Incipit: Sono sveglio. Cosa significa? Tornare a me stesso, al mio mondo? Da tempo non è così.
Devo aprire gli occhi. È un movimento semplice. Se solo le palpebre non fossero una saracinesca che mi proietterà da una coscienza all'altra, senza rispetto, senza lasciarmi il tempo di recuperare il punto zero: chi sono.
Nel sogno, nevicava.
Eccomi al termine della lettura del romanzo di Grazia Gironella, scrittrice e blogger di Scrivere Vivere.
Mi sono avvicinata a questo romanzo anzitutto attirata da una copertina molto ben congegnata, un bell'impatto con quello scorcio di paesaggio innevato, una baracca, un inverno che a guardarlo appare gelidissimo. Ottima idea quella di suscitare la curiosità del lettore attirandolo in uno scenario così iconico.
Si rivelerà essere una Finlandia senza confini, strade infinitamente lunghe, paesaggio piatto, attraversato dal protagonista, Goran, colpito da amnesia dopo un grave incidente d'auto. Goran è un personaggio che non si può non amare. È un uomo smarrito in una vita della quale deve ricostruire l'antefatto, ossessionato anzi da un passato che gli si manifesta sotto forma di visioni, stati di shock, momenti di brutalità nei quali stenta a riconoscersi. È un antiquario, socio in un negozio che getta le sue luci calde sul grigiore di una città che intuiamo trovarsi nel nord Italia, non lontana dal confine che deve oltrepassare per intraprendere un lungo viaggio.
Le figure maschili che ruotano attorno a Goran - sola eccezione Petri - il socio, il fratello ritrovato, altre figure complementari, appaiono nel racconto sempre un passo indietro rispetto al protagonista che pur in stato confusionale ha dalla sua la forza di un carattere che pare forgiarsi in questo periodo di strenua ricerca.
Come immagino Nico |
Le figure femminili sono invece estremamente forti e si guadagnano uno spazio decisivo in tutta la vicenda: la moglie di Goran, la glaciale e bellissima Irene, in bilico fra la consapevolezza di un matrimonio che si precipita verso il capolinea e il desiderio di non perdere suo marito; Cassandra, la dolce ragazza dal doppio lavoro, erborista e barista, innamorata di lui e pilastro della vicenda in più di un'occasione; Nico, la bambina che fugge da una famiglia ormai non più tale.
Se Irene rappresenta lo stereotipo della donna in carriera dal forte carattere, Cassandra è la pietra angolare del viaggio di Goran, il punto di congiunzione fra il suo passato e il presente, lei che lo conosciuto prima della sua amnesia e lo ha amato nonostante i suoi difetti.
Nico è un personaggio delizioso, rappresenta la ricerca di giustizia, poiché lo spazio che frappone fra la sua casa e una meta non definita è la misura della sua infelicità e della speranza di una vita felice. Si imbatte casualmente in Goran ed è destinata a diventarne sostegno, lei con i suoi pochi anni e un carattere ribelle e incrinato dalla sofferenza.
Nella vicenda di Goran irrompe il mistero di visioni nelle quali potrebbe trovare un fatale destino, il viaggio diventa una ricerca di se stesso alla luce di quelle visioni, pertanto un viaggio dentro se stesso e la propria coscienza, legata a un evento tragico di un passato lontano.
Quello che mi piace della scrittura di Grazia Gironella è la capacità di concretizzare il vuoto nel quale il protagonista vaga e gli spazi sconfinati della terra che lo attende.
Il viaggio, l'inseguimento, la lotta contro il tempo, tutti elementi che si accordano a questo viaggio interiore fino allo svelamento finale.
Scrittura vivace, capacità di narrare pensieri e azioni di un protagonista maschile riservandosi una buona dose di credibilità, un pizzico di romanticismo, il senso di un finale in linea con le premesse iniziali. Tutti ingredienti che fanno di Cercando Goran un buon romanzo.
I miei complimenti a Grazia e il mio augurio che continui a scrivere come sa fare, perché trovi il giusto apprezzamento. Lettura consigliata.
Il paesaggio della Finlandia, meta del lungo viaggio di Goran |
Grazie di questa bellissima recensione, Luana. Mi riempie sempre di meraviglia notare come ogni lettore sottolinei aspetti diversi del romanzo, a volte sconosciuti a me per prima. Rende evidente come la storia, una volta uscita dalle mani dell'autore, diventi diversa per ogni persona che la legge. Vera magia! :)
RispondiEliminaHo "visto" in qualche modo una simbologia che mi è piaciuto poi commentare.
EliminaI personaggi sono tutti azzeccatissimi, non c'è un passaggio che possa definirsi "lento".
Brava, Grazia, è stato un piacere!
Preso a maggio, attendo il momento giusto per leggerlo. Hai fatto bene a parlarne, sono sicuro che merita.
RispondiEliminaTi piacerà. Un pubblico maschile si potrà identificare facilmente nel protagonista.
EliminaCiao Luz, come non essere d'accordo?
RispondiEliminaIo ho amato questo libro e come scrivi tu Goran, con tutti i suoi problemi e i suoi tormenti, le paure e gli scatti d'ira.
Bellissima la trama, l'ambientazione che ci porta in giro per l'Europa, i personaggi. Nico è un elfo benigno. Piccola, piena di problemi eppure magicamente grande. Cassandra è la fata Turchina. Sempre a fianco, indistruttibile nonostante tutto.
Irene troppo boriosa e votata al successo per piacermi.
Goran invece è il simbolo di un'umanità sofferente, incapace di comprendersi e rimediare ai problemi. Come ce la fa lui, però, speriamo ci riesca anche l'umanità
Sento in te lo stesso mio entusiasmo. :)
EliminaSi, veramente entusiasta. Ciaooo
EliminaBellissimo libro e bellissima recensione, che mai come in questa calda estate si rivela un rimedio anche per la testa per evadere in altri lidi meno torridi.
RispondiEliminaInfatti è un bel refrigerio a concentrarsi realmente nella vicenda. :)
EliminaUn paesaggio naturale scabro che fa da contrappunto a un altro paesaggio, quello interiore che, pur altrettanto vuoto, cerca di acquisire densità: è un po' questo che ho colto dalla tua recensione..
RispondiEliminaÈ esattamente così. :)
EliminaConcordo Luz, ho letto il libro e l'ho trovato intenso e ben congegnato. La tua recensione come sempre è eccellente, complimenti!
RispondiEliminaGrazie! :)
Elimina