A due anni dalla nascita del blog, ho deciso di inaugurare una rubrica con le mie recensioni dei libri scritti dai blogger che frequento abitualmente e dei quali intendo leggere col tempo le pubblicazioni. Non prometto una tempistica veloce, mi prefiggo di leggere man mano e come viene, ma ho intenzione di leggervi tutti.
La mia curiosità riguarda lo stile di ciascuno, il genere prescelto, le modalità di pubblicazione. E' anche un modo per accostarmi al mondo complesso delle pubblicazioni con CE o attraverso il self-publishing e capire come muovermi col mio romanzo al momento sottoposto a revisione - o come si dice nell'ambiente, a editing.
Ma veniamo a questa prima esperienza.
Incipit: Si svegliava ogni mattina con la stessa fantasia in testa: un ispettore di polizia bussava alla sua porta. Se lo figurava sempre nello stesso modo, con folti baffi, aria da gentiluomo inglese e cravattino a farfalla, un'immagine che aveva tratto dal film di Hitchcock Il delitto perfetto.
Qualche giorno fa ho scaricato sul mio tablet l'applicazione di Kindle e ne ho inaugurato l'uso scaricando il secondo romanzo di Maria Teresa Steri, Bagliori nel buio, che l'autrice aveva per altro messo a disposizione gratuitamente per qualche giorno. Era da diverso tempo che intendevo leggere questo romanzo di Maria Teresa, fin da quando pubblicò nel suo blog Anima di carta un post intitolato I luoghi di "Bagliori nel buio", che vi invito a leggere per le diverse curiosità in esso contenute. Maria Teresa, che conosce assai bene i luoghi dove è nata, quella Gaeta che si affaccia sul mare su una costa affascinante, ha tratto larga ispirazione proprio da quella costa, dai suoi colori, dal rumore del mare e del vento, da quel Pozzo del Diavolo che si trova nei suoi pressi.
Insomma, mi piaceva quel punto di partenza, perché credo che farsi ispirare da luoghi amati, vissuti, sia già un valore di per sé.
La sinossi della trama è facilmente reperibile su Amazon, quindi non la replicherò.
Devo partire, per la mia analisi, da una confessione: il genere noir con elementi soprannaturali non è fra i miei prediletti. Ho sempre ritenuto una forzatura il racconto di spettri, di ombre percepite dal mondo dei vivi come pericolose, insomma, dopo aver amato Poe e Lovecraft in maniera viscerale, non ho più cercato altrove quelle suggestioni, preferendone altre e guardandole col sospetto con il quale consideri un genere difficilissimo da restituire in quelle atmosfere che gli autori cardine hanno saputo creare. Quindi sono partita prudente e sono rimasta prudente nella mia lettura.
Se ho amato la protagonista di questo romanzo, Elena, non saprei dire, perché per un buon tratto non mi è risultata particolarmente simpatica. Però c'è da dire che nel suo interagire con i diversi altri personaggi del romanzo, man mano si è svelata ed è stato inevitabile "tifare per lei". Ne è uscita una ragazza che al momento opportuno si è mostrata desiderosa e capace di affrontare le sue paure, quello che era rimasto sospeso in lei, perché in fondo quello che accade sul finale non è che il termine di un viaggio che lei compie interiormente. In questo si rivela buona parte della sensibilità di Maria Teresa Steri, la tipica sensibilità della scrittrice, che non si risparmia nello scandagliare l'anima di Elena.
Ho amato il personaggio del professor Tivoli, invece, nel quale si incarna la saggezza, la figura del maestro che ha in sé la chiave di una porta che la protagonista idealmente cerca.
Veniamo al mare. In Bagliori nel buio il mare è il grande vero protagonista. Le villette affacciate sulla baia, le scogliere intorno, la sabbia fine che hai la sensazione di sentire realmente sotto i piedi, la salsedine, l'aria satura di umidità, il rombo notturno delle onde, tutto concorre a fare del mare la figura centrale del romanzo. In questo ambiente reale che diventa anche sognato e immaginato da Elena, nelle visioni dei suoi sonni agitati, la vicenda si dipana lentamente e si svela con una suspence che costringe a seguitare a leggere capitolo dopo capitolo.
