giovedì 20 luglio 2023

Le interviste estive: Marina Guarneri

Eccovi la terza delle sei "interviste estive"! 
Qui di seguito l'elenco dei partecipanti. 

Luglio:
1. Giovedì 6 - Ariano Geta
2. Giovedì 13 - Ninfa 
3. Giovedì 20 - Marina Guarneri
4. Giovedì 27 - Cristina Malvezzi

Agosto:
5. Giovedì 24 - Cristina Cavaliere
6. Giovedì 31 - Caterina Alagna 

Oggi leggeremo l'intervista della mitica Marina Guarneri, del blog Il taccuino dello scrittore.

Hai la possibilità di salire sull’Orient Express e dividere lo scompartimento con uno scrittore o una scrittrice del passato (oppure un artista, un attore, un personaggio storico). Con chi sceglieresti di viaggiare e perché? 
Un personaggio storico. Vorrei incontrare di persona Gesù Cristo. Te lo immagini? Stargli seduta accanto, osservarlo da vicino, guardarlo negli occhi, parlare con lui... Non ho bisogno di spiegare il perché! Ma, al di là della mia fede, mi piacerebbe sperimentare il suo carisma: è stato il primo vero rivoluzionario della storia, si è ribellato all’establishment giudaico, ha proposto un nuovo sistema di vita e non ha avuto paura di morire in nome della sua giusta causa. Gli chiederei un sacco di cose, lo tratterei come un vecchio conoscente, farei delle battute, vorrei vederlo ridere... e gli offrirei il biglietto del treno: sarebbe il mio regalo, dopo tutto quel suo pellegrinaggio a piedi! fiera di essere io, per la prima (e unica) volta, a fare qualcosa per lui ;)

  • Hai la possibilità di rinascere scegliendo epoca, famiglia, sesso, aspetto fisico, professione, luogo. Descriviti. 
Vediamo... Resterei donna, durante la Belle Epoque e vivrei a Parigi. Famiglia altoborghese, non mi piacerebbe tanto partecipare a feste e occasioni mondane, quanto godere delle straordinarie novità di quel periodo: andare al cinema o al teatro, ogni sera uno spettacolo diverso. Indosserei quegli abiti lunghi, stretti e leggermente svasati, i cappelli a falda larga e gli stivaletti tipo Mary Poppins, hai presente? E di giorno userei pure gli ombrellini merlettati per proteggermi dal sole :D Fisicamente resterei come sono, terrei i capelli lunghi raccolti, trucco sempre leggero, non porterei gli occhiali. Manca il lavoro: forse dirigerei un atelier di moda o comunque un’attività sciccosa oppure, aspetta... fonderei una casa editrice, tipo la Hogart Press dei fratelli Woolf. Eh, che ne dici? Sarebbe splendido, naturalmente, senza le “camurrie” legate alla mia veste di donna emancipata.

  • Hai il potere di incontrare una volta il tuo te stesso bambino e restare a parlare con lui 10 minuti, cosa gli diresti? 
Di non avere fretta di crescere: “Fidati di me - mi direi -  goditela, l’infanzia, tutta, che poi, quando arriverà la maturità, finirà la pacchia, l’epoca della spensieratezza e tu vorrai tornare bambina, anche se ora non lo capisci e aneli a diventare grande!”

  • Sei fra coloro che avranno l’opportunità di lasciare la Terra e andare a vivere in una splendida stazione su Marte, quale libro porteresti con te e perché? 
Porterei la Bibbia, un libro dalla portata universale, il classico dei classici, perché ovunque resterebbe la “lampada per i miei passi”.

