Ed eccoci giunti al secondo dei sei appuntamenti con le nostre interviste estive!
È il turno di un caro amico e blogger che dovreste scoprire, perché oltre a scrivere benissimo è anche un artista della fotografia: Alessandro Borgogno.
Qualcuno di voi ricorderà il suo nome per averlo trovato in tanti articoli riguardanti il mio teatro, è lui l'autore delle foto di ogni spettacolo.
Alessandro è un cantante che si accompagna alla chitarra anche - in questo periodo ha all'attivo un concerto/recital di canzoni di Giorgio Gaber assieme a suo fratello Carlo - ed è inoltre un esperto di cinema e di viaggi, sa cogliere il senso di ogni luogo: prezioso il suo apporto lo scorso anno, quando vidi finalmente Parigi e ne scoprii alcuni dettagli anche grazie ai suoi consigli.
Il suo blog, Linea d'orizzonte, è un contenitore prezioso di articoli che sono una chicca. Navigateci dentro, cercate, non ve ne pentirete.
Lo trovate qui.
Et voilà, lasciamo la parola al poliedrico Alessandro (di seguito anche qualche suo scatto).
1. Hai la possibilità di salire sull’Orient Express e dividere lo scompartimento con uno scrittore o una scrittrice del passato (oppure un artista, un attore, un personaggio storico). Con chi sceglieresti di viaggiare e perché?
Come prima scelta non posso che dirti Charles Darwin. È il personaggio storico per me più importante in assoluto. Ora sarebbe lungo da dettagliare, ma ciò che ha elaborato e come lo ha elaborato (e anche la serietà, il rigore e l’umiltà con cui ha rivoltato la storia dell’umanità come una frittata) rappresentano per me un punto di riferimento assoluto. E la sua teoria dell’evoluzione mi ha dato da sempre una irrinunciabile chiave di lettura del mondo, che mi permette sempre di dare una spiegazione alle cose che osservo e che vedo intorno a me (e non solo quelle “naturali”). E non sbaglia mai. Quindi mi piacerebbe passarci del tempo e farmi raccontare come è arrivato a capire certi meccanismi e cosa ha pensato quando ha iniziato a rendersi conto dell’immensità di ciò che andava scoprendo.
Se dovessi scegliere uno scrittore probabilmente direi Herman Melville, morirei dalla voglia di chiedergli cosa aveva in mente e come ha vissuto lo scrivere quel pazzesco e sconfinato monumento della letteratura che è Moby Dick, e quanto fosse cosciente dell’enormità che stava scrivendo.
E poi per il mio amore per il cinema, non posso non scegliere, come altra alternativa, un regista. Dovrei dirti Hitchcock, che come si sa è il mio idolo assoluto. Ma come disse un suo produttore “l’uomo è piuttosto simpatico, ma non è esattamente la persona che porteresti con te in campeggio”, quindi forse chiacchiere più cordiali, interessanti e raffinate riuscirei a farle con un altro dei miei grandi amori che è Francoise Truffaut.
2. Hai la possibilità di rinascere scegliendo epoca, famiglia, sesso, aspetto fisico, professione, luogo. Descriviti.
Mi sa che non riesco a pensarla questa. Sesso diverso dal mio, aspetto diverso dal mio? Non mi ci immedesimo. Per l’epoca forse qualcosa si, senza troppa originalità mi verrebbe da dire Parigi anni 20 e 30, e quindi magari di professione scrittore, infilandomi come misero outsider fra quelli che composero quell’incredibile crogiuolo di talenti che si incontravano in quegli anni nei bistrot parigini: Hemingway, Fitzgerald, Joyce, Stein. E poi Picasso, Monet, Manet, Van Gogh. Una tale concentrazione di vitalità e di creatività da restare ubriachi (oltre che per le quantità di alcol che, soprattutto gli scrittori, consumavano a tutte le ore). E del resto, è esattamente l’argomento di quel gioiello di Woody Allen che si intitola “Midnight in Paris”.
3. Hai il potere di incontrare una volta il tuo te stesso bambino e restare a parlare con lui 10 minuti, cosa gli diresti?
