mercoledì 2 settembre 2020

Il caffè di Luz e Marina: noi "esuli" del ritorno.

È settembre!, riprende Il Caffè di Luz e Marina. Rivedo davvero la mia amica dopo molto tempo, viene a trovarmi nella mia nuova casa. Fuori piove, la temperatura si è abbassata notevolmente, ma siamo contente lo stesso di rivederci e di trascorrere del tempo insieme. Marina è in splendida forma, le toglieresti almeno dieci anni, sempre bella. Fra le mani, un contenitore di feltro confezionato come perfetto contenitore di una squisita crostata al cioccolato. Fatto da Marina con le sue mani da fine artigiana. C'è da restare stupiti dinanzi a questa maestria. Una meraviglia, che andrà ad abbellire la mia cucina. Ma ora cominciamo il nostro caffè. 


LUZ  Rieccoci da queste parti, amica mia. L'estate volge al termine. Di solito aggiungo un "finalmente", perché non sopporto il caldo e arrivata ai primi giorni di settembre comincio a sentirmi bene e piena di energie. Come stai? Trascorse bene le vacanze in Sicilia?


MARINA Ben ritrovata, Luana! E così l’estate volge al termine, non il caldo, a quanto pare! Io soffro molto anch’io.
Sono di buon umore, rinfrancata dai giorni trascorsi nella mia terra, che sono sempre pochi rispetto al desiderio di godermi famiglia e amici il più a lungo possibile. Quest’anno, poi, con la pandemia, non sono scesa in Sicilia per Pasqua, dunque mancavo da un anno! È stato bello, come sempre: sono stata con i miei, a Caltanissetta e a Siracusa, per godermi dieci giorni di splendido mare in compagnia di cugini (ne ho tanti e ci rivediamo tutte le estati). Vacanze in famiglia, insomma, e sempre perfette. Immagino anche le tue! Raccontami.

LUZ    Ah, adoro Siracusa. Io quest'anno poco mare, considerando che il trasloco ci ha impegnato tantissimo, non abbiamo viaggiato (ma non credo di essermi persa granché viste le misure restrittive che ci sono in giro; diciamo che mi sarebbe piaciuto molto andare in montagna). Solo due settimane nel paesino calabro dove ho trascorso buona parte della mia vita passata: Paola. Ogni volta che si scende in Calabria (come usiamo dire noi del sud), è come un ritorno, anche tu hai questa sensazione? Le vacanze estive come "ritorno" sono prerogativa di tutti noi "esuli volontari". Il ritorno, a differenza di quanto probabilmente provi tu, non mi riempie di entusiasmo. Paola è una realtà nella quale non mi sono mai realmente integrata, per mentalità essenzialmente. Ed è dura esserne certi. Paola per me è quella casa di mia madre in collina, a 300 metri dal mare. Mi è più cara la casa nella quale trascorsi anni belli rispetto alla realtà tutta del paese. In larga parte perché la casa si trova in periferia rispetto al centro. Ma andiamo per gradi, eccoti un'immagine di Paola, conosciuta per il santuario di San Francesco e come snodo ferroviario. (qui metto l'immagine). Se ti va, fai lo stesso anche tu. Quale sensazione provoca in te il "ritorno"? 

Campagna nissena

MARINA  Credo che la differenza sia principalmente nel fatto che tu vivi a Roma da parecchi anni, io sono nella Capitale solo da... caspita, sono passati già otto anni? Mi sembra ieri che organizzavo il trasloco (a proposito di traslochi!). La mia vita (a parte la parentesi universitaria a Palermo), le mie amicizie, le mie attività, praticamente fino all’altro ieri si sono svolte a Caltanissetta, dove sono nata. Per me, dunque, il “ritorno” ha il sapore delle cose perdute: ancora prendo appuntamenti per aperitivi con amiche, passo a salutare tutti i negozianti di fiducia, Maria Grazia del “mio” supermercato, Fabrizio della “mia” merceria... È bello e anche un po’ triste, devo dire: ormai tutte queste sono realtà che, vuoi o non vuoi, non mi appartengono più. Sto cominciando a farmene una ragione soltanto adesso. 

