Incipit: Questa è la storia dei cinque anni che ho trascorso con la mia famiglia nell'isola greca di Corfù. In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell'isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina, non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato vari amici a dividere i capitoli con loro. Soltanto con immensa fatica, e usando una notevole astuzia, sono riuscito a salvare alcune pagine sparse che ho dedicate esclusivamente agli animali.
Ammettetelo, un incipit così acchiappa subito.
Così come il resto, tutto il racconto semiserio di questo zoologo e naturalista prestato alla letteratura, quel Gerald Durrell noto anche per aver dato vita a una delle più importanti fondazioni per la salvaguardia delle specie in via di estinzione.
Il tomo mi ha tenuto compagnia all'andata e ritorno durante il viaggio per e dalla Calabria (vi lascio immaginare il ritorno in un giorno da bollino nero). Poter leggere durante lunghe ore di viaggio è una salvezza.
Aprire questo libro di Durrell è come aprire una porta su un "dove" luminoso dal quale arrivano voci, versi di animali, il rigoglio di una natura abbacinante. Le voci sono quelle di una famiglia strampalata e a tratti grottesca costituita da madre e quattro figli: la capricciosa Margo, l'intellettuale Leslie, il caustico Larrie e il piccolo Gerry, all'epoca dei fatti ancora bambino.
La famiglia Durrell è come un caravanserraglio, un "circo" divertente e imprevedibile.
I nostri decidono, stanchi di pioggia e cieli grigi della terra inglese, di trasferirsi in una ridente isola greca, nella quale fanno presto ad adattarsi, aiutati dal logorroico Spiro e dalla governante Lugaretzia, più un stuolo di amici conterranei che fanno loro compagnia portando la loro originalità.
Il bambino Gerry appare fin da subito come stregato dalla brulicante vita dell'isola, ma stiamo intendendo insetti, piccoli roditori, uccelli, rettili.
È la cosa più bella di tutto il libro questo amore appassionato verso tutte le creature che popolano l'isola. Gerry passa ogni giorno nella febbrile ricerca di specie per osservarne abitudini, per guardare da vicino, e perfino per allevare in casa. La narrazione si arricchisce di quel tono scientifico che non guasta, che rende più attento e accorto lo sguardo.
Ora so tutto di mantidi religiose, gechi (animaletto che detesto, ma Gerry lo racconta talmente bene che se ne esce quantomeno incuriositi), ragni, forbici. Mi sono imbattuta anche in tartarughe, un gabbiano, diversi tipi di altri volatili, cani ai quali manca la parola, gazze, serpentelli, scorpioni, rane, rospi.
Malgrado non possa dire di avere una passione per il racconto della zoologia, vi assicuro che la maestria di Durrell nel narrare, e con grande ironia, è tale da avermi fatto amare questa autobiografia.
Gerald Durrell (1925 - 1995) |
Ora, il bello è che accanto a questi animali ve ne sono altri, come annunciato dal titolo, e difatti il comportamento degli umani di famiglia segue alcune logiche naturalistiche e si intreccia a quello della fauna isolana. Un colpo di genio, quello che ha reso il tomo perennemente in catalogo dalla sua prima pubblicazione, nel 1956.
In pagine debordanti ironia e una buona dose di goliardia, Durrell dà la parola al suo Io bambino, che ripercorre il suo ricordo più amato - il libro fu scritto durante una degenza e fu di grande conforto allo scrittore - rendendo netti i contorni dei vari personaggi dell'isola, ritraendo i suoi familiari in relazione a essi e alle sue trovate bizzarre, come quella di portare in casa specie animali che mal si adattano alla vita domestica. Madre, fratelli e sorella di Gerry sono disposti al compromesso, ma ciascuno a modo proprio, dimostrando apertura verso la passione del fratello minore, ma dando anche sfogo alla frustrazione di condividere spazi anche intimi con creature minacciose o impossibili da gestire.
Uno degli aspetti più affascinanti della famiglia Durrell è che sono tutti dei gaudenti. Personaggi un po' archetipici di quel bel vivere inglese che apprezza luoghi esotici, buona compagnia, esperienze inconsuete.
Le serate a casa Durrell (e loro ne cambieranno tre sull'isola, ogni volta per motivi ai limiti dell'eccentrico) sono fitte di artisti, musicisti, poeti, amici di passaggio e di vecchia data, inglesi che come loro hanno scelto di sperimentare una vita lontana dalle brume inglesi per gettarsi appieno nella palpitante vita mediterranea. I Durrell e i loro amici sanno vivere l'isola gustandone ogni aspetto, esplorandola, godendo il suo mare a sera con i fuochi sulla spiaggia, costruendo imbarcazioni improvvisate, avventurandosi in sentieri attraverso cui si possono incontrare personaggi che sembrano usciti dalla fantasia felliniana.
Libro adorabile, ve lo consiglio.
Un'immagine di Corfù |
Avete vissuto anche voi l'atmosfera di un'isola greca? Apprezzate questo tipo di romanzi?
