lunedì 13 febbraio 2017

Cartoline da Sin'opah

Mi aggrego al meme ideato da Silvia Algerino e tento di seguire una mia personale visione di questa proposta. 
Mi piace l'idea che siano i personaggi del romanzo - o dei romanzi - che abbiamo scritto a inviarci delle cartoline dai luoghi che attraversano o da particolari momenti della loro vita. 
Ebbene, devo fare qualche forzatura, perché la mia Esther vive nel XIX secolo nell'America dei pionieri e delle lotte fra bianchi e nativi e non ha un emporio dove acquistare delle cartoline, ma... con uno sforzo di fantasia posso farle inviare del materiale assai interessante. 

Esther Dunn è la terza figlia di Jacob Fletcher, un commerciante di pelli di Crookston, nel Minnesota. Sua madre, una fredda donna della media borghesia di Duluth, avrebbe già scelto per lei il destino di ragazza di buona famiglia, fra studi e ottimo matrimonio. Esther si piega a malincuore alle imposizioni della madre, più attratta dal mondo difficile e "selvaggio" di suo padre, ma desiderosa anche di non fornire ulteriori dispiaceri alla famiglia, prostrata dal dolore per la perdita del primogenito nella battaglia di Fredericksburg, uno dei numerosi scontri della Guerra Civile terminata pochi anni prima. Esther quindi si avvia verso un destino già scritto, quando un evento tragico muta improvvisamente i piani e la scaglia verso nuovi e inattesi scenari.
La nostra si imbatte nel mondo dei nativi, deve condividere con essi per un lungo periodo la propria esistenza, è costretta ad accettarne gli usi e impara che esiste un altro punto di vista
Le sue avventure sono tante, spesso si tratta di disavventure, rischiose e potenzialmente fatali, e queste le offre l'opportunità di guardare a ulteriori realtà. Una di queste è l'universo dei mandriani dell'ovest, un altro quello della lotta delle suffragette americane per il diritto di voto alle donne

Ora, immaginiamo che Esther abbia modo di inviare alcune immagini alla sottoscritta, la sua creatrice. Si tratta di fotografie d'epoca, originali, molte delle quali conservate nella ricchissima Library of Congress, in uno dei suoi importanti archivi storici americani. 

Cara Luz, ti scrivo da Crookston, dove vivo e da dove parto ogni due settimane per andare in quel collegio femminile a Hibbing. Tu sai quanto soffra la mia permanenza in quel freddo edificio e quanto ritenga futili le discipline che vi impartiscono. Quando ho modo di tornare nella cittadina dove sono nata, mi sento ritemprata al solo pensiero. Pur preferendo starmene nella natura, mi piace il fervore del centro. Lo scorso sabato ho acquistato una sella nuova all'emporio di Steaport, malgrado mia madre cercasse di trascinarmi verso le vetrine di Miss Finnegan e acquistare un cappellino nuovo. 



Cara Luz, è passato molto tempo dall'ultima cartolina. Ti scrivo dal Territorio del Dakota, qui puoi vedermi nell'abito che hanno cucito per me quando finalmente sono stata accettata nel gruppo dei Blackfeet delle Colline Nere. Mi hanno dato un nome nuovo, Sin'opah. Significa "cucciolo di volpe". Sono precipitata in questo mondo senza ancora comprendere perfettamente quello che è successo. So soltanto, e me ne sento il cuore dilaniato, di avere perso mio padre e tutto quello che mi apparteneva. Non so cosa ne sia stato del resto dei miei familiari. A volte mi sembra di udire la voce di mia sorella Olive chiamarmi nel buio, a volte distinguo nitidamente i passi di Toussaint. Sono solo ombre che si materializzano in me. Martin mi è accanto, quindi non sono del tutto sola. Cerco di rendermi utile e di capire quando potrò lasciare questo posto...


Ho conosciuto il pittore George Catlin, Luz. E' arrivato al campo dei Blackfeet e il capo Lupo Pazzo lo ha accolto benevolmente appena lui ha mostrato i suoi schizzi e i disegni. George è felice di aver trovato nel campo una bianca. Ce ne stiamo per ore a raccontarci le nostre rispettive vite e lui mi sta facendo un ritratto. Qui ti mostro il dipinto in cui ha riprodotto uno dei guerrieri dopo la caccia al bisonte. 

Cara Luz, mi ritrovo in viaggio verso l'ovest. Sono in compagnia e mi sono imbattuta in un gruppo di pionieri che come me cercano di raggiungere Abilene, in Kansas. E' buona gente, un po' rozza nei modi ma aperta e leale. Non so cosa attenda una volta arrivata laggiù. Non faccio più programmi, sento che i piedi mi stanno portando verso una delle opportunità che la vita mi offre, null'altro. 



Cara Luz, Abilene è realmente la cittadina di frontiera di cui Samuel mi parlava. Minuscola e munita dell'essenziale. Ho trovato una piccola casa col tetto da rifare, il proprietario è un tipo poco raccomandabile ma mi ricorda il "tetto verde" e devo averla. Non so dovrei potrei cominciare. Presto Samuel partirà coi mandriani diretto a sud e io non sono venuta fin qui per supplicarlo di portarmi con lui, non sarebbe giusto. Forse mi cercherò un lavoro da insegnante. Ho saputo che la maestra di Abilene è al suo ottavo mese di gravidanza e potrei sostituirla per un po'. 



