giovedì 22 dicembre 2022

Quel Natale di tanti anni fa...

Come mi capita di dire spesso ultimamente, dai 50 la percezione del tempo cambia, si modifica a favore di un salto costante all'indietro
Vabbè, non che debba essere un difetto di tutti. Certo è un difetto tutto mio. 
Per esempio, questo è il primo periodo natalizio in cui mi tornano in maniera più insistente in mente le feste natalizie di molti anni or sono, e se dico molti intendo una trentina di anni fa. 
Fra il 1991 e il 1994 ricordo di aver vissuto i più bei Natale in assoluto. 
Avevo vent'anni, con la mia famiglia c'eravamo appena trasferiti in una casa che aveva costruito mio padre quasi del tutto, in collina, a qualche centinaio di metri dal mare. Era tutto nuovo di zecca, i miei genitori vollero acquistare il mobilio nuovo, io e mia sorella avemmo una cameretta molto bella, tenda principesca, lettini con trapunte coordinate, tappeto persiano. Sembrava la camera delle fiabe all'epoca. 
In quella casa mia sorella festeggiò i suoi 18 anni, nel salone grandissimo di quelli in stile sud, dove puoi fare ricevimenti perfino. Ricordo quella festa piena di ragazzi e ragazze, per me erano i tempi dell'università. 

L'entusiasmo di una casa nuova metteva una bella energia addosso. Sul terrazzo vista mare trascorrevamo molta parte della nostra giornata. D'inverno adoravo uscire fuori, nel freddo pungente avvolta nel cappotto e guardare le stelle. Ricordo quando la cometa Hale-Bopp restò lì nel suo splendore a farsi guardare con un comune binocolo. 
Ai primi di dicembre mi attrezzavo per fare albero e presepe. Era un compito che custodivo gelosamente dagli anni dell'adolescenza. Il presepe era un appuntamento importantissimo anni prima, costruito sulla scrivania trasportata dalla cameretta, poi fu sostituito da piccoli diorami che mia madre ha collezionato nel tempo. L'albero invece rimase, una tradizione che mia madre perfezionò negli anni. 
Se guardo indietro, mi viene estremamente facile immergermi in quei ricordi. 
Vedo esattamente la sala addobbata, la cucina a vista, mia madre di spalle intenta ai fornelli, mio padre a una puntata di MacGyver. Le luminarie che gettano una luce cangiante sulle tende bianche. 
Così come vedo una delle mie zie più care, Teresa, quella "signorina" e senza figli, che ci ha amato visceralmente e arrivava carica di regali per tutti da mettere sotto l'albero. Era uno spettacolo nel suo cappotto nero a quadri bianchi, piccola di statura e sempre bellissima, impeccabile. 

Ci riunivamo con le famiglie dei miei cugini e cugine, una tavolata di almeno una quindicina di persone.
Le mamme intente alla cena di Vigilia, poi al pranzo del giorno dopo. Nonna seduta al divano, stretta nello scialle sferruzzato anni prima, d'un verde brillante. Lei che un decennio prima apriva la propria casa a tutti, immergendoci nel profumo di miele colato sui "turdilli", dolci della tradizione calabrese. 
I miei parenti abitavano nell'appartamento sopra al nostro, dove trascorrevamo altra parte del nostro tempo. Caminetto acceso, tv con vhs e film belli, quei bellissimi film di quegli anni: Balla coi lupi, Edward Mani di Forbice, Mamma ho riperso l'aereo, le ennesime repliche dei film con Shirley Temple. 
Per non dire delle serie tv, come Fantaghirò, Casa Vianello, Carlo Magno
L'usanza ci riuniva davanti alla tv tutti insieme, qualcosa iniziato nelle famiglie italiane dagli anni Settanta e durata un ventennio. Nel nostro mondo analogico non avevamo ancora il pc, i telefonini erano ancora in mano a pochi e solo per lavoro. Non c'erano smartphone a "disturbare" lo scorrere dei giorni, si stava insieme, si era uniti. 
Quando non si era uniti dinanzi al filmone natalizio, lo si era durante le lunghe ore dei giochi da tavolo. Dalla classica Tombola ai giorni di carte che conciliavano grandi e piccoli, poi un gioco di nome Carriere
Monetine da puntare per mettere su il monte premi, cartelle, piccole bucce d'arancia e mandarino. 
Oppure si usciva nella sera fredda per andare al cinema, ai tempi il bellissimo Piccole donne con Winona Ryder nel ruolo di Jo (che è rimasto il mio preferito), oppure l'appassionante Robin Hood con Kevin Costner. 

