sabato 16 dicembre 2017

A Più libri più liberi 2017

Sono tornata alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria dopo un bel po' di anni, complice un invito di Marina Guarneri che non si poteva proprio declinare. Marina ne ha scritto un piacevole resoconto qui.
Sarà che quest'anno l'evento è stato spostato dal consueto luogo di ogni anno, il Palazzo dei congressi, alla celebre Nuvola di Fuksas, ma pare che abbia registrato più di centomila presenze e molta affluenza a tutti gli eventi in programma. Ottimi dati trattandosi di libri, vero?
Un pomeriggio bello e divertente, come sanno renderlo tale due amiche blogger che si incontrano e si avventurano fra corridoi ricchi di proposte e tante novità. 
C'è da dire che a Marina io e mio marito dobbiamo l'aver saltato una fila di un'ora, che appena arrivati ci aveva fatto crollare il morale. Il messaggio provvidenziale "venite a raggiungermi, sono quasi all'ingresso ormai" ci ha salvati dall'accodarci a un serpentone di avventori contrariati.
Riabbracciare Marina è ogni volta bello e questa volta - sarà che la passione per i libri rende tutti più complici - trascorrere delle ore assieme è stato esaltante.

Dopo un saluto a un gruppo di lettura che frequenta su Twitter (al quale sono stata invitata, ma non saprei proprio dove trovare altro tempo fra scuola, teatro e il resto), inizia la nostra passeggiata. 
C'è da dire che quando si partecipa a queste fiere non sai cosa guardare per prima. Io e Marina ci sentiamo come bambini a Disneyland, allegre e desiderose di non perderci nulla. 
Io sono arrivata munita di libro illustrato sotto il braccio, per intenderci quello pubblicato da Operadomani, per cui ho collaborato lo scorso anno illustrando il testo didattico sul Barbiere di Siviglia - ne ho scritto qui - con l'intento di cercare editori interessati a nuovi autori. 
Ripeterò la domanda decine di volte: "Siete aperti anche a proposte di nuovi autori che siano anche illustratori?", e via via che i volti sfilano davanti ai miei occhi, la nostra permanenza si assottiglia sempre di più, anche per non ammorbare chi è con me con arzigogolanti discorsi "sulle linee editoriali" di ogni brand per bambini e ragazzi. 

La rivista per ragazzi di Città Nuova
La risposta è comunemente la stessa, sì, sono aperti a nuove proposte, ma non possono promettere risposte immediate. Diversi di questi piccoli e medi editori però mi rispondono anche in maniera molto cortese, il che fa pensare che realmente siano disposti a leggerti e valutare un tuo lavoro illustrato. Alcuni hanno puntato su un concept molto particolare: promuovere e sostenere cause sociali molto attuali, come la differenza di genere, l'inclusione, l'integrazione degli stranieri
Fra questi, l'editore Città Nuova, che vanta anche una rivista periodica per ragazzi. L'editore è una donna assai gentile che mi fa dono di una copia e mi lascia il suo numero di telefono. Sarà un segno del destino? Chissà. 
Mi piace questa piccola editoria che segue una linea di impegno sociale, di educazione non solo al sapere ma anche all'apertura verso temi d'emergenza sociale. 
Va da sè che non del tutto inconsciamente io stia già scegliendo la direzione di un mio libro illustrato. E' un po' come per il teatro, che se non è "educativo" non mi pare tale. 

Non è che mi sia limitata ad andare a caccia di editori per ragazzi. Mi invento nelle vesti di promotrice della mia amica romanziera Marina Guarneri anche, e ogni volta che posso, chiedo anche a editori di narrativa se accettano nuove proposte. Va bene, non ho ancora letto il suo romanzo, ma so che è brava dai pochi stralci che conosco e dalle ottime recensioni che riceve, e poi è una attenta, con uno spiccato senso critico, una fuori dal coro, il che mi piace troppo. Marina, che non si è mai autopubblicata, ha già vinto un concorso letterario e il suo libro è stato pubblicato e distribuito da un editore. Mi ha promesso che rispolvererà i suoi bisturi di narratrice e tornerà a editarlo e proporlo. 
Imperativo categorico a mio parere!
Il pomeriggio prosegue, le ore passano anche fra le divertenti gag che Marina ha già raccontato, quindi non resta che passare al momento in cui ci lasciamo inghiottire dalla Nuvola. Dapprima, il personale di vigilanza non sembra propenso a lasciare entrare visitatori a dieci minuti dalla chiusura, poi Franco ci dà la buona notizia, ci fanno entrare ma dobbiamo fare in fretta. 
Beh, anche correndo, vedere la Nuvola è un'esperienza. 
Come sempre accade nel nostro Belpaese, non tutti apprezzano qualcosa come questa installazione di uno dei massimi architetti del mondo. Sarà che noi latini non siamo aperti per natura a ciò che è diverso e nuovo, io invece adoro queste opere. Non c'è che luce artificiale a illuminarla all'ora in cui entriamo, quindi posso solo immaginare cosa sia durante il giorno. La sua possanza e leggerezza simultanee sono affascinanti. Non ho foto che siano degne di essere mostrate, ne ho una di un buon amico e fotografo per passione.

