mercoledì 10 novembre 2021

Càscara - Elena Ferro

Immagine dal blog di Elena Ferro
Incipit
: Il giorno in cui ricevetti la lettera avevo appena finito di fare colazione. Era un caldo venerdì di primavera e il postino aveva bussato alla mia porta con una certa risolutezza. Una volta aperto, aveva infilato una mano nell'uscio consegnandomi la busta  con l'intestazione vergata da una mano incerta. L'avevo afferrata senza farci caso. Non aspettavo notizie e tornare alle mie incombenze quotidiane era l'unica cosa che mi interessava. 
«Deve aver fatto un lungo viaggio» aveva osservato il postino. Non replicai e salutai con cortesia, chiudendo la porta dietro di me. 

Ho letto con piacere l'ultimo libro dell'amica blogger Elena Ferro di Volpi che camminano sul ghiaccio, facendole una sorpresa quando ho annunciato di averlo acquistato. 
Era da un po' che mi incuriosiva la sua scrittura, perché sono assidua lettrice dei post del suo blog e avevo il desiderio di conoscere la Elena narratrice. Càscara (che in spagnolo significa "guscio") sarebbe stata l'occasione perfetta e tale si è rivelato questo romanzo, ambientato in una Sicilia del passato e in particolare in un paesino (inventato) incastonato in una baia affacciata su un mare che in tanti appassionati dell'isola apprezziamo da sempre. 
Elena ambienta il suo romanzo in Sicilia, eppure vive a Torino, ma ricordo che importante fu un suo viaggio nell'isola in cui rimase abbagliata dalla sua bellezza. Deve essere bello sentirsi ispirati dalle suggestioni di un viaggio per l'idea di un romanzo, o anche solo per arricchirlo di particolari, dettagli che si avvicinino il più possibile alla realtà.

Per buona parte Càscara mi ha riportato a quei bei romanzi che si leggono magari pubblicati da Einaudi, quella narrativa contemporanea che ha generato il filone di un racconto nostalgico, a tratti malinconico, ambientato in terra italiana, in epoche difficili o in luoghi difficili. 
Il romanzo si apre con la lettera ricevuta da Michele, che annuncia una perdita innescando il ricordo nella voce narrante, così l'autrice ci porta negli anni Sessanta, in questo piccolo centro del sud, dove tutti si conoscono, gente semplice, problemi legati alla difficoltà di arrivare a fine mese. 
In poche decine di pagine veniamo a conoscenza dei personaggi che muoveranno la storia, fra cui spicca un argentino, Justicio, il marinaio a capo di un'imbarcazione di lusso. Justicio ha lasciato un'Argentina martoriata dai problemi politici, ha preferito fuggire perché l'alternativa era il rischio di restare uccisi. È l'eroe che ha rinunciato alla lotta, in quel tratto di vita, e si è scelto il mare come seconda patria. 
Uomo di valore e di valori, ha la sensibilità di comprendere la gente del luogo, si affeziona a Michelino, allora bambino, si innamora di Alice, la maestra del paese, si posiziona in prima linea per difendere i diritti dei càscaresi. 
Lo snodo narrativo in cui si concretizza il problema da risolvere è l'avidità di coloro che vogliono distruggere Càscara per farne un luogo di turismo, la ricerca del profitto, la volontà di cancellare la memoria, un valore da difendere lottando con coraggio. 
Custode della memoria di Càscara è in particolare la piccola scuola, il luogo dove Alice accende nei ragazzi l'interesse e la curiosità, il luogo dove si parla di libri, si discutono i fatti. La scuola è il fulcro della nuova generazione dei càscaresi, sebbene in tanti desiderino andarsene a cercare fortuna altrove. Irrompe nella storia anche questa esigenza di partenza, la sensazione di uno spazio ristretto che non può garantire una buona vita alle generazioni future. È il destino dell'emigrante, la struggente consapevolezza che prima o poi si dovrà partire. 

Càscara è idealmente il luogo che racchiude i valori di un tempo, un'epoca in cui non mancano il marito violento, la donna che legittima la libertà di prostituirsi, il politico infido, la connivenza fra potere e corruzione.  Altresì è il luogo dove infanzia e adolescenza si imbevono della luce d'estate, di conquiste amorose e giochi così come erano un tempo, quando il territorio diventava dei bambini e così la sensazione di forte appartenenza alla terra natìa. 
Angelica, la mia migliore amica, ha uno sciame di denti bianchi che spuntano allegri dalla bocca grande e capelli rossi come mattoni. Le sue labbra accartocciate sono come un bocciolo in procinto di schiudersi. Se ne sta tutta rannicchiata sulle ginocchia a giocare coi noccioli di pesca sulla spiaggia...
gassa d'amante
Le donne di Càscara sono l'altro nucleo importante, un fronte compatto che nasce dalla condivisione di un destino, di madri e mogli votate al servizio della famiglia, assi portanti, anime che levano una voce imperiosa che vuole essere udita perché giustizia sia fatta. 
Sullo sfondo, gli echi di un'Argentina lontana, terra amara amata da Justicio, che ha nel nome la sua principale vocazione. Così come la Catalogna di Francisco, che per ragioni simili rinuncia alla propria terra. Justicio e Francisco, uomini di mare, poiché solo il mare può riportarli alla libertà che l'uomo anela, custodendo in sé l'orgoglio di chi non può tollerare di guardare alla propria terra falcidiata dall'ingiustizia. 

