giovedì 13 luglio 2023

Le interviste estive: Ninfa

Eccovi la seconda delle sei "interviste estive"! 
Qui di seguito l'elenco dei partecipanti. 

Luglio:
1. Giovedì 6 - Ariano Geta
2. Giovedì 13 - Diario figurato 
3. Giovedì 20 - Marina Guarneri
4. Giovedì 27 - Cristina Malvezzi

Agosto:
5. Giovedì 24 - Cristina Cavaliere
6. Giovedì 31 - Caterina Alagna 

Oggi leggeremo l'intervista di Ninfa, del blog Diario figurato

Hai la possibilità di salire sull’Orient Express e dividere lo scompartimento con uno scrittore o una scrittrice del passato (oppure un artista, un attore, un personaggio storico). Con chi sceglieresti di viaggiare e perché?

Una risposta forse scontata, ma per un’amante di gialli come me, come non immaginare di sedermi in uno scompartimento dell’Orient Express  accanto  alla mitica Agatha Christie che proprio su quel treno ha ambientato uno dei suoi romanzi più famosi? Essendo lei una donna riservata ed essendolo anch’io, non credo che riusciremmo ad avviare una gran conversazione, ma mi accontenterei di averla potuta incontrare e le chiederei, preso coraggio, di autografare il libro che sto leggendo e che si tratterebbe logicamente di una sua opera. Avvolta completamente dall’atmosfera intrigante e retrò del Grand Hotel su rotaia, mi sentirei come uno dei personaggi che popolano i suoi libri e cullata dal dondolio del treno potrei anche appisolarmi sognante se non che … mai farlo nei pressi della regina del giallo: potrebbe scapparci il morto!

  • Sei fra coloro che avranno l’opportunità di lasciare la Terra e andare a vivere in una splendida stazione su Marte, quale libro porteresti con te e perché?
Un’esperienza formidabile per me che oltre ai libri gialli amo i film di fantascienza! Potermi trasferire su Marte, già, altro che il trasloco da una casa all’altra… certo che lasciare la terra…uhmm, un bel dispiacere però. Quale sarebbe allora un libro che potrebbe confortarmi nei  momenti, inevitabili, di nostalgia terrestre? A me viene subito da pensare alle favole, sono rimasta bambina? Forse in parte sì, ma mi piace credere che le favole parlino a persone di qualunque età, a chi non ha fretta, a chi le sa ascoltare,  a chi si lascia catturare volentieri  da mondi fantastici che aprono però varchi nella realtà quotidiana. 
Uno dei miei libri di favole preferito e che porterei con me è “Fiabe Italiane” di Italo Calvino, testo diviso in due volumetti. Sono fiabe popolari, il più delle volte provenienti dalla tradizione orale e alcune di esse sono le versioni regionali  di classici quali  Barbablù, Cappuccetto Rosso e altri. Sono state raccolte, anche se non personalmente da Calvino che invece le ha tradotte e aggiustate, regione per regione, quindi quale modo migliore, leggendole, per abbracciare con la mente paesaggi italiani familiari mentre là, al di là della grande cupola della splendida stazione marziana, si estendono tutt’intorno inquietanti deserti rossastri?

  • In base a cosa ti fai un’idea di una persona? 
Non ho dei criteri precisi su cui basarmi, mi affido in buona parte al mio sesto senso, a quell’insieme di segnali spesso impercettibili, che mi fanno o dovrebbero farmi capire se una persona è vera, sincera, onesta o il suo contrario. Lo sguardo, le parole, il tono della voce, il modo di muoversi, i gesti… di solito do retta al mio intuito e anche se la ragione cerca di intromettersi, so che dovrei lasciarlo libero di esprimersi. Ammetto di aver preso anche diversi  abbagli riguardo a persone o a situazioni, ma spesso è stato, perché ho voluto ignorare la vocina interiore che mi metteva all’erta. 

