Qualche giorno fa un'amica mi chiedeva come mi ha cambiato, se lo ha fatto, la pandemia. In sostanza, se anch'io sono stata "resiliente" - parola che benché abusata continua ad avere un suo perché - se ho imparato qualcosa di nuovo, se ho scoperto una passione, ecc. Domanda ricorrente in tempo di bilanci, perché sembra di stare vivendo l'ultima coda di questo periodo terribile.
Mi è capitato di dedicare al problema alcuni post, ma sarà bene elencarli quando avremo prove certe di esserne usciti. Per ora incrociamo le dita. Posso però, in questo primo timido bilancio, essere certissima di avere scoperto la passione per la lettura intensiva. Vi piace questo termine?
Mi aggiro attorno a 4/5 libri per ogni mese, certo dipende dalla quantità di pagine, dal tipo di storia, ma il mio ritmo è costante e quest'anno procede anzi meglio dell'anno scorso.
Qualcuno mi chiedeva come faccia a mantenere questo ritmo, e se penso che la mia lettura non è veloce, ma "meditata", la domanda è ancora più legittima. Ebbene, semplicemente ho smesso di guardare la tv al pomeriggio.
Ero solita, dopo una mattina di lavoro e il pranzo, rilassarmi dinanzi a programmi tv come Masterchef, Geo & Geo, qualche serie tv. Da un paio d'anni a questa parte preferisco stendermi sul mio divano con un libro in mano che, se particolarmente coinvolgente, mi tiene incollata alle pagine anche 3/4 ore al pomeriggio.
Un'altra abitudine fissa che ho acquisito è approfittare delle pause fra le ore lavorative per tirare fuori il libro del momento e andare avanti. Può trattarsi di un'ora buca o di supplenza. Va da sé che abbia sempre un libro con me. Un ulteriore metodo di lettura è leggere più di un libro alla volta.
Sì, un sacrilegio, lo so, ma è possibile accorpando un saggio e un romanzo (c'è chi legge più romanzi simultaneamente, ma io non lo preferisco).
Per esempio, questo mese ho aggiunto un libro all'elenco dedicando le ore al mattino al saggio (che mi torna più comodo a scuola perché tendo a "studiarlo", con tanto di sottolineature e appunti a margine) e quelle pomeridiane al romanzo.
Come scrivevo, non sono lettrice frettolosa né distratta, anzi tendo perfino a tornare indietro per fissare meglio alcuni passaggi (mettiamo la scrittura di Cormac McCarthy, lì diventa quasi un'abitudine), quindi non leggo tantissime pagine di ora in ora. In media, arrivo a una cinquantina in due ore.
Diffido di chi dice di arrivare a leggere anche una decina di libri in un mese, per non dire di più. A meno che non si tratti di libri brevi è oggettivamente impossibile, lo vivo sulla mia pelle. Occorrerebbe una vita eremitica senza lavoro né impegni, oppure trattasi di quei lettori che dicono di avere un metodo di "lettura veloce".
Scrivevo di questi divoratori di libri qui.
In rete trovo che esiste proprio una tecnica di lettura veloce, un metodo, una trovata per rendere possibile leggere un libro al giorno, perfino. Ma che dico, c'è chi millanta che sia possibile leggere una pagina al secondo (!!!).
Mi sono imbattuta in un lettore, per esempio, che dice di arrivare a 80 libri in un anno (quindi 6/7 libri al mese). Vediamo come fa.
1. Leggere sempre. Non esiste dire "non ho tempo", il tempo per leggere lo si può creare.
2. Non accumulare i libri non letti (abbiamo tutti il viziaccio dello "tsundoku").
3. Alternare i generi (alternando la narrativa alla saggistica e alla manualistica).
4. Leggere anche libri molto brevi (suppongo intenda entro le 100 pagine o poco più).
5. Utilizzare anche il Kindle (comodo perché piccolo e leggero, si illumina, ecc.).
6. Abbandonare i libri che non piacciono.
Valgono tutti, ma cum grano salis, perché diversamente sarebbe a mio parere un tour de force.
C'è chi dice di leggere libri di cui attraversa realmente il 70-80%, è una "tecnica" furba e molto diffusa fra decine di pseudo-lettori. Persone a cui interessa dire "ho letto più di 80 libri quest'anno".
