martedì 23 maggio 2023

Alice attraverso lo specchio

Sono trascorsi due giorni dalla messa in scena e, come sempre accade, l'adrenalina continua a restare in circolo per molto, oltre alla stanchezza fisica recuperabile ma con lentezza. È stato un tour de force, insomma, ma l'abbiamo sfangata anche stavolta. 
È una costante: l'idea per lo spettacolo dell'anno successivo arriva esattamente un anno prima. Proprio mentre stai lavorando alle ultime prove del laboratorio corrente, mentre stai prendendo gli ultimi accordi per il teatro, apportando le ultime modifiche. E proprio a maggio, l'anno scorso, mi è venuto in mente di voler dare un seguito a quel delizioso spettacolo andato in scena nel 2017, tratto dal primo - e più famoso - romanzo di Carroll. 
Alice nel Paese delle Meraviglie andò in scena un mercoledì di fine maggio, ormai sei anni fa (spettacolo a me caro anche perché fu l'ultimo al quale assistette mia madre). Non avevo neppure fondato ancora la mia associazione, avevo trovato una sede a Marino, spostandomi da Capannelle, ma tornando a lavorare per qualcun altro. 
Carpe diem nascerà nel settembre di quello stesso anno e tanta acqua è passata sotto i ponti. 

Decidere di mettere in scena Alice attraverso lo specchio quando ancora non sapevo che "quella" Alice ne avrebbe indossato i panni è già di per sé un evento del tutto particolare. 
Non so per quale straordinaria congiunzione di astri, ma mi succede quasi sempre così. Alice - la mia giovane attrice omonima del personaggio - non era ancora neppure iscritta al laboratorio, poi arrivò settembre e la ciurma si rinnovò accogliendo nuovi elementi e dando il proprio addio ad altri. 
Il modo in cui il gruppo si è rinnovato diversi mesi fa ha avuto dello straordinario. 
Dinanzi alle inattese defezioni di alcuni elementi anche centrali dello scorso anno - alcuni protagonisti de Il Mago di Oz raccontato qui  - l'arrivo di nuove e frementi leve ha rappresentato non solo un soffio d'aria nuova ma, come di consueto, è stato l'opportunità di pensare a come incastrare alla perfezione ogni pezzo del nuovo puzzle che va a comporsi fra il periodo propedeutico e la fase delle prove. 
Oggi posso dire, a un bilancio complessivo, che questo anno ha rappresentato un consolidamento di quella ripresa vissuta in parte nel precedente, benché per diversi elementi non ci sia stata continuità. 
Se la mancanza di continuità può scoraggiare un maestro, soprattutto se si tratta di allievi con buon potenziale, l'arrivo di nuovi, benché allievi da sgrossare dalle basi perché privi di esperienza di laboratorio e di palcoscenico, è una sfida e allo stesso tempo una missione. 

Come nel 2017, Alice (Alice Izzo) ha due prof che la fanno studiare. Qui è con Miss Queen (Elisa Siniscalchi) 

Facciamo un passo indietro e diciamolo fuori dai denti: quel teatro di allievi che frequentarono diversi anni, alcuni con innato talento, il teatro delle eccellenze andato in scena fino al 2019, è ormai tramontato. La pandemia ha falcidiato le passioni su cui avevo lavorato per diverso tempo, quelle esplose in spettacoli come Peter Pan e Sherlock Holmes e il Caso dell'ape tatuata, quell'ultimo successo del maggio 2019 prima che sul mondo calasse la scure del Covid. 
Il cantiere attorno a Notre-Dame de Paris, tenacemente tenuto in piedi per due annualità in mezzo a quella tempesta, crollò due anni or sono senza una messa in scena. Fu traumatico, spiazzante, ma inevitabile. Quello che è venuto dopo, risollevarsi dallo scoramento e lottare perfino contro il desiderio di mettere fine ai laboratori per ragazzi, lo si deve alla ciurma che venne a bussare alla mia porta nel settembre del 2021. Il resto è storia già raccontata. 
Dicevamo, la sensazione di quel teatro di "eccellenze" ormai tramontato, la sensazione di aver ricominciato ex novo, dai miei inizi... ma credete che vi sia qualcosa di scoraggiante in questo? 
Giammai. Vincere facile è stato bellissimo. Ora è tempo di vincere con queste leve nuove, in grado di stupirti per come tengono il palcoscenico malgrado alle prime armi. E non è solo bellissimo, è esaltante ed è la vera missione del maestro: il lavoro di cesello su un diamante grezzo perché brilli in tutto il suo potenziale. 
È un trionfo diverso, in cui vivi il senso più genuino del fare educazione teatrale, in cui raccogli il desiderio di questi ragazzi di fare una cosa straordinaria e lo rendi possibile. 
Una delle cose che amo di più di questo gruppo: in nessuno di essi traspare quel delirio di onnipotenza così "normale" in quegli anni, quel soliloquio dell'attore che emerge da "prima donna". Niente di tutto questo. Non c'è verticalità, i bravissimi, gli inarrivabili, gli "dei olimpi" del laboratorio e poi gli altri. 
C'è invece una orizzontalità non dettata da competenze tutte somiglianti, ma da una genuinità, una semplicità e una leggerezza in cui nessuno si permetterebbe di voler essere di più e fare di più. 
Penso di non poter trovare ulteriori parole se non gratitudine