  • Sei un’allodola o un gufo, ossia preferisci il giorno o la notte? E perché? 
Sono stata gufo, ma adesso sono un’allodola. Un tempo, in gioventù, amavo la notte: chiusa nella mia stanza approfittavo del silenzio per scrivere e del buio per ascoltare in cuffia le mie canzoni preferite. Andavo a letto tardi, vedevo i film in seconda serata (avevo la tv in camera), si creava un’atmosfera che adoravo. Adesso, alle 22.00 sono già pronta per affidarmi a Morfeo; quasi odio la notte perché non riesco a dormire e l’insonnia m’innervosisce. E poi adesso, di giorno, sono una macchina da guerra: dalla mattina alle 7:00 fino a dopo cena, sai quante cose riesco a fare?

  • In base a cosa ti fai un’idea di una persona? 
In base a come interagisce con me: il modo in cui mi ascolta mentre parlo mi dà subito l’idea se è una persona alla quale interessa ciò che le sto dicendo oppure per niente. Se il feedback funziona, allora supera il test. Io, poi, ho dei parametri tutti miei che, anche senza volerlo, si attivano quando faccio una nuova conoscenza: non dev’essere una persona permalosa, deve capirmi al volo, cioè non devo stare lì a  chiedermi se ha capito o no una mia battuta, se ha frainteso o meno una mia espressione. E poi l’idea me la faccio se con questa persona riesco a intrattenere anche solo due minuti di conversazione senza sentire il disagio del non avere nulla da dire.

  • Se tu dovessi valutare da 0 a 100 la tua vita finora vissuta, che voto le daresti? In cosa potresti migliorare e in cosa di te sei pienamente soddisfatto/a?
80. Ma solo perché avrei voluto fare cose diverse nel passato, soprattutto in termini di studi. Migliorerei il mio approccio con i problemi (sono pessimista, per la gran parte delle volte e terribilmente ipocondriaca, pensa che accoppiata!), però in veste di madre mi sento una Pasqua: adoro questo ruolo e penso di cavarmela bene. Non mi sono mai pentita delle scelte che ho fatto (lavorativamente parlando) e giudico l’esperienza genitoriale la più complessa ma straordinaria della mia vita.

  • Descrivi il momento più imbarazzante della tua vita.
È un episodio cretino, ma che racconto sempre perché fa ridere: Palermo, tempi universitari. In fila alle Poste per pagare una bolletta, intrattengo una bella conversazione con il signore che mi precede. Gli racconto che sono una studentessa in giurisprudenza, parliamo di libri, lui scrive poesie, oh, che bello, anch’io amo scrivere... Poi una signora molto anziana e macilenta che è dietro di me mi chiede qualcosa, lo fa in un siciliano stretto e io decido di cederle il mio posto nella fila, ma per non farla stancare le dico di andare a sedersi fino al momento del suo turno. Ora, il siciliano utilizza in molte espressioni il congiuntivo imperfetto al posto del congiuntivo presente: si dice “S’issi a’ assittari”, che tradotto letteralmente sarebbe “Si andasse a sedere” per dire “vada a sedersi”. Ebbene, nell’ansia (inconscia) di parlare in italiano corretto, ma volendo rivolgermi alla signora in dialetto, mi viene di dire: “Signora, non si preoccupi, si andasse a sedere, che poi la chiamo io quando è il suo turno”. Vojo morì! Pure ad alta voce lo dico! Il signore con cui ho finora parlato si volta in preda a una reazione indefinita e la sua faccia mi butta in uno sconforto senza fine. :D :D

  • Di cosa hai più paura?
Delle malattie, mie e dei miei cari. L’ansia per qualsiasi cosa riguardi i miei figli, poi, è senza vie d’uscita!

  • Hai l’opportunità di possedere per incanto un potere illimitato per un’ora, cosa faresti? 
Vorrei leggere nel pensiero: andrei a frugare nella testa di un mare di gente!

