venerdì 2 agosto 2019

La bella estate, un tuffo negli anni Novanta.

Agosto è già qui. L'estate scorre come sempre veloce e sull'onda di abitudini che in parte riviviamo, in parte possiamo solo ricordare. 
Io quest'anno a luglio non mi sono mossa, impegnata come sono a sorvegliare i lavori di ristrutturazione della nuova casa.
La pelle senza un velo di abbronzatura già in luglio non è da me, ma tant'è. Fra pochi giorni andrò in Calabria per una sola settimana, quindi sarà un'estate dalle vacanze mordi e fuggi. 
L'estate per noi insegnanti è quel periodo che segna un certo significativo riposo dalle fatiche scolastiche - con tanto di critiche da parte di chi non sa niente di questo mestiere. I due mesi di stop servono per corroborare le forze e ripartire a settembre con le energie giuste per un nuovo anno scolastico. 
Insomma, eccoci a metà percorso di riposo e immersi in quel tempo dilatato e sonnacchioso che poco spazio lascia all'attività. 
In estate non riesco a combinare granché con la scrittura. Il cervello langue in una pigrizia assoluta. Tutt'al più posso leggere, alternando periodi di full immersion in qualche libro che mi piace a periodi in cui sembro non voler cominciare nulla. Non è un caso che mi stia trascinando da settimane nella lettura intermittente di Notre Dame de Paris di Hugo.
Una cosa che mi piace fare è inanellare puntate su puntate di qualche serie tv, sarei capace di passarci giornate intere. Poi mi sveglio dal torpore e mi fiondo in palestra - al momento cerco di andarci tutti i giorni. 
Quest'anno, immaginate queste solite abitudini incastrate fra i numerosi trasferimenti sul "cantiere" dove operai dallo strenuo lavoro stanno portando avanti la cosa. A questo però vorrò dedicare una riflessione appena la ristrutturazione sarà ultimata. 
L'estate fa pensare anche alle cose passate, a quegli anni lontani in cui questi due mesi erano ben altro. Al termine degli anni scolastici, il lasso di tempo in cui ci si sfrenava in divertimenti vari - avevo la fortuna di abitare vicino al mare - negli anni universitari durava meno, perché le sessioni d'esame si tengono fino almeno a metà luglio, ma superata quella fase... libertà assoluta. 

Il nostro mitico walkman

Quali estati ricordiamo sospirando di malinconia?
Sicuramente quelle in cui abbiamo avuto vent'anni, e per quanto mi riguarda sono stati gli anni fra il termine del liceo, 1990, e il 1996, l'ultimo anno del mio nubilato - poi sono cominciati i preparativi per le nozze dell'anno successivo e con ciò impegni su impegni e un'altra fase della vita. 
Il meglio degli anni Novanta, quel periodo pieno di contraddizioni per certi aspetti tragico - le morti di Falcone e Borsellino, la Guerra del Golfo - ma che nel nostro piccolo abbiamo vissuto in modo spensierato. 
Solo alla fine degli anni Novanta tutto ha cominciato a cambiare, ricordo la fine dell'estate 1997, bella perché vivevo matrimonio e viaggio negli Usa, triste per l'omicidio di Versace e la morte di Lady Diana, a poche settimane di distanza. Quell'epoca multicolor e allegra volgeva al termine. 
Sospiro di malinconia pensando alla prima metà degli anni Novanta, perché a ripensarci rivivo:
- le belle sere estive a vedere con famiglia e parenti, tutti riuniti nella casa in collina che mio padre aveva ultimato, vecchi video di quando eravamo piccoli;
- l'ebbrezza di aver terminato il liceo e aver trascorso un primo anno universitario con esami andati bene, quindi anche la nuova esperienza di prendere un treno e andare in città ogni giorno;
- le corse in motorino, sul lungomare, dove con cugini e amici restavamo anche fino alle due del mattino, in un periodo in cui le nostre madri stavano tranquille;
- le sere passate a guardare il Festivalbar, poi doccia e uscita come se il giorno stesse cominciando;
- i pomeriggi sulla spiaggia, al tramonto, con la "comitiva" e il corredo di amorazzi, gavettoni, barzellette, giocate a pallone, a racchette, così come le mattine a stare in ammollo o sul materassino;
- le spaghettate a casa degli amici quando i loro genitori se ne andavano in Brasile;
- le sere in piazzetta nel centro storico, con il cantante noto attorno al quale tutto il paese si riuniva;
- i falò sulla spiaggia, con l'anguria fresca, il gioco della bottiglia e il bagno di mezzanotte...