Per prima cosa gli dico di ricordarsi di giocare una bella cifra a inizio stagione 2015-2016 sul Leicester che vince la Premier League (battutaccia lo so, ma è irresistibile). Gli direi forse di sforzarsi di più di capire i suoi genitori, soprattutto papà. Cosa che ho fatto negli ultimi vent’anni della loro vita recuperando anche molti aspetti che per tanti anni avevo perso o tenuto poco in conto, ed è una cosa che oltre a rimettere insieme molti “pezzi sparsi” mi è servita molto, su molti fronti. Ecco, forse gli direi di iniziare a farlo prima.
4. Sei fra coloro che avranno l’opportunità di lasciare la Terra e andare a vivere in una splendida stazione su Marte, quale libro porteresti con te e perché?
Buffo pensare di andare a vivere su Marte e dover pensare a un libro. Uno solo? Beh allora ti dico “IT” di Stephen King. Anzitutto è enorme, quindi dura parecchio 😊 Poi è talmente sfaccettato e pieno di storie che lo puoi rileggere cento volte senza annoiarti. E poi è così pieno di rapporti, di emozioni, di pensieri sull’infanzia, sull’adolescenza, sull’età adulta, sul tempo, sulla fantasia, sulle paure… trovo che sia una buona soluzione per tenersi sempre ben allenati con la mente (detto fra noi, se non te lo avessi mai detto: per me è un capolavoro straordinario, e King è uno scrittore sublime. E del resto la pensava così anche Michela Murgia, il che mi tranquillizza. Per me prima o poi devono decidersi a dargli il Nobel come hanno fatto con Dylan)
5. Sei un’allodola o un gufo, ossia preferisci il giorno o la notte? E perché?
Forse Gufo, non tanto per la notte ma perché è un animale magnifico. Tendo a non andare mai a dormire troppo presto, anche se poi mi sveglio ugualmente presto (e non solo per andare a fotografare animali). Comunque ti direi che fra le mie ore preferite della giornata ci sono alba e tramonto, ma forse soprattutto il tramonto (in disaccordo col Piccolo principe quando dice che si è molto tristi quando si amano i tramonti 😊, o forse lo diceva un altro personaggio), e quel momento subito dopo il calare del sole che fotograficamente viene chiamata “ora blu”.
6. In base a cosa ti fai un’idea di una persona?
Di sicuro in base agli interessi che ha. Le passioni per me sono la cosa più indicativa di una persona, e mi dicono rapidamente se potrò trovare delle affinità con lei. E poi la curiosità. Non mi interessa se una persona sia più o meno colta o abbia maggiore o minore conoscenza di qualcosa (ovviamente se ne ha più di me sono ben contento di imparare cose nuove), ma giudico nel miglior modo possibile qualcuno che vedo interessarsi a qualcosa che non conosce cercando di saperne di più, anche se non deve farci nulla di “pratico”.
7. Se tu dovessi valutare da 0 a 100 la tua vita finora vissuta, che voto le daresti? In cosa potresti migliorare e in cosa di te sei pienamente soddisfatto/a?
Io sono fondamentalmente un ottimista, e difficilmente recrimino sulle cose. Quindi direi intorno a 70, perché in fondo nel complesso sono soddisfatto. Delle persone che ho intorno, di ciò che ho fatto fino ad oggi e di ciò che ancora ho intenzione di fare. Delle passioni che coltivo e di come le coltivo. Potrei dire che sono pienamente soddisfatto di come mi considerano le persone che ritengo importanti (ma non per vanità, proprio per l’importanza che do alla considerazione delle persone che stimo). Una volta un mio amico di vecchissima data, con il quale abbiamo passato anche molti anni “lontani” senza sentirci per poi rivederci e riprendere a fare cose insieme, mi disse “non so se posso dire che tu sei il mio migliore amico, ma di sicuro sei il mio amico migliore”. È una cosa che mi ha emozionato e mi emoziona ancora a pensarci. Cosa potrei migliorare? Tantissime cose, a partire dal dare continuità alle cose che faccio. Ne faccio tante, è vero, ma proprio per questo a volte alcune le lascio in sospeso per tempi indefiniti, e questo non mi piace.