Questa bulimia (con tanto di trucchetti) mi sembra una sorta di missione, una gara da portare a termine ogni giorno, e questo non va bene. Ci sono dei giorni in cui il lavoro o il teatro, o gli affetti, mi assorbono al punto da non riuscire ad aprire libro e ben venga. Ben venga anche prendere piccole pause dopo una full immersion, proprio perché leggere è un piacere e non possiamo pensare al libro come a un'impresa fine a se stessa. Ogni libro è una storia, in quella storia val bene entrare, spaziare, muoversi e assimilarla.
È la bellezza di ogni narrazione, è il perché esiste una cosa chiamata "libro".
Ecco, ho scoperto la lettura "intensiva" ma a modo mio, perché non potrei vivere la mia esperienza di lettrice come affetta da bulimia da lettura. La gioia che deriva dal leggere è per me legata al tempo che scorre lento, alle migliaia di momenti in cui gusto il susseguirsi delle parole.
Bene, la parola a voi. Raccontatemi che tipo di lettori e lettrici siete. :)
P. S. Finalmente quest'anno vedrò il Salone del Libro di Torino. :)
un libro a settimana quando lavoravo, una settantina all'anno ora che ho tutta la giornata per me. ma leggo solo di notte. praticamente non riesco ad addormentarmi fino a che non c'è cielo chiaro. non è un problema, posso alzarmi quando voglio e quindi disinvoltamente comincio la mia giornata intorno all'una. passo tutto il pomeriggio e la serata tra informazione, musica e tv, un pizzico di social e poi via coi libri. alternando saggi, romanzi contemporanei, raccolte di racconti, thriller, biografie e classici. niente poesia. ogni tanto riprendo qualche lettura interrotta, ma sempre più raramente. da giovane finivo sempre un libro, anche se con fatica o con noia, ma adesso che il tempo che ho davanti stringe non posso più far la generosa con autori, vivi o morti, e opere, famose o ignote, che non mi vengono incontro. ho smesso anche di leggere in contemporanea più libri, come facevo fino a qualche anno fa. con l'età mi si è ristretta la mente, ho bisogno di dar continuità alla lettura in corso. mi sembra che qualcuna delle tue regole valgono anche per me. ma certo non quella di non accumulare libri. io accumulo. il piacere dei libri sta anche nello sceglierli, andare a guardare recensioni, ascoltare suggerimenti e pareri, stilare liste del cuore, guardare sullo scaffale quelli che aspettano e sapere che uno alla volta ti verranno a chiamare. giusto stamani mi sono arrivati trentatré nuovi libri, acquistati d'occasione, e ne avevo già una dozzina ancora in attesa, e una decina di quelli interrotti a cui forse darò un'altra chance. a occhio e croce sono a posto almeno fino al Black Friday. ora dimmelo tu, Luz, che tipo di lettrice sono?
RispondiEliminaMaC, direi che sei una lettrice molto simile a me. Il piccolo elenco di regole non è mio, ho riportato il parere di chi legge fino a 80 libri all'anno e più, esaminando il suo "metodo". Anch'io accumulo, eccome! In particolare, da quando ho votato la carta del docente all'acquisto compulsivo di libri, non mi faccio mancare piccole pile di Einaudi (rigorosamente copertina morbida), un editore che mi piace sempre di più. La mia libreria adesso è ordinata per editore e questa cosa mi dà un senso di esaltazione. Sono molti i libri che mi attendono sullo scaffale. Questo fine settimana sarò, per la prima volta, al Salone del Libro di Torino, sono al settimo cielo e so già che acquisterò altro bottino. :)
EliminaIl bello di essere in pensione è avere a disposizione tanto tempo...
approvo Einaudi. da tempo, forse da sempre. e Adelphi. cerco di snobbare Feltrinelli, ma è troppo invadente, pubblica troppi autori che mi piacciono, è una guerra persa. il mio amore supremo è Sellerio, soprattutto le edizioni dell'inizio. e non trascuro i piccoli editori. la mia libreria è organizzata per generi e sottogeneri e nei vari reparti i libi sono sistemati per autore in ordine alfabetico. è la pignolaggine algebrica che continua a albergare nel mio sotto-sottofondo. ma non seguo più il mio coté geometrico: mi piace vedere altezze e colori diversi uno accanto all'altro e intervallare in orizzontale opere dello stesso autore, se sono in numero cospicuo. una roba tra il futuristico e il postmoderno. a Torino, se hai voglia di incontrare una bella persona, cerca il mio amico Ettore Zanca al Padiglione Oval V13. se ci vai abbraccialo per me. ti taggo nel suo post sul Salone, così magari ti vai a fare un giro sul suo profilo e vedi se ti piace. buone letture!