Abbazia di Santo Spirito - Caltanissetta

Tutte le volte che “torno in patria” ho un desiderio: visitare alcuni luoghi a me molto cari: l'Abbazia di Santo Spirito è uno di questi. È la chiesa più antica di Caltanissetta, risale al XII secolo; prima della consacrazione era una fortificazione araba ed è la chiesa in cui mi sono sposata! Un altro luogo "sacro" dove amo andare - non prendermi per pazza - è il cimitero. Quello della mia città è molto bello, all'ingresso c'è la tomba di Rosso di San Secondo, il drammaturgo cui Caltanissetta ha dato i natali. È un posto che mi "dà pace"! :D 

Tomba di Rosso di San Secondo

A Paola tu non conservi dei luoghi cari che ami visitare tutte le volte che vi ritorni? (togliendo la casa in collina di tua madre). 
E poi il mare... vuoi mettere il "nostro" mare... 

LUZ    Facendo un rapido calcolo, abito da queste parti dal triplo degli anni rispetto a te, e sì col tempo sempre più ci farai l'abitudine. Più in là approfondiremo l'aspetto del nostro essere migranti. :) Riguardo ai luoghi cari, che nel leggerti percepisco facciano parte della tua memoria saldamente e del tuo cuore anche, la differenza di come posso sentirli io sta tutta nell'aver lasciato la Calabria col desiderio di farlo, ecco anche di questo avremo modo di parlare magari in un altro caffè. 
Non posso però negare che ci siano luoghi molto belli nel territorio in cui sono cresciuta, comprendendo un'area vasta, Cosenza, dove sono nata, e parte della provincia. 

Il Duomo di Cosenza 

Mi è caro del centro storico della mia città natale sia il Duomo, un vero capolavoro romanico del XIII secolo, sia la chiesa di San Domenico dove dissi il mio "sì". Avrei voluto sposarmi nel Duomo, ma non fu possibile per le celebrazioni annuali della Vergine del Pilerio, così si decise per quest'altra, molto bella anch'essa, di un paio di secoli più giovane. Mi è cara la cosiddetta "Villa vecchia", in cui si accede da una delle piazze più belle d'Italia, quella del Teatro Rendano, altro luogo del cuore. Cosenza è la città dove sono nata ma non quella in cui sono vissuta, perché ho trascorso tutta la mia prima giovinezza a Paola. 

Teatro Rendano

Lì fra i luoghi a me cari spicca il Santuario di San Francesco, un'istituzione in tutto il sud (anche a Napoli e Palermo numerosi richiami) e il piccolo centro storico del paese, cui si accede da un arco suggestivo che reca l'effigie del santo. San Francesco è molto caro ai paolani, celebrato in pompa magna i primi giorni di maggio, con tanto di "cerimonia del mantello", che si svolge sul mare, le processioni, la fiera, i fuochi d'artificio del gran finale. Giorni che mi sono impressi nella mente perché hanno segnato di divertimento tanti anni passati, quando, con le scuole chiuse (in realtà non ufficialmente, era un'usanza popolare non andarci per quei quattro giorni) facevamo sopra e sotto per il paese (che si estende fra una marina e una parte collinare piuttosto erta). 

Santuario di San Francesco di Paola

Ma poi il lungomare, luogo di ricordi indelebili di gioventù, ai tempi in cui avevamo tutti il motorino e lo percorrevamo in lungo e in largo di continuo. Il nostro particolare "muretto" che chiamavamo "la base", la spiaggia, che durante le mareggiate scompariva del tutto. Il mare è stato un protagonista ingombrante di quel passato. A leggermi parrebbe che tutto questo mi manchi, invece no. Quello che mi ha fatto desiderare andarmene è stata la mentalità del luogo, il non avere avuto amicizie significative se non "a tempo", l'indifferenza nei riguardi del degrado. Sì, perché Paola geme nel suo degrado, trascurata dai suoi abitanti, sempre più fatiscente, con un mare che sarebbe splendido se non fosse inquinato. C'è almeno una parte di questi aspetti nei luoghi che hai vissuto fino a otto anni fa? 

