mercoledì 10 giugno 2020

Quando cadono gli angeli - Tracy Chevalier (quando un romanzo è brutto o del fascino dei cimiteri inglesi)



Incipit: Stamattina mi sono svegliata e c'era un estraneo nel mio letto. Quei capelli biondi non erano certo di mio marito. Non sapevo se sentirmi sbigottita o divertita. 
Beh, ho pensato, ecco un modo originale per incominciare un nuovo secolo. 

No, non sono diventata improvvisamente una estimatrice del feuilleton, chiariamo l'equivoco. 
Questo libro mi è stato regalato un po' di anni fa, ho puntato su una lettura leggera dopo aver ultimato alcuni grandi romanzi, così ho afferrato questo romanzino scritto dall'autrice nota per La ragazza con l'orecchino di perla.
Si può terminare in un paio di pomeriggi, la trama è semplice, lineare, insomma niente di che. 
A un bilancio, questo libro non mi è piaciuto, perché la Chevalier aveva fra le mani una storia che ha banalizzato, scegliendo un racconto immaginario a più voci in prima persona, non soffermandosi a scandagliare la psiche di nessuno, non offrendo nessuna particolare descrizione. 
La Chevalier pretende di essere una romanziera di stampo classico applicando qualche vaga norma di scrittura contemporanea, ma fallisce l'impresa
Si legge in un soffio perché è un romanzo privo di slanci, con una visuale continuamente piatta, una scrittura a volte perfino sciatta. 
Ecco insomma un vistoso esempio di un "come" totalmente sbagliato e un "cosa" che sarebbe potenzialmente buono se trattato in altro modo. 

Un elemento poco credibile e del tutto gratuito: coppia di borghesi di classe nella Londra di primo Novecento, matrimonio
in crisi, lei non si concede più a suo marito, per dispetto lui la costringe a trascorrere ogni Capodanno in una congrega di libertini scambisti. Boh.
Quanto ci sarebbe stato da scrivere su quella crisi, le sue motivazioni, il carattere aperto e moderno di lei, il suo anticonformismo, la loro figlia in bilico fra il perbenismo del padre e l'apertura della madre.
Invece niente di niente. Narrazione frammentaria, senza emozioni. 
Dall'altra parte una noiosa coppia di signori con due figlie, più belle, più simpatiche, più tutto, amicizie gne gne, dispettucci, invidie. 
Ma dico, anche la serva che resta incinta, cosa diffusa ma poi... lei che si mette a ricattare la padrona perché anche l'altra ha qualcosa da nascondere. Il trionfo della banalità. 

Eppure ce n'era di materia buona. Quel primo Novecento inglese, quel racconto che parte dalla morte della regina Vittoria e dunque dalla fine di quel periodo vittoriano caro ai britannici, poi quelle suffragette guidate dalla celebre Emmeline Punkhurst, la crescita delle bambine, l'avvento di un'era nuova...
Mah. 

Andiamo al solo aspetto salvabile del romanzo: in buona percentuale la scena è immersa in uno dei luoghi di sepoltura storici di Londra, il cimitero di Highgate
Questo è uno di quei classici cimiteri su cui il Romanticismo inglese ha tessuto pagine mirabili. Pensate che a Londra ci sono sette cimiteri monumentali, i "magnifici sette" meta di migliaia di visitatori. Oggi Highgate è inserito fra i monumenti patrimonio della Gran Bretagna, per la sua lunga storia ma anche per le risorse naturali in esso contenute. 
Un cimitero monumentale per proporzioni e architetture, coi suoi due ettari dedicati ai "dissidenti", i cristiani che si separarono dalla Chiesa d'Inghilterra fra il Cinquecento e il Settecento, ma su tutto quell'atmosfera tipica, quella totale immersione in epoche lontane che questi luoghi permettono.
Il cimitero di Highgate viene fondato nel 1839, non è neppure fra i più antichi, ma per esempio è il solo a possedere un'ala costruita secondo il gusto delle architetture egizie. 
Dalla grande Egyptian Avenue si accede al Circle of Lebanon, sormontato da un alto e secolare cedro del Libano. Insomma, un insieme perfetto di forme intrise di storia. 