EliminaIo un tempo prediligevo Feltrinelli ma ora acquisto pochissimo di questo editore. I tanti libri risalgono a Isabel Allende e alla saga di Malausséne di Pennac. Pubblicano poco che susciti il mio interesse. Invece Einaudi al momento è totalmente nelle mie corde, assieme ad Adelphi. Molto poco Fazi. Dipende dalla linea editoriale e dalle nostre fasi di lettori. Ricordo la vostra biblioteca stracolma di libri e divisa in più spazi! :D
EliminaIo non sono mai stato un "lettore intensivo", tranne che ai tempi dell'università, ma in quel caso ero costretto per prepararmi per gli esami, e leggere in quelle condizioni mi pesava molto.
RispondiEliminaPer me leggere deve essere un piacere, e le cose fatte di fretta e in modo ossessivo non mi piacciono per niente. Quando leggo un libro - se riesce a "prendermi" beninteso - leggo lentamente, mi immergo in ogni pagina, mi gusto ogni singola parola della narrazione.
Invecchiando poi sono "peggiorato", nel senso che comincio ad avere frequenti blocchi del lettore e sono diventato, in generale, un fruitore apatico che ha sempre la sensazione del dejà-vu (anzi, del dejà-lu). Quindi ormai non leggo più di uno o due libri al mese (negli ultimi tempi i fumetti sono più frequenti dei volumi letterari).
Riguardo altri passatempi, posso dire che la televisione non la guardo praticamente più, troppo trash e chiacchiere inutili a tutti i livelli. Ogni tanto guardo fiction su amazon prime, ma la maggior parte del tempo libero ormai lo utilizzo per creare i fumetti amatoriali che pubblico sul blog e su instagram e gli albi che metto in vendita su amazon. Potrà sembrarti strano ma è un'attività che mi rilassa tantissimo: la fase creativa, l'elaborazione delle immagini col software, la composizione della pagina, sono terapeutiche per la mia salute emotiva. Per rendere l'idea mi permetto di citare la celebre frase di Leopardi: "Felicità da me provata nel tempo del comporre, il miglior tempo ch'io abbia passato in mia vita, e nel quale mi contenterei di durare finch'io vivo. Passar le giornate senza accorgermene, parermi le ore cortissime, e maravigliarmi sovente io medesimo di tanta facilità di passarle".
Concordo, la lettura bulimica è qualcosa che non ha motivo di esistere. Io come dicevo anche in passato in altro post, ho scoperto autori straordinari di cui sapevo l'esistenza ma ignoravo la scrittura. Se penso alla folgorazione regalatami da Steinbeck, Roth e McCarthy, per citarne alcuni, penso a tutto il tempo perso miseramente e nella più totale ignoranza di questi geni assoluti. A te che sembra un po' tutto "déjà lu", hai letto anche questi giganti? Non ricordo se ne avevamo parlato. Ho la sensazione di avere dinanzi ancora moltissimi ottimi libri da leggere e averli scoperti a quasi 50 anni forse me li fa gustare molto di più. Evito le letture "perdita di tempo", il tempo è prezioso e c'è ancora tanto da attraversare. Mi piace la passione con cui ti dedichi ai tuoi fumetti, si vede tutto il tuo entusiasmo e la gioia che ne ricavi. È bello. :)
EliminaPiù libri insieme..sì, nello specifico ho un libro da notte,sul Kindle, roba che non ha di sicuro modo di tenermi sveglia a lungo, in questo periodo "Guerra e Pace" di Tolstoj e un libro da giorno,in genere un romanzo, proprio quello che mi deve affascinare e non annoiare.