Non v'è dubbio che Elena conosca bene l'arte della navigazione. Lei si definisce "donna di mare" anzi, nonostante sia nata e viva fra i monti. Ho trovato deliziosi tutti i riferimenti tecnici dell'imbarcazione, la barca Matilda non ha segreti per il lettore. Così come tutte le azioni che ogni buon marinaio fa per muovere le vele e prendere il largo. 
Imparo che esiste un nodo che si chiama "gassa d'amante", me lo sono andato a cercare in rete, mi piace come viene costruito e perché ha questo nome. Michelino ne ha uno in tasca, da donare alla persona che ama, è orgoglioso di avere imparato a realizzarlo seguendo le istruzioni di Justicio. 
Francisco scioglie i nodi con cui ha fissato le vele al boma la sera precedente, quando i presagi del temporale si affacciavano sulla baia per sferzarla di pioggia durante le prime ore della notte. Con cura distende le vele al sole, mentre inveisce contro chissà chi con un mezzo sigaro al lato della bocca. Suo compito è occuparsi di Matilda, o almeno imparare a farlo prima della prossima partenza. Per questo lo sguardo vigile del comandante non lo abbandona mai, nemmeno quando si arrampica sull'albero di maestra per controllare il sartiame, dopo aver percepito il cenno di Justicio quale via libera per salire in cima. A Francisco non piacciono le altezze, ma ha una forza straordinaria nelle braccia e nelle gambe che gli rendono semplice l'impresa anche quando non lo è. L'argentino se ne sta muto, ritto nel pozzo, con le braccia sui fianchi e lo sguardo severo. 
La scrittura di Elena è bella, fluida. Da donna del sud, ho percepito la storia come fiabesca, il solo appunto che poi non è nemmeno tale, perché Càscara è il luogo dell'anima ed è giusto così. 
Da donna del sud, guardo ai tanti piccoli centri martoriati dalla cementificazione e dall'abuso edilizio, e mi piace pensare che ci sia una Càscara, da qualche parte, dove la giustizia trionfa e la memoria si custodisce come qualcosa di sacro. 
Grazie a Elena Ferro per questa storia pulita e dolce, che vi consiglio. 

22 commenti:

  1. E' una grande gioia per me leggere questa recensione, per tante ragioni. Il tuo è un blog che si è affermato per segnalazioni di libri letti di grande valore (io e Cristina ti abbiamo assegnato il premio "suggeritrice di titoli dell'anno" nei commenti a uno dei miei ultimi post, poi lo vedrai e capirai il riferimento), dunque per me è un grande onore esserne ospite. In secondo luogo adoro le sorprese e questa, come tu stessa affermi, è di sicuro una delle più grandi ricevute per questo romanzo. Ma più di tutto leggendo queste righe ti ho voluto bene perché hai amato i miei personaggi e la mia storia, e si sente. Ne hai colto il senso profondo, la scelta dei nomi, dei luoghi, dei temi. Sono felice che tu abbia potuto imparare qualcosa di nuovo (poi mi dirai se hai seguito le indicazioni "fiabesche" di Justicio mentre insegna la gassa a Michelino). Insomma, ti sono grata, profondamente. Mi hai resa felice. Càscara è stato un grande amore, è stato impossibile nascondere l'anima che ha dentro.

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    1. Intendi la storia della "tana dello zorro"? Sì sì. Sappi che avevo riconosciuto il termine "zorro" appena l'ho visto, io da sempre curiosa verso le lingue straniere, so che trattasi della volpe fin da quando vidi le avventure del celebre bandito. :)
      È stato un piacere unirmi ai tuoi lettori, ho sentito verso Càscara una grande curiosità e mi sono avventurata fra le sue stradine con piacere.
      Felice di averti donato questa sorpresa che ti ha reso tanto contenta. :)

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    2. P. S. Grazie di cuore per le tue parole verso il mio blog. Ecco, questo è un regalo per me. Recensire e condividere le mie emozioni verso i libri è qualcosa di cui sento un bisogno viscerale, se poi questo viene accolto e apprezzato, puoi immaginare la mia gioia. Quel titolo assegnatomi mi piace assai. :)
      (Devo pubblicare tante recensioni già scritte, non vedo l'ora di farvi leggere e scoprire diversi libri che mi hanno stupita e appassionata)

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    3. Ti meriti l'affetto di noi lettori

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  2. Ne ho sentito parlare, devo aver letto qualche recensione, ma non conosco l'autrice e questo libro. Provvederò a rimediare. Se è vero che ti hanno assegnato il premio "suggeritrice di titoli dell'anno" hanno fatto bene, perché diverse volte nei tuoi post ho trovato proposte che non conoscevo e si sono rivelate interessanti.

