lunedì 14 maggio 2018

Blog tour "Come un dio immortale" - Lyra



Partecipo volentieri al Blog tour sull'ultimo avvincente romanzo di Maria Teresa Steri: Come un dio immortale, che ho recensito qui
Nell'istante in cui ho deciso di partecipare, sapevo già che il mio tema preferito sarebbe stato la sua protagonista femminile: Lyra. La rossa, affascinante, misteriosa Lyra mi ha colpito fin dalla sua prima descrizione, quando Flavio, risvegliandosi dopo essere stato aggredito, sente il battito del cuore fermarsi alla vista di un paio di occhi cristallini di un azzurro screziato di grigio che lo fissavano spalancati. Appartenevano a una giovane donna dalla pelle bianco latte, le guance appena velate di rosa e spruzzate di lentiggini. 
Lyra è il perno attorno al quale la vicenda si dipana, è l'anello di congiunzione fra il mondo di Flavio e quello incorporeo, il mistero incarnato, in un misto di fragilità e di forza che continua a farmi ritenere questo personaggio assolutamente adatto alla scrittura di un prequel sulle sue vicende. 
Ora la parola a Maria Teresa, che ci offre un'analisi molto accurata di questo personaggio.

Durante la stesura di questo romanzo, mi sono resa conto molto presto che Lyra sarebbe diventata un personaggio chiave per la storia. Ma altrettanto in fretta ho capito che non potevo farne una protagonista vera e propria. I motivi sono due. Prima di tutto perché, per conservare la giusta suspense, nell’intreccio dovevano restare nell’ombra alcuni eventi a lei collegati. E in secondo luogo perché il personaggio stesso richiedeva una buona dose di mistero. Si tratta infatti di una figura piuttosto complessa, con una storia particolare alle spalle e una psicologia troppo inusuale per presentare gli eventi dalla sua prospettiva. La conferma l’ho avuta in seguito, quando ho iniziato a scrivere l’unico capitolo che usa il punto di vista di Lyra.

La padrona di casa di questo blog, nella sua bellissima e accurata analisi fatta qualche tempo fa sul romanzo, ha colto nel segno dicendo che c’era molto su Lyra che restava da scoprire e che forse meritava un prequel tutto suo, destinato a far conoscere in modo più dettagliato alcuni momenti del passato. Proprio dall’idea che ci sia ancora molto da raccontare su Lyra nasce questo posto di approfondimento.
Per chi non conosce la storia, saranno necessari un breve riassunto e qualche piccola anticipazione (ma non grossi spoiler, tranquilli).

La storia di Lyra

Gli eventi di “Come un dio immortale” hanno inizio nel prologo con la scomparsa di una bambina di sei anni, Lyra Campus. Il padre della bambina accusa di rapimento uno scrittore di esoterismo, Masterwen. Più avanti si scoprirà che Masterwen, con la complicità della madre di Lyra, ha portato la piccola in un luogo isolato tra le montagne, Valdiluna.
Dietro questo rapimento però non ci sono ragioni criminali. Lyra è infatti chiamata a diventare la prima componente di un gruppo di persone impegnate in uno sviluppo interiore e spirituale.

Lyra stessa afferma che Masterwen...
Intendeva fare di me una persona con capacità particolari.

Lyra quindi cresce in modo atipico. Masterwen conduce con lei una sorta di esperimento: scoprire se isolandola dagli influssi del mondo comune e dal materialismo, è possibile preservare le facoltà percettive che hanno tutti i bambini. Era convinto che Lyra Campus fosse il soggetto ideale, principalmente per il suo background, in quanto vissuta in un ambiente familiare non contaminato dalle consuetudini sociali, con una madre ossessionata dall’occulto e terrorizzata dal mondo esterno. Inoltre, Lyra si rivela adatta soprattutto per il suo talento, in quanto dotata di una sensibilità particolare.

L’intento di Tommaso riesce. Lyra sviluppa rapidamente delle facoltà paranormali e apprende conoscenze tali da fare di lei una guaritrice.
Non mancano però gli effetti collaterali, perché il suo equilibrio psicologico rimane in parte compromesso. Essere rimasta da sola per tanto tempo farà di lei una ragazza ingenua, incapace di capire a pieno le persone. La mancanza di esperienze e di socializzazione, la rendono vulnerabile e sprovveduta nelle relazioni umane.

A proposito della sua infanzia Lyra racconta di avere vissuto da sola con Masterwen a Valdiluna in condizioni spartane, misere.

