Non manca molto al termine di questo anno, presto ci verrà spontaneo fare bilanci. Infrango la tradizione di fine dicembre e faccio un piccolo bilancio adesso.
Quest'anno ho scritto due post in cui mi sono raccontata più da vicino, affidando alla scrittura il potere terapeutico di farti tirare fuori quella piccola angoscia, quel pensiero non proprio gioioso. Non c'è mai un prima e un dopo per quello che riguarda i momenti in cui si è "giù di corda". Esserlo è connaturato nelle anime tendenzialmente malinconiche. Si può esserlo dopo un'ondata di emozioni (per esempio dopo le messe in scena di uno spettacolo molto apprezzato) oppure al termine di una vacanza (come al ritorno da una Sardegna che mi ha stupito e riempito di bellezza) o in decine di altri momenti in cui a un periodo di risalita della curva subentra un precipitare.
Non ha una lunga durata, perché se sei orientato a progettare di continuo allora la mente si rigenera, tu come suol dirsi butti il cuore oltre l'ostacolo e vai. Con nuove energie.
Quei due post sono:
A rileggermi mi rendo conto di quanto possa essere cangiante ogni sfumatura di periodo, sia esso funesto o colmo di gioie. Ci sono stati giorni bui, ma anche giorni di luce, perfino abbaglianti di luce.
È in generale quella cosa che chiamiamo vita.
Tutto il bello di questo anno oggi mi sembra sostanziato nel prodotto di un lavoro su me stessa iniziato molti mesi fa. Nel rivolere "lei", in quel giorno di marzo col cuore pesante, mi sono detta che quella "lei" sapeva come progettare i propri orizzonti e se stessa in quella area smisurata. "Lei" era una che non si arrendeva né si piangeva addosso. Una che lasciava un progetto finito e rifinito e ne iniziava uno nuovo, diverso e ancora una volta stupefacente.
Sapere e saper fare ma a servizio di sé e degli altri. Questi altri sono i ragazzi. Non c'è orizzonte più bello e imprevedibile di quello che percorri assieme a loro, quando sono in quello stato di grazia in cui tu sei il maestro, il mentore, il modello ideale e reale.
Vivere il teatro assieme a loro e rinascere, come ho raccontato in Il più bello dei ritorni esattamente quello che doveva essere dopo tutto quel soffrire e rimuginare.
Ma poi, ancora meglio, da settembre.
È tornata la prof, quella allegra, propositiva, energica, vulcanica anzi, battuta pronta, ammaliatrice, una pifferaia di Hamelin per i ragazzini di prima (finalmente una prima dopo diversi anni!).
In questi giorni ho terminato l'introduzione all'Iliade, mediante un'affabulazione che li ha stregati. Mentre parlo, racconto, mi sento addosso energie nuove, la mia fonte di giovinezza sono i loro piccoli occhi attenti, le mani che si alzano, le curiosità richieste, come anche quel... "buongiorno per tutto il giorno!" che non usavo da anni. Tutti in piedi durante il nostro saluto, e poi nessuno che si siede fino a quando non dico il mio "grazie", che li gratifica per quel rispetto.
È tornata la prof dei progetti, e quest'anno mi misuro col giornale scolastico. Da domani inizierà il corso di giornalismo dei miei giovedì, con tanto di blog da creare e gestire assieme a loro. Da domani entreremo in un mondo di notizie, stili, approcci alla scrittura. E della mia prima ben 10 si sono iscritti al corso. Sarà un piacere conoscere tutti gli altri ragazzi e ragazze provenienti da altre classi.
Essere propositiva e trainante è quello che so fare meglio quando mi metto in testa di tessere attorno a me una tela, che all'inizio non ha neppure una forma, impossibile progettarla, poi si trasforma via via in una vela da issare per prendere il largo.
È tornata il maestro di recitazione che si inventa cose sempre nuove, anche perché inaspettatamente ha un gruppo di allievi più grande di quanto si aspettasse. Ogni venerdì ci riuniamo in quella nostra sala riecheggiante di ricordi e di parole sempre nuove, mentre assisti a cosa può inventare un giovane allievo affidatogli un particolare compito. Ogni venerdì una vibrazione nuova... e intanto... Alice attraverso lo specchio da realizzare come spettacolo finale. Una nuova sfida, nuove sperimentazioni.