Mercoledì Addams mette le mani sul romanzo? Si-può-fare! 
Veniamo allo spettacolo. Le foto di Alessandro Borgogno hanno il potere di raccontarlo. 
Il testo è complesso. Intendevo rappresentarlo rendendone gestibile la messa in scena. Ho tagliato diversi momenti dal romanzo originale e modificato alcuni ruoli a servizio di un racconto alla nostra portata, per di più "contaminato" da un personaggio, il che ha divertito molto la ciurma. 
Il mio teatro sarà pure fatto di idee che baluginano improvvise, ma per il resto parte dal modo di essere, dall'aspetto, dal carattere di ciascuno dei miei allievi. Insomma, avevo... la Mercoledì perfetta. 
Sì, proprio quella Mercoledì Addams resa più famosa dalla serie Netflix e per questo molto in voga fra i miei giovanissimi. Ebbene, immaginate che la nostra si ritrovi a dover fare come compito di scuola "un'analisi testuale e approfondita" del celebre seguito di Alice, non credete che ne resti del tutto annoiata e invece desiderosa di rimaneggiarlo per "divertirsi lei per prima"? 
Ecco, la virata "gotica" del romanzo, quello il nucleo narrativo della scrittura drammaturgica. 
Lasciamo che parlino le immagini (ne scelgo alcune da tutto il parco foto).

Mercoledì (Dalia Calamari) esprime il suo dissenso sul celebre romanzo di Carroll


Non può mancare la Regina Rossa (Emma Pietroni) 


... né lo Stregatto (Simone Fasano)


... poi la Regina Bianca (Camilla D'Andreamatteo)


Il momento in cui entra in scena il Cappellaio Matto (Victoria Hilger)

... ma c'è anche il Bianconiglio (Lorenzo Scialdone)


Mercoledì invia il Re Bianco della favola (Martina Proietti) a uccidere Alice...


... e non riuscendoci, lascia che il tentativo lo faccia il Cappellaio Matto


C'è una commovente riconciliazione 


La ciurma al completo nel quadro finale

Certo, questa piccola carrellata non può rendere la storia, il suo intreccio, il susseguirsi di colpi di scena, momenti comici, l'interagire della nostra Alice con i tanti personaggi qui non citati.
Uno spettacolo molto applaudito, godibile, che ha commosso il pubblico presente e ha lasciato nella ciurma un ricordo di quelli che poi ci tengono per mano sempre. Soprattutto se avremo la sensibilità di saperli custodire. 

La baluginante idea per il prossimo anno è mettere in scena una corazzata come Sogno di una notte di mezza estate. Un progetto ambizioso attraversato nel lontano 2016, con ben 11 ruoli maggiori e diversi altri comprimari. Mettere in scena Shakespeare affidando a questi ragazzi - a chi vorrà continuare e a coloro che arriveranno di nuovi - un'opera straordinaria, onirica, caleidoscopica, immensa. 
Senza lasciarsi distrarre dal facile hanno bisogno di molta più esperienza, ma invece portandoli in questa Arcadia nella quale in pochi osano addentrarsi. 
Fra quattro mesi si ricomincia, la nave lascerà nuovamente il porto, la Capitana sarà pronta a riprendere il timone e a navigare assieme alla sua ciurma a volte a vista, a volte in direzione ostinata e contraria, come sempre. 