     «Sentivo la mancanza della mia famiglia, la notte avevo paura e piangevo spesso».

Il suo rapitore però si rivela premuroso e protettivo nei suoi confronti, tanto da generare una sorta di rapporto paterno. In un colloquio con Flavio, il protagonista del romanzo, Lyra spiega che Masterwen...

 «...insisteva perché facessi cose che non capivo».
«Di che genere?», chiese, teso.
«Esercizi per allenare l’attenzione. Mi ha anche insegnato a leggere e scrivere, mi ha fatto studiare un mucchio di libri. Non sono mai andata a scuola come gli altri bambini, ma ho imparato molto da lui».
«Non hai mai provato a scappare?».
«No, col tempo ho imparato ad amare quel luogo».

Con il tempo dunque Lyra sviluppa dei sentimenti di attaccamento a Valdiluna e per l’uomo che l’ha condotta lì.

Tuttavia, a diciotto anni resta sola. Masterwen infatti decide che è arrivato il momento per il progetto di concretizzarsi: mettere insieme un piccolo gruppo di persone che possano svilupparsi interiormente.
E così, per un lungo periodo di tempo, Lyra resta a Valdiluna completamente isolata. Sono anni difficili, ma il peggio deve ancora arrivare. Le cose si complicano infatti quando gli altri membri del gruppo cominciano a “invadere” il suo territorio.

«Ero una bambina solitaria, taciturna. E da un momento all’altro mi ritrovai a convivere con degli sconosciuti. Ci furono delle tensioni, non facevo che litigare...».

L’adolescenza di Lyra

Come dicevo all’inizio, la storia di Lyra contiene molte ombre. In particolare, ci si potrebbe chiedere come siano stati per lei gli anni dell’adolescenza, condotti in una situazione così particolare di isolamento sociale.

Se dovessi scrivere la sua storia in modo più approfondito, partirei dal rapporto con Masterwen, una complicata relazione che di fatto è rimasta conflittuale anche in seguito. Sostanzialmente il tipico rapporto tra un’adolescente e un genitore.

Immagino che non saranno mancate le discussioni, le incomprensioni e i momenti di ribellione da parte di Lyra. Se fino a quel momento infatti la ragazza si era fidata ciecamente di Masterwen e dei suoi metodi di insegnamento, con gli anni dell’adolescenza sarà senza subbio subentrata una fase di resistenza, in cui avrà messo in discussione ciò che le chiedeva di fare. Si sarà rifiutata di praticare gli esercizi. Allo stesso tempo, avrà avvertito come quelli fossero gli unici punti fermi in una realtà tanto sfumata.

Inoltre, suppongo che Lyra avrà cominciato a farsi delle domande. Perché lei e Masterwen si trovano lì da soli? Avrà provato a chiedere, indagare, scontrandosi contro il muro del silenzio di Masterwen (chi ha letto il libro capirà che non è un tipo facile con cui confrontarsi).
Lyra comincerà a sospettare la verità? Forse troverà addirittura delle prove del suo rapimento e della sua vera famiglia?

Accanto ai dubbi, non mancheranno i momenti di confusione tipici dell’età, resi più pesanti dalla mancanza di relazioni. Senza tv, radio e altre tecnologie, la immagino buttarsi sui libri, suoi unici compagni in quella solitudine forzata e amata allo stesso tempo. Libri però filtrati da Masterwen. Immagino però che oltre ai saggi da studiare, le abbia fornito romanzi e libri di storia perché possa farsi un’idea del mondo al di là di quelle montagne. Che idea ne avrà ricavato? Che immagine si sarà fatta di sentimenti che ancora non ha sperimentato, come l’amore e l’amicizia?

Penso poi a quella che è comunemente l’adolescenza, causa di terribili tempeste emotive, punto di svolta in cui si erge una barriera tra noi e gli adulti. Proprio in questo periodo così delicato, Lyra non ha avuto la possibilità di confrontarsi con dei coetanei. Ha dovuto attingere alle risorse emotive particolari che Masterwen le aveva fornito, basate sull’esistenza di un mondo invisibile e di esseri incorporei.

L’immaginazione deve essere stata fondamentale per lei, come valvola di sfofo. Il mondo della fantasia e le tendenze caratteriali a ritirarsi in se stessa l’avranno portata a crearsi un mondo tutto suo, soprattutto nei sogni.

