mercoledì 31 maggio 2023

Il naso nei libri

Giorni frenetici, questi. Trovare il tempo per aggiornare il blog è quasi impossibile. 
I mille impegni di chiusura anno scolastico (ma attende il lavoro degli esami e la commissione neo-immessi in ruolo, fissata per fine giugno) che si uniscono ai lavori per la replica dello spettacolo sulla Magnani (saremo in scena domani, 1° giugno, abbiamo l'onore di aprire la rassegna teatrale Uilt "Un libero teatro in un teatro libero"), poi la scrittura del copione di Pinocchio, mentre ancora ci stiamo riprendendo dallo spettacolo andato in scena domenica 21, insomma, un periodo frenetico in cui cerco di infilare un po' di tutto. 
Per tenere il ritmo dei quattro post al mese, ripubblico un vecchio post di molti anni fa, vediamo se riesce a piacervi. Credo che i fedelissimi amici e amiche blogger non lo abbiano mai letto, non ci conoscevamo. Ringrazio ancora l'autore per la cortesia di avermi prestato questo scritto. 
Si tratta di 35 perché riguardanti la nostra passione per i libri. 
Tutto quello che ci viene in mente sul perché ci piace leggere, sul perché i libri facciano parte delle nostre vite. 
Tutti a bordo! 
Eccoli: 

- Perché quando sono in fila alla posta, dal dottore o altrove posso attendere il mio turno senza morire di noia
- perché l’ultima pagina de “La nausea” di Sartre mi fece piangere
- perché ogni anno, il 19 marzo, quando nel mio paese accendono i fuochi per la festa di S. Giuseppe, penso al finale de “La luna e i falò” di Pavese
- perché leggendo non ho scoperto il senso della vita, ma ho scoperto che anche se non c’è alcun senso “bisogna immaginare Sisifo felice”
- perché la villetta comunale del mio paese certe volte mi è sembrata davvero Pietroburgo
- perché posso fare un elenco come questo
- perché un giorno un bibliotecario mi disse che ero una delle persone più interessanti che aveva visto, che stavo seguendo un certo percorso che mi avrebbe portato…e non finì la frase, al che sospettai che alludesse alla pazzia
- perché in fondo adoro il pensionato rompiballe che mi ripete da decenni che leggo troppo
- perché se passeggio senza un libro in mano, mi sento come se non portassi le mutande
- perché mi rendo conto di quanto sia ridicolo passeggiare sempre con un libro in mano
- perché quando vedo su un treno una ragazza che legge un libro, penso sempre che potrei innamorarmi
- perché mio nonno ha vissuto benissimo senza leggere tanti libri, probabilmente era una persona “migliore” di me, e mi diceva sempre di mettermi al sole per leggere
- perché mi piace
- perché, più o meno, quando accarezzo un libro è come se accarezzassi il volto di una donna, più o meno
- perché posso rileggere lo stesso libro più volte, e non è mai come la prima volta
- perché ricordo quando un mio amico mi rispedì in faccia “Delitto e Castigo”, dandomi dell’ “introspezionista di merda”, ma poi lo lesse e disse che avevo ragione
- perché non si dovrebbero citare così spesso gli altri, ma se qualcuno ha detto prima di me qualcosa che non riesco a esprimere, allora mi sento in diritto di abusare di citazioni
- perché mi piace vedere nelle tessere dei libri che prendo in prestito in biblioteca i nomi di chi ha letto lo stesso libro prima di me, immaginare chi è, cosa fa
- perché il Maestro alla fine trovò Margherita
- perché se leggo un capolavoro capisco che devo smettere di scrivere
- perché ho tempo per farlo
- perché da un filosofo ho imparato che le passioni umane non bisogna deriderle, compiangerle o condannarle, ma cercare di capirle
- perché l’odore di un libro non mi manda in estasi, ma lo preferisco ad altri profumi
- perché quando scopro un autore che non conoscevo e mi entusiasma mi chiedo come potessi fare a non conoscerlo
- perché non sono sicuro che la letteratura serva a evadere dalla realtà, ma sono sicuro che mi ha consentito di non finire in un luogo dal quale avrei dovuto evadere
- perché quando incontro un amico che non vedo da mesi o anni, riprendiamo a parlare di Nietzsche, Dostoevskij, Kafka e Camus come se ci fossimo lasciati tre minuti prima
- perché il rischio di apparire un borioso pseudo – intellettuale è ampiamente sovrastato dalla piena consapevolezza di essere solo un lettore appassionato
- perché mi basta leggere una poesia di Baudelaire per capire che qualcuno si confonde se pensa che basti bere vino per diventare poeti
- perché avere tante voci nella mia testa che mi parlano non sarà salutare, ma sarà peggio quando non ne avrò nemmeno una
- perché la letteratura non mi ha cambiato la vita, ha contribuito a conservarla
- perché “anche se non c’è amore, a volte c’è qualcos’altro”
- perché quando vedo un bambino che in biblioteca legge un libro sono contento per lui
- perché anche gli scrittori mentono, qualcuno completamente, qualcuno poco, magari qualcuno per niente, ma siccome anch’io mento, e persino a me stesso, siamo alla pari
- perché leggendo ho capito che è solo un bisogno di certezza, di totalità, di essere rassicurati che ci spinge a fare gli elenchi di 10 o 100 oggetti, domande, desideri, etc, e perciò questo elenco finisce così, per ora.

