martedì 21 marzo 2023

I miei inizi sui social, il delirio dei primi anni.

 

Questo post è stato ispirato dall'articolo di Giulia Mancini che trovate qui
Non è la prima volta che parlo di rete e di comunicazione via social, trovate qui alcune mie riflessioni di qualche anno fa. Diciamo che questa volta voglio rivangare i miei esordi, non proprio felici ma facenti parte di esperienze di molto tempo fa, tutte utili per capire, per imparare. 
Allacciatevi le cinture, perché è una storia travagliata, un insieme di vicissitudini che a pensarci pare incredibile si tratti proprio della mia storia. 
Scoprii il mondo dei social network nel settembre del 2007, ben più in là rispetto alla maggior parte degli utenti di allora. Considerando che Facebook fu messo in rete nel 2004 e che nel 2005 ci furono i primi raduni italiani fra amici virtuali, diciamo quindi un paio di anni più tardi. 
Esisteva Facebook e c'erano i blog, naturalmente, ma io rimasi fin da subito fortemente attratta dai forum, un tipo di piattaforma molto diffuso all'epoca. Ce n'erano di tutti i gusti, era la principale piattaforma di comunicazione per schiere di persone riunite attorno a un tema comune. 
In quel settembre, mi catapultò nel magico mondo dei forum il fatto di essere passati, in casa, a una connessione veloce. In quella estate avevo costruito il primo sito web di teatro assieme a mio cognato ingegnere informatico, gioco forza necessitavamo di una connessione ben diversa. 

Questo comportò in automatico la possibilità di accendere il pc e accedere alla rete con molta libertà e tutto il tempo a disposizione. Non so come arrivai ai forum, ma navigavo in diverse tematiche, prima fra tutte la storia dell'ovest americano, scoprendo, per esempio che esisteva un bellissimo forum sul West, questo qui, ancora esistente, perché le risorse all'interno sono tantissime e tutte ancora molto interessanti. Deve esserci ancora il mio account registrato, ormai non più attivo da sedici anni. 
Mi imbattei pure in altri forum, ricordo, uno sul romanzo Regency (molto carino e fitto di discussioni su romanzi e film di genere), uno di attualità amministrato da una ragazza sarda molto simpatica, Zinzula, nel quale lessi praticamente tutto in giorni in cui ne fui totalmente assorbita, poi trovai il forum Al femminile, dal quale tutto il delirio partì. 
Ancora una volta mi fermo, per fare alcune riflessioni di natura tecnica. Una neofita della rete, dei forum poi, che sono un sistema molto strutturato, con norme, netiquette, nomenclatura e quant'altro, che arriva in una di queste piattaforme senza saperne niente di niente, si deve prendere del tempo per imparare. Cosa che ovviamente, nella mia totale ingenuità, non feci. 
Per esempio, non sapevo cosa fosse il ban, il bannare un utente, ignoravo termini come flame, lurker, quotare, spammare, thread, topic, troll, perfino nickname e post non sapevo cosa fossero. Li ritenni una sorta di "paese delle meraviglie" in cui comunità anche molto numerose si incontravano quotidianamente, da lontano, in modalità asincrona, per comunicare, una delle cose più belle esistenti fra esseri umani, se sai farlo bene. 

Non solo mi venne facile pensare che tutti, nessuno escluso, fossero delle brave persone, ma pensai bene di esercitare un mio presunto potere dialettico per farmi conoscere, per rendermi gradevole, simpatica, gioviale e solidale. Da Al femminile approdai in un forum di sole donne, amministrato da Stella, una studentessa di Catania, madre di una figlia adolescente. Immaginate uno spazio praticamente perfetto, sul quale brillava il sole della solidarietà femminile. 
Un forum ricco di contenuti, dai libri, all'hobbistica (ricamo, découpage, fai da te in generale), alla psicologia, al cinema, all'educazione dei figli ecc. Ebbi la presunzione di ritenermi sul sicuro, ma il primo errore fu nella registrazione. Mi misi il nome "Maschera", con un avatar di Betty Boop.
Probabilmente quella "maschera" fece pensare a una mia presunta falsità di fondo, non saprei, fatto sta che, se Stella e una buona fetta di utenti molto carine mi accolsero e mi trattarono esattamente come una di loro, una buona compagine non fece altrettanto. Si scatenò, non so per quale oscuro motivo, un'aperta antipatia nei miei confronti e per questo bastano anche 2/3 utenti che ti facciano terra bruciata attorno. Non potevo non attirare l'attenzione, perché amavo aprire nuove discussioni, studiandomi quelle che avrebbero potuto coinvolgerle tutte. Scrissi di teatro, di scuola, ma anche di libri, e di tutto quello che mi viene semplice scrivere. Altra presunzione: too much. 
Accade anche nei gruppi umani non legati alla virtualità. Se qualcuno si distingue - senza voler primeggiare - esprime il proprio pensiero, ama generare condivisioni, esercita creatività, stai certo che non potrai piacere a tutti. È puramente utopistico. 
Vale adesso e sempre, nella realtà di ogni giorno, figuriamoci nella virtualità e con un inizio troppo esagitato e "invadente". Potevo essere in buona fede quanto volessi, e lo ero, per mia natura e forma mentis, ma a quello zoccolo duro di persone stavi sulle scatole e non c'era niente da fare. 