La Egyptian Avenue
Tutti i cimiteri monumentali di Londra furono costruiti con l'intento di seguire l'esempio del Père Lachaise di Parigi, ma scegliendo zone suburbane della città, a imitazione dell'antica legge napoleonica, l'Editto di Saint Cloud - uno degli argomenti più battuti a scuola. 
Il Burial Act del 1857 regolamentava in via definitiva e in maniera più rigorosa le aree cimiteriali, con tanto di norme per i direttori di sepoltura e l'esumazione dei corpi. Nel romanzo si trova un grottesco gruppo di operai addetti, alcuni scalpellini per le tombe, i più simpatici sono gli scavatori. Ma anche qui, si sarebbe potuta creare un'epopea narrativa attorno a questi personaggi. 
Una curiosità: a Londra sono state fondate associazioni che si occupano del mantenimento di questi cimiteri nel loro aspetto ambientalistico. 
Consideriamo che migliaia di tombe sono così antiche da essersi quasi del tutto dissolte, quindi costituiscono terreno fertile per vivai ricchi di nutrienti. I volontari lasciano fare alla Natura ma si occupano della conservazione di decine di specie di piante, fiori ed erbe.
In speciali incontri con il pubblico, si esercita il "foraging", la raccolta di erbe selvatiche e frutti. 
Immaginate di andare a raccogliere fragole, aglio, carote selvatiche, achillea, more, ecc. in mezzo a questi antichi sepolcri. :)


Alcuni nomi celebri fra le tombe del cimitero di Highgate: il fisico Michael Faraday, lo scrittore Douglas Adams (autore della Guida galattica per autostoppisti), la scrittrice George Eliot, ma su tutti Karl Marx

Avete mai visitato un cimitero monumentale? Io ho visto il Verano a Roma e poi negli Stati Uniti i cimiteri di Buffalo e Arlington (dove si trovano le tombe dei Kennedy). 
La cosa stupefacente fu vedere a Buffalo che anche le spose andavano a farsi fotografare nel grande parco cimiteriale. 

22 commenti:

  1. Eppure, un professionista, un editore, avrà trovato buono il romanzo (per pubblicarlo). Perché? Come funzionerà il tutto? ^_^
    Verano e solo Verano. A Parigi ho visitato il cimitero ebraico ma poca cosa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, Irene! Il romanzo è buono per migliaia di lettori, sia chiaro. Probabilmente risponde a dei canoni precisi, va incontro a un certo gusto. Del resto, poi, la Chevalier si è "fatta un nome" con il suo romanzo più famoso, da cui fu tratto il film.
      Rientra a mio parere in un filone di narrativa leggera, senza pretese. Sai, dopo aver incontrato giganti e romanzi indimenticabili e sostanziosi, difficile farsi piacere intrecci così volutamente banali. Ribadisco che la storia ci sarebbe pure stata, il come non risponde al mio gusto, ecco.
      Il Verano, che bel ricordo quando vi andai. Fu una cosa affrontata da turisti, perché la parte storia e monumentale è davvero imperdibile.

      Elimina
  2. Al Père Lachaise ci sono stato quando sono andato a Parigi in Viaggio di nozze, mia moglie voleva visitare la tomba di Jim Morrison così ne abbiamo approfittato. All'entrata c'era un venditore abusivo di cartine geografiche del cimitero che parlava benissimo l'italiano (cosa più unica che rara trattandosi di un parigino). Come dettaglio folkloristico ricordo che fuori ai cancelli c'era anche un artista locale,un anziano signore che aveva scritto numerosi libri sul cimitero (aveva realizzato anche un documentario sul luogo che veniva trasmesso in continuazione all'interno di un bistrot vicino) e cercava di vendere i suoi scritti ai turisti.
    Ad Highgate non ci somo mai stato ma in passato ho scritto un dossier sui suoi misteri, parlo dell'epoca del presunto caso di vampirismo che si verificò lì negli anni 70s.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, dunque devo andare a recuperare questo tuo post.
      Non mi stupisce il nugolo di venditori fuori da un cimitero storico e monumentale, soprattutto quando si tratta di luoghi resi celebri dai nomi eccellenti che vi sono sepolti. Quando andrò a Parigi non perderò l'occasione di visitarlo. Penso tuttavia che quell'atmosfera vittoriana dei cimiteri inglesi sia davvero unica. Peccato che nel romanzo non si sia dato spazio al grottesco gruppo di scavatori di tombe, ci sarebbe stata una storia nella storia.

