mercoledì 18 novembre 2020

Essere blogger nel 2020



Partecipo volentieri alla Proposta di intervista collettiva ideata da Nick del blog Nocturnia, che potete reperire qui.
Lo ringrazio perché è una bella occasione per "fare il punto" sulla nostra passione di scrivere in un blog, sulla nostra percezione della rete, sul nostro rapportarci con questi mezzi. 

- Cosa conoscevi della rete prima di diventare blogger?
Mi sono affacciata alla rete in tempi non proprio remoti. Prima del 2007 non possedevo connessione veloce, mi permise di elaborare il mio primo sito di teatro e soprattutto scoprii i forum, un mondo che mi piacque tantissimo. 

- Cosa ti ha fatto decidere di aprire un tuo blog? Racconta i tuoi inizi.
Al blogging sono arrivata, ahimè, tardi. A fine gennaio 2015 inaugurai questo spazio, ma erano davvero gli ultimi scampoli di un periodo d'oro che stava per tramontare. Non che il mondo del blogging sia scomparso, ma come si sa, si avverte una certa crisi. La spinta per decidermi provenne dal mio desiderio di scrivere. Per diversi anni avevo gestito un forum, mi piaceva l'idea di scoprire nuovi spazi e nuovi modi di comunicare. Così eccomi qui. 
Seppi fin dall'inizio che non sarebbe stato un blog a tema unico, ma che avrebbe racchiuso tutte le mie più grandi passioni: teatro, libri, scrittura, attualità. 

- La tua concezione e le tue idee sul blogging.
Il blogging mi piace. È un tipo di comunicazione che permette di archiviare i propri scritti (cosa impensabile su Facebook o Instagram) e questo è il motivo principe che mi ha fatto prediligere questo tipo di piattaforma. Scrivere richiede tempo e fatica e non mi andava l'idea di dover entrare in un sistema "usa e getta". I miei scritti sono in questo spazio, così come il confronto che ne è scaturito. È bello andare a rileggere di tanto in tanto. Il blogging mi piace anche perché permette di circondarsi di persone con le stesse passioni. Si crea spontaneamente una rete di sodali, ecco. 

- Qual è il tuo rapporto con internet oggi?
Del tutto sano, cosa che non poteva dirsi fino a una decina di anni fa. Purtroppo avevo affidato alla virtualità troppa parte del mio quotidiano, ero un po' ingenua nei miei rapporti con altri utenti, e soprattutto utilizzavo la rete quasi mai a scopi di formazione, ma essenzialmente per costruire progetti per il mio forum. Un immane sforzo che non fu mai ripagato da soddisfazioni vere, anzi. 
Ero molto immatura, la mia sete di comunicazione mi faceva "inciampare", andai pure incontro a una certa crisi interiore. Non furono buoni anni. Oggi sono e mi sento del tutto diversa. Se guardo indietro, quella Luz mi fa una certa compassione. Oggi vivo internet prendendo dal mio navigare in rete tutto quello che serve per capire meglio il mondo e apprendere nuove competenze spendibili nei miei ambiti creativi (teatro e scuola). 

- Qual è invece il tuo rapporto con i social? Amore? Odio? Un sano uso oppure una distanza incolmabile?
Ho un rapporto sereno, li vivo con un certo distacco. Mi capita di accendermi in una discussione, ma è raro, solo quando non prendo bene le misure con gente che frequenta gruppi di lettori o altro. Cerco di pormi sempre equidistante e tranquilla, mi guardo bene dal lanciare improperi, cerco di trattare pazientemente i leoni da tastiera, percepisco una certa fragilità e debolezza dietro certi atteggiamenti. Non sono connessa frequentemente, posto poco in Facebook (anche qui sul blog, mai più di un post a settimana). Tendo a frequentare virtualmente luoghi di interesse, mai generici. Per esempio ci sono certe pagine e gruppi sulla Commedia dell'arte che sono una meraviglia. 

- Cosa ti ha portato e cosa invece ti ha eventualmente tolto l'attività sul blog?
Mi ha portato il gusto di scrivere e approfondire. In particolare amo scrivere recensioni, anche se sono i post che attirano meno. Le recensioni sono una modalità con cui faccio il punto delle mie letture, adoro analizzare un testo, smontarlo e ricomporlo. È un esercizio mentale molto complesso e stimolante. Il blog mi ha portato anche ad argomentare su temi che probabilmente non avrei mai approfondito senza questo spazio. 
Non esistono disagi né antipatie in tutto il mio giro di blogger, mi piace condividere e commentare anche qua e là. 
Non riesco a trovare nulla che mi abbia tolto, tutto quello che mi ha dato assume valore aggiunto nel momento in cui lo paragono ai tempi bui del passato. 

