Incipit: Quando entrò non ci fece una grande impressione. Aveva i capelli pettinati tutti precisi, con la riga da una parte. Giacca nera, pantaloni neri, cravatta nera sottile sulla camicia bianca. Neanche stesse andando a un matrimonio. Oggi direi azzimato, ma all'epoca non l'avrei saputo dire. È una delle tante parole che ho imparato dopo, comunque grazie a lui. Tu lo sai che vuol dire azzimato? Ci scommetto di no. Però ora non ho tempo di spiegartelo: magari appena hai un attimo vai a guardare sul vocabolario. Bisogna sempre avere a disposizione un buon vocabolario da consultare. Ormai basta pure un cellulare. Anche se, certo: leggerlo, il vocabolario, è un'altra cosa. Meglio quasi di un romanzo. Ma anche questa è un'altra storia: adesso voglio raccontarti della prima volta che è apparso in classe quello strano personaggio che negli anni successivi avremmo sempre rievocato come il mago delle parole.
Maggio è per me un mese folle, frenetico e stracolmo di cose da fare. Ho raccontato l'avventura della grande chiusura dell'anno di laboratorio - e potete immaginare tutto il lavoro dietro - ma non scherzano neppure gli impegni scolastici.