8. Descrivi il momento più imbarazzante della tua vita.
Uh che domanda strana. Non mi sembra di averne passati molti o particolarmente clamorosi. Mi viene in mente quando feci un viaggio in Europa in autostop con un mio amico, eravamo a Monaco di Baviera e conoscemmo un soggetto, tedesco, di quelli che “si arrangiavano”. Per qualche motivo gli stemmo appresso per un po’ e a un certo punto prendemmo la metro, che lui ci fece prendere senza biglietto. Manco a dirlo, dopo due fermate salgono i controllori. E mica ci fecero una semplice multa: ci fecero scendere e ci portarono al posto di polizia della stazione, entrammo che chiudevano porte blindate alle nostre spalle. E parlavano tutti tedesco e non capivamo nulla (avevamo 18 anni). Sembravamo improvvisamente piombati in un film di guerra dove noi eravamo prigionieri dei nazisti. Ci si aprivano scenari apocalittici senza che potessimo capire cosa stava davvero accadendo, e soprattutto la vergogna di aver fatto la figura dei ladri, per di più italiani (io che piuttosto che parcheggiare male sono capace di lasciare la macchina a chilometri da casa). Poi a un certo punto capimmo quanto volevano per la multa (un boato per noi ragazzi che giravano in autostop), la pagammo e improvvisamente diventarono tutti gentili e ci accompagnarono fuori. E le porte blindate si riaprirono al nostro passaggio come fossimo in un film di Star trek.
9. Di cosa hai più paura?
Probabilmente delle malattie, quelle cose che a un certo punto possono arrivare e impedirti di continuare ad avere una vita normale e di vivere appieno le cose che ti piacciono e che ti fanno stare bene. Questo penso che mi spaventi molto.
10. Hai l’opportunità di possedere per incanto un potere illimitato per un’ora, cosa faresti?
Qui mi fai tirare fuori la mia parte politica. Cercherei un modo di azzerare il più possibile le diseguaglianze e le discriminazioni fra gli uomini, e magari anche imprimere una direzione totalmente diversa allo sviluppo umano per rientrare dal disastro ambientale che stiamo costruendo (sai, io sono fra i primi tesserati wwf d’italia, mi iscrissi la prima volta da bambino, e ancora minorenne già parlavo di ecologia quando tutti mi prendevano per matto, e poi invece…). Dici che è un po’ troppo? Vabbè ma se il potere è illimitato… 😊
11. Qual è la cosa più avventurosa che hai fatto nella tua vita?
Più di una, soprattutto nei viaggi. Per esempio dormire con il sacco a pelo dentro il cratere di un vulcano attivo, in Indonesia. Andare di notte in canoa lungo un fiume tropicale in Costa Rica, alla ricerca di serpenti e coccodrilli, mentre pioveva secchiate d’acqua come non ne ho mai più riviste. Oppure visitare l’isola di Komodo, sempre in Indonesia. Dormire sulla barca perché i varani giganti sono pericolosi e o dormi in barca o dormi sulle palafitte, e poi andare in giro per l’isola (rigorosamente accompagnati dai ranger) proprio a cercare i varani. E vederli, fotografarli e non toglierseli più dalla testa per il resto della vita. E sempre da Komodo prendere un traghetto che passava una volta a settimana e non poteva entrare nella baia, perché con acque troppo basse, e quindi caricare tutto nella barchetta, andare molto al largo e poi fermarsi ad aspettare. Così, letteralmente in mezzo all’oceano, finché a un certo punto non si vedeva comparire all’orizzonte il traghetto che poi arrivava lì, in alto mare, gettava l’ancora e quindi trasferirsi armi e bagagli dalla barchetta alla nave, non ti dico con che passaggi precari. Ma ti aggiungo anche cose meno esotiche: dormire con la tenda o con il sacco a pelo in cime ad alcune montagne in Abruzzo. Esperienze che contengono sempre quel po’ di paura ma che sono indimenticabili.
12. La cosa più costosa che hai comprato per te o che hai regalato.
Vabbè direi che case, automobili e simili non valgono (anche perché si pagano a rate). E penso neanche viaggi. Come singolo oggetto più costoso penso ad oggi ci sia il Teleobiettivo che ho tuttora (150-450 mm Pentax), e che è quello che mi permette di fare le foto agli animali che mi appassionano tanto.
13. Sei un tipo da bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Fai degli esempi.
Mezzo pieno, senza dubbio. Esempi? Ne potrei fare tanti. In generale in qualsiasi situazione tendo sempre a vedere gli aspetti positivi, o salvabili, o quelli che comunque ti lasciano qualcosa di utile. È proprio una cosa istintiva.