- Come è cambiata la rete rispetto ai tuoi inizi?
Se guardiamo alle opportunità che offre, direi tanto. Penso ad esempio ai webinar, una modalità di trasmissione di conoscenze che ho imparato a conoscere durante il lockdown e la nostra didattica a distanza. Penso anche a tutto ciò che potrei imparare, perché la rete sempre più sta diventando il modo per gestire attività di ogni tipo. Nel tempo la rete sta accrescendo l'offerta, con strumenti sempre più intuitivi e utili. Se intendiamo le persone... non saprei. Le torme di imbecilli per citare Eco ci sono sempre state e sempre imperverseranno. Basta imparare a selezionare le proprie frequentazioni.

- Il momento migliore e quello peggiore? L'evento che ti ha dato più soddisfazione e quello che ti ha dato più fastidio o creato più problemi?
Il momento migliore appartiene al tempo del blogging. Forse ce ne sono stati tanti di momenti belli, uno di questi il successone inaspettato di questo post sulla genesi della serie potteriana. O anche ogni volta che guardo le visualizzazioni di questo post sul Diario di Anne Frank. Articoli che hanno richiesto grande sforzo mentale, tempo, ma poi ampiamente premiati da chi li ha letti. Ma sono solo due che mi ricordo così, al volo. I momenti belli sono quelli in cui il confronto si fa interessante, quando avverti la stima di chi legge. 
È una bella spinta per fare sempre bene, o anche meglio. Mai fermarsi, sempre puntare a nuovi obiettivi. Nel blog non ho mai vissuto momenti "problematici". Forse uno scambio un po' acceso per via di una visione del tutto opposta e contraria, ma preferisco non citare. 

- Di' la tua rispetto al fenomeno degli haters. Personalmente ti hanno mai infastidito? E se sì come si neutralizzano?
Qui di odiatori non ne sono mai circolati, sono fortunata. Mi è capitato di leggere scambi che sono veri e propri flames in altri blog, anche fra persone che stimo, e me ne è dispiaciuto. Non si tratta certo di haters, ma ogni volta che è accaduto, ne ho tratto una sensazione di squallore alla bocca dello stomaco, perché sostengo fermamente che disponiamo di una lingua che, se adoperata con dovizia, permette a chiunque di esporre il proprio pensiero senza offendere o ferire. Non mi piace quando da una propria posizione si guarda all'altro con sufficienza, con saccenza, come accade nel gruppo di lettori menzionato più sopra. 
Quando è capitato di avere a che fare con odiatori, come ho raccontato in questo post, il mio metodo è stato prenderli in contropiede con ironia. Ecco, l'ironia neutralizza queste persone dal patrimonio umano così limitato. 

- Un blog o un sito che consiglieresti?
A rischio di piaggeria, direi senza ombra di dubbio Il Manoscritto del Cavaliere, di Cristina Rossi. È esattamente il luogo dove un'appassionata di Storia come me può trovare un serbatoio di articoli uno più interessante dell'altro. Cristina non sente crisi, è mossa da autentica passione per la conoscenza, è una donna di grandissima preparazione e intelligenza e possiede una gentilezza rara. 
Tu chiedi "un sito o un blog", ma se andassi contro le regole? Consiglio anche altri blog d'eccellenza: Linea d'orizzonte, Didatticarte, La Kasa Imperfetta.
E in generale consiglio tutti i blog del mio blogroll, che seguo perché hanno tutti un modo di scrivere che suscita il mio interesse e accresce la mia conoscenza. 

- Sempre in tema di consigli che cosa diresti a qualcuno che volesse oggi aprire un nuovo sito?
Mi è capitato giusto qualche giorno fa. La madre di una ventenne mi chiama perché segue questo blog e ha chiesto una mano per sua figlia, che ha intenzione di aprire un blog di moda. Ecco, la prima cosa che mi sono sentita di dire è: preparati a dedicarti totalmente a questa cosa, in particolare all'inizio, perché in fondo non ci serve un "come si fa", ma è importante capire attraverso l'esperienza e una buona dose di "cultura di base". 

- Gli errori tipici che si compiono in rete.
Uno su tutti: piangersi addosso quando le cose non vanno bene, quando non si riceve un riconoscimento atteso, quando l'interesse cala. Ma rimboccati le maniche, diamine, e datti da fare. Mi verrebbe da dire "via quel pollice dalla bocca e mettiti in discussione". 