  • Descrivi il momento più imbarazzante della tua vita. 
Ah, e qui si apre una parentesi infinitamente ricca :-D Sono stati molti infatti i momenti in cui mi sono sentita imbarazzata, sicuramente “grazie” alla mia timidezza. Quindi difficile scegliere, ma mi vengono in mente in particolare due episodi successi entrambi attorno ai miei trent’anni, ne descriverò uno.
Durante il periodo di carnevale di quel febbraio di tanti anni fa, mi ero trovata coinvolta tramite un amico, in un progetto di animazione per le vie di Ravenna. Un’esperienza del tutto insolita ed elettrizzante: ci si vedeva tutti al mattino  nella casa  dell’organizzatore che era diventata  praticamente un porto di mare, molti dormivano direttamente lì nei sacchi a pelo, per poi disperderci durante il giorno ad animare vari angoli della città. Noi eravamo in tre, ma mentre il nostro amico metteva in scena da solo delle performance  di danza-teatro, io e la mia compagna di ventura ci cimentavamo  di volta in volta nelle cose più disparate…o disperate? Dal trucco carnevalesco ai bambini, alla proposta di lettura di carte e giochini psicologici ai passanti, dalle danze improvvisate a …e qui viene il bello! 
Noi due, amiche e colleghe,  avevamo buttato giù per l’occasione un copioncino per uno spettacolino che volevamo coraggiosamente (ora dico incoscientemente) rappresentare in strada, ma un conto è unire tante teste per pianificare un’animazione per bambini, cosa che facevamo saltuariamente sul lavoro, tutt’altro conto è uno spettacolo ideato solo in due per intrattenere un pubblico di vario genere. 
Io ricordo che mi ero messa un bel vestitino romantico in stile vintage, forse indossavo anche un cappellino, travestirmi mi è sempre piaciuto e mi sentivo carina, ma non basta mica! L’ora x si avvicinava e la mia ansia aumentava, in una piazzetta avevamo predisposto la scena con alcuni oggetti, da un lato il registratore che doveva diffondere il sottofondo musicale e alcune persone si stavano già fermando incuriosite a guardare. E lì l’ansia è diventata panico! 
Avrei voluto scappare, sparire, essere inghiottita nella profondità della terra! Con la coda dell’occhio tra le varie  persone noto anche una coppia della nostra città, lei poi sapevo che recitava… oh, no, che vergogna, doppio triplo panico! Testa vuota e gambe che non ne volevano sapere di muoversi, la mia amica che incalzava dicendo che dovevamo iniziare, che a quel punto non potevamo più tirarci indietro. La canzone di Suzanne Vega, Luka, era stata fatta partire (chi aveva acceso a tradimento il registratore?)  e io ho iniziato a muovermi come un automa sulle sue note. 
Cos’è successo dopo? Sinceramente non lo so… la mia mente era così annebbiata che non ricordo più. Abbiamo interrotto a metà  il nostro “spettacolo” o siamo riuscite a portare fino in fondo il malsano progetto? Non ricordo altro che la morsa stritolante dell’imbarazzo, niente, proprio nient’altro. (postilla:  la mia amica in questi giorni mi ha raccontato che eravamo riuscite a portarlo dignitosamente a termine e forse ci era scappato perfino un applauso. Vedete che scherzi fa la memoria?)

  • Di cosa hai più paura?
Ho paura della morte e delle malattie gravi in vecchiaia. E poi, un gradino più sotto, ci metto la paura dell’aereo, mezzo che evito accuratamente, e anche quella lievitata negli ultimi anni di imbattermi in un orso o un lupo durante una camminata nei boschi.