RispondiEliminaLeggere sempre...assolutamente SI! In sala d'attesa dei medici e in generale negli spazi vuoti delle attese;no TV in quanto portatrice di totale TRASH, non c'è un programma che non sia imbarazzante o già visto
Abbandonare i libri che non piacciono è un sacrosanto diritto!!! E' come se fossi obbligata nel mio tempo libero a trascorrere del tempo con una persona che non mi piace, con un rompiballe! No grazie, alle prime pagine respingenti.... via! Il mio tempo è prezioso e si sta restringendo sempre di più, alla larga libri e persone noiose; altra cosa che faccio è saltare pagine, se l'autore si perde in lungaggini e descrizioni salto a piè pari sempre per le motivazioni di cui sopra maledicendo coloro che dovrebbero sforbiciare semza pietà PRIMA di pubblicare...
D'altra parte IO sto leggendo per ME e sono il giudice ultimo di quello che voglio o non voglio mi entri in testa; so che suona arrogante ma è un diritto che mi sono guadagnata in cinquant'anni di assidua lettura
Ciao
Betty
Ciao, Betty! Questo tuo commento appassionato svela quanto decenni di lettura possano rendere assolutamente certi di quello che si vuole. A me è capitato di abbandonare un grosso tomo qualche mese fa, "Verso il Paradiso" di Yanagihara, acquistato sulla scia di cotanto entusiasmo di alcune influencer Instagram che probabilmente lo hanno detestato anche loro ma non lo confesserebbero mai. Leggerlo mi procurava noia e una specie di nausea insopportabile, la stessa che mi colse con "Abbaiare stanca" di Pennac e "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Calvino. Vale abbandonare quando un libro non è nelle nostre corde, in particolare se non si parla di capolavori ma di narrativa perdibile.
EliminaIo sono, da sempre, una lettrice lumaca: lentissima. Affermato ciò, ai tempi in cui lavoravo part-time, riuscivo a raggiungere anche io l'ottantina di libri l'anno. Ammetto che ce ne erano di corti e, a volte, non mancavano le graphic novel.
RispondiEliminaCi sono delle persone che, nonostante conducano una vita perfettamente nella media, tra impegni e lavoro, riescono, in ogni caso, a leggere moltissimo e, basandomi su come parlano e scrivono di libri, ammetto di credere loro. Per quel che ne so, tra l'altro, più si legge, più il cervello, in linea di principio, riconosce velocemente i segni sulla pagina così da rendere la lettura più rapida. Chiaramente quest'ultimo non è il mio caso.
Per quanto mi riguada, poi, dipende poi molto anche da come i libri siano scritti, da quanto mi piacciano e li trovi — personalmente — scorrevoli, nonché dall'impaginazione e dalla grandezza dei caratteri. Mi è capitato di leggere romanzi o saggi lunghi o impegnativi anche in breve tempo.
Ludo (mi firmo perché sto avendo problemi a loggarmi)
Se la lettura molto veloce esiste, a mio parere è prerogativa di pochi. Frequentando il "bookstagram" e assistendo continuamente a ogni fine mese a dichiarazione di lunghi elenchi di libri letti (magari vedendo all'interno anche libri che conosci bene e che sai sarebbe impensabile leggere in tre giorni a meno di dedicarcisi 12 ore al giorno), nutro seri dubbi a riguardo. Poi, certo, esistono libri brevi e graphic novel, ma sono un'altra cosa. Riguardo a caratteri molto piccoli, questo mese ho letto "Meridiano di sangue" di McCarthy, pubblicato a caratteri molto scomodi, cosa che mi ha stupito perché conosco la qualità Einaudi. Ecco, ho faticato non poco a leggerlo fra i vari ritagli di tempo.