Fu proprio l'amministratrice a commettere però un errore al quale mi viene da pensare. In messaggi privati le spiegavo che essendo nuova avevo bisogno di essere guidata in certo senso, ma lei non volle esporsi, né per la mia causa né tantomeno per me. Quando dopo qualche mese chiesi di poter accedere a un'area riservata alla quale, secondo regolamento, si poteva fare richiesta dopo un certo tempo e numero di post, mi fu risposto un bel "no", e lì capii che non c'era niente da fare. 
È strano come una sciocchezza del genere possa ferire. Lo fece in proporzione a quanto mi stessi intossicando dietro a quel luogo virtuale. Immatura e ingenua, ero caduta in una forma di dipendenza molto pericolosa, di quelle che possono incidere sul tuo umore, perlomeno. 
Questi sistemi agiscono come una tossicodipendenza, né più né meno. Mettono radici laddove ci sono vite isolate, personalità fragili. Io ero una di queste. Il mio lavoro precario mi spossava e mi demoralizzava, non avevo amicizie che potessero dirsi tali. Fui la candidata ideale. 
Un pomeriggio, e qui la storia si complica, ricevetti il messaggio privato di una delle utenti del forum di Stella, una certa Laura, che assisteva tacitamente al mobbing cui ero sottoposta da tempo, e mi invitò a iscrivermi nel suo forum, a tema genitori e problematiche varie, dicendomi che pure se non ero un genitore avrei saputo, con la mia inclinazione alla scrittura, contribuire al suo spazio.

La mia esperienza nel forum di Laura fu del tutto diversa. Un luogo con un terzo degli utenti dell'altro, misto, con uomini (pochi) e donne, un tipo di comunicazione serena, simpatica, rilassante. Laura mi affidò anche l'amministrazione di alcune sezioni, scuola e libri, e ogni topic aperto su quella piattaforma era un successo, molto atteso, con uno scambio in cui diversi utenti mi ritenevano un punto di riferimento per il mio mestiere. Diventai una dispensatrice di consigli scolastici, in particolare. 
Era bello ricevere stima e riconoscimento. La mia intossicazione era silente, ma si era acquietata quella frenesia, la frustrazione, la pessima sensazione dell'attacco del branco. 
Qui devo fare un sintesi di quello che accadde dopo, il peggio che potessi immaginare e che potreste immaginare anche voi. Basta incrociare i propri passi con la persona sbagliata, una persona astuta, di vecchia esperienza. Da una parte Pinocchio, la persona la Volpe. Con le stesse identiche modalità, la stessa bramosia di colpire il debole, di rifarsi nel mondo virtuale da tutti i fallimenti della vita "normale". Basta che si sviluppi una presunta amicizia per assestare il colpo. Da lontano è facile se ci sai fare con le parole e subodori la fragilità dell'altro. 
In questo vastissimo campo ci sono persone dall'apparenza perfetta, è questo che frega chi ci casca. Sono amabili, ironiche, dei veri amiconi generosi. Si fa fatica a credere come si possa abboccare, eppure avviene. Non mi meraviglio mai quando mi imbatto in una notizia del genere. 