- Vita privata ed attività online: di' la tua.
Come ho scritto in questo post, in sostanza sono due cose separate per quanto riguarda l'interesse dei familiari verso i miei articoli. Per il resto, perfettamente equilibrate. La vita privata e l'attività online si sovrappongono quando mi capita di frequentare le ottime persone che ho avuto la fortuna di conoscere tramite la rete. 

- Su internet possono nascere vere amicizie?
Dieci anni fa avrei risposto con un deciso "no", oggi invece ti rispondo che sì, è possibile. Un esempio siamo io e Marina Guarneri. Io bazzicavo nel suo blog da tempo, la seguivo anche su Fb, e mi ero fatta un'idea di lei che non del tutto è stata confermata dal nostro incontrarci e inaugurare un'amicizia. 
Mi spiego: Marina mi appariva come una donna dalla fortissima personalità, rampante, vagamente "aggressive", molto brava a suscitare interesse (navigate nei suoi post di qualche anno fa, sono da riscoprire), attraente, perfettamente padrona del suo mondo, ecc. ecc. Una gigantessa. Ecco, immaginate tutto questo più quello che un blog non può restituire: dolcezza, capacità di comprendere, generosità, risata coinvolgente, accento siculo delizioso, abilità nei manufatti che produce e dona, e poi Marina c'è. È una persona concreta e con un grande senso dell'amicizia e della disponibilità. Che ve devo di'? È una fortuna conoscerla. Ed è stato questo blog a portarmi fino a lei. 

- Internet, legislazione e libertà di parola, se ti va, di' sempre la tua.
Che si sia legiferato in proposito, è cosa buona e giusta. Purtroppo è materia vaga. Credo che si possa e debba fare qualcosa di più se pensiamo a chi, in virtù della libertà di espressione e opinione, si permette di offendere e ferire. Provo una certa soddisfazione quando si reagisce con segnalazioni e denunce nei riguardi di chi si nasconde dietro un falso profilo e getta discredito e veleno su chicchessia. Trovo sia sacrosanto che si individui l'autore di un commento di natura violenta e incitante all'odio e lo si denunci. Così come credo che dovrebbe essere severamente punita la creazione e messa in rete di notizie false. 

- Che anno è stato il 2020 per te singolarmente (come blogger) e per internet in generale.
Un anno strano e irripetibile, che non dimenticheremo. Come blogger, posso dire di non aver sentito crisi alcuna, perché anzi il blog è stato la piattaforma che mi ha permesso di affrontare tempi morti, soprattutto mediante la recensione di libri che probabilmente non sarei riuscita a leggere. Il blog è stata una delle sponde più preziose, ha creato la sensazione di un orientamento, di un progetto che continua a compiersi nonostante quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. 
Per internet credo sia stata una svolta fondamentale, il suo accreditamento come modalità di comunicazione irrinunciabile, basti pensare alla trasformazione del lavoro in telelavoro o lavoro agile, oppure, dal mio mestiere di insegnante, a tutta l'attività che credo non svolgeremo mai più in presenza, come collegi docenti, consigli di classe, riunioni dipartimentali. Oggi la mia scuola possiede una piattaforma digitale che ci apre a un modo nuovo di fare didattica, che non a caso prende il nome di "didattica digitale integrata". 
Come insegnanti abbiamo imparato modalità nuove di fare scuola, stiamo andando verso metodologie prima impensabili. Tutto è cambiato, nel giro di pochi mesi. 

- Previsioni e programmi per il futuro.
Prevedo che questo mio spazio virtuale continui a essere il mio "angolo scrittorio" nel quale la passione dello scrivere e condividere continui la propria strada. 
Auspico che tornino a scrivere persone che stimavo, dalle quali ho imparato tanto. 
Vorrei trovarmi su una piattaforma che mi consentisse di offrire ai miei lettori un aspetto più fresco e dinamico, ma Blogger ha non pochi limiti. 
Non concordo con Baricco quando dice "scrivere è una forma sofisticata di silenzio". Scrivere è usare la parola per parlare a se stessi e al mondo là fuori. 

Grazie ancora, Nick, per l'opportunità di raccontarsi un po'. 

20 commenti:

  1. Grazie a te per aver partecipato. Mi piace molto la parte in cui racconti della tua evoluzione interiore e anche quella della tua amicizia con Marina Guarnieri.
    Adesso vado ad aggiungere il tuo post e il tuo nome tra i partecipanti.
    Grazie ancora!
    un abbraccio
    Nick

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    1. Hai scelto la parte che preferisco anch'io. Grazie ancora a te, Nick.