25 commenti:

  1. Brava, Capitana!! Ottimo lavoro su tutti i punti di vista, con il grande merito di dare ai ragazzi un’opportunita’ unica di crescita e autostima. Perche’il teatro e’ l’arte della relazione, con cui si gestiscono ansie ed emozioni, e solo per questo , Capitana, un grazie immenso per questi ragazzi che l’hanno seguita e la seguiranno

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    1. Signora, bello trovarla qui fra i miei commenti. Grazie per queste parole e per quelle che mi ha rivolto accanto al palcoscenico dopo lo spettacolo. Alice... strepitosa. :)

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  2. Beh, complimenti vivissimi a te e a tutti! Non è per niente facile la messa in scena di questo famoso cavallo di battaglia del cinema e del teatro. Le foto rendono bene l'idea e capisco l'adrenalina che è ancora in circolo. Lo dico perché in diversi anni di lavoro teatrale anche a me rimaneva sempre una notevole carica di energia e la memoria a volte mi fa tornare in mente la felicità che ho vissuto. Qualcosa che il tuo post mi ha fatto un po' rivivere. Brava e bravi!

    Negli anni '90 avevo collaborato alla realizzazione e alla distribuzione in Italia e all'estero di Sogno di una notte di mezza estate (che è fra i miei preferiti) come produzione di danza e come produzione teatrale, oppure La Tempesta (conosciuta anche come Prospero Books grazie a Peter Greenaway). Sono due produzioni complesse, non facili da mettere in scena, ma molto belle con un fascino notevole. La scelta delle scene e dei costumi lo considero come elemento centrale della messa in scena di queste due produzioni...e poi c'è il testo di Shakespeare! Conta molto anche la musica da scegliere.

    Un salutone carissima, alla prossima e continua così

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    1. Ho avuto modo di realizzarlo nel 2016 e, sebbene sia stata una produzione attraversata e poi realizzata in tre sole recite, ne ricordo tutta la difficoltà. La misi in scena in un piccolo teatro, Compagnia di adulti e due mie allieve di lungo corse scritturate come fate. Fu una cosa difficilissima, benché gestita in uno spazio che ci permise di destreggiarci abbastanza bene. La preparammo in quattro mesi di incontri da una volta a settimana ma mi resi conto che avrebbe avuto bisogno di una gestazione più lunga. Di fatto, non fu una delle mie produzioni migliori. Ora, sfidarne tutte le problematiche con i miei futuri allievi del nuovo laboratorio immagina che sfida possa essere, ma io la raccolgo tutta. Certo, ci sarà bisogno che il grosso di questo gruppo confermi la propria presenza da settembre, vedremo. Speriamo.
      Quanto deve essere stato esaltante lavorare in grandi produzioni... :)

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    2. Senza dubbio lavorare nelle produzioni teatrali è un settore molto bello, non sempre ben remunerato (a volte ti viene riconosciuto il giusto, altre volte per vari problemi devi accettare quel che c'è e non sempre è buono in questo caso). Nel mio caso non ero "il manager" o l'impresario burocraticamente parlando. Conoscevo il direttore di una compagnia di danza francese e nell'arco di 5 anni siamo diventati innanzitutto amici con lui e con la sua compagnia di danza. I risultati cementano il rapporto, aumentano la fiducia reciproca.

      Per un certo numero di anni ho passato giorni e mesi fra aerei, alberghi e teatri...oggi non so se ci riuscirei di nuovo. Sono anche cambiati i tempi...oggi come oggi mi rendo conto che in Italia (più che in altri paesi europei) è tutto più difficile. Sarebbe lungo spiegare nel dettaglio, ma è tutto più difficile.
      Un salutone e alla prossima

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  3. Luz, a te non ti ferma niente e nessuno. hai voglia di dire che ci sono i momenti di scoraggiamento, di delusione, di dubbio, io non credo che ti possano mai far desistere. e non solo io. sono già in attesa dei tuoi post e dei tuoi articoli sul Sogno. ci lavorerai su tutta l'estate, lo so, e poi a che altro serve l'estate?