E poi si era in tanti. Per ogni famiglia almeno due nati significa una grande cuginanza. In tutto otto nipoti, escludendo il più grande gli altri sempre insieme. Non andavamo alla Messa di mezzanotte, non lo abbiamo mai fatto. Col mio fidanzato andavo alla messa del 25, quella delle 11, dove ritrovavamo tutti gli amici del quartiere. Piuttosto dopo la cena di Vigilia aprivamo i regali, io facevo da cerimoniere leggendo gli auguri sul bigliettino e consegnavo il regalo al destinatario, e tutti aspettavamo che lo aprisse per applaudire donatore e ricevente. Un rituale che poteva durare anche più di un'ora ma che era divertentissimo. 
Il Natale, inteso come lungo periodo di vacanza, era insomma un susseguirsi di giorni di divertimento puro, risate, scambio di doni, giochi, film e serie visti accampati sui divani con copertina, passeggiate sul lungomare. Era un periodo luminoso e atteso e vissuto con gioia. 
Mi viene facile chiedermi se esistano ancora delle feste di Natale stupende come quelle vissute trent'anni fa. Ne dubito, perché era un tempo colmo di quella semplicità che lo ha reso irripetibile. 
Ma forse è solo una mia percezione, forse ci sono tanti modi per rendere memorabile il Natale. 

Con questo post voglio farvi i miei più affettuosi auguri di buon Natale, chiedendovi, se vi va di raccontarmeli, se ci sono anche per voi dei Natale del passato colmi della stessa gioia.

26 commenti:

  1. Il Natale di anni fa per me era fuggire da casa, il tempio della confusione e correre dagli amici.
    Fino alla mattina Poker, sempre poker. Spesso vincevo e Gaia si godeva la vincita. Il malloppo era per lei che urlava di gioia. Cara amica, il Natale mio era diverso dal tuo nello svolgimento, ma la festa è la
    spensieratezza li accomuna.

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    1. Ogni Natale è diverso, sì, quello che li accomuna è la spensieratezza, la gioia del ritrovarsi. :)

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  2. Le foto di Maria Luana sono bellissime.

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    1. Grazie! Scelgo sempre con moltissima cura le immagini. :)

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  3. I nostri cari e dolci Natali in analogico. Quelli che riempivano le case di gente che si riuniva per farsi gli auguri e per giocare a tombola. Ricordo la casa di mia nonna piena di persone, tra amici e parenti, a giocare a carte, a cantare, a divertirsi fino a notte fonda. Oggi invece tutto si è ridotto a un messaggio di Whatsapp che spesso è solo un’immagine. Non ci si prende nemmeno più il tempo di scrivere una frase di auguri. Certo ci si riunisce ancora, ci si diverte, ma le unioni sono diventate più intime, decisamente meno affollate e soprattutto meno magiche. Tantissimi auguri di un sereno Natale a te e in famiglia! Con tanto affetto!

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    1. È proprio vero, tutto è cambiato. Perdendosi quella semplicità del passato, quello spontaneo aggregarsi, oggi è tutto molto più "difficile" da mettere insieme. Ecco perché quello che abbiamo, che resta, è così prezioso. Grazie per gli auguri, Caterina, li ricambio con affetto.

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  4. Anche il mio Natale era meraviglioso come il tuo, non tanto da adolescente, quanto da bimba. Tavolate di più trenta persone a casa dei nonni, giochi, regali e soprattutto la lotteria: i miei zii mettevano in palio le cioccolate del grande albero e ognuno di noi piccoli sperava di vincere le pigne o i pupazzi di cioccolata più grandi o più belli ( io i più colorati, anche se piccoli:-)
    Ti auguro di vivere sempre momenti caldi e felici come quelli che hai così bene descritto! Buon Natale!
    Giacinta

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    1. Insomma un bel fervore pieno di gioia. Che bello, Giacinta. Ricordi meravigliosi. Buon Natale, carissima.

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  5. Bellissimo post, che trascina davvero nei tuoi ricordi e riporta indietro nel tempo...
    Anzi, ho vissuto proprio quegli ambienti, la casa in collina, la terrazza vista mare, le stelle, il salone.
    Dev'essere stato bellissimo e di mio ti auguro di provare ancora e ancora quelle emozioni, pur magari in nuove location.
    Il Natale del mio passato? Una summa di Vigilia o mattinata con regali, quando davvero era uno sogno (sì, magari giocattoli o videogames...), giochi in casa, famiglia riunita e pranzo classico.
    Per me le Vacanze in sé erano magiche: venivo in Abruzzo, quindi edicola qui dove trovavo cose diverse, TV (eh, hai detto bene: il ruolo della televisione è sempre stato centrale)...; poi si tornava in Puglia e si continuava lì tra altri pranzi e altre feste...