Avevo imparato tutto quello che c'era da sapere, pertanto fondai un mio forum, imparandone in settimane di studio l'amministrazione, la gestione dei codici html, perfino. Se so smanettare in questo spazio, lo si deve a tutto quello che imparai allora. 
Amministrare era bellissimo. Decisi lo stile, la grafica, il tipo di contenuti. Mettere in piedi la "mia" comunità fu il passo successivo. Ovviamente la prima persona a iscriversi fu la Volpe, ma arrivarono alcune mie colleghe di scuola, alcune poche utenti dei due forum precedenti. Misi in atto tutta l'artiglieria della mia creatività. Perfino i nomi erano particolari, per esempio, la sezione cucina era "De gustibus", poi c'erano sezioni affidate a utenti con grande competenza in un determinato settore, come la velista o l'archivista. Eravamo pochi, circa una quindicina, ma tutti motivati e costanti. Senza nickname, con il nostro volto e nome. Era innegabilmente molto bello il tutto. La mia seconda "casa". 
Va da sé che sul forum approdasse anche gente strana, che non durava niente, perché avvertiva subito un'atmosfera di "verità", di quotidianità, sgradita a chi vuole nascondersi e aggrapparsi alla finzione.
C'era anche chi arrivava a caccia di utenti nuovi. Gente che si mostrava gentilissima e poi la tua comunità veniva a dirti che la tale aveva inviato messaggi privati spammando il link al proprio forum. Il bestiario era vario e davvero assortito. Conobbi tante persone in grado di dare il peggio di sé, tantissime. 
A distanza di tanti anni, sono poche le persone del mio forum che ricordo con molto affetto. Un professore e teatrante di Milano, persona coltissima che ebbi il piacere di conoscere di persona, due anziani molto brillanti e simpatici - entrambi ormai scomparsi - una ragazza siciliana, Eva Luna, scrittrice e oggi giornalista, Mariana, studentessa di lingue romena che ebbi il piacere di frequentare perché vicino Roma, un'amica preziosa del cagliaritano che venne a trovarci con la figlia l'anno successivo. 
La perfetta sintesi dell'intossicato
Immaginate tutta questa bella gente insieme virtualmente ogni giorno, con quel "Caffé" del mattino in cui ci affacciavamo tutti per augurare la buona giornata, con quella sezione di fotografia dove postavamo le nostre creazioni, con la sezione "Poesia del mese" dove si teneva il nostro meraviglioso concorso mensile. 

Durò un anno e mezzo, perché alla fine sai, ti rendi conto, che quel luogo non è realmente una casa, anzi. La Volpe era destabilizzante, il suo potere narcisistico riusciva a soggiogare tutti e tutte, sembrava fare bene sempre e comunque ma poi, dietro le quinte, in messaggi privati, era ben altro. Un talento della manipolazione. E se c'è una dipendenza affettiva e una finta amicizia a reggere il tutto, l'implosione è a un passo. 
Subentrarono momenti di tensione, sfiducia, stanchezza. Una cosa così bella te la può rovinare solo chi dentro è proprio marcio, e vince. Vince, perché riesce a polverizzare l'equilibrio. Gli altri, che hanno vite soddisfacenti fuori dallo schermo, non impiegano nulla a spegnere il pc. Inevitabile che avvertano tensione, diventa tutto difficile perché non si vede l'espressione dei volti, non si sente il tono di voce. 
E le nostre voci, dapprima così armoniche, sprofondarono in stizza e dispetto. 
Ci fu chi mi disse "il forum è tuo, la persona che destabilizza deve andarsene", ma io non ebbi cuore di cacciarlo, mi lasciai soggiogare ancora e ancora dai problemi di quella vita, dalla sofferenza sciorinata, dalle confessioni di cui sembravi essere l'eletta, quella scelta per conoscere tutta la storia. Non lo buttai fuori e fu la fine del mio spazio tanto ben costruito e curato. Un fallimento totale. 
Non rimase niente e nessuno di quelle amicizie, tali solo nella virtualità. 
Ci furono periodi in cui mi allontanai, cercando di disintossicarmi, ma mi liberai davvero di quella dipendenza solo a cinque anni (!) dalla sua fondazione, quando il manipolatore era uscito ormai da tempo, però nel tentativo di ricostruire la mia comunità a nessuno interessò rifare il percorso. 
Erano ormai tutti assorbiti da Facebook e i forum in quegli anni stavano affondando. 

Era il 2013, avevo imparato una lezione durissima. Per un paio d'anni mi allontanai dalla rete, e fu lì la vera disintossicazione. Avevo ormai una cattedra fissa, quindi non più lavoro precario, ciò mi diede molta più stabilità, cominciai a fare quel teatro drammatico che ancora oggi mi piace fare. 
Il desiderio di avere uno spazio mio non morì mai e fu per questo motivo che approdai al blog, che aprii nel gennaio del 2015 e ancora rappresenta un aspetto importante e bello della mia vita.
Essendoci passata e ormai corazzata, non l'ho mai vissuto in maniera ossessiva in questi otto anni. Il blog mi ha portato una bella amicizia che vivo anche fuori dallo schermo del pc, e tante belle conoscenze. Il tutto vissuto in serenità e con saggezza, quella dell'esperienza e della maturità che sanno donarti gli anni. Mi rammarico di non esserci arrivata prima. Avrei voluto vivere gli anni di fulgore di queste piattaforme. Sono esattamente come devono essere. Uno spazio autogestito, la possibilità di raccogliere attorno ad argomenti di interesse generale una piccola comunità fissa. 
È tutto quello che potrei desiderare per dedicarmi alla scrittura condivisa. 