Immagino anche che abbia tenuto un diario su cui riversare i propri pensieri (come ha fatto in seguito per motivi diversi), come un amico a cui confidare le proprie insicurezze e lo stupore di fronte a un corpo in cambiamento, ma anche la frustrazione di non poterne parlare con nessuno.

Saranno inoltre mancati per lei dei punti di riferimento sociali. Masterwen l’avrà spinta a farne a meno, a considerarsi libera da qualsiasi vincolo dettato dal mondo esterno. Mi chiedo però se abbia mai desiderato la normalità, pur senza averla mai conosciuta direttamente. Di certo a un certo punto sarà subentrata una certa irrequietezza, il desiderio di visitare altri posti, fino a quel momento visti solo attraverso i libri.

Inevitabilmente avrà cominciato a desiderare anche di avere degli amici. E avrà sognato l’amore, idealizzandolo ancor più di come si fa ordinariamente a quell’età.

Ma non dimentichiamo che Lyra ha abilità speciali. Percepisce cose che i suoi coetanei non vedono. Avrà forse avuto visioni del futuro, belle e brutte. Squarci su ciò che sarebbe diventata e sull’uomo che incontrerà e amerà...

Infine, penso che in un possibile prequel del romanzo non mancherebbe il punto di vista di Masterwen, con un particolare focus suoi suoi dubbi e il suo disagio di fronte a una situazione indubbiamente difficile da gestire.

*******
Grazie a Maria Teresa per questa analisi che chiarisce ulteriormente i contorni di Lyra.
Concludo con una sorpresa.
E se Lyra fosse un personaggio destinato al palcoscenico, come lo racconterei da regista? 
Mi piacerebbe pensarla bambina, costruirle intorno la scenografia di un bosco, quello che diventa la sua casa quando Masterwen la prende con sé.
Sulle prime Lyra è smarrita, bisognosa di una figura forte, si affida a lui instaurando una dialettica non sempre facile. Se la Lyra adolescente è ribelle e ombrosa, la Lyra bambina è una creatura curiosa e osservatrice, ama esplorare il bosco, vi si incammina anche da sola e non teme alcun pericolo.
È una bambina che fa domande, cui il suo mentore risponde paziente e divertito. La Lyra bambina considera la Natura la madre che non le è accanto, per osmosi si convince caparbiamente che non può mancarle perché tutto ciò che le respira attorno è madre che accoglie e consola.
Lyra è puro mistero, pertanto è una bambina dal carattere cangiante. Alterna giorni di allegria a giorni di mutismo, come alla ricerca di risposte che a osservarla sembra trovare dentro di sé. Lyra è un mistero per il suo stesso mentore, che cerca incessantemente di arrivare a lei, al suo mondo interiore, non riuscendoci.
Tecnicamente, sul palcoscenico una storia come questa attrarrebbe lo spettatore, in particolare se artifici di scena fossero parte integrante del racconto. Allora immagino un effetto "nebbia", delle luci sullo sfondo, sagome di alberi che si stagliano nere quando i pensieri della bimba sono cupi. Lyra pensa e respira in armonia con la Natura, si è detto, così tutto l'apparato scenico sarebbe a servizio di questo assunto di base. Un atto unico che porterebbe il suo nome.
È stato un piacere essere parte della grande squadra del blog tour.
Chi non ha letto Come un dio immortale, corra a provvedere. Può trovarlo su Amazon.
I primi capitoli sono scaricabili gratuitamente qui.
Le tappe precedenti del blog tour:
10 aprile - Myrtilla's house, di Patricia Moll: Presentazione del romanzo
15 aprile - Liberamente Giulia, di Giulia Mancini: I personaggi del romanzo
20 aprile - Mite Ink, di Renato Mite: Dialogo sul romanzo
24 aprile - Storie e fantasia, di Gabriele Pavan: Intervista a Maria Teresa Steri
27 aprile - Drama Queen, di Elisa Elena Carollo: Lettura del Capitolo 3
3 maggio - Marco Freccero, dal blog omonimo: I luoghi del romanzo: la città anonima
9 maggio - Svolazzi e scritture, di Nadia Banaudi: I luoghi del romanzo: Valdiluna

17 commenti:

  1. Molto bella l'immagine che hai scelto per questo post, quegli occhi azzurri che spuntano sotto il fogliame verde sono bellissimi e ricordano molto Lyra. Secondo me questo romanzo renderebbe molto bene in un film sul mistero (vi ricordate gli sceneggiati di una volta, Ritratto di donna velata oppure Il segno del comando, Belfagor e simili).