Intanto i libri a tenermi caldo il cuore, a farmi diventare gli occhi lucidi come dinanzi alle pagine di Uomini e topi lette in questi giorni. I libri che sono un soffio vitale, una promessa mantenuta anche quando sono brutti, che ti fanno sentire come una bimba in un negozio di dolciumi quando varchi la soglia della libreria o di un salone del libro. Ah... il portento dei libri!
Insomma... la vita è tornata a bussare, quella vita che ti fa arrivare a fine giornata stanca al punto da non riuscire a tenere gli occhi aperti oltre le 22. E quanto è bello andare a dormire stremati di giornate piene di tutto questo.
Ora raccontatemi di voi. Vi capita di sentirvi grati e pieni di gioie promesse?
State uscendo da quel periodo lugubre e senz'aria della pandemia?
Ciao Luz, sono ammirata da tanta energia e voglia di fare! Il blog giornalistico richiederà una cura continua ma è un'idea così stimolante! Pensi che modificherà il tuo modo di gestire questo blog? Ps :ancora problemi di ricezione della newsletter e per commentare qui. Speriamo che sia un problema transitorio...
RispondiEliminaCiao, Elena! No, non credo che il blog scolastico modificherà la partecipazione e la gestione di questo. Sono due realtà totalmente diverse. Ho appena ripercorso le impostazioni del blog, in effetti l'invio della mail automatica era disabilitato, non capisco per quale assurda ragione. Ora dovrebbe funzionare. Ce lo sapremo dire al prossimo post, vediamo.
EliminaGrazie Luz, attendo allora la solita news! Baci e buon doppio lavoro con i blog!
EliminaBello il giornale scolastico :-) Quando ero studente scrivevo le mie boiatine ("l'unico megalomane in grado di recensire il Tour de France e Strauss nello stesso numero", dicevano di me) e ovviamente la mia sezione preferita erano le perle dei professori. Nella mia scuola ovviamente il giornale c'è, ma meglio che mi astenga dal dire cosa ne penso.
RispondiEliminaInvece, io nella mia scuola ho fondato il coro :-D Siamo pochissimi, per ora, ma non gli faccio troppa pubblicità: mi affido alla contagiosità della musica.
Se mi sto sentendo grato e pieno di gioia promessa? Dovrei. Ma ho il brutto vizio di vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto.
Se sto uscendo dal periodo lugubre e asfittico della pandemia? Diciamo di sì; cercando di ignorare chi continua a parlare solo di covid e a girare con quadrupla mascherina. Ma penso che, gratta gratta, il covid ci abbia semplicemente rivelati per come siamo veramente.
Aspetta, ma... un coro di docenti o di studenti? Comunque, in entrambi i casi, progetto molto bello. Mi pare ci sia stato un tentativo anni fa nella scuola in cui lavoro, ma naufragò perché gli elementi non erano spinti da quella passione vera. Quando c'è passione, e lo saprai anche tu, affronti quel freddo serale d'inverno per andare alle prove, non ti fermano pioggia, sole a picco o mal di capo. Vai e basta.
EliminaQuanto al giornale, invece la mia megalomania è agli esordi dell'idea, quando si affaccia è da delirio di onnipotenza, non valuta la fatica che costerebbe ecc. Infatti proprio stamattina passavo dall'idea del blog all'idea di un periodico in .pdf che avrebbe il vantaggio di un'impaginazione da giornale vero e proprio e potrebbe essere stampato. Vedremo.
Coro di docenti e studenti insieme :-)
EliminaL'avevo fondato l'anno scorso con i soli docenti, in parte perché non me la sentivo di dirigere studenti (sono un dilettante), in parte perché col covid non ci sarebbe mai stato autorizzato.