Queste sono state le mie disavventure social, e voi come avete iniziato? 
Avete vissuto momenti difficili simili a questi? 

29 commenti:

  1. Anch'io ho iniziato sui forum, poi sono passato al blog (non subito quello attuale, ne ho avuto uno precedente sul portale libero.it).
    Io pure ho dovuto imparare una sacco di cose, a volte chiedevo, altre volte andavo a tentativi.
    Problemi in senso stretto mai avuti, solo qualche discussione con alcuni (pochi per fortuna) frustrati che stanno sul web solo per atteggiarsi a divinità in terra.
    L'intossicazione ce l'ho ancora, nel senso che passo ogni giorno sul web, a volte solo mezzora, altre volte parecchio di più, comunque non riesco a staccarmici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema sta tutto lì, la gente che usa (e in maniera massiva ai tempi dei forum usava) queste piattaforme per sfogare frustrazioni anche piuttosto gravi. Il che può anche starci. Il peggio è quando sono anche manipolatori e affetti da narcisismo cronico. Ci sono persone che hanno avuto la fortuna di non incontrarli mai o meglio di saperli arginare. Io purtroppo non ero tra questi. Mi dispiace che tu sia ancora intossicato. Confido che prima o poi tu riesca a staccartene. :)

      Elimina
  2. Molto sentita e interessante la tua esperienza, in cui mi sono immerso. Già, la questione è che il web ha le stesse dinamiche della vita vera, con un più la barriera dello schermo.
    Quindi antipatie e simpatie sono normalissime, anche cattiverie e manipolazioni.
    Ricordi il casino con le clone-bloggers qui bella nostra porzioncina di blogosfera? Non mi stupisco di nulla 😅
    Bei tempi i forum, secondo me proprio un pre-blogging, che ne hanno ereditato parte dell'anima.
    Dai, alla fine trovata la tua stabilità è arrivato un equilibrio definitivo, una maturità assoluta. Anche questa è vita 😎💪

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sai che è stato difficile ripercorrere nel ricordo quegli anni? Questa è veramente una sintesi infinitesima se confrontata a quello che accadde. E ancora oggi mi pare perfino inverosimile averci sofferto come ho fatto. Al di là della mia storia personale, penso che questi fenomeni dovrebbero essere studiati più a fondo, analizzati nella loro pericolosità. Se il virtuale ha il potere di compromettere il tuo equilibrio psichico, il problema di fondo è gravissimo. Le dipendenze, nel loro potere distruttivo, sono pericolose, uscirne non è facile. È qualcosa di profondamente radicato. Quando visualizzavo la mia intossicazione (perché poi arriva il periodo che ti fai una specie di autoanalisi), me la immaginavo come una radice nel mio tronco encefalico (!). Oggi dico non l'augurerei al mio peggior nemico. :(
      Non ricordo queste clone-bloggers. Da otto anni, a parte qualche caso isolato, non ho vissuto niente di particolare. Una cosa che non ho inserito nel post: un folle ha disseminato di commenti il post sul libro della Arendt, seminando veleno sulla Shoah. Parole impressionanti, di odio estremo. Là per là ho letto a bocca aperta, poi cancellato. Non ne sono rimasta turbata più di tanto, sarà che dopo aver vissuto quell'inferno non mi meraviglia davvero più niente. :)

      Elimina
    2. Anche i blog sono vissuti purtroppo male, da alcuni.
      Prendi gli anonimi che, credendo di dare fastidio, scrivono e passano la loro vita sui nostri blog: ecco cos'è la tossicità più nera, non tanto quella di essere "addicted" come successo a te, che stavi esplorando un mondo nuovo.
      Le clone-bloggers? Una o due persone con una decina di profili blogger, che attraverso questi si rispondono e autoincensano, o peggio attaccano "in branco" (che poi è formato da una sola persona, in realtà).

