mercoledì 13 luglio 2016

Spoleto - Festival dei Due Mondi 2016

Il primo dei regali che mi sono concessa in questa estate di spostamenti: finalmente assistere al Festival dei Due Mondi a Spoleto. Questo insieme di eventi di portata internazionale è noto ai più ma viverlo è davvero qualcosa di irrinunciabile per chiunque ami la cultura in tutte le forme possibili. Calendario ricchissimo, con apertura il 24 giugno e chiusura ufficiale il 10 luglio, anche quest'anno il Festival non ha deluso, anzi a detta di molti ha presentato perfino qualcosa di più. Però... però devo fare una doverosa digressione. Non si può andare a Spoleto esclusivamente per il Festival, perché questa piccola cittadella umbra arroccata sul Colle Sant'Elia, vicino alla Valnerina e alle fonti del Clitunno cantate da Virgilio, Giovenale e tanti altri, antico ducato longobardo poi divenuto possedimento dei Franchi, si deve vedere a prescindere. Non mi spiego perché raggiungerla sia difficile - si lascia l'autostrada a circa 20 km dalla cittadella e si percorrono strade tutte curve in salita - ma il viaggio un po' disagiato si può dimenticare un attimo dopo esservi arrivati. 


Sì, perché Spoleto dà il suo benvenuto appena si arriva. La riconosci dalla Rocca Albornoziana, la fortezza edificata dal 1359, e dall'affastellarsi degli edifici storici. Ci entri attraverso un passeggio che attraversa piccoli archi e te la scopri pian piano, passo a passo. Tutta in salita, ogni piazzetta una scoperta, ogni viuzza una storia, fino alla grande piazza del Duomo che lascia senza fiato per l'imponente bellezza. 
Va bene, fin qui nulla che sorprenda davvero. In fondo, quante cittadelle come questa ospita l'Italia? Quanta bellezza da scoprire? E invece no, è tempo di svelare qualcosa che non immaginavo esistesse in questa appartata provincia umbra. Spoleto è una cittadella che sorprende per la sua fruibilità, che invita a camminarci dentro, ma come si può farlo senza affaticarsi lungo queste salite ripide?
Il duomo
Ebbene, è servita da due rampe che rendono tutto molto semplice. Basta mettersi su scale mobili che portano fino alla Rocca, oppure, ancora meglio, sul tapis roulant che scorre in un senso e nell'altro in un'ampia galleria pulita e luminosa, oltre che ben climatizzata. Entrambi percorsi gratuiti. Parrebbe di trovarsi in una delle capitali europee che ci capita di invidiare per i servizi ultra efficienti, perché il piano urbanistico di Spoleto è un'eccellenza italiana e non di poca rilevanza. 
Aggiungiamo a tutto ciò le strade pulite, la totale assenza di venditori abusivi, i muri in ordine, le aree pedonali chiuse al traffico che restituiscono la bellezza del borgo. Che sia un insieme di aspetti che sono tali solo nei giorni del Festival? Non saprei, ma non è tutto qui.
Quante volte ci capita di sorprenderci per la totale mancanza di teatri in una città, piccola o grande che sia, e spesso di subire questa défaillance con rassegnazione? Ebbene, Spoleto ne è ricchissima. La piccola cittadella umbra ha ben sette (!) teatri "ufficiali" e alcuni altri ricavati in chiese medievali sconsacrate. Roba da restare basiti. Una di quelle realtà che ti fanno comprendere che tutto sia possibile quando vuoi che sia possibile.
Teatro Caio Melisso
Un luogo in definitiva unico. Ci sono rimasta un paio di giorni e ho cercato di non perdermi ciò che il calendario eventi offriva in quelle ore. Il concerto di Jeff Mills nella piazza del Duomo, la personale su Adriana Asti, con la presenza dell'attrice e di Augias a commentare l'evento, il sorprendente spettacolo teatrale scritto e diretto da Tim Robbins sulla Commedia dell'Arte - che meriterà approfondimento, lo spettacolo sul Barocco e le sue suggestioni offerto dalla Fondazione Carla Fendi nel bellissimo Teatro Caio Melisso, restaurato con un importante progetto di puro mecenatismo, e poi mostre d'arte, installazioni di avanguardia, ecc. Tanto, e tutto molto interessante, esperienze che in pochi giorni ti pongono dinanzi ad artisti di livello internazionale, che si muovono fra piccoli e grandi teatri. Il Festival dei Due Mondi è insomma qualcosa che mi vedrà spettatrice da questo anno in avanti. 