E noi, abbiamo uno o più motivi semiseri per amare la letteratura? In quali perché vi ritrovate? 

22 commenti:

  1. Io posso dire solo la cosa più banale, che però è anche la più importante: per le emozioni che mi trasmette. Certe letture mi hanno aiutato a capire maggiormente la vita, l'essere umano, il mondo. Certe altre sono pura estasi, mi trasportano in una dimensione che non conoscevo. Quel che mi trasmettono mentre le leggo è il motivo per cui sono stato (e con minore intensità sono ancora) un lettore.

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    1. Sono d'accordo. La lettura non è mai pura evasione e basta. I libri, soprattutto quelli di certo "livello", lasciano un segno del loro passaggio e non si tratta solo di arricchimento del lessico, ma proprio aiutano a comprendere la vita, svelano certi snodi, fortificano. Io posso dire di essere stata aiutata moltissimo dai libri a essere quella che sono.

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  2. Dopo aver letto le tue emozioni ho la sicura certezza che stare insieme a te è piacevole e assolutamente non si corre il rischio di annoiarsi.

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    1. Sì, ma questo non è uno scritto mio, distratto d'un Gus. :)

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  3. Concordo con i commenti qui sopra. La lettura arricchisce sempre perché ci aiuta a vedere altri mondi, altri modi di pensare e di agire. Ho un po' la mania degli aforismi, ma Goethe diceva che: "Ogni libro e un piccolo capitale che, silenziosamente, ci dorme accanto. Ma che produce interessi incalcolabili!".

    Per la scuola ti capisco. La mia compagna ha lavorato per più di 40 anni nel settore educazione a Milano e gli ultimi 15 anni, prima di andare in pensione, li ha passati come dirigente scolastica...una fatica enorme! Dirigeva tre scuole materne e quando la vedevo tornare da lavorare che era uno straccio.

    Un salutone e ti auguro il meglio per tutto (in particolare per gli impegni scolastici)

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    1. Noi delle medie ci fermiamo due mesi. Può sembrare tantissimo, ma in questo mestiere rigenerarsi è necessario, sarebbe impensabile tornare a settembre dopo aver continuato a lavorare nei mesi estivi. Facciamo un mestiere in cui non è possibile fermarsi meno. Fermo restando che ci sono docenti anche delle medie che per due mesi non si fermano affatto, continuano a lavorare all'offerta formativa almeno per tutto luglio.