      Moz-

      Elimina
    3. Io ero intossicata perché dipendente da quello spazio virtuale. Non c'è termine che possa pensare più appropriato. Sarebbe potuto essere anche un ambiente sano, ma ne eri allo stesso modo intossicata. Ricordo che, tornata dal lavoro, la prima cosa che andavo a fare era collegarmi. Non c'erano gli smartphone, altrimenti immagino che le mie ore giornaliere si sarebbero moltiplicate. Uno dei dettagli più truci: il forum ti permette di vedere la persona collegata in quel momento, quindi quante volte è capitato di riaggiornare la pagina per vedere se si connetteva? Terribile, una dipendenza vera e propria, povera me.
      Ora ricordo a chi ti riferisci con questi profili-clone. Ma tu pensa la gggente che capoccia fresca che tiene. ah ah ah :D

      Elimina
    4. Sì, sicuramente è una forma di tossicità, quella... Però penso non sia stata gravissima. Cioè se uno non ci mangia e non ci dorme ok, se manda a puttane la sua vita per refreshare il forum e vedere chi si connette ok... Ma tu hai fatto le tue cose, sei diventata insegnante di ruolo ecc... Insomma, non la vedrei tragicissima 😎💪

      Moz-

      Elimina
  3. Buongiorno Luz. Sono davvero sorpresa perché mi è capitato tutto, come hai descritto tu, in Google plus. Probabilmente eliminato anche per questo, non so.
    Solo che mi sono accorta di quel che mi stava accadendo ed ho continuato solo per vedere fin dove sarebbe arrivata una "persona" in particolare.
    Mi dispiace tantissimo.
    Purtroppo credo ci siano anche in blogger. E sono capaci di manipolare anche ed ancora chi ingenuamente crede in loro.
    Ma come scrivi giustamente, meglio allontanarsi e fare in modo che si segua la propria strada senza badarci più di tanto. Sono fermamente convinta che ogni verità prima o poi venga a galla, ma anche se non fosse così a me non importerebbe più.
    Oggi ho un bellissimo blog che mi soddisfa e che aggiorno se ho tempo. Seguo i blog interessanti come il tuo, graditissimo tra l'altro e tanti altri che sento siano speciali anche se non intervengo come un tempo perché magari non interessano i miei interventi o perché non sarei capace di farne per inadeguatezza culturale. Però da loro imparo e conosco, il solo mio vero scopo da quando sono qui.
    Grazie carissima e ti abbraccio forte, ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Faccio fatica a immaginare che in un blog possa accadere una cosa simile. I forum sono piattaforme totalmente diverse e con una gestione di gruppo che permette, con qualche restrizione, di essere del tutto liberi di pubblicare e interagire come si vuole. Nel mio forum condividevo l'amministrazione di alcune sezioni ma non era un luogo disseminato di pazzi, tutt'altro. Il punto era quell'unica sconvolgente persona cui è stato dato il potere di sovvertire tutto e seminare zizzania. E di conseguenza distruggere un bellissimo progetto.
      Grazie per la tua stima, che ricambio come sai. :)

      Elimina
    2. La tua stessa esperienza vissuta era un Google Plus, dove avevo creato delle Community (cosi si chiamavano), una cancellata perché volevo "arrendermi" (si chiamava Di tutto un po'... o giù di lì), poi creai una nuova con lo stesso nome che ha oggi il mio blog e le stesse divisioni degli argomenti. Nei blog che avevo già non ho avuto problemi di sorta, anzi era meraviglioso. Ho conosciuto anime bellissime (alcune purtroppo non ci sono più... sigh! ) che mi hanno sempre sostenuta ed amata, il tutto estremamente ricambiato. Poi, quando chiusero G+, molte persone che erano lì si sono riversate in blogger e forse hanno portato scompiglio, come hanno accennato anche Miki e Franco (magari c'erano già prima... non so ). A me è sembrato così. Comunque ciò che conta è non farci caso e continuare sempre per la propria strada, amando ciò che si fa.
      Giusto per chiarirti alcune questioni. Riabbraccione Luz e stima super ricambiata. Buona giornata, ciao.

      Elimina
    3. Grazie per queste delucidazioni, Pia. Non conoscevo Google Plus, vedi come sono stata e resto, tutto sommato, una di quelle persone che ne sanno poco e forse il giusto. :) Comunque veramente ben triste che ogni piattaforma di comunicazione sia stata avvelenata da questi loschi figuri.

      Elimina
    4. Pia, vero: il problema è quando (come capitato a Luz) ci sentivamo comunque in pace, in armonia... poi una nota stonata (e cattiva) è capace di rovinare tutto... per fortuna quella gente si è eclissata da sola :D

      Moz-

      Elimina
    5. Lo spero Miki, lo spero... ma come si dice: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. 😉
      Grazie. Un abbraccio.

      Elimina
    6. Vero, sempre all'erta (anche perché qualche tempo fa notai qualcosa di particolare...) ma l'essenziale è che quella gente resti dov'è :)
      Un abbraccio a te!!