  • Hai l’opportunità di possedere per incanto un potere illimitato per un’ora, cosa faresti?
Un potere, un potere… far finire tutte le guerre? Salvare il nostro pianeta da questa spirale di distruzione ecologica da tempo innescata  e da cui probabilmente non si farà ritorno? Problemi seri, magari bastasse un superpotere di un’ora per risolverli! 
E allora la mia fantasia prende altre strade e mi metto a immaginare di possedere un potere che non coinvolga l’umanità intera, ma solo me stessa: la possibilità di viaggiare nel tempo! Un’ora forse non mi basterebbe, ma dato che la percezione del tempo salterebbe, il tempo potrebbe dilatarsi all’infinito o comprimersi in un solo attimo! 
Mi piacerebbe fare un viaggio a ritroso tipo quello di Lucy nel film di Besson. Un viaggio che risalendo di mano in mano le varie epoche, arrivasse fino alla comparsa dei primi uomini, e poi come un gambero fino ai tempi dei dinosauri e indietro fino alla nascita della vita sulla terra e poi ancora in un vortice fino alla formazione del nostro  pianeta e infine… il Big Bang, l’inizio di tutto. 
Il mistero della vita spiattellato su un piatto d’argento? Chissà… Beh, già che ci sono non mi dispiacerebbe neanche fare un girettino tra le moltitudini delle galassie alla ricerca di altri pianeti abitati… siamo soli nell’universo? 

  • Qual è la cosa più avventurosa che hai fatto nella tua vita?
È certo relativo il fatto di giudicare una cosa più o meno avventurosa, la mia forse sembrerà cosa da niente, ma per me ancora adesso il viaggio itinerante che feci a ventun  anni assieme a una compagna conosciuta in facoltà e a tre sue amiche, rimane tra le cose più avventurose fatte.  
Zaino in spalla, biglietto Interrail della durata di un mese alla mano e via, con l’entusiasmo incontenibile dell’avventura e della giovane età siamo partite in cinque alla scoperta della Scozia… e dell’Irlanda.  Numerose e brevi tappe per coprire da un lato all’altro, da sud a nord e poi ancora sud, quel verde territorio, tanti incontri con giovani di tutti i paesi che viaggiavano ricalcando quasi il nostro stesso itinerario, pernottamenti in camerate di ostelli, il veloce servizio di pulizie mattutine prima di lasciare le stanze, pasti spartani ed economici a base di pane in cassetta e marmellata, tanta strada sotto al peso dello zaino, ma col cuor leggero.  
E poi qualche autostop nei tratti non coperti dalla linea ferroviaria, a volte alloggi di fortuna come quella volta in cui di notte ci introducemmo in tanti all’interno di un treno fermo in stazione o quando il proprietario di un pub ci fece dormire assieme ad altri giovani, su materassini stesi sul pavimento del suo locale. E poi quella notizia terribile arrivata dall’Italia tramite la voce dei miei al telefono di una cabina… anche se con l’eco della lontananza, la tragedia  di ciò che era successo a Bologna, l’amata città in cui studiavamo e da cui eravamo partite insieme, ci ha investite come un devastante uragano.  
Il nostro viaggio è comunque proseguito, ma una volta arrivate in una grigia Glasgow avvolta dallo smog, ho deciso di non imbarcarmi con le altre per l’Irlanda, ma di tornare in Italia. Da sola. Un’avventura nell’avventura quel viaggio di ritorno, una sfida per me che all’andata mi ero affidata completamente all’esperienza delle altre. Ma come di solito succede,  quando la motivazione è forte ci si riesce e sono tornata in treno-metropolitana-traghetto-treno per conto mio.  
Mio babbo mi aspettava con la macchina alla stazione di Bologna, noi viaggiatori eravamo stati fatti deviare in un’altra uscita e ricordo poco della distruzione da cui ero circondata, la ferita era fresca e ancora sanguinante, ma in qualche modo nascosta alla mia vista o sono stata io che non ho voluto vedere… 

  • Quale domanda vorresti fare a chi leggerà questa intervista? 
Qual è stata la trasposizione cinematografica che hai apprezzato quasi più del romanzo  da cui è stata tratta e quale al contrario non ti è piaciuta affatto?

37 commenti:

  1. Ciao Luz, grazie per avermi ospitata, spero di non annoiare troppo i tuoi lettori!

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    1. Grazie a te per aver risposto a questo appello "giocoso" ed esserti raccontata. :)

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  2. Bella intervista, libera e spigliata!.. e ora la risposta: I duellanti da Il duello di Conrad, e la peggior trasposizione Il riccio, da L'eleganza del riccio della Burbery..e a presto sul tuo blog!