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  4. La nausea di Sartre l’ho letta tre volte e ho adorato La luna e i falò di Cesare Pavese, quindi sono rimasta molto colpita dalle prime motivazioni esposte, condivido anche diverse delle altre. Per il resto leggo perché certi libri hanno il potere di emozionarmi, altri di divertirmi o di sostenermi nei momenti difficili.

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    1. Io come te ricevo questi "doni" dalle mie letture. In questo periodo sono come "stregata" da una piccola saga di cui parlerò. Non vedo l'ora di liberarmi del grosso degli impegni per immergermi in quelle pagine.

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  5. Metterei al primo posto anch'io il n. 1 di questo elenco per associarvi subito dopo la risposta sulle mutande :D In genere la lettura è diventata la mia più fedele compagna di vita, nel tempo sono tornata a prediligere il cartaceo, ma le storie belle mi conquistano sempre. Aggiungo che leggere, per me è anche imparare, perché non c'è migliore maestro di scrittura che un libro. E, a proposito di maestri, in elenco c'è "Perché il maestro ha trovato Margherita" e ho sorriso ripensando alla nostra recente deludente lettura di Bulgakov. :) A sto punto direi :"perché anch'io sono riuscita a preparare in casa le madeleine di Proust" :D

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    1. Ho fatto il tuo stesso pensiero riguardo al Maestro e Margherita. :) E poi sì, i libri tengono compagnia nei momenti "vuoti" di impegni. Io quest'anno sto abbracciando una nuova abitudine: nelle ore buche e quando i ragazzi hanno compito in classe, di solito mi metto a leggere (cercando nel primo caso un'aula vuota o rifugiandomi in biblioteca), ebbene ho scoperto di non poter leggere un romanzo impegnativo come facevo prima ma prediligo i saggi nelle mie mattine scolastiche. E mi sta venendo una vera passione per le letture non narrative ma di approfondimento di temi, fenomeni sociali, ecc. ma riservo a questo tipo di libri solo i buchi scolastici.

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  6. La letteratura mi ha salvato letteralmente la vita in un certo momento della vita... devo dire però che in generale ciò che cerco in essa è la verità, adoro gli autori che sanno comunicare e una parte, qualche illuminazione, qualche scorcio di luce...

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    1. La forza dei libri, della letteratura, è tale che non si fa fatica alcuna ad accettare come vera un'affermazione così importante: la letteratura è salvifica, di fatto. Concordo sulla tua preferenza riguardo ai libri che sanno raccontare la verità. Ragion per cui faccio fatica ad apprezzare generi come il fantasy o il romance. Deve essere quella nota vera, reale o realistica, in grado di permettere un minimo di identificazione, di familiarità con la percezione della verità.

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  7. Luz, dove trovo il post sui vizi capitali?

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  8. Belli e anche divertenti questi 35 perchè, grazie per averceli proposti. Beh, io mi ritrovo nel... "perchè mi piace", ma anche in quello meno scontato che "posso rileggere lo stesso libro più volte e non è mai come la prima volta". Mi fanno ridere quei due perchè sul passeggiare col libro in mano, riesco con tenerezza a immaginare il tipo, e trovo interessante quello sulla ragazza che legge sul treno, al contrario mi sarebbe potuto quasi succedere... Realista il "perchè se leggo un capolavoro capisco che devo smettere di scrivere" e, al pari della ragazza che legge sul treno, il primo perchè lo leggo con nostalgia, perchè ora per ingannare le attese sono, anzi siamo, tutti attaccati allo smartphone e invece com'era bello leggere un libro! Mi sono un po' ingarbugliata con i perchè, spero che tu ci capisca qualcosa. Ciao e buon lavoro, Luz.