      Moz-

      Elimina
  4. Le esperienze negative in un blog ci sono per forza, è fisiologico. Credo dipenda solo dal fidarsi e aprirsi senza sapere realmente chi hai dall'altra parte dello schermo. Io ne pago ancora conseguenze perché sono sciocchino e somatizzo a fatica.. ma va bene così.. il blog mi assorbe decisamente ma è palestra di scrittura soprattutto, la mia passione, ci sono arrivato tramite un collega e amico di FilmTv dove recensico tuttora, e sto raggiungendo i dieci anni di vita con grandissima sossdisfazione, nonostante i per fortuna rari inconvenienti.. ho trovato amcizie reali, persone bellissime, tanto da imparare e condividere.. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo dissentire. Nel blog io non ho mai vissuto esperienze negative e pessime interazioni, e sono passati ben otto anni dall'apertura. Chi parla di esperienze simili nei blog probabilmente ha una comunità molto numerosa, non so spiegarlo altrimenti. I forum sono piattaforme del tutto diverse e molto vulnerabili da questo punto di vista.
      Mi fa piacere che anche tu abbia trovato buone amicizie col tuo blog. :)

      Elimina
    2. La mia esperienza negativa è unica per fortuna. Per il resto solo bellezza.. ;)

      Elimina
  5. Ho iniziato a scrivere nei forum sportivi. Insulti e minacce erano sempre presenti.
    Un giorno un tifoso dell'Inter (io Juve) riuscì a scovare casa mia. Voleva *menarmi*.
    Io sono grande e grosso e come mi ha visto con un gran sorriso mi ha salutato.
    Abbiamo pranzato insieme.
    Da allora non ho più fornito informazioni personali.
    Sui forum culturali mi sono trovato malissimo. Scrivevano benissimo. Un'amica mi svelò il mistero. Per elaborare un post impiegava due ore. Praticamente tra un battibecco e l'altro mi costrinsero ad abbandonare.
    Girando per internet ho trovato la piattaforma di Splinder che offriva funzionalità di blog, multimedia, messaggistica istantanea.
    Ho eliminato gli errori passati e migliorata la qualità dei miei post. Dopo la chiusura di Splinder sono entrato nel mondo Google con Blogger.
    Tratto pochi argomenti e mi trovo abbastanza bene. Qualche contrasto è inevitabile, ma ancora mi sopportano.
    Difficilmente mi faccio coinvolgere dalle problematiche virtuali, anche per il fatto che il reale che sto vivendo è abbastanza difficile.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da quello che leggo, disavventure di diverso tipo ma con un alto grado di gravità. Mi impressiona in particolare quello che si è presentato sotto casa per menarti. Vedi poi come vis à vis tutto è cambiato. Il passaggio dalla virtualità alla realtà ha dato uno sguardo diverso sulle cose.