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    1. Immagine scelta da Maria Teresa. :)
      Sì, credo anch'io che "Come un dio immortale" sarebbe un'ottima sceneggiatura per la tv.

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    2. Grazie Giulia, che paragone lusinghiero! Sarebbe bellissimo per me vedere la storia sullo schermo, diciamo un sogno a occhi aperti ^_^

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  2. Lyra è una donna dall'aspetto di ninfa. Bella e sfuggente. Anche io ho sentito in lei una grande lotta tra quello che gli eventi l'hanno fatta diventare e ciò che sarebbe diventata in una vita "normale". Ho patito questo suo obbligo a dimostrare teorie altrui e sentito forte il desiderio di ribellarsi. Però sono stata altrettanto curiosa fino alla fine di scoprire quanto fosse diventata "brava" e capace di gestire simili situazioni. Leggere che anche Maria Teresa ha immaginato un tormento intenso nel suo personaggio femminile mi ha incuriosito molto, pare quasi che le sia sfuggito di mano a tratti. E chissà se lo vedremo mai sul grande schermo o sul palcoscenico di qualche spettacolo? Di certo si presterebbe bene. Complimenti a entrambe, gran bel post.

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    1. Grazie a te, Nadia per aver letto. Questo post è nato soprattutto dalla sensibilità e dall'acume di Luz che ha saputo cogliere molto bene questo personaggio. Non escludo che prima o poi io accolga la sua idea di scrivere qualcosa di specifico su Lyra. Per il resto, hai detto bene. Ci sono personaggi che ci sfuggono dalle mani, è una delle magie della scrittura.

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    2. Un personaggio come Lyra, proprio per i suoi contorni non definiti, è di per sé interessante. Lyra vive nel suo mistero ed è bello sapere che sarebbe stata tale anche al di fuori di questa specifica esperienza.

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  3. Ho letto questa mattina la bella sorpresa che mi hai fatto, Luz, e ne sono rimasta davvero affascinata. Non so come ringraziarti e dirti come tutto questo mi renda felice. Sei stata molto brava a cogliere l'essenza della Lyra bambina, con una sensibilità che rende pienamente onore al personaggio. E grazie anche per avermi accolto qui sul tuo blog con questa tappa che hai saputo rendere così speciale.

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    1. A mia volta io ringrazio te, anzitutto perché con questo post ho fatto un'esperienza di "blog tour", che è bella perché ci si unisce a un grande gruppo in una stessa direzione. Poi perché mi ha dato modo di riflettere ulteriormente su questo personaggio e per rendere originale il post, non potevo che attingere al teatro. :)

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  4. Bello il quadro che Maria Teresa ha fatto del personaggio forse più misterioso e intrigante del suo libro. Trovo che la personalità di Lyra sia volutamente lasciata in ombra come un personaggio a cavallo tra sogno e realtà. Mi piace che non sia stato svelato tutto di lei e che possa aggiungere con la mia fantasia quelle parti non del tutto chiare. Certo un sequel con l'infanzia e l'adolescenza di Lyra sarebbe una bomba. Grazie Luz per questa nuova appassionante tappa del blog tour di Come un dio immortale"

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    1. Grazie a te per aver apprezzato.
      Non resta che aspettare se Maria Teresa prenderà la decisione di ampliare il racconto di questo personaggio. ;)

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    2. Grazie Rosalia! Solo a posteriori mi rendo conto di quanto effettivamente sia misteriosa questa figura, e proprio per questo motivo è stata una sfida molto interessante ragionarci su accogliendo l'idea di Luz.
      Quanto all'eventuale racconto su di lei, è un progetto in cantiere, spero che prima o poi vedrà la luce, ispirazione permettendo ^_^

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  5. Semplicemente coinvolgente. Questo approfondimento su Lyra mi fa capire ancor di più il rapporto fra Lyra e Masterwen fatto di affetto ma anche di contrasti.
    Come Luz, anch'io vedo Lyra a suo agio nella Natura. Me la immagino mentre raccoglie erbe per i suoi preparati curativi.

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    1. Ciao, Renato.
      Grazie per aver apprezzato. Sì, non è difficile immaginare Lyra immersa in quel contesto. :)

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    2. Grazie Renato, l'immagine data da Luz della piccola Lyra immersa nella natura ha colpito molto anche me...

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  6. Complimenti ad entrambe! Letto ed apprezzato tutta la conversazione.
    Ciao!

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