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    1. Cara MaC, ne ho vissuti di momenti di grave scoramento. Sarà perché questi progetti, questo stare insieme ai ragazzi, per me è totalizzante. Ci metto l'anima. Non c'è mai un freddo professionismo, quindi mi prendo le cose belle e a volte pure quelle inaspettate e molto meno belle. Non mi scoraggio più di tanto grazie a coloro che rendono possibile si possa continuare.
      Sarà un lungo lavoro su Sogno di Shakespeare! Non vedo l'ora di mettermi all'opera. :D

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  4. Per dar vita alla tua iniziativa è necessaria una forte vocazione.
    A me sembra una cosa difficile, anzi impossibile.
    Per insegnare bisogna conoscere un'arte e trasmetterla agli allievi.
    Ci sei riuscita e io sono felice per il successo che hai ottenuto.

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    1. Mi capita di chiedermi da dove salti fuori tutta questa competenza, io che non ho studiato in accademie teatrali. Ho imparato vent'anni fa a capire come portare ogni allievo esattamente nel punto di maggiore risalto, partendo dal proprio potenziale e lavorando su alcuni aspetti del carattere. Grazie, Gus!

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  5. Quanto entusiasmo, passione, tenacia traspaiono dalle tue parole, Luz! Devi essere una capitana fantastica per la tua bella ciurma e mi sarebbe piaciuto vedere il vostro spettacolo ispirato a un libro che ho amato molto...specialmente da adulta, da piccola non mi coinvolgeva, probabilmente perchè troppo surreale. Molto interessante anche l'idea di contaminare la storia con un personaggio più che mai attuale come Mercoledì Addams, un'attrazione in più per le nuove generazioni. Curiosa la coincidenza di Alice che interpreta Alice, una magia nella magia come del resto è il teatro. Complimenti a te e ai giovani attori!

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    1. Grazie, carissima. Quanto sarebbe bello potervi sapere ogni volta nel mio pubblico, mannaggia alle distanze.

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  6. Sempre un'ottima cosa portare avanti le proprie passioni e, se possibile, farle scoprire ed altri interessati a farsi coinvolgere.
    Come tu dici, delle foto non possono raccontare una pièce teatrale, ma quanto meno rendono l'idea dell'impegno profuso. Peraltro i due libri di Alice sono le pressoché uniche letture nonsense che amo, ho letto in versione originale inglese entrambi proprio per cogliere tutti i giochi di parole che in italiano sarebbero intraducibili.
    Shakespeare sarà certamente una sfida impegnativa, ma hai parecchio tempo per elaborare una messa in scena adeguata e, immagino, redigere un testo opportunamente adattato (oppure pensi di seguire alla lettera l'originale?)

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    1. Le versioni originali dei romanzi di Carroll devono essere strepitose.
      Riguardo alla tua domanda, non penso di seguire l'originale, perché presenta non solo un testo complesso e molto articolato in svariate scene e cambi repentini di ambientazione, ma anche un linguaggio molto lontano dal nostro tempo e dal potenziale dei ragazzi. Farò dei tagli, importante è che venga rispettata la struttura del Sogno e il parallelo della realtà del duca di Atene e il bosco fatato con tutto il suo straordinario popolo. Per non dire della scalcinata Compagnia di guitti.

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  7. Il tuo racconto e le foto trasmettono bene le emozioni, l'energia, la libertà di interpretare e far rivivere ciò che di straordinario la letteratura sa offrire! Complimenti, Luz! Brava! :-)

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  8. Oh, mia cara capitana, la mia bravissima e talentuosissima maestra di teatro; come mi è dispiaciuto non essere presente a questa rappresentazione tanto attesa! Non vedevo l'ora e invece... Ho visto le foto su Facebook di Alessandro, sempre straordinarie, ma quello che è straordinario, al di là della resa che non avevo dubbi fosse ineccepibile, è la carica di entusiasmo che effondi sempre in qualunque progetto, nonostante tutto, le avversità, le difficoltà, le delusioni, i momenti no, sei una forza della natura! Per questo ti riesce tutto così bene. E poi hai delle idee sempre innovative, il tuo teatro non è comune e secondo me questi ragazzi sono felici di recitare copioni così vari, divertenti, riletti in chiave Luaniana :D Ma pensa, hai persino inserito Mercoledì degli Addams nella storia di Alice, che meraviglia! Che peccato essermelo perso! Il nuovo progetto è fantastico, Shakespeare! *_* Sarà un percorso bellissimo con i tuoi bravi attori e il risultato sicuramente di grande pregio. A lavoro, su!
    P.S. Complimenti speciali per i ragazzi, che immagino avranno dato il meglio di sé.