    Un salutone e complimenti

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    1. Come ho scritto sopra, questo mi riempie di gioia e orgoglio.
      Da quando leggo molti più libri (l'elenco di quest'anno è già bello lungo e mancano ancora diverse settimane) adoro scoprire autori a me sconosciuti e storie che non si possono perdere. Questo è il settimo libro letti di amiche blogger.

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    2. Grazie Accadebis per la fiducia! Se ti va puoi conoscere qualcosa di me attraverso il mio blog, Volpi che camminano sul ghiaccio. Ti aspetto e buona lettura 😉

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  3. Deve trattarsi davvero di un bel libro. Mi hanno colpito molto la fluidità della scrittura e le competenze dell’autrice. Sono anche io del sud e ho sentito nelle poche righe l’atmosfera meridionale. Complimenti all’autrice e complimenti a te, dal momento che leggo che ti hanno assegnato il premio “ suggeritrice di titoli dell’anno”. Grazie di aver indicato questo libro davvero interessante.Buon pomeriggio.

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    1. Grazie, carissima, per avere apprezzato questa recensione e felice di trovare in te un'altra donna del sud. :)

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    2. Grazie Farfalle libere per le tue parole. Mi fa piacere che anche tu, donna del sud, possa ritrovarti in questo romanzo che mi ha scaldata come il sole di Sicilia

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  4. Brava Elena, complimenti! E poi è vero, Luana parla dei libri che legge (e che le piacciono) con un tale trasporto, che è impossibile non tenerli in considerazione.
    Avendo seguito tutti i passaggi che Elena ha condiviso nel suo blog circa la pubblicazione del libro, devo dire che non mi sono stupita nel sentirne parlare in questo modo: dev’essere proprio una bella storia, da conoscere, se non altro per la stima che nutro nei confronti dell’autrice.

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    1. C'è un pezzetto della tua Sicilia, Marina, che è un po' anche la mia essendo siciliana per metà. :)

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    2. Eh si, è vero, sul blog vi ho sfinito con le mie "fasi" di scrittura ☺️. Vuol dire che il risultato è anche un pò merito vostro ❤️. Grazie per la fiducia e la stima, la sento come un grande regalo. Abbracci

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  5. Ho letto Càscara appena uscito perché mi incuriosiva molto avendone sentito parlare nel blog di Elena.
    Il piccolo paese degli anni sessanta racconta efficacemente molti personaggi e molte realtà, non solo figure femminili ma anche personaggi fragili e complessi come Michelino.
    E poi c’è l’ambientazione, uno scorcio sui piccoli centri del sud immersi in una natura bellissima, ma stretti in povertà, pregiudizi e contraddizioni da combattere.

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    1. Sei stata una delle prime amiche a leggerlo e ti sono grata: sai bene come i primi giorni di pubblicazione di un romanzo siano molto delicati. Avere una spinta affettuosa serve! Hai preso i temi cui sono legata: il riscatto, la rivincita, la ricerca della verità e della giustizia

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    2. Sono contenta che l'abbia letto anche tu, Giulia. :)

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  6. Ecco, mi mancava appunto il significato di Càscara.

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  7. Apprezzo molto le opere che parlano di emigrazione. Essendo stato io stesso un emigrante,sia pure nell'ambito della stessa nazione dal sud al nord, so bene come il destino di chi lascia la terra dove si è nati è quello di una perdita continua,non si apparterrà mai completamente al luogo di arrivo e al contempo non si appartiene più al luogo di nascita. Justicio forse ha risolto il problema scegliendo il mare che simboleggia il viaggio continuo.

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  8. Ciao Nick, ho voluto rappresentare proprio quella sensazione che descrivi, l'impossibilità di sentirsi pienamente parte. Michelino e Justicio sono entrambi migranti. Forse più che cercare una terra, cercano loro stessi. Il mare è un non luogo, uno spazio sospeso. Fino a quando non si riesce a toccare nuovamente terra. Grazie per il commento

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  9. Da ragazza del sud amante del mare, mi incuriosisce un sacco come titolo, soprattutto per la scrittura e l'ambientazione pittoresca :)

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  10. Grazie Nicole, sono una donna nata al nord per caso e solo molti anni dopo mi sono innamorata del mare, per ovvie ragioni. Come ha scritto Luana, questo romanzo raccoglie il bello di quei luoghi che conosci bene e li rende eterni e universali. Càscara è dentro di noi. Ti sono grata per la tua curiosità. Se avrai modo di leggerlo sarò lieta di ricevere la tua opinione qui, sul sito di acquisto o sul mio blog. Un caro saluto!

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