EliminaAnche a me piace molto leggere e, in generale, lo preferisco di gran lunga alla tv. Purtroppo leggere richiede tempo, tanto e io non ne ho moltissimo. La mia scuola è a tempo pieno, finisco spesso alle 16.30 e subito dopo esce mia figlia dall'asilo, quindi il poco tempo pomeridiano è interamente dedicato al lavoro scolastico e a qualche piccolo lavoro mio di scrittura. Per fortuna, come dici tu, i libri si possono portare dietro, nelle pause e dall'anno scorso ho scoperto gli audiolibri. Grazie a loro la media 4 libri al mese è rispettata (anche se poi c'è libro e libro, 800 pagine non sono 120...). So anche leggere velocemente, non mi sono mai cronometrata, ma di certo la lettura veloce non è un piacere. La praticavo in università per studiare (molto meno di una pagina al secondo, potevo arrivare al massimo alla pagina al minuto, ma intesa come studiata, mai più riaperta in vista dell'esame) e la uso in questo periodo, dato che collaboro come pre giuria con il concorso Giallo Cattolica, ho circa un mese per leggere circa 200 racconti da 20 pagine l'uno e quindi la lettura veloce aiuta. Però non è "piacere", riesco a dare comunque attenzione a ciò che leggo, lo ricordo bene, ma non riesco a farlo per più di un'ora di fila e alla fine sono stanca. È proprio una tecnica di lavoro, che poco ha a che fare col relax
RispondiEliminaSì, ho trovato anch'io molti riferimenti in rete alla lettura veloce riservata ai testi universitari. Testi tecnici, magari di tipo misto, con note e dati, si leggono molto velocemente. Io ricordo i testi di critica all'università, non mi potevo permettere nessuna lettura veloce anzi. Selezionavo una prima parte sottolineando a matita e poi dovevo tornarci più volte per assimilare concetti anche molto complessi. Però anche lì dipende da testo a testo. Confermi, altresì, che leggere per necessità, velocemente, è molto stancante e certo non può protrarsi per ore, quanto all'assimilare realmente il testo, è tutto da vedere. Mi chiedo come si possano leggere in un lampo autori come Roth, Franzen, McCarthy, Woolf, Auster, e diversi altri. Ne dubito.
EliminaLeggo tanto, da sempre, ma da quando ho il kindle molto di più. Ho sempre un libro dietro e, in genere, ne leggo almeno due in contemporanea, uno cartaceo e un eBook (per la lettura notturna senza disturbare troppo). La mia pila sul comodino è sempre altissima, ma mi rassicura sapere di aver sempre qualcosa da leggere. Alterno letture impegnate e impegnative ad altre più leggere, come i gialli, e anch'io da poco ho deciso di mollare un libro se non mi parla: c'è ancora un mondo da esplorare. Leggo velocemente, e questo aiuta, ma ciò che conta è la volontà di farlo: questo fa trovare il tempo. Tengo conto dei libri che leggo, non per vantarmene, ovviamente, ma per vedere, alla distanza, quelli che mi hanno lasciato qualcosa.
RispondiEliminaDimenticavo: l'anno scorso ho letto 82 libri ma, considerato il motivo per cui ci sono riuscita, spero di non ripetermi ;-)
Posso immaginare di raggiungere la lettura di 82 libri solo se in mezzo mettessi molti testi brevi, moltissimi. Perlomeno con il mio tempo a disposizione. Se si è immobilizzati per una qualche ragione, può essere ovviamente possibile...
EliminaHo sempre letto molto sin da quando ho memoria, ho cominciato con "Topolino" e con gli altri "giornaletti" e da allora non ho mai smesso, mi definiscono un lettore forte però a 70/ 80 libri all'anno non ci sono mai arrivato! Comunque le regole date da quel lettore sono tutte valide sopratutto la parte dove si dice che il tempo per la lettura si può sempre trovare tutti i giorni.
RispondiEliminaUn caro saluto.
Io ho cominciato con piccole fiabe in fascicoli, ero davvero piccolissima, ma ricordo anch'io i numeri di Topolino e quanto mi affascinavano. Li avevano i miei vicini e ogni volta che capitavo da loro mi fiondavo su quella piletta gialla. :)
EliminaIo, invece, quest’anno ho ingranato meno degli scorsi anni: durante la pandemia leggevo di più e con più lena, adesso leggo meno, sicuramente anche per colpa dei libri che scelgo e mi soddisfano poco. Non capisco se sono diventata ancora più esigente oppure se è il periodo oppure se ho raggiunto una maturità nuova e sto tornando con gusto agli amati classici. La verità è che distribuisco il tempo in modo diverso e ho aggiunto alla mia quotidianità momenti che prima non prendevo in considerazione: per ora sono in fissa con i lavori manuali, che temo abbandonerò per caldo estivo sopraggiunto. Forse questa potrebbe essere l’occasione per tornare a dare più spazio alla lettura.
RispondiEliminaMarina
(Anch’io come anonima, pensa tu!)