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    1. Grazie Franco, mi fa molto piacere che tu l'abbia apprezzata, dato che scrivendo un po' troppo a volte temo che la gente si stanchi di leggere! Io non ho letto Il duello, ma ho visto il film di cui ho un ricordo lontano, mentre degli altri due che citi nè uno nè l'altro.

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    2. Ricordo anch'io la mediocre trasposizione cinematografica del bellissimo L'eleganza del riccio. Del film non mi è rimasto nulla, del libro moltissimo.

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  3. Piacere di fare la tua conoscenza, Ninfa!
    Per rispondere alla tua domanda, la trasposizione cinematografica che ho preferito al relativo libro è stata la trilogia del Signore degli anelli (ho apprezzato i libri, ma, mentre vedrei all'infinito i film, del romanzo non potrei dire lo stesso, dato l'impegno che richiede); quella che ho proprio odiato e che ho vissuto come un tradimento della storia originaria è stata L'ultima legione, dal romanzo di Valerio Massimo Manfredi.

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    1. Ciao, piacere ricambiato, Cristina! Anch'io come te vedrei all'infinito la trilogia del Signore degli anelli, ogni volta me lo riguardo anche se in tv è un'altra cosa, ma ahimè devo dire che il romanzone non sono mai riuscito a leggerlo, mi areno sempre... Invece non conosco gli altri che hai citato.

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    2. Tempo fa ho tentato di leggere uno dei romanzi di Valerio Massimo Manfredi: Il mio nome è Nessuno. Sai che non sono riuscita ad andare oltre una trentina di pagine? L'ho trovata una scrittura banalissima, però probabilmente ha scritto altri romanzi validissimi se anche tu, Cristina, hai potuto apprezzare.

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  4. Beh, complimenti per la sincerità, ti dici timida ma hai raccontato molto di te, denota che hai comunque fiducia negli altri e un approccio costruttivo, due doti ammirevoli.
    Per rispondere alla tua domanda, il film che ho trovato persino più bello del romanzo originale (che era comunque un ottimo romanzo) è "L'amico ritrovato". Il libro di Fred Uhlman è molto poetico, ma il film di Jerry Schatzberg riesce persino a dilatare la vicenda senza però tradirne lo spirito. Anche per "Fight club" trovo che sia più di impatto il film di David Fincher che il romanzo di Chuck Palahniuk (comunque, in entrambi casi sono opere che a una seconda visione / lettura perdono molto).
    Come trasposizione venuta male, anch'io come Cristiana Malvezzi cito "L'ultima legione", peraltro lo stesso Manfredi un un'intervista successiva ironizzò sul disastro compiuto dagli sceneggiatori e dal regista. Un altro film "deludente" (ma il discorso è ampio) è la trasposizione di "Orlando" di Virginia Woolf. Il film non è neppure brutto, però è nato col presupposto sbagliato: la scrittura della Woolf, che è pura poesia e si basa sull'evocazione degli stati d'animo dei personaggi, non è fatta per essere trasposta in una pellicola cinematografica, almeno a mio modesto avviso. Il film è inevitabilmente incompleto rispetto al romanzo.

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    1. Fra i libri che citi, Ariano, mi incuriosisce "Fight Club", di cui non ho visto nemmeno il film, ma mi è noto ugualmente il finale spiazzante. Riguardo a "Orlando", personalmente ho trovato molto suggestivo il film, cast eccellente a partire dalla protagonista, forse un po' lezioso e forzato in alcuni punti - ma era tipico di tanta cinematografia anni Novanta - ma in generale molto bello e in armonia col romanzo. Poi, sì, è vero, trasporre Woof è di per sé un azzardo, parrebbe impossibile renderla.

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  5. E' vero Ariano, ho raccontato molto di me e anche molto estesamente...però devi credermi, sono stata sincera anche nel definirmi timida. Lo sono, meno che da ragazza, ma un po' lo sono ancora, però, soprattutto da quando ho aperto il blog, ho scoperto la voglia di scrivere e di raccontare. Ti ringrazio per aver apprezzato quelle due doti che per una che faceva fino a un anno fa l'educatrice, sono auspicabili! Grazie per aver risposto esaurientemente alla mia domanda, diversi dei romanzi e dei film che citate purtroppo non li conosco, ma ora ho una bella lista per tentare di recuperarli, almeno i libri. Una scrittrice su tutti: la Woolf che, non so, perchè, ho incrociato poco nella mia vita...