Ricordo come fosse oggi (avevo si e no 18 anni credo) la lettura della lotta fra la Mantide e il Geco. Roba omerica :-)
RispondiEliminaAh, fra le pagine più indimenticabili. Io, che ho il terrore dei gechi, mi sono appassionata alla strenua lotta fra i due, con tanto di pezzi strappati via. Ognuno di questi animalini ha un'anima, un carattere. O meglio, Durrell li ama talmente da saper leggere un carattere dietro questi atteggiamenti. :)
EliminaDopo una recensione così non posso non procurarmelo! Grazie!
RispondiEliminaGrazie per il tuo apprezzamento!
EliminaVien proprio voglia di leggere il libro dopo aver letto questo post, tra inglesi gaudenti e spiegazioni sulla vita degli animali. Ti confesso che mi incanto spesso a guardare i documentari sugli animali in tv commuovendomi fino alle lacrime sulla spettacolarità della natura. Riguardo alle isole greche ne ho visitate diverse e mi sono rimaste nel cuore, Corfù mi manca e non mi dispiacerebbe affatto visitarla anche perché mi risulta sia la più verde (oltre a essere tra le più vicine).
RispondiEliminaIo invece ancora non ne ho mai vista neppure una e ho una gran voglia di ricominciare a viaggiare partendo proprio dalla Grecia. In particolare mi piacerebbe vedere Santorini. Grazie, Giulia. :)
EliminaNon ho letto il libro (anch'io provvederò a trovarlo) ma avevo visto la serie in televisione e mi era piaciuta molto, che non sarà mai come la lettura del libro ma rende bene l'idea del racconto soprattutto nei paesaggi greci.
RispondiEliminaBel post come sempre
Un salutone e alla prossima
Grazie per il tuo apprezzamento, come sempre. Ho il desiderio di recuperare quella serie tv. Vedremo se la trovo.
EliminaPuoi provare su Raiplay
EliminaGià pensare di poter vivere cinque anni in un'isola greca, deve essere fantastico.. adoro la Grecia, e le sue isole in particolare, ma ancor più quelle in pieno Egeo. Tuttavia conosco bene Corfù, anche se più "mediterranea", meno pastellata, più occidentale, ricca comunque di sfumature così diverse da baia a baia da renderla un universo a se stante. Che ricordi che hai risvegliato.. ah!
RispondiEliminap.s. non sei passata poi sul mio https://francobattaglia.blogspot.com/2021/09/quando-il-giallo-perde-credibilita.html che richiamava la tua "cadenza d'inganno".. ;9
EliminaConosci bene Corfù, allora devi assolutamente leggere questo romanzo!
EliminaSono passata tempo fa dal quel post, l'ho letto, Franco! :) Vediamo se riesco a lasciare un feedback.
Il tuo post è davvero accattivante e mi ha fatto venir proprio voglia di leggere questo libro! Tra l'altro, tanti anni fa ho trascorso un'indimenticabile vacanza a Corfù e mi piacerà ritrovare nel testo l'atmosfera dell'isola, anche se da quando l'ho vista io è passato parecchio tempo!
RispondiEliminaGrazie mille, Luz!
Anche tu, dunque, hai visto Corfù. Ecco, sarebbe perfetto per te tornarci idealmente regalandoti questa lettura. Grazie a te, Annamaria.
EliminaCi sono anche i pipistrelli? No perché per quest'anno ho già dato... tre giorni di preoccupazione per un giovane esemplare sbadato, entrato dal lucernario del condominio e incapace di uscire dalla porta grande il quadruplo. A rischio di morirci di fame, quando invece in giardino può far indigestione di zanzare, con nostra somma gioia. Per fortuna poi ce l'ha fatta! Adesso fa l'8 tutte le sere cenando quasi alla nostra stessa ora. XD
RispondiEliminaComprendo la tua avversione per i gechi, quanto la mia per le cavallette, mentre i pipistrelli mi sono simpatici (ma occorre lasciarli in pace, mordono se si sentono in pericolo).
Sono stata in crociera tra le isole greche, ma è stata troppo veloce, mi piacerebbe invece rimanerci per almeno due settimane, la mia preferita è Oia, a Santorini. :)
Mi pare di non averne letto, o forse solo accennati. Non ha allevato pipistrelli, questo no. :D
EliminaIo ricordo una visita di pipistrello piuttosto agitato alla casa al mare. È stato terribile. Ho scoperto di avere paura, ma molta paura per tutti gli animali più legati alla sfera dell'immaginario. E poi l'avversione per i gechi è proverbiale. Apprezzo lucertole, ramarri e piccoli camaleonti. Pure i varani apprezzo. Ma i gechi sono una cosa che mi fa venire i brividi al pensiero. Ahimé. Vorrei tanto vedere Santorini!
Non ho letto il libro ma ho visto quasi tutta la serie televisiva e l'ho trovata molto carina. I posti sono splendidi e l'ironia dei personaggi rende tutto molto piacevole, immagino che nel libro sia lo stesso. Pensa che quando ho cominciato a vederla credevo che la storia fosse stata scritta dal maggiore dei fratelli visto che era un aspirante scrittore, poi ci sono rimasta stranita sapendo che era stato il piccolo... :)
RispondiEliminaDevo recuperarla perché mi pare di aver visto il film ma non la serie. Insomma, me ne ricorderei. Sì, il maggiore è l'intellettuale, ma Gerry è quello veramente intelligente. :)
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