      Elimina
  3. Il guaio è stato leggere questo libro dopo avere dedicato tempo e attenzione ad altre letture più "solenni" (ripenso a Steinbeck) o forse no: non ti sarebbe piaciuto comunque, se altre erano le tue aspettative. Penso anche che molte scrittrici/tori cavalchino l'onda di un successo precedente, se non si è nell'olimpo dei mostri sacri, è facile scivolare nella banalità. Il rischio è il disaffezionamento di lettori. Rileggerai la Chevalier quando scriverà il prossimo libro?
    Io ho in mente il cimitero inglese, qui a Roma. Bello, mi pare che tu lo conoscessi. Quando l'ho visitato mi sono sentita in un luogo architettonicamente molto suggestivo. prima o poi visiterò anche il Verano: ci passo sempre davanti e me lo ripeto sempre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi chiedi se avrei apprezzato questo romanzo se non fosse seguito a Steinbeck e Roth: no, non lo avrei apprezzato comunque, anche se è innegabile che dopo aver sorseggiato un vino di ottima annata non possiamo apprezzare un novello del contadino allo stesso modo. Ecco, la metafora del vino mi piace in particolare, perché rappresenta bene quello che intendo. Forse non avrei apprezzato lo stile, ma qui è che la narrazione è troppo frammentaria e vaga per avervi inserito i grandi temi citati nel post. Troppo leggero, troppo inverosimile. In questi giorni di lettura del Roth de La macchia umana, mi sto dicendo anche questo: si crede che il narratore contemporaneo non debba usare le descrizioni, invece Roth si immerge totalmente nelle descrizioni, non teme assolutamente di farlo. Roth è il Proust del Novecento! :D Vabbè, mi sono allargata troppo.
      Tornando a noi, rileggerò la Chevalier, perché mi è stato donato un romanzo, pochi giorni orsono, che si chiama "Strane creature". Da quello che leggo qui sotto nel commento di Ludo, ho l'impressione che sia uno dei suoi migliori. Incrocio le dita. Se potrò apprezzarla, riterrò "Quando cadono gli angeli" (a proposito, anche il titolo è banale, si rifà a un angelo di pietra del cimitero che improvvisamente cade dal piedistallo durante alcuni lavori e si riferisce alla "caduta" dei personaggi) uno scivolone.

      Elimina
    2. Proprio oggi, a pranzo, cioè pochi minuti fa, ho fatto la stessa osservazione a mio figlio, a proposito di Roth. Ho detto che ci riempiamo tanto la bocca con questo famoso show don’t tell e poi ci sono grandi scrittori che fondano la loro grandezza sul tell tell e ancora tell.... ed è un bellissimo tell! 😁 Avremo modo di riparlarne.

      Elimina
    3. Esattamente! Questo dimostra come a volte le regole lascino il tempo che trovano. Non conosco ancora molti autori contemporanei, ma d'ora in avanti mi impegnerò a notare questo dettaglio. Anche Steinbeck ha fatto tanto tell e anche una grandissima narratrice come Antonia Byatt. Ecco, comunque per tornare al tema del post, i loro romanzi sono cattedrali se confrontate a questo romanzino.

      Elimina
  4. Della Chevalier non ho letto alcunché. Posseggo Strane creature però, la cui sinossi mi ispirava e mi intrigua tutt'ora.

