lunedì 27 febbraio 2017

Dai diamanti non nasce niente - 2

Claude Monet, Ninfee - 1906
Rieccoci al nostro appuntamento mensile con l'arte dei giardini e le curiosità legate a questo particolare luogo. 
Le notizie sono desunte dal libro "Dai diamanti non nasce niente" di Serena Dandini, del quale ho parlato qui
Come promesso, scriverò di Claude Monet, uno dei grandi maestri dell'Impressionismo. Partiamo dalla lunga e generosa serie di dipinti dell'ultima parte della sua vita, le 250 tele raffiguranti le ninfee. La Storia dell'arte ci dice che la passione del Monet degli ultimi anni fu questo giardino situato a Giverny, che si ostinò a dipingere ripetutamente anche quando era ormai affetto da cataratta, andando, per così dire, "a memoria". 
Quello che in pochi sanno è che Monet non si limitò a osservare, amare e dipingere incessantemente questo scenario, ma si appassionò all'arte del gardening al punto di stringere fraterna amicizia con un noto ibridatore dell'epoca, Latour-Marliac. 
Ora, siccome non siamo esperti di questa raffinata arte, andiamo a cercarci il significato della parola "ibridatore", ed ecco qua che viene fuori la figura di un esperto capace di produrre ibridi nella orticoltura, floricoltura e frutticoltura, ossia in grado di fare germinare nuove categorie fra le colture note, praticando inseminazione o unione di elementi delle due piante ibridate.
Ebbene, questo Labour-Marliac realizzò ibridi di ninfee che incantarono Monet, come rivela la fitta corrispondenza che tennero i due. Il maestro ottenne dei germogli da mettere a dimora e il vivaista gli lasciò indicazioni molto precise a riguardo. Siccome le lettere fanno parte di un archivio accessibile a tutti a Giverny, chiunque voglia costruirsi un laghetto con ninfee può bellamente consultarle. 
Del resto, il vivaio di Latour-Marliac oggi è annoverato fra i giardini più belli di Francia, insomma fra quelli remarquable

Una cartolina d'epoca dei giardini Latour-Marliac
L'aspetto interessante di questa tradizione è che il catalogo è in rete, è possibile ordinare dei semi online e quindi questo prezioso coacervo di conoscenze è stato reso alla portata di tutti. 
C'è da chiedersi se Monet riuscì a seguire fedelmente i consigli del vivaista e se ebbe subito successo con le sue messe in coltura. Ebbene, fallì più e più volte e solo dopo molti tentativi vide le sue ninfee affacciarsi nel laghetto della sua casa. 
I numerosi dipinti di ninfee di Monet sono testimonianza, pertanto, di questa passione viscerale per la pianta acquatica ma anche del trionfo di questi caparbi tentativi, un dettaglio che in molti ignorano.

La domanda curiosa: qual è il vostro fiore preferito? 

13 commenti:

  1. Articolo molto interessante. Monet credo che sia il pittore più "commercializzato" in circolazione: è il più conosciuto, il più amato (dalle folle) e, probabilmente, il più banalizzato. Nel mucchio mi ci infilo anch'io, perchè davvero di storia dell'arte so molto poco (lacuna che mi piacerebbe colmare).
    Le sue ninfee sono, ovviamente, bellissime. E interessante il suo rapporto d'amicizia con l'ibridatore, la sua passione per i fiori e il giardinaggio.
    Io non ho proprio un fiore preferito ma, se dovessi dirne uno, credo che sarebbe una banalissima rosa biancaxD

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    1. Monet si trova un po' ovunque fra le immagini di grafica per agende e quaderni, e pare sia fra i nomi più cliccati in rete. E' il più popolare fra gli impressionisti e ciò si deve forse proprio alla sua generosità nel dipingere tanto.
      Uhm... rosa bianca. Niente male. :)

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  2. Ah, e mica la sapevo sta storia delle ninfee di Monet... che ha dovuto arrangiarsi a fare il giardiniere^^
    Il mio fiore preferito? Il fiore di girasole :)

    Moz-

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    1. A volte si guarda alle vite private di questi grandi nomi e si scoprono dettagli che li rendono assai più umani.
      Il girasole... perfetto abbinamento con te, credo. :)

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  3. E la rappresentazione si fe' vieppiù astratta,
    col calar della cateratta.

    Sei riuscita a ispirarmi anche un'ode poetica a Monet, Luz ;D
    Il mio fiore preferito? Forse la viola pansé.

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    1. Ah ah ah ...comunque, se la cataratta gli impediva di vedere totalmente, c'è da riconoscere che 'ste ninfee le conosceva a memoria proprio. Chissà perché poi questa fissa con le ninfee.
      La viola del pensiero... semplice ma bella. :)

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  4. A me piacciono molto i fiori "semplici" come i ciclamini, le belle di notte e i papaveri.

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    1. I fiori che crescono spontanei in natura hanno quel non so che, infatti. :)

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  5. Interessantissimo post sul grande Monet. So che tra le gite culturali di nicchia c'è anche la visita a Giverny e non ti dico che mi piacerebbe andarci perché sarebbe ovvio. Grazie al tuo articolo ho imparato anche la nuova parola "ibridatore", che potrebbe anche essere l'inquietante appellativo per una figura da romanzo di fantascienza.

    Il mio fiore preferito è la margherita. :-)

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    1. Sì, in qualche modo quella parole è inquietante, anche. :)
      Piacerebbe anche a me vedere questa celebre casa di Giverny, in Normandia.
      Per altro, a poco più di un'ora da Parigi, che non ho ancora visto.

      La margherita... delicata e decisa insieme. :)

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  6. Certo,il termine ibridatore non suona benissimo, però quello che fa è altamente creativo, no?
    A me piacciono molto le ninfee, ma sarò classicissima, i fiori che amo di più sono le rose, di qualunque colore esse siano. :)

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    1. L'ibridatore è persona di grande fantasia, sì. :)
      Rose, un classicone. Concordo. :) Assieme alle fresie.

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  7. Io nel giardino di Monet ci sono stata davvero, due anni fa durante un viaggio in Normandia, e devo dire che è un vero paradiso (peccato solo per il serpentone di turisti in ogni buco del giardino). Devo dire che Monet il posto se l'è scelto proprio bene, e anche oggi il giardino è curatissimo, pieno di piante e fiori. Se ti va sul mio blog trovi il post che avevo scritto proprio sulla casa di Monet a Giverny (non ti metto il link perché mi sembrerebbe di fare spam!). Ah dimenticavo, il mio fiore preferito è l'ortensia.

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