mercoledì 24 giugno 2015

L'eleganza del riccio - Muriel Barbery


Incipit: "Marx cambia completamente la mia visione del mondo" mi ha dichiarato questa mattina il giovane Pallières che di solito non mi rivolge nemmeno la parola.
Antoine Pallières, prospero erede di un’antica dinastia industriale, è il figlio di uno dei miei otto datori di lavoro. Ultimo ruttino dell’alta borghesia degli affari – la quale si riproduce unicamente per singulti decorosi e senza vizi –, era tuttavia raggiante per la sua scoperta e me la narrava di riflesso, senza sognarsi neppure che io potessi capirci qualche cosa. Che cosa possono capirci le masse lavoratrici dell’opera di Marx? La lettura è ardua, la lingua forbita, la prosa raffinata, la tesi complessa.

Ricordo che ne chiusi l'ultima pagina dopo essermelo gustato a piccoli sorsi, per settimane, leggendo e rileggendo, sottolineandone le cose più coinvolgenti.
Sono pochi gli scrittori in grado di compiere questi miracoli. La storia si svolge tutta fra le mura di un palazzo dell’alta borghesia nel cuore di Parigi, protagoniste la portinaia Renèe e la bimba ricca Paloma.
Il soggetto è azzeccatissimo: sono entrambe “ricci” nel senso più comune del termine, ovvero scelgono di chiudersi al mondo, isolarsene, pur vivendoci dentro. Osservano la realtà circostante con costante occhio critico, non si sentono affatto parte del sistema, trovano un confortante rifugio nella Bellezza dell’arte, nell’estetica che le rapisce.
Renèe, coltissima e raffinata in realtà, si finge la portinaia che convenzionalmente tutti si attendono: sciatta, ignorante, burbera. Stesso dicasi per Paloma, geniale ragazzina in una classe di beoti figli di ricchi come lei, sceglie l’isolamento e l’altezzoso mutismo, celando accuratamente un cuore di bimba sensibile e buona. Renèe e Paloma insomma accettano il meccanismo di una realtà falsa e ipocrita, ma se ne nascondono indossando costantemente una maschera, che le rassicura e le fa sopravvivere.
Per molta parte del romanzo, con il tipico “piglio” alla francese, la Burbery fa alternare il racconto in prima persona di Renèe al diario di Paloma, ed è così che impariamo a conoscere il muoversi dei personaggi a volte grotteschi che si muovono nel palazzo. Poi la deviazione verso l’arrivo di un nuovo inquilino, che rompe quell’equilibrio nel disequilibrio. Ed è qui che comincia la parte più straordinariamente coinvolgente.
La possibilità del riscatto per Renèe, la possibilità di comunicare empaticamente per Paloma. La scrittura muta quasi sull’onda di questo percorso nuovo. Il racconto della donna ce la fa apparire sotto una luce meno grottesca e straordinariamente umana. Cominciamo a parteggiare alacremente per lei, desideriamo per lei questo riscatto. La bambina intanto incrocia i suoi passi, e la sua cronistoria è anch’essa più umana, viene fuori tutto il suo mondo infantile, il suo disperato desiderio di comprensione. 
Chiaramente non rivelerò il finale che spiazza, che lascia senza parole, che irrompe creando nel lettore un moto di ribellione e allo stesso tempo la sensazione di una Necessità che si fa strada. Il finale è appunto necessario, e quel “sempre nel mai” lo contiene tutto.
Credo che chi si definisce “lettore” non possa perdersi un libro come questo.

Avete letto questo piccolo grande romanzo? Che ricordo ne avete? 