Foto di Alessandro Borgogno
Ecco, nella Nuvola sappiamo che trascorreremo pochi minuti e poi via, il nostro pomeriggio sarà concluso, quindi ci affrettiamo a immortalare gli ultimi momenti assieme. Io e Marina nella Nuvola di Fuksas, sembra il titolo di un romanzo. :)

  ... e poi via, usciamo, soddisfatte e contente, non troppo stupite per il tempo che è volato, tanto accade sempre così quando ci si vede. Ci siamo ripromesse un tè assieme, quello dinanzi al quale trascorremmo ore nello scorso maggio. 
Intanto cercherò di leggere qualche passo del microscospico romanzo di cui mi ha fatto dono. :)

20 commenti:

  1. Dai vostri articoli (ho già letto quello di Marina), si percepisce l'emozione vissuta nel trascorrere del tempo insieme. L'amicizia è più bella quando è nutrita da una passione comune ^_^

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  2. Adesso il quadro è veramente completo: quello che non ho raccontato io, lo hai rifinito tu. 😉
    Ora ci tocca il tè al più presto, 😘

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    1. Dopo Natale e la grande ondata "Finding Anne Frank" di gennaio, quel tè arriverà. :)

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  3. Ecco ero curiosa, ti ho posto la domanda sul blog di Marina e poi ho letto che avresti pubblicato un post qui, così sono corsa e letto. Bene, farsi conoscere dalle case editrici in fiera è un ottimo sistema per aprire un ventaglio di opportunità, anche se le fiere a mio parere sono di un profumo senza paragoni e l'occasione per incontrare amici e diventare un tutt'uno con l'ambiente.
    Ti faccio un sincero in bocca al lupo per il futuro.

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  4. Non ti sapevo illustratrice! Ho visto adesso il tuo Figaro: è bellissimo! :-)
    Vado a visitare anche il sito di Marina ( è un giorno di scoperte )

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  5. Allora LUANA (piantala co sto Luz, LUANA se lo magna) ho già letto Marina e commentata e sono stato rispostato(no, sto sempre qui, ma alla tedesca ho ricevuto la sua risposta al mio commento; siamo internazionali, no?). Adesso leggo che anche tu ti sei divertita nella "Nuvola di Puskas". A proposito di arte moderna e pertanto innovativa, c'è da dire che in Italia e particolarmente a Roma non si sia troppo propensi a ben valutare l'arte contemporanea nemmeno quando si tratti di autentici capolavori come la Nuvola. Questione nemmeno di cultura, perché se vai in giro a chiedere ai romani chi fosse il Borromini non ti aspettare risposte diverse da non so...non saprei, ma l'ho già sentito nominare...fino al disarmante me pare che c'era un terzino de la Lazzio co quer nome.
    Hai cercato un editore per il tuo Barbiere di Siviglia? Prova con quella che ti ha lasciato la copia delle sua rivista. Non fare la schizzinosa, tanto Mondadori pubblica solo merda, imitata da presso da Rizzoli, Einaudi eccetera eccetera.
    Poi fai l'imbonitrice del romanzetto breve (500 pagine?) di Marina. Senza averlo letto? Bravissima! Lo farei anch'io e non solo perché è un'amica ma perché sono convintissimo che scriva bene benissimo. Ma non glielo dire sennò poi mi si monta la testa. Sai con queste palermitane bisogna andarci piano...sto scherzando, lei è tutta un'altra minestra, come te d'altronde.
    Allora LUANA (parente della Principessa di Umberto Eco? Nemmeno? Va bene) io avrei finito. Spero che tu mi ricordi nelle tue elucubrazioni mentali...che so, quando ti inventi domande per interviste, ad esempio...o quando stai lucidando quel tuo bell'acronimo, com'era?...ah sì....LUZ...
    Ciao LUANA e buona domenica.