      Elimina
  6. Conosco la tua disavventura, anche il periodo (terribile e insidioso) della "volpe" e... immagino quanta delusione abbiano potuto trascinarsi dietro nella tua vita esperienze del genere. La cosa positiva è che tu, comunque, ne sia venuta egregiamente fuori e, soprattutto, che abbia usato proprio questi anni di "sperimentazione" per accedere alla parte migliore dei social, che è quella che stai vivendo. Il tuo blog ti dà grandi soddisfazioni e le tue conoscenze, adesso, sono preziose (la nostra amicizia nata qui lo è senz'altro!)
    Io avevo aperto un blog all'indomani della pubblicazione del mio romanzo, dopo la vittoria al concorso: volevo autopromuovermi e creare una vetrina che parlasse del libro. Quella vetrina è, però, rimasta scarsa di contenuti (anch'io inesperta, incapace di trovare followers, era tutto nuovo per me). Quel blog, nonostante tutto, è stata la base su cui ho impiantato l'attuale, perché a un certo punto lo avevo mollato del tutto, per poi ritrovarmelo negli anni del trasferimento a Roma, quando avevo bisogno di crearmi uno spazio che mi consentisse di superare il trauma della vita nuova in una nuova città. Era là, già in rete, gli ho solo cambiato i connotati ed è nato il Taccuino dello Scrittore (prima si chiamava "NOM - Nuovi Orizzonti della Mente", come la biblioteca virtuale protagonista del romanzo). Da lì, il passo successivo mi è venuto automatico: l'iscrizione su Facebook. Ero utente anche di Twitter (veramente lo sono ancora, anche se inattiva da anni), che ormai ho abbandonato. Mi manca Instagram (e so che vorresti che io mi iscrivessi anche lì), ma non voglio farmi assorbire dalla vita social più di quello che già le dedico, nel tempo libero.
    Paranoie, litigi, persone da scansare come la peste, disavventure, sono inevitabili quando si frequentano le piattaforme on line comunitarie, ma s'impara a scansare tutto il brutto che c'è e a filtrare il tanto buono che rimane.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricordo che mi avevi raccontato come era cominciata l'avventura del blog. E in effetti, ricordo di aver ripercorso i primi post del Taccuino, alla ricerca della primissima Marina, e avervi trovato la scrittrice che aveva pubblicato un libro, premiato e con tanto di presentazione al pubblico. Certo, è stato un bene che tu, dopo averlo tralasciato, lo riprendessi innestando sulla vecchia esperienza proprio quel Taccuino che tanto bene hai costruito. Ti ho conosciuta intorno al 2016, il tuo blog commentatissimo, tu super sul pezzo, insomma, il blog è stato ed è un angolo che hai saputo orchestrato e custodire molto bene. La sua ripresa, adesso, è una delle belle novità del 2023. :D
      Riguardo alla mia esperienza, sì, le persone da scansare come la peste, le disavventure, tutto quello che mi sono buscata in quegli anni terribili (non si potrà mai descrivere in un post quello che si vive realmente) sono un ricordo di cui paradossalmente fare tesoro. Fra gli aspetti che pure mi sono dispiaciuti c'è anche la certezza di aver conosciuto persone che, sono certa, in altri contesti, sono perfino apprezzate. Persone che non furono del tutto sincere, delle quali venni a sapere dei risvolti spiacevoli. Comunque, vabbè, alla fin fine, è vita.

      Elimina
  7. Devo dire che questo resoconto mi ha fatto rimanere di stucco, e mi ha anche enormemente addolorato. Ti ringrazio per averlo condiviso, perché non dev'essere stato facile appunto scrivere questo post. Non sospettavo minimamente tante tue brutte esperienze nel mondo virtuale, come a dire sei passata continuamente dalla padella alla brace, purtroppo i manipolatori ci sono nella vita e ci sono anche in rete. Il tuo blog mi sembra ora un ambiente sereno, con tanti contenuti interessanti.
    Non ho avuto esperienze di forum e community, e a questo punto mi vien da dire "meno male". Non mi piacciono i gruppi facebook, sono iscritta a pochissimi. Ho aperto il mio blog con molto entusiasmo e anche timore dieci anni fa, come ben sai, e diciamo che non ho mai avuto grossi problemi a parte qualche disturbatore di tanto in tanto. Quello che noto ultimamente è una enorme fase di declino e di stanchezza, di disillusione generale e il passaggio ad altre modalità espressive. Per carità, ben venga, tutto si trasforma ma mi chiedo che cosa si sia perso per la strada.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rivangare in effetti è stato straniante. Certo, a distanza di tanti anni, certe esperienze curate dal tempo fanno meno male, ma uscirne, lasciarsi alle spalle questo dispiacere, è stata durissima. Mi sono voluta concedere questo post forse proprio per capire se sono capace oggi, in età ormai matura, di rievocare certi momenti con il dovuto distacco e devo dire ne ho avuto conferma. Non avendo vissuto i forum, certo non hai perso niente di significativo, Cristina, perché quel bello che c'era, ed era straordinariamente bello, era effimero, quindi una gioia artificiosa. E ciò fa male all'animo. Meglio quello che c'è oggi, per quanto in declino, questa serenità è impagabile. :)

      Elimina
  8. Ho iniziato con un blog nel lontano 2004. Facevo parte di un gruppo in un corso per diventare giornalista per il web, uno di quei corsi UE, regione Lombardia e Ministero del Lavoro (diciamo una cosa seria) quando il mondo del web non era certo quello di oggi. Eravamo in 10 in quel corso e lavoravamo come la redazione di un giornale, ognuno seguiva un argomento (chi seguiva la politica, chi la cronaca, chi seguiva lo sport ecc.). Io ero responsabile del settore cultura e spettacoli. Dovevo recensire sul web spettacoli, mostre e altri eventi culturali italiani.

    Qualche anno dopo il Sole 24 ore cercava 5 collaboratori in questo settore, ci presentammo in 250 per quell'annuncio e non mi presero ma il corso si dimostrò comunque utile e importante per la mia crescita professionale.