Forse anche la passione di leggere libri attraversa suoi momenti di "stanca". E non dipende dai libri in sé ma dal nostro stato d'animo. Tu probabilmente sei una lettrice tenace da molti più anni (se pensiamo che io ho cominciato a leggere molti libri dallo scorso anno) e hai già scoperto molti autori e autrici da più tempo rispetto a me. Io ho capito che se non alimenti questa passione frequentando quotidianamente il libro, idealmente e non, allora tende a scemare. Per ora, se rallento è solo perché sono oggettivamente stanca o proprio non ho tempo, ma non diminuisce la mia volontà di leggere leggere leggere. Ecco, questo per esempio è un periodo in cui talmente sono gli impegni fra chiusura anno scolastico ed esami, e teatro con la messa in scena dello spettacolo, che non avere molto tempo per leggere mi fa soffrire. :)
EliminaIo adoro leggere ma non mi piace l'idea che da un pò di anni a questa parte ha preso il sopravvento, ovvero fare la scorpacciata di libri. Personalmente sono una che il libro lo vuole assaporare con calma, senza limiti di tempo e in linea con gli impegni quotidiani. A cosa serve fare questa gara con se stessi? Temo che alla fine di tutte quelle storie non rimanga niente.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda quindi non leggo mai più di un libro alla volta e il tempo che dedico alla lettura dipende molto dalla trama, dalla complessità, dal numero delle pagine, da quanto mi piace. Per cui ogni libro che leggo ha suo un tempo specifico. Un mio difetto è quello di non abbandonare i libri che non mi piacciono, li devo portare a termine anche se mi ammorbano all'infinito, per cui mi è capitato pure che su un libro ci resto un mese perchè devo trovare la forza di aprirlo. Tu mi potrai chiedere: "Ma chi te lo fa fare?". Non lo so, il fatto è che non riesco a mollarlo, non voglio arrendermi perchè per me la lettura è fondamentale, penso che anche un libro che non ci piace ci insegna sempre qualcosa. Un caro saluto.
Abbandonare secondo me è legittimo, anche se si tratta di libri importanti. Forse è vero che per ogni libro c'è il giusto lettore e soprattutto il momento giusto. Se non mi piace (ma accade raramente che diventi una lettura insopportabile), mollo. Il grosso tomo di Yanagihara era per me intollerabile. Non mi piaceva la trama, le forzature, la pessima traduzione con diversi refusi. Non entravo in sintonia coi personaggi e in breve non mi importava niente di come andasse a finire. Ergo, chiudere. Mi dispiace per i soldini spesi, perché non sono stati pochi. C'è da dire che Feltrinelli ormai non è più il "mio" editore da tempo immemore. :(
EliminaIn questo tuo post mi rispecchio in pieno! Se mi capita di leggere un paio di libri alla volta, leggo sempre un saggio e un romanzo, alternandoli. Ho provato a mettere in pista più letture, ma con risultati deludenti, per cui mi limito a 1 + 1. Fatto salvo i libri universitari, che sono impegnativi ed esigenti, sono stata una grandissima lettrice da mezzi di trasporto. Riuscivo a leggere un paio d'ore al giorno semplicemente prendendo la metropolitana, e per questo motivo i miei elenchi risultavano sterminati. Da quando con la pandemia lavoro da casa, paradossalmente leggo meno, perché c'è sempre qualcosa che ti disturba, familiari che ti chiedono delle cose o piccole commissioni da fare. Ho la sensazione che il tempo sia più frammentato, in un certo senso.
RispondiEliminaSono una lettrice intensiva anch'io, ma attenta, nel senso che se mi sembra di essermi persa qualcosa piuttosto rallento e rileggo. Secondo me non ha senso sbandierare di aver letto tot libri all'anno, e leggerli male. Purtroppo la nostra società è sempre più competitiva (e stupida) e assecondare queste mode ti fa perdere il grandissimo piacere della lettura, uno dei pochi che ci è rimasto.
Mi ritrovo sia nell'abitudine di leggere sui mezzi pubblici che nell'attenzione posta nel rileggere alcuni passaggi se non si sono assimilati bene. All'andata e ritorno in treno ultimamente ho letto un paio di centinaia di pagine di "Leggere Lolita a Teheran" (un libro che ameresti molto), per non dire degli anni in cui viaggiavo da pendolare per andare a lavoro, al tempo delle prime supplenze. Una volta persi la fermata perché totalmente immersa in "Possessione" di Byatt. :)
EliminaLavorando non solo la mattina ma anche tutti i pomeriggi (e purtroppo talvolta mi tocca lavorare anche la sera) non si pone il problema di eliminare la TV, proprio per questa la lettura in questo periodo langue parecchio, tuttavia leggo anch'io almeno un paio di libri alla volta, ora sto leggendo Il Gattopardo e contestualmente anche un giallo. La mia media è di 2 o 3 libri al mese, ma per me leggere è un piacere quindi non mi interessa fare la maratona delle letture, questo mese per esempio ho letto un solo libro, salvo un recupero dell'ultima settimana. Buon salone del libro!