Avete mai visto Spoleto? Siete mai stati a questo grande insieme di eventi?

17 commenti:

  1. E come non ho visto Spoleto? Si, e me ne sono innamorata. Ho passato li due estati bellissime, potendo vedere tutto, dalla basilica di San Salvatore, al teatro romano, alla Rocca, al Museo del Tessuto. E' una città che ti prende per la bellezza e l'ospitalità. Riguardo il Festival, però mi manca.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mi riprometto di vedere la Rocca e il Museo del tessuto la prossima volta. Disto circa 140 km da Spoleto e sto pensando ad un fine settimana autunnale.

      Elimina
  2. Sono stato due volte a Spoleto negli anni '90s e ne ricavai le stesse impressioni che hai descritto nel tuo post. Credo che lo stato di pulizia ed organizzazione non riguardi solo i gironi del Festival ma sia una sensazione costante tutto l'anno. Probabilmente questo sarà uno dei tanti motivi (oltre a quelli "campanilistici") che spinsero Menotti ad organizzare il suo Festival proprio in quella terra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bene, mi conforta sapere che Spoleto sia da sempre così. Un'eccezione assoluta in tanta bella Italia maltrattata.

      Elimina
  3. Mi piacerebbe molto andarci e il tuo post mi ha confermato che sicuramente ne vale la pena. Purtroppo è abbastanza lontano da casa mia e il budget per le vacanza scarseggia, ma spero di potermelo permettere nei prossimi anni!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Metti un gruzzolo da parte, per noi teatranti è imperdibile. Si respira arte a tutto campo e c'è un rispetto assoluto per ogni cosa. Grazie per essere passata!

      Elimina
    2. Dimenticavo: fiumi di gente. Pubblico ovunque. Pagante anche biglietti con prezzi alti. Insomma, un'isola felice.

      Elimina
  4. Purtroppo non ci sono mai stata:( In Italia, come giustamente hai fatto notare tu, siamo pieni di bellezze, ma siamo ostacolati da una pessima organizzazione. Spoleto dev'essere una gradita eccezione alla regola. Spero che ti sia goduta il Festival e Spoleto:)

    RispondiElimina
  5. Non sono mai stata a Spoleto, e quindi non ho mai partecipato nemmeno all'evento, ma è uno di quei posti che (sono sicura) mi piacerebbero da morire. Piccoli gioielli da riscoprire, di cui l'Italia è ricchissima. Questo week end sono stata a Cervo Ligure per il Premio Strega, certamente non è un borgo paragonabile a Spoleto ma è davverio incantevole e merita di essere visitato e scoperto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche i premi letterari mi attirano non poco. Ecco, non ho ancora fatto questa esperienza. Se il nostro paese facesse un po' ovunque quello che a Spoleto si riesce a realizzare, sarebbe davvero bello abbeverarsi di cultura in ogni dove.

      Elimina
  6. Passare un paio di giorni a Spoleto è uno dei mie sogni. Ne rimasi affascinato molti anni fa, quando vidi il film "Il medaglione insanguinato", che fu girato proprio lì...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non lo conoscevo, ho letto or ora la trama in rete.
      Uhm, credo che il regista abbia visto in Spoleto qualcosa di "misterioso" adatto all'ambientazione.

      Elimina
  7. Mai stata ma mi piacerebbe un sacco *__* Anni fa ho passato una vacanza estiva ad Urbino: un'esperienza meravigliosa e rigenerante, anche per la compagnia di una cara amica. Vien voglia di partire! ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, Urbino è un altro gioiello e le Marche altra regione che mi piace molto. Io di Urbino ho il bel ricordo di una gita scolastica e una guida che seppe catalizzare l'attenzione degli alunni. Pensa, una signora di mezza età tedesca trapiantata in Italia.

      Elimina
  8. Mai stato in Umbria.
    Eventi simili ci sono dalle mie parti: a ottobre nella mia città c'è il Jazz Festival, con i gruppi che suonano per le strade della città e poi la sera il megaconcerto nella piazza del centro storico oppure nel cortile del castello.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Disseminati in tutta la penisola ci sono difatti decine e decine di eventi, ci sarebbe da vederli uno ad uno talmente svelano sprazzi di bellezza.

      Elimina