Nella mia mente di lettrice, man mano che la vicenda si snoda, ho immaginato il mare, la sua luce, come in questa immagine qui sotto.
Ed eccoci all'aspetto del soprannaturale. Il Pozzo del Diavolo, come riportavo realmente esistente nei pressi di Gaeta, ispira nell'autrice il luogo che rappresenta il fulcro narrativo del romanzo: il Pozzo del Corvo, il luogo che leggenda vuole infestato di spettri - quelle copie che solo Elena può affrontare. Qui la descrizione si fa doppiamente interessante, perché questa insenatura a forma di pozzo sul fondo del quale si agita impetuoso il mare, ha un potere di attrazione eccezionalmente potente sia nella protagonista che in diversi altri personaggi.
Ho preferito in particolare i capitoli in cui nella notte Elena percepisce queste presenze e le vede oggettivamente, restandone angosciata ma anche inevitabilmente affascinata. L'intreccio è totalmente attorno a questo "pozzo", questo mistero che si svela man mano. Di questo aspetto mi è rimasto il piacere di leggerne le descrizioni.
Ho cercato immagini che potessero dare forma alla mia immaginazione di lettrice, qui sotto compare una rappresentazione del soprannaturale di questo romanzo, secondo il mio pensiero.
A conclusione di questo mio post, posso idealmente applaudire Maria Teresa Steri per questo romanzo, dal quale traspare tutta la sua sensibilità di scrittrice e la sua accuratezza nell'averlo pensato e costruito. Ho apprezzato anche i ringraziamenti finali, uno dei quali è riservato al lettore, cosa che ho trovato assai bella.
Come prima esperienza è stata interessante e costruttiva, la prima di questa nuova strada.
Luz, non so davvero come ringraziarti di questo regalo bellissimo... Ti dico che leggendo questo post e guardando le immagini che hai scelto, mi sono emozionata come non mi succedeva da un sacco di tempo. E con le tue parole così accurate mi hai riportata ad alcuni momenti della scrittura di questa storia.
RispondiEliminaSono anche molto contenta degli aspetti che hai apprezzato. Il professor Tivoli è un personaggio a cui sono molto legata. Non sei la prima invece che dice di non aver trovato simpatica la protagonista, d'altra parte è stata anche per me un personaggio in qualche modo fagocitante.
Grazie ancora per aver dedicato alla lettura un intero post, lo apprezzo moltissimo.
Maria Teresa, è stato un piacere per me iniziare questo percorso proprio col tuo romanzo. Davvero una bella esperienza. Lasciami dire che sono oltremodo contenta di averti riportato col mio commento al tempo in cui hai costruito questa storia. Non era un libro qualunque, si trattava di una "creatura" di uno dei miei contatti blogger e quindi ho voluto essere accurata e trattare la materia con molta delicatezza, per questo ho voluto donarti anche delle immagini che rappresentano ciò che si è materializzato nella mia fantasia di lettrice.
EliminaUn abbraccio.
Una bellissima analisi. Complimenti. Non posso che confermare le tue impressioni, anche quelle legate ai personaggi. La lettura, poi, a me ha sorpreso perché guardavo con sospetto al genere, invece la storia di M.Teresa mi ha conquistata da subito.
RispondiEliminaGrazie, Marina. Come ho scritto sopra, mi sono impegnata perché arrivasse quello che ho percepito in questo libro. Maria Teresa è scrittrice raffinata.
EliminaCondivido in pieno la tua analisi. Il mare è un personaggio a sé nel romanzo, io aggiungere anche il Pozzo del Diavolo diventa quasi una mente pensante con una volontà sua. Maria Teresa è un'ottima narratrice ed è riuscita a coniugare due generi, il noir e il paranormale, che all'apparenza stridono molto. Questo è il maggiore pregio del libro, a mio avviso, perché non si vedono punti di sutura al di là del fatto che possa piacere o meno il genere. La storia gialla è piaciuta anche a mio marito che, come fruitore esclusivo di gialli, ha un palato particolarmente esigente!
RispondiEliminaInsomma, lo abbiamo letto in tanti! Non sapevo che Bagliori nel buio fosse già passato al vaglio di diverse amiche blogger, sono contenta che il mio commento collimi molto con il vostro.
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