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    1. Basterebbe anche solo leggere Una stanza tutta per sé, cara Ninfa. Meglio uno solo che niente, Virginia Woof non si può perdere. :)

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    2. Grazie, prendo appunti Luz, a La strada di McCarthy aggiungo Una stanza tutta per sè. Saranno i prossimi libri che leggerò!

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    1. Per una volta sarò sintetica anch'io: grazie Gus!

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  7. Direi che il momento imbarazzante è finito bene, meno male dai !! Mi piace l'idea di poter tornare indietro nel tempo , fino alle origini della vita. Anch'io temo la vecchiaia, le malattie e l'aereo, anche se l'ho preso un sacco di volte. Ciaoo

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    1. Sì, direi di sì Mirtillo, a sentire la mia amica non è stata un'esperienza negativa, tutt'altro. Alla fine avremmo coinvolto le persone in alcune danze e si sono divertite, eppure il grande imbarazzo mi ha annebbiato la mente e i ricordi. Mi fa piacere che anche tu fantastichi come me su un viaggio a ritroso nel tempo e riguardo alle paure, eccetto l'aereo, da giovane non credo fossero le stesse, sono legate secondo me più all'età e all'avere vissuto indirettamente ma molto da vicino situazioni dolorose. Ciao!

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  8. Belle risposte, Ninfa!
    Purtroppo non ho mai avuto occasione di approfondire lei e il suo blog, capitata proprio nel momento massimo di mia assenza (che ancora non culmina: non so manco io come faccio a fare quel che devo 🤣).
    È una "cosmica", da galassie e altri tempi...! Quanto alla figuraccia, io credo che sia stato una sorta di panico, ma col cervello staccato poi è andato tutto bene, da sé... 🤓💪
    Rispondo all'ultima domanda: preferisco quasi più le trasposizioni cinematografiche dei romanzi e racconti di King rispetto agli stessi 🤓

    Moz-

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    1. Grazie Moz, mi fa piacere che ti siano piaciute, io nel tuo blog sbircio sempre volentieri e noto comunque che hai un sacco da fare! E' vero, riguardo alla figuraccia è andata così: cervello in tilt per il panico però il corpo si è mosso da sè ed è andato tutto bene anche se ricordo ben poco :-D Sulla risposta riguardo ai film...beh, ci troviamo d'accordo, pur avendo in un periodo letto tanto di King, non so se per la traduzione dei suoi libri o meno, ma anch'io ho preferito i film, uno su tutti: Shining. Ciao e...dammi pure del tu che tra bloggers di tutte le età si usa così!

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    2. Ahaha no, non stavo dandoti del lei, era come se dopo aver detto a te "belle risposte", mi rivolgessi alla padrona di casa XD
      Concordo su King, Shining poi è i Kubrick, tutt'altra cosa (veramente tutt'altro...). Penso a Stand by me di Reiner... capolavoro.
      Sì, sono davvero incasinatissimo, ormai preso dagli impegni editoriali oltre che lavorativi... chissà, forse da fine luglio riesco a farmi qualche giorno di vacanza, staccando da tutto...
      Un abbraccio a te e Luz!

      Moz-

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    3. Ah, meglio così allora, mi era venuto il dubbio, Moz... Sì, l'atmosfera di Shining non si dimentica, ti si appiccica addosso e concordo anche su Stand by me, un capolavoro pure quello. Uno stacco dal lavoro ci vuole, spero che tu riesca a farlo. Abbraccio ricambiato!

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    4. Riguardo a King, io penso si tratti di un rarissimo esempio in cui la stessa storia, in prosa o in versione cinematografica, siano un connubio perfetto. Per esempio, ho amato sia il racconto The Shawshank Redemption che il bellissimo film Le ali della libertà.