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    1. Cara Marina! Grazie per le tue parole di stima, sai quanto valore abbiano per me. Anche a me è dispiaciuto che tu non lo abbia potuto vedere. Speriamo tu non possa perderti Pinocchio (comincio a prepararlo con la Compagnia adulti da metà giugno, speriamo di andare in scena da novembre) e il prossimo ambizioso progetto ragazzi. Insomma, il teatro è ripartito a gonfie vele e comincia a dare i frutti sperati, alcuni anche deliziosamente imprevisti. Tu, fra i miei più fervidi sostenitori e sostenitrici, sei come sempre preziosa anche quando, come in questa occasione, non hai potuto assistere (ma la cosa importante è che sia andato tutto bene giù in Sicilia).

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  9. Le foto sono molto belle e rendono bene soprattutto l'energia che deve essersi "respirata" su quel palco. Mi piace molto l'idea di orizzontalità di cui parli, sono davvero annoiata dalle prime donne (o dai primi uomini) tra gli attori. Il tuo teatro ha quella marcia in più perché non educa solo lo spettatore ma anche i ragazzi, gli attori. Ogni cosa lo fa, ma il tuo punto di vista a mio avviso è differente. Quanto alla tua prossima sfida... c'è qualcuno che si sente davvero pronto a sfidare il mostro sacro del teatro? Chi lo fosse sarebbe simile a un avventuriero. Avanti dunque nei prossimi mesi, Capitana! Navigare contro vento si può, basta mettere a segno le vele e fare qualche bordo. E c'è anche da divertirsi parecchio...

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    1. Ammetto che trattasi di una sfida ambiziosa e... sfrontata. Ci ho riflettuto a lungo e ho lasciato prevalere il mio senso della sfida, sapendo che, anche se ci dovessero essere defezioni, arriveranno nuove leve, catapultate poi in quel mondo così complesso e caleidoscopico. Col tempo sto imparando che, di anno in anno, il mio teatro può e deve proporre dei lavori sfidanti. Sarà questione di metodo, ma l'energia dei giovanissimi è tutto quello che occorre per farcela. Energia e passione. Io non vedo l'ora di cominciare.

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  10. Certo che deve essere bello avere un’insegnante come te che trasmette questa passione e l’entusiasmo per il teatro, spero che i tuoi alunni si rendano conto di essere fortunati per questo.
    Anche dopo il Covid hai saputo riprendere le fila di questa grande passione...

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    1. Ieri sera, durante la pizza di fine laboratorio, cui si sono uniti mamme e papà, i ragazzi hanno fatto improvvisamente un brindisi in mio onore. Uno dei più bei momenti di tutta questa nuova fase di teatro. Veramente stupendo. :)

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  11. Mercoledì Addams che vuole riscrivere Alice?! Ma che genialata! Mi piace proprio!
    Le foto sono stupende, si vedono scenografie, luci e costumi davvero molto curati e particolari (io adoro lo Stregatto, il mio preferito resta quello del vecchio cartone Disney però). E dalle tue parole, cariche di entusiasmo e soddisfazione, dopo questo inverno difficile (intendo difficile per le defezioni inattese di inizio corso), mi viene quasi da pensare che questa stagione abbia tirato fuori il meglio di tutti voi, dei ragazzi, ma soprattutto di te. Se togli le "prime donne" del teatro, quel che resta è un gruppo coeso, dove tutti contano, tutti si impegnano e tutti si divertono. E se ti diverti, qualsiasi cosa fai, di sicuro uscirà una meraviglia! Bravi!!!

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    1. Grazie, Barbara! Sì, è stato molto divertente anche solo fare interagire una Mercoledì con la storia originale. In pratica molti personaggi della storia originale cercano di fare fuori Alice con mille stratagemmi, l'unico che ha capito il boicottaggio è Bianconiglio. :)

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  12. Arrivo in ritardissimo a leggere e soprattutto a farti i complimenti per uno spettacolo senza dubbio coinvolgente e di alta professionalità, a partire dagli attori! Bella questa cosa di non scoraggiarsi di fronte a defezioni e nuovi virgulti da allevare nella magia del teatro. Lessi entrambi i romanzi di Carroll, ma ricordo poco o niente del secondo... Sì, il Covid purtroppo ha cambiato le carte in tavola per tutti noi, e a risentirne sono stati soprattutto i giovanissimi.

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    1. Grazie, Cristina! Si va avanti, e a quanto pare le attività possono ingranare dopo tutto quello che abbiamo passato.

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