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  2. Ognuno ha vissuto la propria esperienza di blogging con modalità diverse, però in generale tutte le interviste che ho letto mostrano entusiasmo e soddisfazione e la tua non fa eccezione.
    Internet è un'opportunità fantastica e quelli della nostra generazione, che da ragazzi non ce l'avevano poiché non esisteva, sanno cogliere i tanti lati positivi che offre.

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    1. Credo tu appartenga alla mia stessa generazione. Ricordi questo graduale passaggio dall'analogico al digitale? È stato quasi impercettibile. I primi timidi passi negli anni universitari, quando alcuni la novità di alcuni corsi era data dalla gestione dei contenuti tramite "pc". La prima volta che vidi questo acronimo pensai al partito comunista, figurati. :D
      Noi forse siamo stati una delle ultime generazioni di fortunati, perché avendo vissuto il prima e il dopo, se capaci di utilizzare bene questi strumenti, sappiamo valorizzare il nostro approccio, valorizzarli come non semplici oggetti di uso comune (se pensiamo al nostro continuo tap tap su tastiera o smartphone, questa cosa ha dell'incredibile), ma mezzi che ci immergono in un presente che si è fatto complesso e stimolante.

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  3. Cara Luz, questo meme di Nick sta giustamente circolando in rete perché le domande sono belle e stimolanti, come le tue risposte in questo articolo. Ho aperto il blog come te nel 2015, quando tutti dicevano che il meglio era passato. Forse perché la blogosfera la conoscevo poco, forse perché sono abituata a prendere quello che c'è, come te quella crisi non l'ho percepita. Cerco di godere della bellezza e a volte della fatica di scrivere e aggiornare un blog che è comunque uno spazio di condivisione e incontro. Come i caffè con Marina dimostrano. Il tuo articolo su Anne Frank è effettivamente molto bello. A quei tempi non ti conoscevo ancora, questo post mi ha fatto allargare la conoscenza che ho nei confronti del tuo mondo e della tua scrittura. PS: Wordpress sta facendo i capricci in questo ultimo periodo, ma pare sia più flessibile di Blogger... Abbracci

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    1. Io ti ho scoperta un paio di anni dopo dall'apertura. C'è stato tutto un periodo di scoperte di blogger che hanno scelto un taglio molto bello per i loro blog, divulgativo anzitutto. Mi dispiace che altre blogger abbiano smesso di scrivere, ma c'è stato un momento perfetto in cui eravamo in tante e tutte con interessi molto simili. Altro dettaglio: quasi tutte della stessa età, con uno scarto al massimo di due o tre anni di differenza.
      Quello che ci accomuna tutte è credo il modo di concepire questi spazi, curarli in modo particolare, aggiornarli puntualmente, anche se, come dici tu, comporta a volte una certa fatica. Abbracci a te, Elena.

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  4. Omamma, come sono emozionata! 😊😊
    Sai che le cose ce le diciamo dal vivo, la stima che è assolutamente reciproca, la riscoperta di una bella amicizia, però leggerle fa un effetto bellissimo davvero: quanti aggettivi hai trovato per definirmi e tutti fantastici, qualcuno forse eccessivo! 😁
    Grazie per questa dimostrazione di entusiasmo e autenticità che ho colto come un prezioso regalo. ❤️
    È superfluo ribadire che anch’io mi sento molto fortunata ad averti conosciuta qui, in rete.

    Ci tenevo a sottolineare la mia emozione prima di venire al discorso blog...
    Ci si affeziona a un’idea, a un progetto e quando partorisci l’idea e il progetto va in porto, quella è la tua creatura e lo sarà sempre. Questo per dire che il blog (per chi ci crede come noi) è uno spazio importante, che va curato, mantenuto di un certo livello, con i toni giusti, la giusta frequentazione. Mi sono costruita nel tempo un mondo in cui le conoscenze non mi hanno mai delusa, dove gli scontri sono state occasioni di crescita (almeno per me), un mondo che cerca di mantenere una certa etica ed estetica, ragion per cui gli haters che ci provano si vedranno sempre cancellati i commenti inutili e ignoranti o troveranno nella mia ironia la risposta alle loro provocazioni (come dici anche tu.)
    Uso la rete con le stesse intenzioni: non mi mescolo alla caciara virtuale scatenata sui social, mantengo calma e savoir faire, al limite non intervengo invece di inveire, se qualcosa proprio mi va storto. Insomma, in una parola: intelligenza. Ci vuole intelligenza per accedere e vivere in una realtà che, ormai, sempre più spesso, pare negarla.