MARINA Caltanissetta non è la città che andresti a visitare, venendo in Sicilia da turista: è al centro dell’isola, sorge su una collina, non è in montagna, non ha il mare, oserei dire che non è né carne né pesce, però ha il suo perchè e sono rimasta piacevolmente sorpresa quando ho scoperto che la prestigiosa rivista Vanity Fair ha dedicato un articolo proprio alla mia città, parlandone come di un “gioiello da scoprire” meritando una deviazione “fuorirotta” rispetto al classico itinerario siculo. Sorrido: Caltanissetta ha un bel centro storico, con angoli che testimoniano ancora la sua origine araba, ha una campagna affascinante che in estate si macchia di tutte le tonalità di colore tipiche delle terre immerse nel sole, tuttavia consigliarne la visita a chi viene nell’isola... no, non penso che lo farei. È tranquilla, a misura d’uomo, con una pecca imperdonabile: non è una città dove i progetti vanno in porto, dove ci si muove per cambiare veramente le cose; è una città dove tutto si spegne, l’entusiasmo, il desiderio di novità, la voglia di “fare”. Il nisseno d.o.c. ama l’apparenza, si veste bene, sfoggia auto costose, poi magari paga cambiali per una vita. Ho amiche che hanno scelto di fare l’università fuori per non accollarsi una vita piccolo-provinciale, dopo, però, hanno rimpianto il luogo abbandonato, perché a Caltanissetta i giovani muoiono di inedia, gli adulti si accontentano, ma comunque si vive bene. Io non mi sarei mai trasferita a Roma, se non fosse stato necessario. Così, ormai, l’estate è diventata (insieme alla Pasqua o al Natale) l’occasione che aspetto per sentirmi di nuovo a casa mia. Qui, a Roma, non mi sento a casa mia: tu non hai la sensazione di essere un’ospite in una città che non ti appartiene veramente? O è davvero solo una questione di tempo? Un discorso serio che approfondiremo. Una cosa è certa: ho un’amica che dice che a Ostia il mare non è brutto: c’è di peggio! Sto meditando di rompere l’amicizia! 😂 Non ti manca il mare splendido della Calabria? 

LUZ   È bellissimo leggere la descrizione che fai della tua città, perché ne traspare tutto l'affetto che senti per la tua terra ed è evidente che non l'avresti mai lasciata. È ammirevole tutto questo perché sei obiettiva e vedi luci e ombre della tua terra natale. 
Mi ritrovo perfettamente nella descrizione della mentalità della tua città, perché assomiglia molto a quella che non mi è mai piaciuta e che mi ha fatto decidere di mollare. In particolare la mentalità delle apparenze (con tanto di mostrarsi "firmati" e con auto di certo tipo) è tipica di Cosenza, mentre a Paola ho vissuto una vita priva di slanci, circondata da una qualità di vita che lasciava molto a desiderare. Se non ci fosse stato il mare, sarebbe stato lo sfascio totale. E sì che da piccoli ci si adatta a tutto, poi subentrata l'età in cui ti poni delle domande, allora affiora la certezza che non vivrai per sempre in quel luogo. Sono certa che se avessi avuto l'opportunità di accedere a determinati ambienti, magari vivere in città piuttosto che in provincia, sarei probabilmente entrata in ambiti culturali in cui devo ammettere che si fa qualcosa di interessante. Il problema è che per entrarci si deve appartenere a certe cerchie, vivere in determinati quartieri, ecc. Ecco, altro aspetto che non ho mai gradito. Nel sud che io ho vissuto, non c'è stato spazio per trovare una collocazione del proprio "talento". Avrei mai fatto teatro al sud? Non lo saprò mai ma non ne sarei così sicura. 

Il lungomare di Paola

Riguardo a come mi senta qui, riservo la risposta al nostro prossimo caffè. ;)
Il mare della Calabria... sì, ma quale? Il mare paolano come ho scritto è purtroppo inquinato. Sarebbe bellissimo se non fosse deturpato da mano umana. Basta spostarsi, certo, e se si pensa a zone come Tropea, Scilla, Isola Capo Rizzuto, beh, allora quel mare manca eccome. :) Questo mare verdognolo del Lazio proprio non riesce a conquistarci. :) 
La differenza fra te e me, è che non sento emozione alcuna nel descriverti la Calabria che conosco. Non mi manca, non sento attaccamento alcuno. Sono consapevole di essere sfortunatissima in questo e il paradosso è che se invece penso alla Sicilia, dove non sono nata ma che è terra di mio padre, invece l'emozione c'è eccome. Ecco, la Sicilia è terra delle mie origini e suscita in me un'emozione forte se penso all'agrigentino, dove mio padre nacque e visse fino ai vent'anni. 
Quale delle tue tre incursioni annuali in Sicilia ti piace di più? Perché immagino che il Natale e la Pasqua siano legate a tradizioni particolari. Io preferisco l'estate, perché la casa di mia madre diventa luminosa, stiamo più tempo insieme, sento che quello è il vero "ritorno" dell'anno. 