Ho conosciuto Martha Jane Cannary, meglio nota come "Calamity Jane". Il nostro incontro è stato fortuito e lei mi piace. Però c'è anche qualcosa di oscuro in lei, che sfugge alla mia capacità di comprensione, ma  ho deciso di darle fiducia. Parto, Luz, vado al sud e lei si è unita al gruppo di mandriani. 

Cara Luz, quanto altro è accaduto da quel viaggio al sud. Mi sono unita al gruppo di donne che lottano per il diritto al voto e sono partita da Abilene alla volta di Washington, dove cercheremo di votare alle prossime elezioni. Abbiamo intenzione di fare alcune incursioni in un noto club della capitale riservato agli uomini e anche se rischiamo il fermo, o peggio di essere processate, ho deciso di abbracciare questa missione e di portarla avanti finché ne avrò le forze. Non possiamo tollerare le discriminazioni riservate a noi donne, e io ne so qualcosa non avendo avuto accesso all'università.
Susan B. Anthony, che guida questo gruppo di fervide donne, è eccezionale. 



Mentre metto insieme questo post, comprendo che Esther potrebbe inviarmi cartoline a iosa, talmente tante sono le sue peripezie, e che non posso che limitare i suoi interventi a questi essenziali. 
Sin'opah ha un lungo cammino dinanzi a sé, ha ancora tanto da imparare, scoprire, tanto per cui sorridere o piangere e io chiudo questo poderoso romanzo storico che scrissi una quindicina di anni fa  e che avrebbe bisogno di un editing e di tentare la strada della pubblicazione. 

12 commenti:

  1. Ciao Teddy, salutami le magnifiche Black Hills del South Dakota, una terra che non so per quale motivo mi ha ricordato tanto la Svizzera. E salutami anche la cara Calamity Jane, una donna che mi ha sempre affascinato. Sai che qualche anno fa ho visto la sua tomba a Deadwood? E' accanto a quella di Wild Bill Hicok, ti ha poi raccontato se erano veramente amanti o solo amici?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Silvia, mi fa piacere imbattermi in un'appassionata di quelle lande e quelle storie!
      Non ho avuto la fortuna di fare lo stesso tuo viaggio, negli States ho spaziato tra la California e lo Stato di New York, passando anche per Grand Canyon e Niagara. Anni dopo quel viaggio scrissi questo romanzo.
      Ho subito il fascino immenso di questa epopea, ne fui travolta in quegli anni.
      Nel romanzo compare anche Bill Hickok, li ho delineati piuttosto "litigiosi" fra loro ma anche molto attratti. Una sorta di amicizia forte nella quale l'uno non poteva ignorare l'altra.

      Elimina
    2. P. S. Mi sono inserita tra i followers del tuo blog. :)

      Elimina
  2. Che voglia di conoscere meglio Teddy!

    RispondiElimina
  3. Bellissima e ingegnosa idea, Luz, per presentare il tuo personaggio! E che fascino quelle fotografie in bianco e nero. Poi naturalmente accompagno il tutto con l'augurio di trovare un editore e riuscire a pubblicare. Se così non fosse, però, non lasciare nel cassetto un romanzo che promette così bene!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, devo prendere in mano questa "creatura" e darle un'opportunità.
      Anzi, visto che in diversi avete pubblicato, pensavo di fare un post in cui vorrei coinvolgervi per capire meglio quale strada intraprendere.
      L'idea è tratta dal blog di Chiara Solerio, a sua volta presa da altro blog. :)

      Elimina
  4. Bella prova, Luz! Non sapevo che avessi scritto la prima stesura di un romanzo. Per me questo post è stato un tuffo nel passato in più sensi, non solo per l'antichità delle foto: Abilene e Calamity Jane sono nomi che rievocano in me letture e giochi dell'infanzia, quando mi appassionava il mondo degli indiani e dei cowboy.

    P.S. Il meme è stato lanciato da Silvia Algerino. Chiara è venuta dopo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei per caso stato anche tra i numerosi estimatori dei fumetti di Tex Willer?
      Sì sì, sapevo che la fonte è quella di altro blog, mi sono limitata a ricalcare la visione diversa che le ha dato Chiara.

      Elimina
    2. Tex Willer no. Propendevo più per altri generi. Infanzia con Topolino libretto e gli umoristici (Geppo, Tiramolla, Tom & Jerry ecc.). Poi tanti fumetti classici (Gordon, Tarzan e Uomo Mascherato soprattutto), tanti supereroi Marvel e tanti fumetti neri (Kriminal e Satanik soprattutto).

      Elimina
  5. Anche io ignoravo il tuo manoscritto in essere. E allora invio io una cartolina ai tuoi personaggi per dirgli... "dopo l'editing, dovete pretendere di essere pubblicati!" :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ariano, mi piacerebbe che tu e gli altri amici blogger deste prima o poi un'occhiata.
      Devo capirne il potenziale. Magari pubblico un brano prima o poi.

      Elimina