RispondiEliminaChe combinazione, Giulia! Anch'io sto (ri)leggendo Il Gattopardo. :)
EliminaIo lessi il Gattopardo negli anni del liceo. Un bellissimo romanzo storico che va assimilato al momento giusto. Lo apprezzai meglio all'università, mi parve proprio un altro libro. Questo è il segno di come si possa cambiare e maturare in pochi anni.
EliminaMi piace questo articolo intellettualmente onesto. A volte - di rado ma succede - non leggo nemmeno un libro in un mese. A Maggio ho letto solo occasionalmente, e solo racconti di H. G. Wells. A volte mi butto sui fumetti o guardo solo film. In ogni caso però non smetto mai di assimilare storie, quasi ogni giorno, in qualunque formato artistico. La mia passione sono le storie, e questo è tutto.
RispondiEliminaMi piace questo tuo commento: in ogni caso valgono tutti gli approcci alle storie. E ci sono modi di raccontare che valgono quanto la lettura di un libro se pensiamo a ottimi film per esempio.
EliminaIo sono l'irregolare personificato: a periodi di grande voracità ne alterno altri di snervante lentezza; ora, per esempio, sono in una fase di sovraccarico lavorativo e quel che leggo tende a non sedimentare, sempre che non non so chiudano gli occhi appena toccato letto o divano. Anch'io diffido dei contatori di libri che raggiungono quote inimmaginabili non solo per il dubbio che in questi casi la lettura avvenga davvero (e il diritto di saltare le pagine del buon Pennac in questo caso non può diventare un alibi), ma anche perché trovo che il bello di leggere sia ben oltre il tempo che si passa in una storia, nel modo in cui quella storia e le sue parole intervengono nella nostra percezione del mondo e dei rapporti: ha senso tagliare fuori tante altre esperienze in nome di un voto decisionale al libro? Per me no, ma di certo non potrei biasimare chi coltivazione questo "vizio", a fronte di fissazioni ben peggiori. Anch'io, se mi trovo a leggere più di un libro alla volta, devo dedicarmi a due generi di testo completamente diversi, pero, diversamente da te, non riesco proprio a leggere a scuola, anzi, più in generale in ambienti frequentati da altre persone: perfino le sale d'attesa per me sono poco produttive.
RispondiEliminaCome ti capisco, Cristina. In questo periodo, da insegnante e come sempre, concentrarsi è difficile e non solo perché gli impegni sono tanti. La mente è stanca, spesso ho sonno, piombo in dormite profonde anche al pomeriggio quando posso. Non vedo l'ora di rigenerarmi. Mi dispiace che tu non riesca a leggere a scuola o in altro ambiente frequentato da persone. Io in questo modo utilizzo il mio tempo sempre bene, sarà una prerogativa che mi sono dovuta inventare quando ho attraversato per due volte gli "anta". :) Mi organizzo e riesco a portare avanti letture anche così. Certo devi fare buon viso a cattivo gioco dinanzi agli schiamazzi nel cortile.
EliminaChi risponde "non ho tempo per leggere" sta semplicemente dicendo "mi piace fare altro nel mio tempo libero", solo che non vuole ammettere di non leggere o leggere pochissimo, allora si "nasconde" dietro al fattore tempo. Poi però sono aggiornatissimi su tutte le serie televisive di Sky, Netflix e Amazon, quelle non richiedono mica tempo?! Certo, ognuno è libero di impegnare il proprio tempo come crede, ci mancherebbe, ma non è che manca il tempo per leggere, manca la voglia semmai.
RispondiEliminaD'altro canto, chi ha un lavoro a tempo pieno non ha i pomeriggi per leggere, resta solo la sera e il weekend, magari da dividere con la famiglia, dai più piccoli ai più anziani, ognuno con i suoi bisogni. Anche se sarebbe un bell'esempio farsi vedere con un libro in mano dai giovanissimi, non possiamo lamentarci se non leggono loro quando non lo facciamo noi, no?