Adesso il giornale della mia scuola è solo un blog, ma in passato veniva stampato e venduto a 1 euro. È stata l'unica volta in cui ho visto una pubblicazione essere ritirata dopo essere stata venduta perché gli autori temevano ritorsioni da parte degli insegnanti per una cosa che c'era scritta XD
Ah, avrebbe potuto valere anche il contrario! Ci sono stati giornali tenuti da studenti (ma alle superiori, da noi alle medie sono ancora bambini e ragazzini tenuti per mano) in cui la gestione era totale monopolio loro e spesso si manteneva l'anonimato sugli articoli. Ebbene, in diversi venivano descritti casi di insegnanti non proprio corretti, oppure qualche pettegolezzo svelato. Sorrido ma in fondo non trovo sia giusto. Oggi anche una dirigenza si guarderebbe bene dal censurare un articolo, perché sui social si urlerebbe allo scandalo.
EliminaBellissimo, Luz.
RispondiEliminaInnanzitutto è vero che, rileggendoci nelle cose più intime, notiamo come spesso tutto sia mutevole.
Poi, fantastico sentirti così piena di vita. Devo dire che per me è anche lo spirito giovane con cui hai a che fare, oltre al fatto che si tratta sempre di questioni artistiche, fantastiche, creative (seppur talvolta scolastiche, nel senso di scuola vera e propria).
Per me davvero è l'avere a che fare con gente giovane che ci rende così, di nuovo vitali.
Moz-
E se lo dici tu che sei giovanissimo rispetto a me. :)
EliminaGrazie, Moz, anche tu sei un tipo molto creativo e sempre aperto a nuove idee da condividere e questo è davvero bello. Energizzante.
Ma proprio perché lavoro coi ragazzi. Da novembre ho ripreso, e a dicembre sarà ancora meglio... e mi sento meglio io stesso^^
EliminaMoz-
Come già sai, proprio "grato" ormai non potrò mai più esserlo. Sarebbe possibile solo se accadesse un certo evento che ormai è sperabile allo stesso modo in cui si può sperare che si apra il mar Rosso stile Mosé...
RispondiEliminaFatta questa premessa, diciamo che si può convivere anche con uno stato d'animo del genere e magari apprezzare le piccole cose che rendono più piacevole il tempo che scorre, tipo fare una passeggiata a Roma come ho fatto qualche giorno fa, con tanto di pausa caffé da Dagnino e ammirazione delle opere del Caravaggio a Santa Maria del Popolo. In quei momenti mi può capitare di essere talmente "distratto" da sperimentare la sensazione del !qui e ora" del buddhismo zen, ovvero sentirmi totalmente astratto da passato e futuro, completamente al di fuori della mia stessa vita, come se fossi un'altra persona che sta semplicemente ammirando un'opera d'arte e gustandosi una pausa caffè.
L'arte, uscire dal solito perimetro della quotidianità e andare verso un certo tipo di bellezza, ha questo potere. È una cosa straordinaria ed è proprio come la descrivi, Ariano. "Astrazione da passato e futuro". Realizza più spesso quelle passeggiate. Regalati questa bella sensazione, a maggior ragione se ti fa sentire particolarmente bene.
EliminaHai descritto i tuoi momenti in un modo ammirabile, davvero. Sembrava di viverli insieme a te.
RispondiEliminaMa accade a tutti che ci siano alti e bassi, ciò che conta è trovare una strada che ci renda più forti e ci doni energia. Da quel che leggo è proprio ciò che hai fatto tu, ma anche ciò che faccio io. Quindi ti comprendo benissimo. Belli i progetti che hai e quel tornare a guidare e spronare i tuoi ragazzi in nuovi fantasiosi progetti, complimenti. È stato magnifico leggerti, grazie Luz. Ciao.
Grazie a te, Pia, per aver letto e apprezzato questi pensieri. È bello ricominciare. C'è ancora tanto da fare, da imparare, e questo è tutto il bello che c'è. :)
EliminaChe bello sentirti di nuovo piena di entusiasmo! A me in questo periodo l'entusiasmo un po' manca, sono stanca e purtroppo il declinare della salute dei miei genitori mi sta segnando molto. Però vederti tornare ad affrontare la vita così è come guardare in avanti e vedere che quei momenti torneranno. E poi chissà, il passato mi ha insegnato che ciò che si semina nei periodi difficili dà frutti inaspettati.
