sabato 10 novembre 2018

Antoine de Saint-Exupéry, storia di uno scrittore diventato leggenda

Sto lavorando alla messa in scena de Il Piccolo Principe, che debutterà il prossimo marzo. Come per ogni mio lavoro teatrale, il gusto sta anche nell'approfondimento, lo studio, e questa volta conoscerne l'autore è stato come fare un piccolo viaggio in una biografia degna di un romanzo. 

Sono contento di riuscire a dormire, la notte mi avvolge in molti modi. Non sono solo nel deserto, il mio dormiveglia è popolato di voci, di ricordi, di confidenze sussurrate. Non ho ancora sete, mi sento bene, e mi abbandono al sonno come a un'avventura. Non sento più freddo, a condizione di non muovere un muscolo. Ho dimenticato il mio corpo addormentato nella sabbia. Non mi muoverò più, così non soffrirò mai più. Dietro tutti i tormenti c'è un'orchestrazione di stanchezza e di delirio, e tutto diventa un libro illustrato, un racconto fiabesco un po' crudele. 

Sono i pensieri sparsi di Antoine de Saint-Exupéry scritti nei giorni seguiti al grave incidente col suo aeroplano, in Egitto a sud di Alessandria. Era il 1935, Saint-Exupéry era già noto da molti anni, grazie ai libri di successo pubblicati in Europa e negli Stati Uniti e il mondo restò col fiato sospeso aspettando che facesse ritorno. In quell'occasione si salvò, ritrovato da una carovana di nomadi dopo tre giorni di cammino senza una meta nel deserto. Il suo salvataggio fu un grande avvenimento.
Ma torniamo indietro a ripercorrere le tappe più significative della vita di questo scrittore e uomo straordinario. Ci sono rare immagini che lo mostrano, poiché era schivo e non accettava di essere intervistato. Tutto quello che sappiamo di lui possiamo trarlo dai suoi scritti, le lettere alla madre amatissima, i libri sul volo, che gli diedero la fama prima del suo libro più famoso. E poi una specie di diario, Lettere di giovinezza all'amica inventata, nel quale descrisse la parte più intima di sé. 

La sua storia inizia nel 1900, con il secolo XX. Il padre, di famiglia nobile, muore quando Antoine ha solo 4 anni. La madre, rimasta con cinque figli e senza mezzi, si sostiene grazie all'aiuto di suo padre e di vari parenti, presso i quali la famiglia visse per un ventennio. 

Antoine (il quarto da sinistra) con le tre sorelle e il fratello François
Gli anni dell'infanzia, trascorsi a Saint Maurice, vicino Lione, sono per Antoine i più felici. Circondato da donne, la madre, le tre sorelle, le zie, le governanti, complice e legatissimo al fratello, Antoine si distingue fin da bambino per vivacità e immaginazione. Dalla madre Marie, di temperamento artistico, apprende il gusto per l'arte e la passione per la natura. 

A scuola si rivela distratto, indisciplinato, ribelle, amante solo della letteratura. Il suo grande sogno diventa fin da subito il volo. Sono gli anni dei primi prototipi di aeroplano, la Francia è luogo di avanguardia del progresso che investe l'Europa in quegli anni. A 12 anni, di nascosto dalla madre, fa la sua prima esperienza di volo. Come dirà più tardi, "nel cielo ha modo di sperimentare un senso di libertà" che resterà una caratteristica del suo vissuto. 

Nel 1914, allo scoppio della guerra, sua madre si arruola come infermiera e manda i due figli maschi in collegio, una decisione soffertissima subita da Antoine come una grave costrizione. Tre anni dopo, suo fratello, ammalatosi gravemente di polmonite durante l'inverno, muore a soli 15 anni. Per Antoine è un'esperienza devastante, che descriverà nel suo libro Pilota di guerra, dove gli ultimi momenti di François sono ripercorsi dettagliatamente e assomigliano all'addio del Piccolo Principe del suo libro più celebre. 
"Sembrerò morto e non sarà vero, lo capisci? Dove vado è troppo lontano e non posso portare il mio corpo, è troppo pesante. Mi sentirò come una vecchia scorza abbandonata".

Più tardi, Antoine è a Parigi, dove tenta di arruolarsi in Marina, ma viene respinto dall'accademia
Saint-Exupéry (a sinistra) assieme a Henri Guillomet, suo
grande amico e famoso aviatore.
navale. Nel frattempo, ospite di una cugina di sua madre nel cuore del quartiere latino, ha modo di conoscere e frequentare gli intellettuali dell'epoca e viene fin da subito apprezzato per il suo carattere estroso e anticonformista. Le sere nei salotti, durante il giorno nei caffè, a scrivere poesie. 

Si iscrive all'Accademia di Belle Arti con l'intenzione di intraprendere poi la carriera di architetto, ma cambia idea dopo poco e a 21 anni comincia il servizio militare, attratto dall'aviazione. Ancora una volta refrattario alle regole, preferisce prendere il brevetto di pilota civile. 
Intanto, si fidanza con una ragazza dell'alta società parigina, da cui sarà lasciato in seguito al suo primo incidente aereo, nonostante per lei rinunci al volo per un periodo in cui accetta di essere assunto in una fabbrica di piastrelle. 