    Purtroppo non ho mai visitato Highgate, ma spero che arriverà l'occasione. Questo post, in ogni caso, mi ha fatto tornare alla mente di quando arrivai per la prima volta a Edimburgo e andai a esplorare il cimitero della chiesa di St. Cuthbert, nella vana ricerca della tomba di Thomas De Quincey... non so dove avessi la testa perché, stando alle foto che trovo su internet, sembra visibile e facilmente identificabile.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, come scrivevo più su, mi è stato regalato "Strane creature" da poco, quindi riproverò ad apprezzare la Chevalier. Se avrà scritto un buon romanzo a mio parere, onore al merito, non mancherò di dedicarle una recensione.
      Tu che vivi in quei luoghi così suggestivi, non posso non immaginare le tante occasioni in cui si sarai imbattuta in questi cimiteri. Penso che anche un piccolo cimitero di provincia serbi delle sorprese in tutto il Regno Unito.

      Elimina
  5. Ciao Luz, di lei (che ha scritto tanto, non sapevo) 🌊 letto solo la dama e l'unicorno, che mi è piaciuto. La tua recensione mi ha fatto focalizzare sull'ambientazione, che spesso, e pare questo il caso, vale ben un romanzo. Lei su questo è brava, bisogna ammetterlo. Non vedo l'ora di vedere il cimitero di Londra. Non ne ricordo altri altrettanto suggestivi, fatta eccezione per quello di Salisburgo. Romantico e sublime, come la città. La conosci?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è fra le scrittrici più prolifiche e certamente è molto brava a costruire trame. Presto inizierò un altro suo romanzo che mi è stato regalato di recente, spero di trovarvi quello che non ho trovato in questo. So già comunque che anche in questo caso l'intreccio non è niente male.
      A Salisburgo non sono mai stata, e di fatto ho visto l'Austria solo attraverso l'autostrada, di passaggio verso la Baviera. Mi sto prefiggendo una serie di viaggetti dopo questo lungo stallo dovuto alla nuova casa. :)

      Elimina
  6. Non ho letto nulla della Chevalier ma, secondo me, uno stile narrativo che non approfondisce l'aspetto psicologico ed emotivo risulta senz'anima. Lo stesso lettore si trova spaesato perché non riesce ad agganciare il personaggio fino in fondo. Forse da questo può derivare, in parte, la tua delusione che comprendo perfettamente. Quanto a cimiteri il Père Lachaise mi è piaciuto ma... senza effetti speciali !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dispiace perché come costruttrice di trame è molto brava. Confido che mi piaccia qualcos'altro di suo. Lo spero. La sensazione di "non riuscire ad agganciare" il lettore", è proprio ciò che ho provato. Anche il tema della morte, molto presente nel romanzo, è lasciato a descrizioni di superficie.

      Elimina
  7. Ho visitato il cimitero ebraico a Praga e tanti piccoli cimiteri nei nostri viaggi verso il nord. Ora mi viene in mente quello dell'abbazia di Lindisfarne, in Inghilterra, davvero bellissimo. Non mi meraviglio che a Londra vedano i cimiteri in questo modo, inusuale per noi, e vadano a raccoglierci fiori e frutta. Quando siamo stati là, è finita che siamo entrati in una cattedrale con Maya, il nostro cane, che è stato spupazzato abbondantemente dal pastore. Ci hanno chiesto loro di farla entrare, eh! Noi stavamo facendo i turni, uno fuori con il cane, l'altro dentro per la visita. Questo per dire che c'è un sentire diverso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, è evidente. In generale, nei paesi protestanti l'approccio con il culto e con la morte è diverso. E il cane in chiesa nei paesi cattolici è del tutto vietato. Mi piace questo rapportarsi in modo più libero con questi elementi, sono riusciti a farne anche un dettaglio romantico.

      Elimina
  8. Ho visitato il cimitero di Père Lachaise a Parigi, rimasto scolpito nella mia memoria, ricordo la tomba di Jim Morrison e quella di Abelardo ed Eloisa. Non ho letto niente della Chevalier, è sempre un peccato quando un libro ci delude...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non vedo l'ora di poter vedere anch'io un giorno quel celebre cimitero.

