Non esisto se non riesco a scrivere.
LUZ Cara Marina, eccoci al nostro appuntamento periodico. Dopo il nostro lungo viaggio nei Sette vizi capitali, siamo tornate a condividere la lettura di un libro. Lo scorso dicembre ci aggiravamo fra gli stand di Più Libri Più Liberi e, capitate dinanzi alle meraviglie di Iperborea, abbiamo deciso di acquistare La tua assenza è tenebra, di Jón Kalman Stefánsson. Un romanzo corposo, più di 600 pagine, oltretutto stampate in quel formato particolare (scomodo, trovo, quando le pagine sono tante). Conoscevo questo autore per aver letto un paio di anni fa "Crepitio di stelle", recensito qui. Ho ritrovato il suo stile e quel particolare modo di raccontare, in poche parole: un poeta prestato alla narrativa. Sono arrivati anche a te questi echi "poetici"?
MARINA Sì, mi sono arrivati e con un’intensità forse anche maggiore rispetto a quelli lasciati dalla lettura di un’altra opera dell’autore: io, di Stefánsson, anni fa, lessi “Luce d’estate ed è subito notte”, un romanzo che mi è piaciuto moltissimo e ti consiglio. Ti dico subito che io sono affascinata dai libri appartenenti alla categoria “mai una gioia”, però il dramma non deve scivolare nel patetico e nemmeno nella tragedia senza speranza, altrimenti non li apprezzo granché. Qui entrambe queste connotazioni negative mancano, dunque ho amato questa storia drammatica, soprattutto il modo in cui è stata narrata.
Intanto raccontala, come sai fare bene tu.