MARINA Ricordo il primo anno del trasferimento (il 2013), lasciammo Caltanissetta con al seguito camion per il trasloco e lacrime (uh, mia madre!); era agosto e non sai come contavo i giorni fino a Natale; tre mesi e sarei tornata giù. Poi... da morire! ma non mi va a venire la varicella (ho viaggiato con la febbre alta) proprio durante i dieci giorni di vacanze natalizie? Non ho messo piede fuori di casa e non ho visto nessuno! Era un segno del destino! 😁 Da quell’anno, niente più vacanze natalizie nissene, adesso scendiamo per Pasque e in estate. Ma è proprio la Settimana Santa quella che io amo di più e che vivo con particolare trasporto emotivo. Noi abbiamo una tradizione molto suggestiva: una settimana di eventi legati alla Passione e Morte di Gesù Cristo, con manifestazioni religiose e processioni che, si può dire, fanno parte del mio dna siculo. 

La Crocifissione, Vare del Giovedì Santo - Caltanissetta

Le Varicedde del Mercoledì Santo e le Vare del Giovedì sono un appuntamento immancabile fin da quando ero bambina e si scendeva in piazza, al centro, per vedere sfilare i gruppi sacri su carri fioriti, che facevano un percorso circolare accompagnati dalla banda musicale. 
Sono gruppi statuari che rappresentano la Via Crucis, alcuni sono di una bellezza commovente.
Quest’anno, il lockdown ha fermato tutto: nessuna Settimana Santa celebrata secondo la tradizione né il mio ritorno in quei giorni. È andata così, spero di rifarmi quest’anno. 
L’estate è il momento del mare, certo, ma per me, soprattutto, è quello della campagna: lì, in casa dei miei, trovo la pace che nemmeno le ville più belle di Roma riescono a regalarmi.
Che dire, Luana, è stato bello parlare della nostra estate, ma adesso mi viene in mente che siamo a settembre: scuole, attività, riprende tutto. In che modo? Questo lo scopriremo. Tu sei pronta per ripartire?

LUZ   Settembre mi mette addosso una bella energia. Sì, sono pronta, e sebbene in questo clima generale di incertezza, mi sento carica e desiderosa di fare tante cose. 
Grazie per questo nostro caffè, Marina, come sempre, e appuntamento al primo mercoledì di ottobre! 

La parola a chi vorrà commentare, quali sono i luoghi del cuore della vostra terra d'origine?

30 commenti:

  1. Uh, quanti bei complimenti! Ora ti vengo a trovare più spesso! 🤗
    A parte che hai una bellissima casa e in un posto che rilassa e ispira, il nostro pomeriggio è stato bello perché chiacchierare di presenza ha sempre un sapore diverso... e anche i dessert di accompagnamento al caffè! 😄
    Felice di questo inizio: la nostra estate meritava uno spazio tutto proprio da condividere con chi verrà a curiosare.
    E lo spazio è capiente: ci entrano anche le estati di chi vorrà raccontarcele.
    Alla prossima!