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    1. Fiume in piena Vincenzo, da dove comincio? :)
      Preciso ancora una volta che il Barbiere di Siviglia che ho illustrato è stato già pubblicato dall'ente Operadomani, per il quale ho lavorato lo scorso anno. Diciamo che il librino in questione sotto al braccio serviva in fiera per far vedere cosa so fare, ma direi che potrei fare anche molto meglio di così. Fu un lavoro purtroppo fatto in quattro settimane, tempi impensabili per un'operazione di quella portata. Ci persi vista ed estate intera. Però è servito per avere un precedente, se vogliamo metterla in questi termini. Insomma, il mio nome da illustratrice è stato già pubblicato e questo può essere in qualche modo un inizio.
      Sui romani... non dubito! Ma non dirlo a nessuno... ssshhh... :)))
      Quanto a Luz, leggi questa citazione da "Che tu sia per me il coltello" di David Grossman:
      "Ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all’estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte né brucia nel fuoco. Da lì, da quell’ossicino, l’uomo verrà ricreato al momento della resurrezione dei morti. Così per un certo periodo ho fatto un piccolo gioco: cercavo di indovinare quale fosse il luz delle persone che conoscevo. Voglio dire, quale fosse l’ultima cosa che sarebbe rimasta di loro, impossibile da distruggere e dalla quale sarebbero stati ricreati. Ovviamente ho cercato anche il mio, ma nessuna parte soddisfaceva tutte le condizioni. Allora ho smesso di cercarlo. L’ho dichiarato disperso finché l’ho visto nel cortile della scuola. Subito quell’idea si è risvegliata in me e con lei è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un’altra persona".
      Questa storia mi piace assai! :)

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    2. Ho letto una cinquantina di pagine di "Che tu sia per me il coltello", gentilmente regalatomi e speditomi da una mia follower, pensa un po'; ma poi mi sono scocciato e non sono mai arrivato a quella pagina dove parla del Luz. Porca vacca.
      Mi fa piacere sapere che il barbitonsore espagnolo lo avevi già pubblicato. Insomma lo porti in giro come biglietto da visita.
      Pensa se alcuni dei nostri politici potessero fare altrettanto, tipo uelli -e ormai sono parecchi- che parlano del ponte che collegherebbe Calabria e Sicilia. Dovrebbero girare con sotto braccio tutte le carte per la costruzione e per i millanta dettagli. Gli ocorrerebbero un esercito di portaborse, sai che carini.
      Io però continuerò a chiamarti LUANA, e se non ti soddisfa...ancora di più e più forte.
      Sui romani non c'è bisogno di tacere, fanno abbastanza cagnara da soli.
      Per il resto...vedi tu, se ancora ti andasse a genio. Mi trovi sempre al solito indirizzo
      Ciao LUANA, buona settimana.

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    3. 500 pagine? Nooo, Vincenzo, a me già sembrano tante le quasi 300! 😄
      Ti ringrazio, mi dedichi sempre belle parole. 🤗 Però, pur amando molto Palermo, quella non è la città che mi ha dato i natali: io sono nissena, una nissena d.o.c. 😉

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    4. Nissena? Non conosco nessuna Nissa, ma una Nissoria in provincia di Enna. Mai stato in vita mia, ma un mio collega, ufficiale di artiglieria come me era di Nissoria.
      Ho detto palermitana in quanto sicula, e Palermo è il capoluogo.
      300 pagine? Le hai scritte con la mano sinistra allora.
      Vengo dopo sul tuo per vedere se si sono accese altre luminarie.
      Ciaissimo.

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    5. Nisseni da Caltanissetta, ridente capoluogo siculo sito proprio al centro della Trinacria.
      Palermo, però, mi ha adottata per anni, ai tempi dell’università. 😉

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    6. Caltanissetta? Ridente capoluogo? Sei lontanissima dal mare, come fai a sorridere? Eh sì, tirando due diagonali stai al centro della trinacria. Se ti fossi chiamata Dan Brown ci avresti sicuramente scritto uno dei suoi mirabolanti polpettoni, chissà dove saremmo finiti scavando magari il pavimento della cattedrale del tuo paese, chissà magari nel purgatorio di Dante. Meglio, molto meglio che tu non sia Dan Brown, altrimenti le tue 300 pagine sarebbero state solamente il primo capitolo. Ma purtroppo per te fossi stata lui adesso ti saresti potuta pernettere un triplo giro del mondo a bordo del suo panfilo.

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  6. Avevo già letto la cronaca dal punto di vista di Marina.
    Sulla "nuvola" di Fuksas non mi pronuncio, prima devo vederla coi miei occhi e poi emetterò il verdetto :-D

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    1. Non sei lontanissimo, cerca un'occasione per andarci. :)

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  7. Ma che bello!
    E poi noto che noi prof rimaniamo prof sempre:)
    Infine, ogni volta che scrivi un post penso con invidia che hai mille talenti che vanno dal teatro all'illustrazione. Fossi un editore farei di tutto per averti.

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    1. Grazie, Antonella, vorrei che avessero tutti la tua lungimiranza. :)
      Sì, quando si è prof, lo si è un po' in tutto ciò che si fa.

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  8. Io vi sono andata l'otto, la prossima volta, ci potremmo vedere! Grazie per il resoconto!

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