispondere, in realtà. Niente spese folli. È probabile che mi decida a fare qualche piccola spesa per la casa, per un’automobile più recente, e il resto lo lascerei in banca.
Comunque si accettano consigli. Come li dovrei spendere (fermo restando che, come detto, sono ligure)?
Grazie, Marco!
QUI tutte le interviste estive.
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