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    1. Che gioia leggervi di nuovo, sono proprio felice ! Complimenti a Marina per la crostata e ad entrambe per le foto !
      Ahimè non sono legata alla mia terra d'origine. Sono nata in Francia, a Grenoble, ma cresciuta e vissuta in un paesino di 900 anime fino ai miei 22 anni. Un paesino collinare distante 10 km dall'antica capitale del Delfinato. Un incubo per me e un'unica ossessione : scapparne !! Non vorrei denigrarlo, penso che; per chi ha deciso di viverci, sia un posto molto piacevole, tranquillo, immerso nella natura. Ma a me non è mai piaciuto. Il solo pensiero mi fa venire l'angoscia. Ci sono tornata per l'ultima volta 6 anni fa e non mi manca per niente.
      Sono vissuta 7 anni a Parigi prima di trasferirmi a Roma e non nego sia una città straordinaria dal punto di vista culturale. Però nessun legame di vera, profonda amicizia. E poi... una mentalità sulla quale preferisco non dilungarmi.
      Per tante persone che conosco in Francia sono diventata una straniera/estranea, non faccio più parte del loro quotidiano per quanto mi sono autoesclusa decidendo di partire.
      I miei luoghi del cuore sono qui, in Italia. Le mie vacanze le faccio un po' in Trentino/Alto Adige e un po' in Puglia (ed è proprio dalla Puglia che vi scrivo oggi). Adoro la montagna ma non quella della mia infanzia/adolescenza dove trascorrevo le mie interminabili estati, dalle parti di Saint-Christophe-en-Oisans. Sicuramente adorerei quei posti stupendi non avessi tanti ricordi ingombranti. Quante escursioni, quante foto ci sarebbero da fare. Ma non ce la faccio proprio.
      Però... sono francese. Anche se volessi non lo potrei nascondere. Basta sentirmi parlare per rendersene conto :-D

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    2. Cara Marina! Mostrarti la mia sudatissima nuova dimora è stato un piacere. Anzi, come sai, solo l'inizio di tante cose belle. Grazie per avere apprezzato tutto, è stato a mia volta bellissimo ricevere il tuo regalo. :)

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    3. Cara Crystel, grazie per questa preziosa risposta. Non so perché, e non so neppure in quale percentuale siamo nel mondo, ma per molte persone si è generata nel passato la ferma volontà di andare via. Nelle tue parole leggo lo stesso desiderio che è stato mio a suo tempo, ma oggi mi pongo anche tante domande a riguardo.
      Ho fatto bene, non ci tornerei, ma mi dispiace non apprezzare nulla di quello che c'è, anzi mi dispiace provarne perfino disprezzo. È un'antipatia a pelle quella con la mia terra natale, e posso solo gioire nell'amare invece la Sicilia, che pure in parte mi appartiene.
      Sì, il tuo accento è inconfondibile e bellissimo. Marina e Crystel, vi farò incontrare volentieri. :D

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    4. Però scrivi in un italiano correttissimo, solo a leggerti nessuno direbbe che sei francese. Lo so che vivi qui in Italia da anni, ormai, ma pensa, io ho uno zio inglese che vive qui da quarant’anni e ancora non c’è verso di fargli fare un discorso in italiano comprensibile! :]
      Lo stato d’animo tuo, come quello di Luana, nei confronti delle vostre terre d’origine è comprensibile: ho amiche che la pensano come voi e che sono rinate lontane dalle città dove non riuscivano a sentirsi a proprio agio. Io, nonostante la mia città non fosse granché, non ho mai avuto di che lamentarmi, ho sempre convissuto bene con tutti i limiti e i difetti di Caltanissetta e ho sofferto la decisione di seguire, nonostante tutto, mio marito, trasferito a Roma per motivi di lavoro. Sto bene anche qui, adesso, anzi benissimo: alla fine mi adatto facilmente e, lo dico con serenità, non tornerei più indietro.

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  2. Ma che bello leggervi. Eleganti e spiritose come ricordavo. Brave, brave, brave. Manco da tempo ma non voglio guastare l'incanto del post che ho appena letto con un commento super lungo. Un grande abbraccio, a presto.

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    1. Grande Max, come stai? Bello rivederti in zona blog! 🤗
      Manchi, eh, sappilo!
      Grazie per la solita galanteria, un abbraccio!

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    2. Eppure, Max, mi sarebbe piaciuto leggere quel commento potenzialmente super lungo sui tuoi luoghi del cuore, tu che sei così sensibile. :)

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  3. Io sono originaria della Lombardia.