Rimasto ancora una volta solo, trova lavoro nella compagnia aerea per il trasporto postale, il che costituirà la svolta della sua vita. Fin dai primi anni nella compagnia, ha modo di conoscere alcuni aviatori molto noti all'epoca, fra i quali Henri Guillomet, noto per il suo incidente sulle Ande, al quale riuscì a sopravvivere grazie alla tenacia di un carattere straordinario, come avrà modo di dire lo stesso Saint-Exupéry. Da Guillomet e gli altri apprende i segreti del volo che gli sono utili negli anni della tratta Tolosa-Dakar, alternando lunghe ore di volo a giorni sulla terraferma che dedica alla scrittura. Impresa dopo impresa nei luoghi ostili del deserto, diventa una leggenda fra gli aviatori. 

Il suo primo libro, Corriere del sud, viene pubblicato da Gallimard nel 1928 per il suo stile fresco e originale, e diventa un successo. 
Clark Gable nel film tratto da "Volo di notte", 1933
Assegnato a una nuova rotta in Sudamerica, ha modo di farsi conoscere anche oltre oceano e diventa capo della filiale della compagnia aeropostale in Argentina. È il momento di Volo di notte, il secondo libro di successo, pur costandogli l'avversione di molti aviatori dell'epoca, che lo accusano di svelare i segreti del volo. Hollywood ne produrrà il film con Clark Gable come protagonista. 

In Sudamerica, Antoine conosce la scrittrice e artista Consuelo Sandoval Gomez, che sposa e con la quale vivrà un matrimonio turbolento, a causa delle numerose assenze e delle relazioni extraconiugali di lui. Consuelo a Parigi frequenterà la cerchia di artisti di Breton, Duchamp e Balthus.

Nel 1935 Antoine ha il suo secondo incidente aereo, di cui ho accennato all'inizio di questo post. 
Del deserto, Saint-Exupéry subisce il fascino e allo stesso tempo ne prova timore, sgomento. Ne è attratto, vi torna nel '36, quando girano il film tratto da Corriere del sud, di cui scrive l'adattamento. 
Nel 1938 è negli Stati Uniti, dove acquista un aeroplano con l'intenzione di percorrere la rotta New York - Terra del fuoco, ma si schianta nel suo terzo incidente, che gli costerà un coma di cinque giorni e una salute malferma. Il suo fisico è provato dai numerosi incidenti.  

"Non rimpiango nulla, ho giocato e ho perso. Non è il pericolo che amo, è la vita". Dirà in uno dei suoi taccuini di viaggio.  

Viene pubblicato Terra degli uomini, nel quale racconta le sue esperienze di sopravvivenza, un grande successo che gli vale il primo premio dell'Accademia di Francia. 
È il 1939, la Francia entra in guerra contro la Germania di Hitler. Antoine torna in patria e chiede di indossare l'uniforme, rifiutando missioni di retrovia e accettando di farsi assegnare a unità di ricognizione fotografica. È un pilota di guerra, ma non fa parte dello stormo che sgancia le bombe. 

Assieme alla moglie, Consuelo Sandoval Gomez
Dal cielo, Saint-Exupéry assiste a tutto l'orrore della guerra, alla fuga degli sfollati, alla disfatta del suo paese. Quando Parigi cade in mano ai nazisti, rifiuta di collaborare col governo di Vichy e torna in America, disgustato dagli atteggiamenti antisemiti della Francia collaborazionista. Spera di ottenere dagli americani un intervento decisivo in Europa, ma trova editori pronti a corteggiarlo, chiedergli un nuovo libro, e proposte di altri film tratti dalle sue opere. 

Nell'estate del 1942 scrive e illustra Il Piccolo Principe, che consegnerà nelle mani di una sua amica giornalista prima di partire per l'Europa. L'editore gli chiede di modificarne il finale, ma Saint-Exupéry è irremovibile: il Piccolo Principe deve morire

Il manoscritto fu lasciato su una scrivania, gualcito e macchiato, con segni di caffè e di sigarette. Lo corredò di disegni, lui che per tutta una vita aveva disegnato qua e là, scarabocchiando, dando forma ai suoi pensieri sui suoi taccuini. Non immaginava quello che sarebbe diventato. Probabilmente lo avrà ritenuto una piccola cosa destinata ai bambini e ai ragazzi. 

Antoine torna in Europa perché sente forte il richiamo del suo paese, gli vengono assegnate cinque missioni particolari per cercare basi per gli alleati. Da una di queste non farà mai ritorno. 
Il 31 luglio 1944 Antoine de Saint-Exupéry scompare in mare, al largo della costa marsigliese. I resti del suo aereo saranno ritrovati solo nel 2004. 