Avere un libro sempre pronto per ogni evenienza permette di sfruttare i tempi morti inattesi. Per quello ho sempre qualcosa sul telefono, dentro l'app Kindle (anche se ultimamente uso quei momenti per recuperare le letture dei blog ;) ). Leggo anch'io più di qualcosa in contemporanea, e la scelta di cosa leggere dipende dall'umore del momento. Al momento ho in lettura "Guerra e pace" di Tolstoj, lunghissimo e faticoso (nelle parti di guerra, ci ho messo un po' a capire certi vocaboli), ma comunque meno impegnativo di un saggio-biografia sulla Scozia, in lingua inglese-scozzese, infarcita di modi di dire ("The Clanlands almanac" di Sam Heughan e Graham McTavish, conosci?! :D ) E' un periodo in cui sto anche leggendo e studiando altro (compiti di Inglese compresi), per cui in effetti la lettura è - volutamente ma rabbiosamente - lasciata da parte. Siccome sono proprio un tsundokista incallito, ho il comodino pieno di libri in attesa e un pacco di libri in ulteriore arrivo... :D (e tu vorrai sapere quali! "L' incubo di Hill House" di Shirley Jackson - consigliato da Stephen King e da Luz - "Compagno di sbronze" di Charles Bukowski - mi gira intorno questo autore, devo leggerlo - "Tutto sarà perfetto" di Lorenzo Marone - c'era offerta Feltrinelli e in copertina c'è il mare, occorre altro?!)
Ultimamente la mia scusa è: "non è vero che riempio la casa di libri, ogni tanto ne porto qualcuno alle casette free library nel parco!" :D :D :D
Non c'è niente da fare, se c'è la passione, non c'è scusa che tenga, hai ragione, Barbara. Neppure io sono propensa a credere che non si abbia tempo. Perché comunque il nostro è un tempo anche zeppo di faccende da sbrigare, lavoro, impegni di ogni tipo, ma fino a quando il libro non rientra fra "gli impegni di ogni tipo", allora la scusa è non possedere il tempo. La differenza fra lettori e non lettori sta in quel piccolo passaggio: se ritengo il libro un riempitivo del mio tempo vuoto, allora non troverò il tempo, se invece lo ritengo parte della mia quotidianità, il libro stesso farà parte degli impegni. E proprio poco fa, facendo alcune riflessioni di fine anno scolastico mi sono detta: "ok, a luglio avrò molto più tempo per me, e mi riempie di gioia infilarci più libri". I libri sono una gioia grandissima per me, sento di nutrire per il libro una passione smodata. E che mi sia arrivata in età matura, anche meglio, perché rifuggo tutto quello che non mi lascia nulla per scegliere libri di certo contenuto. Ora per esempio ho una voglia matta di finire tutto quello che è in sospeso e tornare a Philip Roth. Belli i tuoi acquisti! Io ho fatto il mio ultimo acquisto al Salone del libro e devo assolutamente resistere per un paio di mesi.
EliminaNiente bulimia da lettura nemmeno per me, grazie! Una volta mi sono iscritta alla challenge di Goodreads, ma dopo un paio di settimane mi sono presa a schiaffi da sola. Cosa c'entra l'esperienza della lettura con i traguardi e con i numeri? Preferisco comprare il prosciutto a etti, e lasciare le letture libere di volare. ;)
RispondiEliminaGiustissimo, Grazia! (scusami, leggo il tuo commento solo adesso)
EliminaVivere il libro non significa fare gare e partecipare al vizio dell'accumulo. Una parola che detesto, molto circolante su Instagram, è "smaltire" riferita a libri che sono in attesa da tempo. Ma che vuoi smaltire? Quanta superficialità.
Abbandonare un libro che non mi piace? Impossibile, è comunque una calamita che resta attaccata alle mani. C'è sempre qualcosa di buono, quella frase da sottolineare, quelle due righe che fanno scattare qualcosa e fanno scivolare il libro dalle mani mentre si pensa. Vale per qualsiasi cosa. Non si abbandona qualcosa soltanto perché non ci piace. Fosse così nessuno mangerebbe gli spinaci (credo).
RispondiEliminaMa sai che il tuo approccio mi piace moltissimo? Hai perfettamente ragione. :)
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