venerdì 6 febbraio 2015

Il luogo del teatro

Spesso mi sono trovata a cercare una definizione personale, originale, di "teatro". E allora mi sono venuti in mente tanti lemmi da associare a questa arte e una frase a effetto che potesse definirla e suscitare in chi legge almeno una vaga idea di cosa possa essere fare teatro.
E invece non voglio stupire nessuno e, volando basso, dico che il teatro è magia, se a questa parola può associarsi tutto ciò che è incanto e fascino. Non è un caso dunque che l'arte teatrale venga praticata da millenni, se la maschera, e con essa la simulazione, il travestimento, affascina l'uomo da sempre.
Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti... E' lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui. (Jacques Copeau)
Il mondo del teatro è variegato, multiforme, cangiante. Accanto ad un teatro di maniera, di classe, esiste la sperimentazione, il meta-teatro, ma anche, non dimentichiamolo, il teatro degli amatori.
Noi attori amatoriali non avremmo la presunzione di definirci artisti, se non pensassimo di fare comunque "arte" in palcoscenico, con tutti i limiti delle nostre presunte potenzialità e della difficoltà di una messa in scena. Questa presuppone costi che a volte sono insostenibili, ma è dal basso che si comincia, dal semplice, perchè il teatro amatoriale è anche, sempre e comunque, in fieri, un'attività in perenne costruzione, in crescita.
In questa costruzione si incrociano amicizie, quando è possibile definirle tali, emozioni, lacrime e sorrisi, adrenalina, desiderio di giocare un gioco intelligente, in cui domina il gesto, in cui la maschera regna sovrana. E cresce la voglia di fare, fare sempre di più, salire su diversi palcoscenici, "macchinare" perchè il gruppo si evolva e con esso la qualità.
Il teatro è magia, ma anche e soprattutto sogno. Il sogno di ritagliarci un angolo nel mondo nel quale tutto è possibile, smettendo i panni del consueto per indossare quelli di un luogo in cui il non-tempo detta le sue regole.

7 commenti:

  1. Ti capisco perfettamente, ma non saprei trovare parole migliori... Le parole falliscono sempre, quando tento di spiegare quanto sia grande il mio amore per il teatro e mi limito a dire che per me è come amare una persona: impossibile da spiegare. Lascio che siano i fatti a dimostrarlo :)

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    1. Sì, le definizioni delle cose, specie se sono ineffabili come questa, restano pressoché impossibili.
      Elisa, ho aperto da poco il blog, e di tanto in tanto pubblicherò articoli anche sul teatro. Come riferimento per un confronto ho il tuo Drama Queen, ma tu conosci altri blog con cui potrei ulteriormente confrontare e condividere questa nostra passione?

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    2. Purtroppo non ho ancora trovato altri blog che parlino spesso di teatro... C'è "Farfalle eterne", che tu segui già. Oltre a questo, ti posso segnalare anche "The sound of Simon", però lui è uno speaker e doppiatore, oppure "Romina Tamerici" (anche lei speaker).

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    3. Grazie, mi sono appena unita al blog di Romina Tamerici.

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  2. Adoro il teatro, come spettatrice ovviamente...non avrei mai il coraggio di cimentarmi in altri ruoli.
    Condivido tutto ed è verissimo che il teatro è evasione dalla realtà.
    I libri e il teatro sono la mia fuga da mondo reale...

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    1. Ciao, Elisa! Conosco poche persone affascinate dal teatro pur non praticandolo direttamente.
      Le ammiro, perchè favoriscono questa arte, presenziando a spettacoli, sostenendolo.
      Dovremmo aprire un post su spettacoli visti, mi piacerebbe molto condividerlo con te.

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    2. Sarebbe bello ^^
      Venerdì devo andare alla presentazione della programmazione per la stagione 2015/16 dello Stabile di Genova, il teatro al quale ormai da anni sono abbonata.
      Potremmo parlare di qualcosa che abbiamo visto nelle scorse stagioni o magari partire dalla prossima.
      Ci pensiamo, dai!

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