Saint-Exupéry scompare lasciando al mondo l'eredità di un libro diventato celebre, un invito a trovare il senso della vita nelle relazioni umane, l'incontro con l'altro, l'amore, l'amicizia. In Francia il libro fu pubblicato solo dopo la sua morte, mentre era già un successo negli Stati Uniti. 
Bastino le parole più significative di tutto il racconto a farne una sintesi, quel mirabile passaggio che svela il segreto ultimo delle cose: l'essenziale è invisibile agli occhi

18 commenti:

  1. Un autore affascinante per un libro che considero magico. Con questo tuo post mi hai dato il piacere di conoscerlo meglio, e la curiosità di leggere altro di suo. :)

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    1. Anche in me conoscere la sua biografia muove il desiderio di leggere altro. In particolare, Terra degli uomini, che è la sua opera più matura.

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  2. Grazie per questo tuo articolo, davvero interessante (e pieno di notizie di cui non ero a conoscenza!). Lo sai, personalmente con "Il Piccolo Principe" ho avuto un rapporto particolare: per molti anni mi sono rifiutata di leggerlo perché mi sembrava un libro sulla bocca di tutti, da cui tutti traevano continuamente citazioni e che quindi non poteva essere "chissà che capolavoro". Poi un giorno lo trovai per sbaglio online, versione integrale, e allora la curiosità prese il sopravvento. E niente, non ho potuto staccarmene neanche per un secondo e successivamente ho anche acquistato la versione cartacea del libro (e l'ho spesso regalata a persone che non ne avevano mai sentito parlare). Mi sono davvero dovuta ricredere, scoprendo i diversi livelli dei libri: la lettura superficiale (la comprensione della storia, della trama) e il livello della consapevolezza (il comprendere davvero un messaggio dietro alle semplici parole stampate sulla carta). Penso che sia stata davvero una bella esperienza.
    Grazie!

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    1. Grazie a te per avere apprezzato. Studiando la biografia del suo autore, ho capito meglio il messaggio contenuto nel Piccolo Principe, anzi, l'ho apprezzato perfino di più. In particolare se penso al significato della morte del protagonista e del fratello del suo autore, per dirne una. Ma allo stesso tempo sono rimasta colpita da questa sua personalità complessa, sensibile, divisa fra il cielo e la terra.

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  3. ♡.♡ grazie di questo post. Io amo follemente il piccolo principe. Ti verrei anche a vedere ma non so dove debutti.

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    1. Ciao, Anna, io sono a Roma e nei suoi pressi in zona sud.
      :)

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    2. Troppo lontana 😓...
      Ma tu se vuoi me la puoi dire la data per tempo? Magari ci penso...

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    3. Debuttiamo il 22-23-24 marzo a Roma. :)

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  4. Splendido autore che conoscevo solo parzialmente. LA sua vita è molto interessante e spiega la qualità dell'autore. Chi ha molto vissuto può raccontare molto.

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    1. È vero, la qualità delle sue opere sta tutta nella ricchezza del suo vissuto. L'epoca, connessa alla sua sensibilità, il dolore, l'inquietudine. Tutti elementi che ne hanno fatto un uomo particolare e un autore indimenticabile.

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  5. Articolo interessantissimo che ora mi motiva meglio da dove gli sia venuta l'idea prima per questo racconto così celebre. Peccato solo lui in vita non abbia potuto godere di questi onori e riconoscimenti. Di certo non avrebbe mai potuto immaginare il successo così prolungato delle sue parole.

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    1. Sì sì, in vita ricevette premi, nel post c'è la menzione del premio dell'Accademia francese, c'è scritto anche che da un suo libro trassero un film con Gable, in più lavoro ad altri adattamenti. Gli editori americani in particolare gli richiedevano di scrivere, era molto venduto e richiesto. Il Piccolo Principe fu un po' una piccola cosa che pensò di far passare come narrativa per l'infanzia, non immaginava sarebbe diventato fra i più letti al mondo.

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  6. É un classico che mi manca ma che a dire il vero neppure mi attira... forse un giorno cambierò idea.

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    1. Ci vuole un'oretta a leggerlo, anche solo per curiosità...

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  7. Eh si, avevo letto la sua biografia parecchio tempo fa, all'ennesima rilettura de Il piccolo principe, e mi colpì parecchio. Di lui non è rimasto nemmeno il corpo, disperso in mare (qualcuno dice che non era il suo aereo, ma che sopravvisse e scappò...), ma è rimasto uno dei libri più grandi di tutti i tempi. Nonostante la sua semplicità.

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    1. Pare che un tedesco abbia ricordato di avere abbattuto un aereo francese al largo di Marsiglia proprio quel giorno, poi ha sperato che non fosse proprio lui. Chissà. Comunque credo che sia scomparso in mare. Del resto, era nel suo destino, aveva sfidato la sorte molte volte.

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  8. Post veramente interessante, forse i suoi scritti ci sembrano così affascinanti perché in essi risplende parte della loro incredibile personalità.

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