  • Qual è la cosa più avventurosa che hai fatto nella tua vita? 
Sempre all’università (l’ho fatto per ben due volte), dicevo ai miei che rimanevo a Palermo per studiare e invece prendevo il treno per andare a trovare a Roma due mie amiche per trascorrere con loro un segretissimo fine settimana. Senza nemmeno un briciolo di senso di colpa, che incosciente che ero! :D 

  • La cosa più costosa che hai comprato per te o che hai regalato. 
Per me ho comprato un inutile top di seta che mi è costato un occhio della testa e l’ho indossato una volta soltanto; 
 
  • Sei un tipo da bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Fai degli esempi. 
Mezzo vuoto, senza dubbio. Gioco sempre al ribasso, perché sono convinta che dal basso si possa solo risalire e perché è più facile gestire le aspettative deluse, se non hanno ali giganti. Non mi vengono esempi concreti, però!

  • Ti guardi indietro: qual è il tuo rimpianto più grande? 
Volevo frequentare una scuola di specializzazione in diritto internazionale. Avevo pure superato le selezioni, ma una serie di circostanze (che ho raccontato in una mia “eco”, non so se ricordi) mi hanno forzatamente fatto desistere. Resta un grande rimpianto: chissà se la mia vita sarebbe stata diversa, chissà se in seguito a ciò avrei trovato il lavoro della mia vita... Chissà! 

  • Se tu vincessi un milione di euro alla lotteria, come li spenderesti? 
Comprerei una casa per noi (visto che non potremo rimanere per sempre in quella nella quale viviamo adesso), una per i miei figli (dovunque andrebbero per ragioni di lavoro) e una per i miei genitori (che vorrei con me, qui, a Roma). Poi penserei all’essenziale: non mi piace viaggiare, quindi non me ne andrei in giro per il mondo. Mi passerei qualche sfizio: una macchina nuova? Niente gioielli (non ne sono attratta). Ecco, comprerei un pianoforte a coda per Edo e pagherei un master importante per Enrico. Non lo so, quante cose si potrebbero fare con un milione di euro! Neanche la fantasia sa spingersi oltre certi limiti! :)

La domanda per i lettori:

Se foste costretti a buttare giù dalla torre uno scrittore o una scrittrice chi scegliereste e perché? 

29 commenti:

  1. Se sotto la torre piazzassi un bel materassone morbido, non voglio ammazzare nessuno, in questo momento butterei Marco Balzano. Non ho letto gli osannatissimi suoi romanzi precedenti ma questo Cafè Royal andava proprio letto, solo la copertina raffigura un angolo di Milano - p.za Wagner, dove vado spessissimo. Pure ieri sera. Crocevia di shopping e aperitivi, ma anche spesa e medici, pieno di locali belli. Ho trovato una serie di personaggi fastidiosi, trama sfilacciata e una descrizione della zona così sbagliata da aver piazzato il Coin in via Marghera che no, non c'è mai stato. Prima era OVS e ai tempi della narrazione UPIM (gli Upim stanno chiudendo tutti ma lì ha stranamente aperto). Il mercato, pure quello non esiste. Marco Balzano, se vuoi scrivere una storia tanto circoscritta, fatti almeno un giro prima nelle tre vie dove la ambienti. Sandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, di Marco Balzano ho letto "Resto qui" e... oddio, non me lo ricordo più, ma non ne ho pensato male! Strano che, nel tuo caso, nessuno gli abbia fatto notare quelle incongruenze cittadine! Non credo che approfondirò la sua conoscenza. :)

      Elimina
    2. Io di Marco Balzano ho voglia di leggere Io resto qui, pure se osannatissimo sento che c'è qualcosa che potrebbe lasciarmi. Ultimamente ho scoperto Fabio Genovesi, me ne sono innamorata. :)

      Elimina
  2. Io il Veltroni giallista.. ma con un bel materasso anche per lui a fine volo.. ahah ..simpatica e sognante intervista.. anche se l'ansia è spesso palpabile..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io interverrei per toglierlo, il materasso! :D :D

      Elimina
    2. Pure io, scaraventato senza, anzi gettato in una voragine proprio, ahahahah

      Elimina
  3. Marina, Gesù è accanto a te, perché tu nelle decisioni importanti prese nella tua vita hai sempre chiesto a te stessa: "Gesù, è giusta la mia scelta?"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. (il mio commento è finito nello spam? Non lo vedo.) Ti do ragione, Gus, ho sempre confidato in Lui.