    Moz-

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    1. Dividersi fra due regioni deve avere arricchito molto le occasioni di incontro. Anche tu hai ricordi molto belli. Grazie per aver apprezzato questo mio post "nostalgico"!
      (Devo commentare in questa modalità da telefono, problemi di account)

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  6. Che bel post Luz, perfetto per questi giorni di attesa. Leggendolo mi sono chiesta se avevo anche io ricordi di Natale che vorrei rivivere e nonostante siano tutti belli mi sono accorta che no, non desidero guardare indietro ma avanti. In queste mie cinquanta e passa esperienze natalizie ho vissuto così tanti Natali diversi da non riuscire a crederci. Natali in solitudine, perché la mia famiglia aveva litigato con tutti dopo la morte dei nonni, Natali ritrovati, in pace dopo molti anni, Natali cattolici con tanto di messa a mezzanotte e addobbi e preghiere e Natali ribelli senza nemmeno un addobbo. Questo è il più strano di tutti o forse anche questo è esattamente ciò che serve e mi va adesso : mia madre non desidera compagnia e lo passeremo insieme, tranquille, tra cibi prelibati selezionati apposta e champagne. Insomma, anche quest'anno sarà il miglior Natale possibile. Grazie per gli auguri che ricambio di cuore e giro anche a tutti i lettori del tuo blog. Buone Feste!

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    1. È vero, il Natale può e forse deve essere anche questo, lontano dal frastuono dei raduni familiari. Un Natale fra madre e figlia quando c'è amore non manca di nulla. Grazie, Elena, e buon Natale a te

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  7. I miei natali più belli sono stati da bambino: tanti parenti insieme, l'illusione di un mondo perfetto e di avere un futuro pieno di soddisfazioni. L'ultimo è stati nel 1982, poi da allora sono entrato in una spirale negativa di eventi e situazioni.
    Ammetto che è stato bello anche il primo natale con mia figlia piccola, quello sì. Poi però il destino ha deciso diversamente anche in quell'occasione e vabbé, evidentemente il destino vuole che io diventi uno Scrooge non redento.

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    1. I cambiamenti nella vita sono tanti e purtroppo a volte per ragioni tristi, di perdita dell'armonia di un tempo. Comprendo perfettamente, Ariano. Un grande abbraccio

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  8. Che bel post che mi ha fatto tornare in mente i periodi di natale degli anni passati. Fra il 1991 e il 1994 ero spesso in Francia, fra Nizza e Tolosa, o in Germania per lavoro, Viaggiavo molto durante l'anno ma natale e le feste ero sempre a Genova...e tante altre cose.
    Un salutone e rinnovo gli auguri di buone feste

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    1. Tanti cari auguri a te, spero tu sia stato bene e in serenità.

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  9. I miei Natali erano molto semplici: eravamo solo io, mia mamma e mio papà. C'era l'albero e l'attesa dell'arrivo del mio regalo (uno solo perché non si navigava nell'oro) che si materializzava dal nulla la mattina del 25 e che ti teneva impegnato per settimane. C'era molta semplicità ma anche tanta gioia e non posso dire di non rimpiangere quei tempi spensierati. Oggi, paradossalmente, i miei Natali sono molto più articolati: non ci sono più mamma e papà ma c'è mia moglie, i miei suoceri, i miei cognati e i miei nipoti con eventuali fidanzatini/ne al seguito. Una piccola folla che mai avrei creduto possibile. E poi, ti dirò, negli anni ho scoperto che è più piacevole fare regali che riceverli...
    Buone Feste!