    Ora vado a rileggere le parte sull’amicizia, che mi siedo per pranzare più contenta. 😁😘

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    1. Felice di averti manifestato la mia stima anche con quelle parole, cara Marina!
      La "gigantessa" che ho conosciuto vis à vis è uno degli aspetti più belli di questi spazi scrittori. La nostra amicizia, nata da interessi comuni, ha trovato poi modi per mantenersi sempre viva. Sarebbe stato bello conoscersi prima, lo abbiamo detto, ma meglio tardi che mai. :)

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  5. Davvero molto interessante questo post.

    Si percepisce, tra l'altro, come tu sia coinvolta in questo blog dalla naturalezza con cui fluiscono tutte le tue risposte.

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    1. Ho risposto all'intervista con tutta la naturalezza che mi caratterizza, mi fa piacere che tu abbi colto questo dettaglio. :)

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  6. Molto interessanti le risposte all'intervista collettiva proposta ai blogger, e che dire dell'emozione provata nel veder menzionato Il Manoscritto del Cavaliere? Innanzitutto ti ringrazio, Luz. Naturalmente ogni blog che seguo - e ce ne sono tanti - ha il suo valore aggiunto, ma mi ha fatto piacere menzionare il tuo. Sono molto toccanti le parole che hai usato per definire la tua amicizia con Marina, e come è in realtà, a riprova che il nostro ritratto "digitale" e sociale può essere anche molto diverso dalla persona in carne e ossa: è proprio vero che le parole hanno un peso specifico loro.
    Comunque il blog è uno spazio di libertà impagabile, sono molto grata di avere avuto la possibilità di cimentarmi. Ti dirò che alle volte ho l'impressione che Il Manoscritto del Cavaliere viva ormai di vita propria, come una specie di Golem. :D

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    1. "Uno spazio di libertà impagabile", com'è vero!
      La mia esperienza di amministratrice di forum, così diversa da questa, mi pare così insignificante rispetto a curare questo spazio. Il blog, se concepito come facciamo noi, con quella serenità di pensarlo luogo in cui troviamo "il punto della situazione", amiamo approfondire argomenti, senza quell'affanno di avere a tutti i costi miriadi di lettori e commentatori... Si sta così bene, qui.
      Impossibile non menzionare Il Manoscritto del Cavaliere. Fonte di notizie e approfondimenti anche per la scuola, a mio parere.

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  7. Risposte molte belle e sincere, il blog è uno spazio che permette ampi margini di manovra, uno spazio personale per la propria scrittura e le proprie passioni oltre ad essere anche una finestra sul mondo.

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    1. È esattamente questo, possiede tutte queste caratteristiche. È bello sapere che diverse amiche blogger lo concepiscano allo stesso modo.

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  8. Mi ha fatto molto piacere leggere le tue risposte, come anche quelle degli altri partecipanti all'intervista collettiva. Si avverte che il blogging ci ha fatti crescere ed è ancora un'esperienza viva, anche se molti sostengono il contrario.

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    1. Non so, chi non lo vive bene ha sbagliato qualcosa nella percezione di quello che può rappresentare. Ci mettiamo tutto il nostro impegno, ma alla fin fine è uno spazio virtuale nel quale si scrive, non può né deve essere la vita.

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  9. Mi è sempre piaciuto il tuo modo di porti come blogger, direi che con queste risposte lo hai illustrato pienamente. Questo tipo di iniziative danno modo anche di conoscere qualcosa in più della persona, quindi ben vengano!

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    1. Grazie, l'apprezzamento come sai è reciproco.
      Sì, Nick ha avuto davvero una bella idea. :)

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  10. Finalmente sono riuscita a leggermi tutto il post senza interruzioni! :)
    E mi sono accorta di aver sbagliato una domanda nelle mie risposte, il colmo!! Alla domanda "Un blog o un sito che consiglieresti?" io ho visto il lato "tecnico" della cosa, ovvero quale consiglieresti tra le due "strutture". Non avevo capito (e sì che avevo letto anche gli altri, eh!) che si intendesse un blog o un sito da consigliare in lettura. Si vede che mi mancava caffeina quel giorno!! :D :D :D
    Grazie invece di aver linkato il post su Harry Potter, non l'avevo ancora letto. Tra l'altro c'è una specie di diatriba silente (!!) tra due locali di Edimburgo a contendersi la nascita di Harry Potter: ci sono foto della Rowling, e lei stessa lo ha citato, al Nicolson’s Café (oggi Spoon), ma poi la scritta sulla vetrina, mai contestata dalla scrittrice, è all'Elephant House café, dove anch'io ho fatto la foto. Probabilmente perché non ha scritto in un solo pub. :)

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    1. Ah, ma pensa come hai inteso quella domanda! :D :D :D
      Sono contenta che ti sia piaciuto quel post sulla Rowling, che devo dire è uno dei miei preferiti. :)

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