      Elimina
    2. C'è nel mio blog un tuo commento. Ti riferisci a quello?

      Elimina
    3. No Gus, a questi qui sopra: ne avevo scritto infatti un secondo perché il primo non risultava, ma vabbé, fortunatamente è intervenuta Luana e ha risolto il problema ;)

      Elimina
  4. Mi ha fatto piacere conoscere meglio Marina, di cui adoro la scrittura. Ma forse mi basterebbe andare a ravanare un po’ sotto, nel suo blog. Divertente l’aneddoto della posta, la perfetta italianizzazione del palermitano, ciò che cerca sempre di fare un mio collega, amico, non studiato, quando parla con me. Da punto di vista famigliare sono felice per lei, è completamente realizzata. Dal punto di vista artistico-lavorativo, la incoraggio a donarci sempre di più la sua bella prosa e le sue riflessioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Filippo, sono davvero felice che la mia prosa ti abbia conquistato. Colgo il tuo incoraggiamento come un segnale positivo verso il piccolo grande piacere che provo scrivendo.
      Quanto all'aneddoto, col siciliano è facile incorrere in questi strafalcioni. :)

      Elimina
    2. Ho trovato sempre molto curioso l'uso dei verbi in siciliano. Mio padre, che lo era di Agrigento, non usava mai l'imperfetto o il passato prossimo, ma puntualmente il passato remoto. Nel calabrese, terra mia di nascita, il passato remoto non esiste. Reminiscenze francesi, arabi e normanne? Fatto sta che il siculo è davvero una lingua affascinante nel suo uso letterario, sulle labbra di siciliani che conoscono la lingua italiana, in punta di penna degli scrittori di questa terra meravigliosa.

      Elimina
  5. Per rispondere (più o meno) alla domanda di Marina, ho pensato ad uno scrittore sadico non solo con i suoi personaggi ma anche con il suo pubblico: considerato che, divorati i primi volumi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, l'impresa e le aspettative sono state vanificate dall'infinita attesa dei successivi e ho infine abbandonato qualsiasi proposito di continuare, il signor George R.R. Martin si meriterebbe quantomeno di rimanere appeso nel vuoto per qualche ora.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Brava, c'hai ragione! Anch'io sono rimasta fregata, con l'aggravante che i libri li ho letti tutti e se mai il signor Martin dovesse completare la saga, a quel punto io mi sarò persa un sacco di situazioni rimaste incompiute perché le vado dimenticando. Sai che ti dico? Ma quale rimanere nel vuoto: GIUUUU deve andare! :D :D

      Elimina
    2. Io per fortuna ho seguito - e apprezzato - solo la versione tv, sarei rimasta anch'io molto indignata della cosa. Oltretutto gli sceneggiatori hanno preso una strada tutta loro e concluso la saga, difficile se non impossibile che Martin la riprenda in mano.

      Elimina
  6. Ciao Marina, ho letto volentieri la tua bella intervista, lettura molto scorrevole e vivace, chiedendomi anche come si possa essere così concisi a scrivere, per me un mistero :-D Mi è piaciuta molto la scelta dell'epoca in cui vivresti e la tua motivazione, perchè anch'io ci avevo fatto un pensierino (anche se poi ho tralasciato quella domanda), pensa che pure io ai piedi avrei voluto calzare gli stivaletti di Mary Poppins! Rispondere alla tua domanda mi risulta difficile, perchè tutti i miei libri sono negli scatoloni e non posso ripassarli...però ne ricordo una, di scrittrice, che al primo impatto non mi è piaciuta, l'ho trovata melensa e non ho più comprato altri suoi romanzi. Era Susanna Tamaro e il suo famoso "Va' dove ti porta il cuore". Però non la butterei proprio dalla torre, anzi come persona mi incuriosisce. Un saluto a te e a Luz!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No no, concordo, pure lei giù dalla torre! :D Ho letto anni fa il suo libro e non ne conservo nessun ricordo!
      Per il resto, io sono una chiacchierona, ma quando scrivo cerco di controllarmi, ne ho fatta quasi una missione! :D