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    1. Nel passato più lontano da bambini ricevevamo i regali la mattina del 6 gennaio, per l'Epifania. Poi col tempo abbiamo anticipato al Natale, ma a mezzanotte, all'arrivo del Natale dopo gli auguri. Certo, si tratta della tipica opulenza del consumismo, ma è stato tutto talmente bello. Per te il Natale è diventato ampio e più piacevolmente rumoroso. :) Auguri, Tom

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  10. Tantissiami auguri di un sereno Natale
    Maurizio

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  11. Grazie di aver condiviso i tuoi ricordi e tanti auguri di buone feste, cara Luz!
    Io non ho particolari rituali di Natale da ricordare, ma qualche sprazzo emerge qua e là: l'elaboratissimo presepe candidato al concorso parrocchiale, la passeggiata per vedere quello in canonica, le caraffe di cioccolata calda al termine delle recite dei cugini o del fratello alla scuola materna, il classico Disney da vedere al cinema, preparato dall'edizione speciale su Topolino, che ne proponeva la sintesi a fumetti. Da me, nel Veronese, più che il Natale era Santa Lucia a creare le atmosfere magiche e sognanti, dalla trepidante attesa notturna allo spettacolo di burattini regolarmente programmato per gli alunni della scuola elementare. Ho però un Natale speciale da ricordare: quello passato con l'influenza e al termine del quale è nato mio fratello: da quel momento è sempre stata doppia festa.
    Ancora tanti tanti auguri!

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    1. Avevo sentito parlare della sentita partecipazione alla festa di Santa Lucia in particolare nel nord est. Deve essere bellissimo e anche vicino alle tradizioni tipicamente nordiche. Certo un Natale diverso. Grazie anche a te per aver condiviso questi ricordi e buona continuazione delle tue feste, Cristina. :)

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  12. Molto bello questo tuo ricordo del Natale. Qualcosa in comune ce l'abbiamo, come i film belli (anche per me quel Piccole donne con Winona Ryder resta il più bello - e nonostante siano passati vent'anni, Mamma ho perso l'aereo continua a farmi piangere dalle risate! La scalinata ghiacciata, la sparachiodi, il ferro da stiro... :D :D :D ), i pomeriggi passati a giocare a Monopoli (Parco delle Vittorie, se prendi quello e ci piazzi subito gli alberghi, hai già vinto!) oppure a Scopa con le carte trevigiane, a soldi (all'epoca i 50, 100, 200, 500 lire! solo moneta) oppure a tombola, mettendo i fagioli secchi sopra i numeri usciti sulle cartelle e vincendo regali improbabilissimi (di solito riciclavamo i premi della pesca di beneficienza parrocchiale, pacchetti di fazzoletti di carta compresi!) Non avevo cugini, da un ramo della famiglia non ce ne sono e dall'altro sono separati da una causa civile - e zizzanie varie - durata vent'anni. Ma avevo degli "zii" acquisiti, per affetto, non per biologia. Ed era subito festa quando arrivavano loro, io bambina, loro universitari. Oggi abbiamo tutti le nostre vite, diversissime, e quel clima non tornerà più. Non sono convinta sia colpa della tecnologia, semplicemente il Natale è dei bambini. Lo vedo nelle famiglie di amici, che hanno bambini piccoli, quell'atmosfera c'è ancora. Piattino di biscotti e bicchiere di latte per Babbo Natale compreso. :)

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    1. Sì, in fondo proprio la presenza di bambini rende il Natale quello che è. Se noi 8 nipoti sempre assieme non ci fossimo stati, gli adulti non avrebbero saputo renderlo il Natale che è stato. Quando mi rivolgo ai miei alunni, soprattutto quelli più piccoli, che iniziano la prima media a 11 anni, mi rendo conto che in molti loro racconti c'è un pizzico di quel Natale bello dei nostri ricordi. Io non ho avuto figli, quindi mi è via via mancato rifare quel tipo di festa. E devo dire che mi manca quel pezzetto di vita, si perde qualcosa a non essere genitori. Mi piacerebbe un giorno fare un post a tre fra me, te ed Elena a riguardo.

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  13. Buon Natale (in ritardo) e buon anno. Ti auguro un 2023 ricco di buone occasioni e pieno di speranza (possibilmente un anno per nulla avvilente).

    Quando ero bambina, anche io trascorrevo il Natale insieme a tutti i cugini... era un grosso affare! Con il trascorrere degli anni, siamo stati sempre in meno a celebrare intorno al tavolo, ma non ne ho davvero sofferto, in tutta onestà (probabilmente perché sono una persona molto introversa.) Negli ultimi 3 anni, a causa delle emergenze sanitarie o della lontananza, mi è capitato di passare le feste da sola. Le persone possono andare e venire, l'età avanza, ma l'atmosfera natalizia continua ad animarmi positivamente e nonostante tutto.

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    1. Buon 2023 a te, Ludo, e che ti possa portare tutta la soddisfazione che meriti per il grande lavoro di studio che stai facendo.

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