      Elimina
  9. Nemmeno io ho letto nulla della Chevalier, ho visto il film La ragazza con l'orecchino di perla con Scarlett Johansson e Colin Firth, e dopo questa tua recensione mi chiedo se in quel film c'è solo la bravura degli attori piuttosto che un buon romanzo di partenza.
    In quanto ai cimiteri, ho visto solo il cimitero maggiore di Padova, che qualcuno definisce monumentale. E' abbastanza antico e in effetti ci sono alcune lapidi che sono meravigliose da guardare, nella parte vecchia. Ma niente che possa competere con quelli da te citati.
    Un cimitero che invece mi ha colpito, a cui sono giunta per caso durante un'escursione in vacanza è il cimitero inglese nella costiera dei Trabocchi, credo a Sangro, Chieti. Assolutamente recente e di nuova concezione, ma molto bello (e c'è un Fraser, mi sono guardata tutte le lapidi :P).
    Però ancora di più colpiscono il Sacrario militare di Asiago, visibile in tutto l'Altopiano con qualsiasi condizione meteo, e il Sacrario militare del Monte Grappa, assolutamente enorme e in un punto spettacolare per la vista (un po' meno per la strada, dove periodicamente qualche motociclista incauto o sfortunato ci lascia la vita...) Tra l'altro, quello del Grappa è una bell'esercizio fisico girarlo tutto, in salita. Non posso dire che ci siano personaggi famosi in questi luoghi, ma persone che hanno contribuito alla storia certamente si.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ricordo la solennità che si respira al Sacrario militare di Redipuglia, nel Friuli. Ecco, vedere da lontano quell'enorme scalinata e poi cominciare a capire che è un monumento ai caduti della Grande Guerra, con tanto di nomi dei soldati identificati, a centinaia. E man mano che sali, renderti conto dell'enormità di tutte le tragedie di guerra, i morti invano, il sacrificio, il dolore di chi resta. Deve essere stato terribile. Quando mi capitano lezioni su questi argomenti, cerco di arrivare assieme ai ragazzi a quello che deve essere stato, ma... non si può semplicemente, si può solo vagamente immaginare.

      Elimina
  10. Di Tracy Chevalier avevo letto "La dama e l'unicorno" e mi piacque moltissimo. Lo trovai molto ben scritto e documentato, mi fece scoprire il magnifico ciclo di arazzi custodito a Parigi e che mi riprometto di vedere la prossima volta. Forse l'unico punto che ho trovato un po' debole era la trama, per quanto ben scritto non succedeva molto.
    Per quanto riguarda i cimiteri monumentali, io li trovo dei luoghi teatrali e pittorici, come certe rovine dei quadri seicenteschi-settecenteschi. In senso generale i cimiteri sono tra i pochi luoghi dove si possa effettivamente starsene tranquilli, senza rumori e grandi folle. Anch'io ho visitato il cimitero di Arlington e, come scrivevo in un post recente, il Père-Lachaise di Parigi. Mi piacerebbe molto visitare il Verano! Noi abbiamo lo spettacolare Monumentale di Milano, organizzano visite guidate dove spiegano alcune opere d'arte. Pensa che c'è una tomba particolare che mi colpì molto, da bambina, e ricordo perfettamente: si tratta della tomba di una aviatore caduto in mare, si vede l'uomo nudo che imbraccia un'elica e una testa di Medusa che lo afferra a una gamba.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Al momento sto leggendo di Tracy Chevalier "Strane creature". Finora non ho trovato difetti (una cosa che non sopporto mai è la poca credibilità) se non in certe espressioni colorite forse poco adatte all'epoca, ma non escludo che si tratti anche di difetto di traduzione. Ne parlerò in apposita recensione, il soggetto è molto interessante, perché è legato all'interesse per la scienza, nei primi decenni dell'Ottocento costituiva una certa novità.
      Il particolare che ricordi del cimitero monumentale di Milano mi fa tornare in mente alcuni luoghi del Verano, nello specifico la parte dei defunti sepolti fra il Settecento e l'Ottocento. Ecco, forse quella è la parte che strega il visitatore sensibile e affascinato da certe atmosfere. Prima o poi dovrò tornarci o meglio dovrò visitare il Cimitero Acattolico di Roma, che è una chicca proprio.

      Elimina