RispondiEliminaTi comprendo bene quanto alla salute dei tuoi. Ieri mia madre ha compiuto 80 anni e io non ho potuto starle accanto perché è lontana. Come ormai sa chi mi segue, in un letto e con un problema cognitivo grave che non le permette di ricordare chi la circonda o gli eventi della sua vita. Sorride, partecipa a qualche battuta, ma tutto ridotto al minimo. È terribile pensare che nell'agosto dello scorso anno, l'ultimo che abbiamo trascorso insieme, sarebbe mancato poco al crollo totale della sua vita con quella emorragia cerebrale che l'ha squassata. Staremo insieme a Natale, tutto il bello che possiamo mettere insieme ce lo facciamo bastare...
EliminaChe bello questo articolo! Nel leggere del tuo rapporto con i ragazzi, mi hai fatto venire in mente lo scrittore e insegnante Alessandro D'Avenia. Si tratta di uno dei pochi personaggi pubblici che seguo, e non mi perdo nemmeno uno suo articolo del lunedì "L'ultimo banco" perché parla di scuola e non solo, e ha uno sguardo spirituale sulla vita con cui mi trovo completamente d'accordo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda quest'anno l'ho già ribattezzato "Annus mirabilis, annus horribilis": tra le cose che mi hanno dato più gioia, sono state le gratificazioni sul lavoro, la scrittura della tesi con un argomento che mi ha appassionato moltissimo, com'è ovvio il conseguimento della laurea con 110/110 e lode e l'uscita del mio romanzo "Il Fuoco di Prometeo". Come molti di voi sanno, ho avuto gravissimi effetti avversi di tipo osteoarticolare, neurologico, reumatologico, per cui ho inviato una segnalazione all'Aifa con l'approvazione del mio medico curante in quanto c'è un forte sospetto che siano correlati al vaccino terza dose. Che poi ne facciano quello che vogliono: lo considero un dovere come paziente e come cittadina. Ne sto uscendo soltanto ora con l'aiuto di una dottoressa consigliatami da un amico medico, e che è una donna meravigliosa. Ho avuto momenti bui, cupissimi, e proprio mentre stavo concludendo il mio percorso universitario, sofferenze fisiche atroci che non auguro a nessuno. Per cui il 2022 è proprio un anno Giano bifronte, che però si concluderà... con una sorpresa connessa al blog di cui accennavo su fb. :))
Sì, quest'anno per te è stato davvero indimenticabile e in ogni senso. Mettendo in fila tutto quello che hai realizzato... beh, cose grandi, importanti. La salute ti ha presentato il suo conto, se pensiamo allo stress accumulato, ma il fatto che i disturbi siano sospettati provenire dalla terza dose... accidenti. Io, grazie al Cielo, non ho riportato nessun sintomo. E speriamo di continuare così.
EliminaNon vedo l'ora di vedere i tuoi cambiamenti nel blog, di vederlo con un'interfaccia nuova e intuitiva come solo Wordpress può offrirti. Come ti scrivevo altrove, ho un forte desiderio anch'io di trasmigrare, temo moltissimo per i miei dati, per questi anni di lavoro. Vedremo.
Cara Luz, mi fa davvero piacere sentirti di nuovo piena di entusiasmo per il tuo lavoro e la tua vita, sono felice per te. Io non mi sento grata né felice e soddisfatta della mia vita da tanto tempo, troppi miei progetti sono andati in fumo per aver voglia di sorridere, non di meno mi abbatto e cerco comunque di godermi le cose buone della vita rimaste. Questo 2022 è stato un anno pesantissimo sotto molti aspetti e sono davvero stremata, fatico ormai a scrivere il blog e perfino a leggere, comunque non voglio lamentarmi troppo, chissà magari scriverò un post sull’argomento.
RispondiEliminaGrazie, Giulia. C'è bisogno di positività, bisogno di capire cosa può farci bene. E non dico che funzioni sempre questa cosa del ritrovare energia e voglia di fare. Bisogna trovarsi al centro di esperienze nuove, di progetti. Diciamo che il mio lavoro mi permette di inventare, poi il teatro rappresenta un "luogo" che posso riprogettare di continuo assieme ai ragazzi e alla loro energia innata (quanta innocenza non ancora guastata dalla vita adulta!). I libri poi continuano a essere salvifici e questa è una cosa che voglio tenermi stretta.