    I miei luoghi del cuore sono:
    il lago d'Iseo con Montisola e il lago di Como con l'isola Comacina, luoghi unici e ricchi di una storia tutta particolare;
    Città Alta a Bergamo, con le sue mura e la città vecchia;
    visto che non sono di Milano, Milano, di cui i miei occhi vedono solo le cose più elettrizzanti e interessanti;
    da brava laureata in storia medievale, Castelseprio, in provincia di Varese, e il monastero di Santa Giulia, a Brescia;
    gli aeroporti di Orio al Serio e Malpensa, da cui mi è capitato più volte di partire alla volta di luoghi sconosciuti e affascinanti, dalla vicina Irlanda, ai lontani Giappone e Stati Uniti.

    I luoghi del cuore sono infiniti.

    Spero che settembre porti elementi positivi per tutti perché ne abbiamo un gran bisogno.

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    1. Ciao Ludo, conosco poco la Lombardia, ma non dubito che ci siano luoghi molto belli che andrebbero visitati. Va beh che i posti del cuore non necessariamente devono incantare! l’affetto, la consuetudine consolidata, la quotidianità rinnovata per anni: questo rende un luogo speciale per sempre.
      E speriamo sì, che quest’anno finisca bene e ricominci anche meglio.
      Buon inizio di settembre!

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    2. Non potevano essere che luoghi del cuore legati anche alle tue passioni.
      Non ho mai visto Bergamo, conosco poco Milano. Quando ci sono capitata, mi sono tenuta nel circuito noto di piazza del Duomo e poi Galleria e Scala. Ma meritano anche le mura. In generale, di Milano ho una visione un po' romantica risalente alla città degli anni Ottanta, quella "Milano da bere" di tante pubblicità e film.

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  4. Vedi che argomento comune che avete trovato per raccontare il cambio di residenza da due punti di vista diversi; chi in fondo voleva andare, e chi tutto sommato sarebbe rimasto.
    Io posso solo aggiungere un terzo punto di vista, quello di chi non si è mai mosso. Vi garantisco che sul lungo periodo lascia una sensazione di occasione perduta. Mark Twain diceva che, più che le scelte sbagliate, si rimpiangono le scelte che non sono state fatte, le cose che non si è nemmeno provato a fare. Ecco, spesso mi chiedo se non avrei dovuto, magari da giovane, provare a vivere per qualche anno in un'altra città per scoprire qualcosa in più di un altro luogo e forse anche di me stesso...

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    1. Non rimproverarti nulla, Ariano, i cambiamenti si cercano solo se sono necessari o se sono, in qualche modo, costretti. In fondo per scoprire la bellezza e la diversità dei luoghi basta essere ottimi viaggiatori, senza dovere vivere a lungo in un posto. Ho amiche che mi hanno invidiata, quando ho detto loro che era giunto il momento del grande trasferimento (causato dal lavoro di mio marito), “ah, beate te!” - mi dicevano , “come sei fortunata!”. Io dico di no, non si è fortunati se devi rimodulare tutta la tua vita altrove e rinunciare agli affetti. Forse, quando si è giovani, pieni di progetti, per motivi di studio, si è disposti a vivere lontani da casa, ma deve valerne la pena. E sai la cosa curiosa qual è? Ho un’amica che era felice di vivere a Roma (ha fatto l’università qui ed è rimasta); quando ha messo su famiglia, con un bambino da gestire, lavoro, babysitter, distanze, casa piccola, nessun aiuto, ha cominciato a rimpiangere la vita di provincia e adesso non sai cosa darebbe per tornare alla tranquilla e comoda vita a Caltanissetta. Io non vivo di rimpianti; ormai sono a Roma e ci vivo bene, ma non disconosco il valore di quello cui ho rinunciato.

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    2. Ricordo, Ariano, che il tuo trasloco è stato nello stesso palazzo. :)
      Raramente ci si imbatte in chi non si è mai mosso, e questa cosa, lo ammetto, mi fa un po' impressione se la penso come mia esperienza personale. Cosa sarebbe stato se... fossi rimasta nella stessa palazzina della mia prima giovinezza (io che avevo traslocato altre volte ma nella stessa cittadina)? Non sarei stata minimamente felice, per i motivi descritti sopra. Indubbiamente qualcosa si perde nel non muoversi mai, ma le circostanze della vita variano da persona a persona. Importante è non farsi travolgere troppo dai rimpianti e valorizzare al massimo quello che si ha, e tu hai tanto da valorizzare, Ariano. :)

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  5. Bentornate ragazze! Torta e porta torta meravigliosi (già fatti i complimenti via Facebook) e anche il viaggio virtuale nei vostri luoghi del cuore ammirevole.
    Noi cittadine attendiamo di conoscere la ricetta della torta e anche dei dieci anni di meno di Marina!