    Devo dire che negli anni ho avuto periodi entusiasmanti ma anche periodi in cui non trovavo più stimoli (un classico), ho chiuso il blog per un periodo anche lungo e poi l'ho riaperto. Ma ho sempre pensato che il mondo del web, come le nuove tecnologie, vanno usate con cautela e molta attenzione senza strafare e avendo molta cura nel rispetto di tutti.

    Il tuo post è importante per capire quante insidie si nascondono sul web.
    Un salutone e buona domenica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piacciono questi tuoi esordi. Secondo me è stato il modo perfetto per cominciare. Far parte di un periodo di formazione e nell'ambito giornalistico, immagino quanto sia stato interessante, malgrado l'esito negativo. Hai approcciato queste tecnologie con il giusto equilibrio.

      Elimina
  9. Grazie di avermi citata cara Luz, mentre leggevo il tuo post cercavo di ricordare quando é avvenuto il mio primo contatto con la rete, anche per me è accaduto circa nel 2007 dopo aver frequentato un corso di scrittura e la “maestra” ci coinvolse in un blog collettivo sulla scrittura, allora una delle ragazze mi insegnò molto su come gestire un blog e mi é servito per impostare quello attuale. Non ho mai partecipato ai forum, anzi é un mondo del tutto sconosciuto per me, all’epoca ero parecchio immersa nel lavoro, mi disinteressavo del mondo in rete, preferivo il mondo reale, però ti capisco, perché anch’io con i primi approcci sui gruppi facebook mi trovai a gestire persone aggressive o subdole. È normale cadere in trappola anch’io come te parto sempre dal presupposto che le persone siano buone e senza secondi fini, invece spesso é opportuno diffidare ed esporsi con molta cautela.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sarebbe piaciuto fare la tua stessa esperienza. Io ho cominciato come esperienza di esplorazione, del tutto impreparata e alla cieca, tu invece mediante un laboratorio di scrittura vissuto nel reale, che poi indirizza verso un lavoro collettivo online. Anche questa tua esperienza, dopo aver letto quella di declioviodomani, mi piace moltissimo. Avrei voluto avere questo tipo di opportunità perché sarebbe stato esattamente quello che amo fare, scrivere, ma in maniera del tutto equilibrata fra persone unite dalla stessa inclinazione e che hanno modo di confrontarsi su un lavoro di gruppo anche al di fuori del virtuale.

      Elimina
  10. La tua esperienza in rete è molto più ricca e complessa della mia. Approdai anche io molto tardi alla rete, dopo gli anni dieci, con FB e qualche forum (anche io su Al femminile, ma durai poco). Li trovavo e li trovo i genere molto noiosi. Il blog è altra cosa: scrivo ciò che mi va senza doverlo negoziare con nessuno, senza pensare a cosa piacerà o a cosa serve per fare "tiratura" o attirare commenti. Non è una strategia, ma un bisogno. Ci sono periodi in cui funziona meglio e periodi in cui funziona meno. C'è una cosa però che mi sento di dire dopo averti letta: i meccanismi di manipolazione, simulazione o emulazione che hai trovato in rete sono anche nella vita di relazione. Ci sono persone che pensano di costruirsi una credibilità in rete usando e misurando le parole ad arte ma si sente quando non sono autentiche. Almeno, io lo percepisco. E quando accade, me ne vado. Semplicemente. A volte ci vuole un po' più di tempo ma sono sicura che nella tua vita professionale hai accumulato abbastanza risorse per capirlo. E il fatto che oggi con grande serenità ne parli significa che in fondo hai lasciato andare, anche se una punta di rammarico resta. Ma hai costruito tante cose compreso un bel blog. Ce lo godiamo tutte e tutti .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari avessi a suo tempo avuto la forza necessaria per girare idealmente i tacchi e andarmene. Aver vissuto questa esperienza è tradotto nei termini "ero troppo fragile", emotivamente provata, quindi vulnerabile. Ed è proprio lì la cattiveria di chi, accorgendosene, non ti sostiene, anzi ti affossa. Aver dato un potere illimitato a chi all'epoca ho ritenuto amico è stato devastante. Ma è vero anche quello che scrivi dopo, parlarne adesso e in tutta serenità significa averlo superato, poterlo guardare come a un fatto accaduto, un'esperienza fatta e un'opportunità per capire meglio come siano fatti alcuni esseri umani. Oggi sarei in grado di riconoscerli in un istante. Mi appaiono ridicoli, patetici. Oggi me li berrei a colazione tipi come quelli. E poi sì, anche nella vita al di fuori di questi schermi, tanti manipolatori. Sulla manipolazione penso di aver capito molto proprio in questi ultimi anni. Ci sono manipolatori anche insospettabili.

      Elimina