EliminaDai, sono certa che ritroverai la Giulia di un tempo, basta sentire gli stimoli giusti.
Grazie Luz per la tua scelta di seguire il mio blog.
RispondiEliminaCon entusiasmo ho inserito nel mio blog roll *io, la letteratura e Chaplin. *
Sarà un piacere seguirci reciprocamente, Gus. :)
EliminaPenso che la tua energia ti permetterà di raggiungere gli obiettivi prefissati. È un piacere leggerti. Scrivi molto bene. Il Covid? Proprio mercoledì scorso mio figlio si è ammalato. Quel coronavirus colpisce ancora.
RispondiEliminaGrazie, è sempre bello ricevere apprezzamenti alla propria scrittura. Eh sì, colpisce eccome. È uno dei virus in circolazione e speriamo che sia sempre più come una comune influenza.
EliminaLa mia impressione è che vai oltre il Pifferaio Magico per quello che riguarda la magia. Non somigli più al Pifferaio quando diventa vendicativo.
RispondiEliminaMa sai che la fiaba neanche me la ricordo? So che doveva tirarsi dietro dei topi, ma poi? Mi piace però l'idea, la fiducia che accordano a questo pifferaio tutti quelli che si lasciano ammaliare dalla sua musica.
EliminaBello sentire la tua carica di energia decuplicata e tanti progetti, tutti belli, pure il corso di giornalismo!
RispondiEliminaPer rispondere alle tue domande, mi capita sì di sentirmi grata, nonostante tutto, e ricca di gioia, ma non in questo periodo. Pare tocchi a me il periodo "rivoglio lei", o meglio, non ho il tempo di occuparmi delle cose mie perché mi stanno riempiendo lo zaino di pietre, e sono qui a cercare di svuotarlo. Pare sia un allineamento funesto di pianeti per i Sagittario, cominciato più o meno a metà ottobre quando in officina mi hanno rovinato l'auto (e la risposta giunta alle mie PEC in questi giorni è che sono una bugiarda... mai vista un'azienda trattare così un cliente trentennale... dove cavolo ho buttato i miei soldi!) e poi a cascata varie cose. Per cui sono al massimo del mio Grinch, ho preparato i regali di Natale, ma fine lì. Mi mancavano poi due concorsi da fare così, all'ultimo minuto. E sto leggendo poco, di conseguenza. Probabilmente è questo che mi fa imbestialire sopra ogni cosa... :D :D :D
Ah, andrò anche controcorrente, ma io non ho vissuto la pandemia come un periodo lugubre e senz'aria. Ero più tranquilla, lavoravo in autonomia, anche se tante ore, leggevo e mi allenavo di più, zero problemi di traffico. Certo la preoccupazione era per il virus, ho quasi perso un amico, senza quasi saperlo se non quando è tornato a casa, ma in confronto ad oggi stavo meglio allora. Pare che la conseguenza del lockdown, sia una generale maggiore frenesia, pericolosa.
Mi dispiace per il tuo periodo funesto, spero che le cose si risolvano! Eh sì, le officine a volte, anche se di fiducia, combinano strane cose, è capitato anche a noi. Veramente anche con un'assistenza di pc ci è capitato, perché ci cambiarono la scheda di memoria. Erano gli anni 90, successe un casino dopo l'altro.
EliminaAnch'io devo dire che due anni fa mi sentivo proprio come te. Vivevo la pandemia col massimo della serenità, tutto quel tempo a disposizione mi ha portato bene. Poi però dopo un anno e mezzo hanno cominciato a concretizzarsi le vere conseguenze, progetti teatrali andati in fumo, scuola invivibile, cambiamento nelle persone. Ecco perché mi sentivo a terra. In quel post, a rileggermi, c'era quella stanchezza, quella mancanza di energie. Anche una certa sensazione di asfissia, che lentamente sto abbandonando. Certo, imparo che ci vogliono le condizioni giuste per uscirne. Non basta solo volerlo.