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    1. Ahah, cara Elena, fuori è tutto a posto, ma sapessi com’è impietosa l’età con schiena, ossa e acciacchi vari! Ti dico solo che devo stare attenta a quello che mangio perché, tra colite e intolleranze, a momenti campo a cibo d’ospedale! 😁 Dunque cucino... e poi non godo del risultato. A proposito... non ho raccontato come ho preparato la crostata! Rimedierò la prossima volta!

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    2. Ma no! Cucinare senza assaggiare è una vera tortura!!!!

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    3. Grazie, Elena. In effetti, manca la ricetta. :O

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  6. Bello questo caffè insieme! Mi riconosco molto nel sentimento di Luz, anch'io non ho un gran trasporto verso il mio paesello pugliese che non è neanche sul mare, non sopporto la mentalità e spesso l'abbandono e l'incuria, quell'immobilismo in cui sembra che nulla cambi mai. Tuttavia della Puglia amo moltissimi altri posti che purtroppo quest'anno non ho avuto modo di visitare. Vivendo a Bologna da oltre 35 anni ormai sono molto legata a questa città, ma in estate vorrei scappare via perché ha un clima caldo umido terribile, tanto che, confesso, penso spesso di volermi trasferire in Romagna in una dimensione più tranquilla e, soprattutto, con un clima mitigato dal mare.

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    1. Capisco il tuo sentimento, come quello di Luana : siete andate via dalla vostra terra da giovanissime. Tu sei a Bologna da 35 anni, hai vissuto più in Emilia Romagna che in Puglia. Forse a ottant’anni farò la stessa valutazione! 😁
      Anche a Caltanissetta la mentalità non brilla, nessuno sa cogliere le opportunità, gli interessi di pochi finiscono per avere la meglio sulle necessità di tanti, le solite cose, insomma, però quello che mi dicevo sempre era che se tutti abbandoniamo ciò che ci appartiene e non ci piace, chi resta a migliorare le cose? Un tentativo va fatto, più tentativi per rendere il luogo in cui viviamo un posto in cui essere fieri di vivere. In fondo, posso dirti una cosa? Roma è una città unica, bellissima, offre tanto, ma non è che le cose funzionino come dovrebbero funzionare in una Capitale che accoglie turisti e non dovrebbe far parlare di sé solo per le strade dissestate e i cassonetti traboccanti di rifiuti!

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    2. Caspita, 35 anni! Beh, in tal caso immagino che ci si possa sentire sempre più lontani dalle proprie terre d'origine, soprattutto con un sentimento come il tuo, che collima col mio. La mentalità della rinuncia, dell'alzata di spalle, del "che ci possiamo fare? va così", esattamente come a me ha dato sempre molto fastidio.
      In generale, si trattò nel mio caso di non sentirmi neanche integrata, perché mi ritrovavo a metà, nata a Cosenza ma vivente in quel paesino scosceso sul mare, di cui non sopportavo neanche l'accento (che oltretutto non ho mai preso).
      Ci si può sentire totalmente fuori dal coro, e non è bello.
      Mari', il discorso sul tanto da dire riguardo a Roma, ce lo riserviamo in un prossimo caffè. Io avrei tanto da dire, dovrò mettere un freno ai polpastrelli. :)

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  7. Luoghi bellissimi, e bellissimo anche il contenitore della crostata, un'opera d'arte. Bentornate! :)

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    1. Grazie per l’apprezzamento. E da te, che hai le mani d’oro, il complimento è più gradito.