      Elimina
    2. Ho un ricordo strano di Va' dove ti porta il cuore. Sarà che ero giovanissima e ancora in preda a romanticherie, ma ne apprezzai moltissimo diversi passaggi. Mi piacque l'immagine della nonna, la rivelazione della vera identità di sua nipote, ma su tutto l'inevitabile storia della madre, il vero amore trovato per puro caso durante una vacanza. Questa nonna che scrive una lunga lettera. Oggi non apprezzerei questo tipo di storia, all'epoca mi entusiasmò.

      Elimina
  7. Gesù non è un personaggio storico scegline un altro

    RispondiElimina
  8. Ciao Marina, la tua intervista rispecchia molto quello che conosco già di te attraverso il blog, tuo e di Luz. Anch’io alla me stessa bambina direi le stesse cose, ma é inutile, i bambini hanno fretta di crescere…
    Dalla torre non butterei nessuno scrittore o scrittrice, piuttosto qualche politico, quelli sì che fanno danni concreti, un romanzo scritto male o che non ci è piaciuto cosa vuoi che sia.

    RispondiElimina
  9. Beh, dai sbagliare un congiuntivo parlando soprapensiero non è così imbarazzante, c'è gente che ci riesce con la convinzione di aver parlato in modo forbito ed elegante :-D
    Riguardo la tua domanda, beh, visto che sopra accennavo all'imbarazzo direi me lo crea... Perché sarebbe facile rispondere una cosa tipo "Fabio Volo" e tutti approverebbero. Invece a me viene da dire un nome amatissimo da milioni di lettori, ovvero Alessandro Baricco. La cui scrittura mi fa l'effetto di un tentativo di truffa, di far credere che davvero stia raccontando qualcosa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ma "si andasse a sedere" non è nemmeno un errore: è un abominio, ahahahah!
      Ho pensato anch'io che per molti sarebbe scontato sacrificare il vituperato Fabio Volo e io proprio per questo lo salverei. Uhm, Baricco, interessante! A me non dispiace, ma non ho letto tutto di suo; diciamo mi sono fermata ai fondamentali e, devo dire, mi sono piaciuti.

      Elimina
    2. Pure a me sono piaciuti i fondamentali di Baricco, nei quali non ho percepito la sensazione di cui scrivi, Ariano. Su tutti, ho veramente amato Novecento e Oceano Mare, che credo siano le sue due opere migliori. Meno ho apprezzato Seta, Castelli di rabbia (cervellotico, sembra di chi scrive e se la canta da solo) e l'irritante Tre volte all'alba. Ultimamente ho preso il suo Iliade dopo averne letto un brano sull'antologia molto ben scritto.

      Elimina
  10. È sempre un piacere conoscerti meglio Marina! Condividiamo molte cose, il giudizio su Gesù Cristo, storico e religioso, l'insonnia, le gaffe con il dialetto (sono piemontese gaffe tipica in spiaggia io che gioco a fare un 'barone di sabbia' (barun in piemontese è mucchio, italianizzato è altra cosa). Non il povero scrittore o scrittrice da gettare dalla torre,non me la sentirei. Ma meglio che la Tamaro non si faccia trovare nei paraggi... Elena

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Tamaro va a ruba! :)
      Grazie, mi fa piacere condividere con te pensieri e situazioni: ah, quel dialetto! imparare a gestirlo è un autentico esercizio di attenzione.
      (Marina)

      Elimina