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  9. Ti ho "guardata" con piacere trovandoti simpatica e persino avventurosa.
    Solitamente non seguo film tratti da libri letti ma, nel caso, la carta avrebbe la precedenza. Ricordo il film "Il nome della rosa" che visionai anni dopo la lettura... lo trovai estraneo rispetto al personale film che mi ero costruita durante la lettura e non mi ispirò quel senso di mistero e tensione che invece il libro sa ancora mantenere.
    Un saluto cordiale alla tua ospite e un ottimo voto a te, Ninfa.

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    1. Molto contenta che tu mi abbia vista così, Sari...in effetti ti dirò che pur essendo io una persona molto prudente, nel mio piccolo mi sento abbastanza avventurosa. Io ho fatto il percorso inverso al tuo, prima cioè ho visto quel film e solo dopo sono riuscita a leggere il libro che inizialmente non riusciva a coinvolgermi. Poi invece mi ha preso ed è stata una lettura come tu dici, ancor più intrisa di mistero. Comunque hai ragione sul fatto che ognuno leggendo si costruisce il proprio film personale. Grazie del voto :-)

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    2. Questo esempio riguarda anche me. Amai il film di Annaud, visto al cinema, e poi leggendo il romanzo ripercorsi proprio le scene del film, che mi aiutò moltissimo nel figurarmi un immaginario. Il romanzo ha una sua complessità, il film aiutò molto.

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  10. Ciao, Luz! Ciao, Ninfa! Bella la scelta di portare con sé le fiabe raccolte da Calvino. Sono un vero prontuario nelle situazioni più difficili oltre che un modo per avere intorno a sé, in una dimensione ignota, tanti personaggi e tante esperienze! Tra i film che ho più apprezzato, tratti da opere letterarie, ci sono " Casa Howard" e il "Macbeth" di Polanski. Il primo per la fedeltà allo spirito del libro e per gli splendidi interni; il secondo per l'approccio al testo personale e interessante. Come scordare le Weird sisters e il loro incontro con Banquo e Macbeth?

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    1. Ciao Giacinta, piacere! Sono contenta che apprezzi la mia scelta riguardo al libro. A me piacciono le fiabe in generale, ma quello di Calvino è anche qualcosa di diverso dalle "solite" storie, davvero interessante. Grazie per aver risposto alla mia domanda, il mio elenco di libri da leggere e film da vedere si sta allungando... Casa Howard, il film, credo di averlo visto, ma lo devo rispolverare, amo i film ambientati in Inghilterra nel primo Novecento.

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    2. Giacinta, citi lo storico film del '71, non l'ho mai visto, ahimè. Invece ho apprezzato quello del 2015 con Fassbender e Cotillard (atmosfere perfette, meglio apprezzarlo in originale), e sono molto curiosa dell'ultima versione, quella di Joel Coen con Washington nel ruolo di Macbeth e la straordinaria, immensa Frances McDormand nel ruolo della Lady.

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  11. Ciao Ninfa, mi piace la tua spontaneità (talvolta si capisce molto di una persona dalle cose che scrive). Abbiamo in comune la paura della malattia (chi non ha paura delle malattie, poi penso!) ed è molto interessante il tuo desiderio di viaggiare nel tempo. In genere, per rispondere alla tua domanda, penso che tutti i film siano brutte riproduzioni dei libri, cioè i film mi deludono sempre rispetto ai romanzi: se non so esattamente dirti quale film abbia indegnamente retto il confronto, posso dire che, per esempio, la saga cinematografica di Harry Potter mi è sembrata molto fedele rispetto a quella letteraria.