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    2. Bentrovata e grazie per avere apprezzato il nostro Caffè. :)

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  8. Curioso. Perché io non ho cambiato nemmeno regione come residenza, ma ho già avuto due traslochi. A quattordici anni mi hanno spostato di 20 km, che non sono poi tanti, ma a quell'età senza motorino e senza un telefono, ti tagliano tutte le amicizie e tutti i riferimenti. Poi alle superiori, in classe non avevo nessuno del nuovo paese, ho provato a farmi nuove amicizie tramite l'oratorio, ma non sono mai riuscita a sentirmi a casa mia, non ero nata lì, non avevo frequentato le scuole obbligatorie lì, e c'era (c'è ancora) una mentalità piuttosto ristretta. A leggervi non noto poi tutte queste differenze, sapete?
    Una boccata d'aria ce l'ho avuto frequentando l'Università a Padova, ma da pendolare non te la godi molto. Soprattutto il lavoro e le trasferte mi hanno portato a uscire da vecchi schemi. Ho traslocato di nuovo a sud di Padova per convivenza (l'avessi fatto prima, l'avessi fatto prima, l'avessi fatto prima!) Ma anche qui non sento tutta questa "casa", è ancora un mondo ristretto, chiuso. A giorni alterni ho voglia di mollare tutto e cambiare nazione. Dove, già lo sapete. ;)
    Che poi, anche lassù ci sono tante questioni (un'amica è stata insultata alla fermata del bus in quanto italiana...) ma almeno il paesaggio è migliore. O sarà che l'erba del vicino è sempre più verde...

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    1. Vero, l’erba del vicino è sempre più verde, poi c’è verde e verde. Io ricordo che per me già era di un verde meraviglioso Palermo: gli anni universitari mi hanno fatto innamorare di questa città e ci avrei pure vissuto per sempre! Credo che il mio problema non sia il fatto di essermi allontanata dalla mia città, ma dalla mia isola. È l’avere abbandonato la Sicilia che mi pesa veramente. Poi limiti e difetti si trovano dappertutto (la tua amica docet!😖)

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    2. Sì, mi ritrovo nelle tue parole così come tu hai percepito attinenza con la situazione descritta nel post. Questo "sradicamento" innato non è così raro e ciò conforta, ma quello che è più importante ce lo siamo in sostanza detto: vivere cercando di trarre il meglio dall'ambiente che abbiamo scelto. Ecco, giusto ieri ho fatto una passeggiata sulla Via Sacra e mi si è aperto dinanzi uno scenario a dir poco bello. Ci sono persone native di questi luoghi che neppure lo hanno mai visto. Capire come è fatto un luogo, cercare di viversi le cose buone che offre.

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  9. Bentornate con il vostro caffè, Luana e Marina! :) Che scorci meravigliosi, inclusa la crostata. ;) Si respira un'aria davvero solenne e nello stesso tempo accogliente. Cosenza l'avevo visitata in occasione del mio tour in Calabria un paio d'anni fa. Sapete che anch'io amo il cimitero e le sue atmosfere? Si tratta dell'unico luogo davvero silenzioso e poco frequentato perlomeno durante l'anno, con alberi, verde, fiori e uccelli.
    Sono nata a Milano ma mia mamma è del Trentino Alto Adige, quindi tra i miei luoghi del cuore annovero senz'altro la Val di Fiemme, protagonista di tante estati infantili... e nello specifico la zona del Lagorai dove hanno di nuovo catturato l'orso Papillon. :D

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    1. Bellissimo il Trentino, ci ho trascorso in roulotte le vacanze più belle della mia vita. (Il tour in roulotte lo facevamo in luglio, quando mio padre prendeva le ferie, poi in agosto lui tornava a lavorare e noi stavamo un mese in un mitico campeggio di Cefalù). Mi sentivo un po’ strana ad amare i cimiteri. 😁 Quello di Caltanissetta è pieno di tombe gentilizie che sono degli autentici monumenti. Qui a Roma ho visitato il Verano e sono stata in quello inglese, bellissimo, dove sono sepolti gli acattolici. C’ho proprio una fissa!
      Grazie per avere apprezzato luoghi... e crostata. 😉

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    2. Che fascino il fatto di avere un genitore originario di luoghi che forse non ci sono familiari ma dei quali sentiamo di portarci un pezzetto dentro. Capita con la Sicilia di mio padre, e a te certamente con il Trentino di tua madre (regione che adoro letteralmente, ne rimasi folgorata diversi anni fa).
      Grazie per aver gradito prendere virtualmente parte al nostro caffè! :)

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