L'irrinunciabile Super Santos

Le cose da fare erano tante e apparivano ogni volta diverse e più luminose. La comitiva era formata per il 50% di amici villeggianti che tornavano ogni anno e con i quali ci ritrovavamo puntuali. 
Col tempo, verso la fine del decennio, diversi di loro non tornarono, due di loro si sposarono, uno si fece sacerdote (poi "si spretò", come ebbe a dire sua sorella, erano di Napoli), altri "locali" partirono per le università fuori regione e si fecero nuovi amici. 
Ci fu una fisiologica diaspora e oggi se ci si rivede, sul lungomare come tanti anni fa, si ride fra le rughe ripensando a cose che ancora ci divertono molto. 
Fu la nostra giovinezza a rendere belli quegli anni o lo erano a prescindere? Chissà. 
Restano belle estati, fatti di walkman e cassette, pantaloncini di jeans, anelli alle dita dei piedi, cavigliere e salopette a zampe corte, e quel tanto che resta a farne il periodo più bello della vita. 

E voi, quali estati ricordate sospirando di malinconia? 

10 commenti:

  1. Io arrivo addirittura all'infanzia... le tre settimane nella casa in collina, la campagna, il campo da bocce, i cani in giardino, il pollaio con le galline, il cielo stellato perfettamente visibile di notte...

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    1. Dell'infanzia io ho ricordi vaghi, più legati alla casa di mia nonna, ma non "stagionali".
      Quelli dell'infanzia, se intensi, si ricordano meglio di quelli di giovinezza. :)

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  2. Ti sembrerà strano, ma non c'è niente del mio passato che mi faccia sospirare. Ci sono state tante cose belle, senza dubbio, che ricordo con piacere, ma non ho un periodo d'oro da rimpiangere. Tutto sommato ho l'impressione che il trascorrere del tempo mi abbia portato regali sempre più interessanti.

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    1. In fondo io non tornerei a quei tempi, diciamo che quella particolare "magia" non si è più ripetuta.

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  3. Ciao Luz, direi ogni vacanza è per me da ricordare! Ogni stagione della vita ha avuto cose che amo ricordare, eccetto da bambina le estati passate in colonia :(
    Quest'anno anche per me vacanze un po' sotto tono. Approfitto per fare sport a basso impatto (sò anziana) e tanta natura. E poi, revisionare e leggere. In SIcilia ho letto ben due romanzi in una settimana, e sono riuscita anche a fare gite lunghissime. Buona ristrutturzaione della casa (non ti invidio, almeno in questa fase)

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    1. Io partirò a metà mese per la Calabria, ma ci staremo pochissimo.
      Buon proseguimento di riposo a te (ah, quella Sicilia indimenticabile...).

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  4. Ho anch'io ricordi di un'estate in ristrutturazione, anzi due, perché iniziò a luglio con la ricerca di un'impresa (non disponibile fino a settembre), proseguì con un inverno e una primavera allucinanti, quanti mal di stomaco, bonifici improvvisati e baruffe, e terminò con il trasloco finale ad ottobre l'anno dopo. La seconda estate le mie ferie furono tra l'Ikea e la casa nuova, tra le corsie col metro in mano e la brugola e i cartoni. E per quanto mi sia divertita in quella seconda fase... non so se ne avrei ancora la pazienza! :D
    Come Grazia, non ho un'estate da ricordare con malinconia, ogni estate ha portato cose buone e cose cattive, e magari dipende sempre dalla prospettiva. C'erano le estati da bambina con pochi compiti e tanto gioco, ma nessuna vera vacanza. Le prime estati fuori casa furono proprio in colonia, divertimenti e delusioni. Poi le estati universitarie, pesantissime con i libri di calcolo da studiare mentre gli altri amici, lavoratori, potevano permettersi la spiaggia. Quasi quasi preferisco queste estati, che se sono di lavoro, con solo 2 settimane di ferie, sono a mia esclusiva e liberissima scelta.
    Ce l'ho ancora il walkman in cantina e da noi il pallone era il SuperTele ;)

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    1. Pensa che con il trasloco seguirò il tuo stesso iter. Pensavo di completare il tutto entro agosto al massimo (lavori iniziati ad aprile) e invece con certa approssimazione riuscirò a traslocare a ottobre. In pieno anno scolastico cominciato. Tremo al pensiero. :)
      Questo SuperTele non lo ricordo minimamente. :)

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  5. Le estati che mi fanno sospirare di malinconia sono, per me, quelle della mia adolescenza e degli anni dell'università, forse perché era ancora viva mia madre e tutto mi sembrava più leggero.

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