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    1. Ciao Marina, hai ragione, si capisce parecchio di una persona da ciò che scrive e mi fa molto piacere che tu abbia colto la mia spontaneità. La paura delle malattie è sicuramente comune a tutti, ma per me è affrontarla in vecchiaia, quando si hanno meno energie, che penso sia più dura...anche se da un altro punto di vista può esserci invece più rassegnazione verso questa condizione. E poi viaggiare nel tempo...sarebbe fantastico, non sai quanti programmi guardo sul tema "universo"! Posso capire che per dei lettori appassionati la versione cinematografica deluda spesso, per me non è sempre così, sarà che in genere non ricordo così bene il romanzo e mi lascio trasportare molto dalle scene di un film più che compararli. Harry Potter io l'ho visto solo al cinema, non l'ho letto, ma mi fido di ciò che hai detto :-)

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    2. Concordo, la trasposizione della saga potteriana è all'altezza dei libri. Fermo restando che mai nessun film, per quanto ben fatto, potrà restituirti il "lavoro" che una narrazione letta fa nella tua immaginazione. I film mi sono piaciuti molto, ma quello che mi hanno dato almeno i primi tre libri della saga è una cosa del tutto diversa.

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  12. Ciao Ninfa, mi è piaciuta molto questa tua intervista così fresca e spontanea. Mi è piaciuto il racconto del tuo viaggio avventuroso in autostop e mi hai commosso sul rientro a Bologna dopo la strage, forse perché vivo a Bologna da tanti anni ed è per me ormai la mia città che non posso non amare.

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    1. Ciao Giulia, grazie per aver letto la mia lunga intervista nonostante il caldo, sono contenta che ti sia piaciuta! Il viaggio per la maggior parte l'abbiamo fatto in treno, solo pochissime volte siamo ricorse all'autostop...non era mia abitudine, però eravamo in cinque e il rischio, o la sua percezione, allora era abbastanza diverso. Capisco come ti possa aver commosso leggere le mie parole sulla strage ora soprattutto che a Bologna ci vivi. Anch'io amavo e amo ancora molto quella città e quell'autunno stesso tornare a riprendere il treno, fermarmi di nuovo in quella stazione è stata una cosa traumatica.

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  13. Ciao Ninfa, bella questa intervista, la definirei frizzante nelle tue risposte. Il tuo momento imbarazzante mi ha ricordato per certi versi il mio all'asilo dove dovevo cantare una canzoncina come solista. Non mi usciva la voce nonostante gli incoraggiamenti della maestra, ero come paralizzata perché ero molto timida. Più che un momento di imbarazzo, in effetti è stato un trauma visto che lo ricordo ancora adesso! XD
    In risposta alla tua domanda, avrei molti esempi in entrambi i campi (al positivo o al negativo): per la trasposizione meglio riuscita metterei "L'età dell'innocenza", lessi il libro dopo aver visto il film, che trovai comunque assai ben fatto. Come peggiore trasposizione metterei invece "Possessione", tra l'altro tratto da un romanzo che ho adorato. Era veramente inguardabile!

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  14. Ciao Cristina, mi fa molto piacere che tu abbia trovato frizzante l'intervista, perchè quando le risposte sono lunghe come le mie, è difficile non far cadere i lettori nella noia... In effetti, pur se in età diverse, tu eri veramente piccolissima per esibirti, il tuo momento imbarazzante è abbastanza simile al mio: in qualche modo è stata la presenza del pubblico a paralizzarci, chiaramente sommata alla timidezza! Grazie per aver risposto anche alle mie domande, devo assolutamente rispolverare il film "L'età dell'innocenza" che ho guardato tanto tempo fa e vorrei rivedere, mentre per il secondo potrei pensare di leggere il romanzo, mentre il film dopo ciò che hai detto non mi attira :-D

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  15. Visto che siamo ormai a fine giornata, vorrei ringraziarti ancora Luz per avermi ospitato qui da te questa settimana. Nonostante un po' di imbarazzo, eh quello c'è stato, è stata una bella esperienza, un'avventura direi. Ho conosciuto delle persone nuove, ho incontrato bloggers che conoscevo già e ho fatto il pieno di positività, me ne torno al mio blog soddisfatta. Grazie a tutte le persone che hanno letto, senza addormentarsi :-D, ciò che ho scritto, a quelle che hanno commentato e a quelle che sono passate in modo silenzioso. Per ora ciao a tutti e tutte, verrò a leggere volentieri le prossime interviste!

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    1. Grazie a te, carissima, per la dolcezza con cui ti sei proposta. I mille dubbi che abbiamo chiarito insieme ti hanno poi portata a questa bella intervista. :)

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