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    1. Sì, sono davvero tanti perché curiosissimi e in gran parte possiamo identificarci con essi. Da queste risposte semiserie oltretutto si capisce come il libro sia intrecciato alle nostre vite molto più di quanto pensiamo. :)

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  9. Leggo perché ho fame di storie. Perché ho trovato certi libri che volevo viverci dentro. Perché qualcuno deve essere lì quando finalmente si scoprirà l'assassino. Perché quel bacio glielo devi dare, accidenti, muoviti, non vorrai mica farla arrivare all'ultima pagina e lasciarla andare via?! Perché a volte nei libri c'è una soluzione che nella vita vera non vedi. Perché se il mondo oggi è grigio posso aprire un libri e entrare in un altro più colorato. Perché mi sono innamorata del protagonista di un libro ed è un amore impossibile.
    (e potrei andare avanti per ore, ma ho un cumulo di carte in attesa sulla scrivania, prima di poter aprire un libro, in inglese, sulla Scozia ;) )

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    1. Tu, Barbara, hai anche un approccio leggero coi libri che mi piace molto. Ti concedi letture romantiche, vuoi addentrarti in mondi lontani, leggere storie vibranti di sentimenti. Se ne sente tutta l'emozione. Mi piace come ti sia lasciata travolgere da Outlander, al punto da voler cercare, fisicamente, i luoghi della saga, prendendo un aereo, partecipando a raduni di appassionati da ogni dove. Io come te voglio prima o poi fare queste esperienze "concrete" ed entrare nelle case dei grandi scrittori e scrittrici inglesi, i miei prediletti (perché le emozioni datemi dalla letteratura inglese non trovo in nessuna altra letteratura classica del XX secolo). Ecco, il solo pensiero mi mette addosso un tale entusiasmo, molto assomigliante al tuo. :)

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  10. Perché ci permette di viaggiare stando fermi. E devo aggiungere che penso che la lettura cambi un po’ la vita, non penso che sarei stata la stessa persona senza Tolstoy, Calvino, Pirandello, Wilde, Woolf e la lista è lunga 🤣. Sicuramente lo sarei stata nei valori base, ma la lettura mi ha aperto nuovi orizzonti, nuovi punti di vista, mi ha aiutato a comprendere meglio le epoche passate e come gli errori che fecero quegli uomini possono essere evitati nel futuro. Vale sia sul piano individuale che sociale. Esempio: se avessimo letto con coscienza I Promessi Sposi ( senza considerare che molti non l’hanno letto nemmeno a scuola) avremmo potuto evitare gli errori che abbiamo fatto durante la pandemia, e invece abbiamo fatto le stesse identiche cose di quegli uomini con la differenza che quelle persone almeno erano davvero ignoranti e analfabete, quindi sicuramente giustificate rispetto a noi. La lettura ci può salvare, il problema è l’uomo che preferisce vivere nella superstizione.

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    1. Sono parole che, molto simili a queste, dico continuamente ai miei alunni. Leggere non è un'attività ricreativa, un hobby, ma un evento formativo, cambia gli assetti, incide sulla nostra personalità. Anch'io posso tranquillamente dire che non sarei la stessa senza aver letto moltissimi dei libri che ho attraversato.

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  11. Non oso immaginare quanti impegni tu abbia in quest'ultimo scorcio di anno scolastico! Senza dimenticare il laboratorio teatrale, e mille altre passioni. L'elenco dei 35 motivi per leggere in alcuni punti è molto divertente... a proposito, anch'io quando vedo qualcuno che legge in metropolitana sono colta da irrefrenabile curiosità e vorrei saperne di più (sul libro, innanzitutto, ma anche sul lettore). Per quanto mi riguarda leggere è l'attività più bella del mondo, e se dovessi fare una scelta tra leggere e scrivere non avrei esitazioni: sceglierei senza dubbio leggere. Leggendo si fanno mille viaggi spazio-temporali, si vivono mille vite diverse dalla nostra. Come si può farne a meno?

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    1. Come sempre dico amare i libri è un privilegio, una fortuna. Non potrei immaginarmi neppure io senza queste meraviglie di carta. :)

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