24 commenti:

  1. Dirti che è favoloso???????
    L'ho letto e ne avevo anche parlato nel mio blog, tempo fa.
    Renèe e Paloma sono due perle rare in un mondo abbastanza ordinario nonostante l'aria di superiorità, i soldi, gli alloggi eleganti.
    E' per questo, a mio parere, che si mettono la maschera. Non vogliono uniformarsi. Vogliono essere diverse e per farlo hanno solo quel modo.
    Il finale mi ha lasciato senza parole e tu che l'hai letto puoi capire perchè.
    Prima, però, la vera Renèe viene fuori e trova la sua collocazione giusta nel mondo. purtroppo.......

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    1. Cercherò il post sul tuo blog!
      Sì, le due protagoniste vogliono prepotentemente essere e restare se stesse, per questo preferiscono la chiusura all'apertura a un mondo al quale sentono di non appartenere.

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    2. Patricia, ho cercato ma non trovo... dov'è il tuo post?

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    3. Ecco il link qui
      Scusa, ma non ho pensato a metterlo prima.
      Ciaooo!

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    4. Patricia, mi dice "spiacenti, la pagina del blog che cerchi non esiste".

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    5. Oh, boia... c'è il post... vao a controllare!

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    6. Ci riprovo eh.... comunque è il post del 18 gennaio 2013
      qui

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    7. Ho riprovato e non si vede... e come mai??? Atiuto!!! sos!!! che faccio?
      Però se vai su archivio e cerchi gennaio 2013 io riesco a vederlo.

      E mò che faccio?

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    8. Nel link che hai postato qui sopra c'è un segno "=" alla fine. Il link corretto è questo

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    9. Eh,.. Luz, con me bisogna avere taaaanta pazienza!!!! Quanto sbaglio e non me ne accorgo!!!!! :)))

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  2. Premetto che non l'ho ancora letto, ma che è nella mia libreria da parecchio tempo.
    Ne ho sentito parlare sia benissimo che male. Sicuramente lo leggerò per farmi una mia idea e anche perché io mi definisco una lettrice ^_<

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    1. Guarda, sono certissima che i veri lettori non possono che amarlo!

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  3. Lo leggerò :P Un po' di tempo fa avevo deciso di iniziarne la lettura, ma se ne parlava troppo, cosa che mi ha bloccata! Siccome leggo il tuo parere positivo e anche quello di Pat, mi sono convinta su due piedi a provvedere (a breve? Al più presto? :P Poco tempo, tanti libri e tanta felicità! XD)

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    1. Importante è che prima o poi tu ti faccia questo "regalo"!
      Questo è un libro da lenta degustazione, ribadisco. :-)

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    2. Concordo con Luz.
      Non è il >"solito" libro ma qualcosa di più.

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  4. Il romanzo è piaciuto molto anche a me, e come tutti (credo) leggendo il finale sono rimasta... non so nemmeno dire se dispiaciuta, seccata, delusa, affascinata o tutte queste cose insieme. :)

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    1. Forse la fortuna di un buon libro è dovuta anche a un finale spiazzante. Che ne pensi? Credo che raramente come in questo caso mi sia trovata completamente impreparata dinanzi al finale. Forse la Barbery ha cominciato a scrivere il romanzo proprio partendo dal finale. :-)

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    2. E' possibile! Non so, io non ci sarei mai riuscita, ma di sicuro non è un finale banale. Mi inchino!

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  5. Non è la prima volta che qualcuno mi solletica la curiosità per questo libro. Altre volte ho resistito, ma non potrò evidentemente farlo per sempre...

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    1. Sarebbe interessante confrontarsi, in seguito. Credo che ancora non mi sia capitato con un lettore. Milioni di lettrici lo hanno amato e preferito, moltissimi anche lettori, è un romanzo che "mette d'accordo tutti", sebbene di una scrittrice che fa "parlare" una bambina e una donna.

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  6. Ricordo che, quando lo lessi, qualche anno fa, me ne innamorai. Mi hai fatto venir voglia di riprenderlo! :)

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    1. Infatti è uno di quei libri da rileggere, perchè no? :-)

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    2. E alla fine lo hai riletto! :-)

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