14. Ti guardi indietro: qual è il tuo rimpianto più grande?
Probabilmente, come molti, non avere seguito fino in fondo la strada che pensavo di fare a inizio studi, quando mi iscrissi a biologia, e cioè fare l’etologo (studioso del comportamento animale). Però che ti devo dire? Magari se lo avessi fatto avrei preso altre strade e non avrei fatto molte altre cose che invece mi piace tantissimo fare, come suonare e cantare, o fare foto e video, o scrivere. I rimpianti mi appartengono poco.
15. Se tu vincessi un milione di euro alla lotteria, come li spenderesti? (poi concludi con una domanda da rilanciare a chi leggerà e vorrà commentare)
Viaggi, viaggi e ancora viaggi.
E visto che ho parlato molto di viaggi, come rilancio mi viene proprio da chiedere: qual è il viaggio che prima o poi vorreste proprio fare? Il viaggio della vostra vita? (io ce l’ho, ma magari ne parlo nella prossima intervista)
Le interviste estive 2024
Complimenti all'intervistatrice per le domande, tutte stimolanti e originali che hanno permesso all'intervistato di dare un idea completa della sua personalità. Grazie 😊
RispondiEliminaGrazie! Tutte domande che, fra il serio e il faceto, tirano molto fuori di chi è intervistato. :)
EliminaPenso che Alessandro sia una di quelle persone che seguirei fino alla fine del mondo. Rinominata "nonna avventura" nei nostri viaggi, mi ha portato a fare cose che mai da sola avrei fatto! L'ultima è stata portare me, mia mamma Anna e Michele per una strada buia in montagna alle dieci di sera ( però vi giuro che sembrava mezzanotte) per raggiungere i pratoni perchè dovevamo stare lontani dalle luci per poter vedere le stelle ( del resto se vuoi vedere le stelle un pò ti devi avventurare :D), con mia madre che diceva "però questa cosa non la diciamo a nessuno" :D
RispondiEliminaCara Luana, non sai quanto sono felice di questa connessione che si è creata tra voi, so che siete capaci di grandi cose insieme. Ah il mio viaggio della vita?? Non so, ma vorrei andare in Portogallo prima o poi...:D
Beata te, Emanuela! I tipi come Alessandro, che sono alla fin fine dei trascinatori in esperienze che in effetti non si farebbero mai, sono una risorsa! Mi ricorda l'ex ragazzo di mia sorella, negli anni Novanta le fece fare l'esperienza di un "softsub" che le è rimasta impressa. Questo tale aveva il brevetto da sub, lei no, ma lui trovo modo di coinvolgerla in alcune esperienze che furono belle anche perché le permisero di scoprire luoghi altrimenti rimasti sconosciuti. Per esempio la circumnavigazione, a nuovo e in canoa, dell'Isola di Dino, a Praia a Mare, sulla costa tirrenica a non molti chilometri da dove abitavamo noi.
EliminaA proposito di connessioni, sento che prima o poi assieme ai Borgogno Bros realizzerò uno spettacolo di narrazione della canzone d'autore, era un'idea che mettemmo assieme lo scorso anno. Io adesso sto costruendo la Fallaci, ma quello è un progetto che prima o poi emergerà in tutto il suo splendore. :D
Alessandro è un mito. Grande
RispondiEliminaConcordo! :D
EliminaMi piace molto che mi si definisca "poliedrico". Forse non mi sono mai piaciute le specializzazioni eccessive (come diceva, credo, Lorenz: "Si va verso una società dove tutti sapranno sempre di più su sempre di meno, e alla fine saremo pieni di persone che sanno tutto su niente"). La cosa divertente è che poi, in realtà, l'80% del mio tempo lo passo, giustamente, a fare un'altra cosa ancora, e cioè lavorare, e facendo un lavoro che non ha niente a che fare con tutto ciò che ho raccontato :-)
RispondiEliminaChe poi è la vecchia storia di quando gli altri dicono "ma dove trovi il tempo per pensare e fare tutte queste cose?". Passione, signori miei. Pura passione.
EliminaEsatto ;-)
EliminaIlluminante Alessandro! E ho già lasciato il segno su un post meraviglioso del suo blog.. viaggiare anche un mio sogno, ma non annovero cose fantastiche come nottate coi varani..ahah.. noi in mezzo all'oceano al massimo coi tender di MSC, isole disperse giusto Zanzibar quando era ancora una meta semisconosciuta, di avventuroso, invece, ora che ricordo, un isolotto al largo delle Maldive, di quelli che affiorano in bassa marea, noi che ci allontaniamo troppo e di botto l'acqua che ribolle sotto i piedi a ringoiarsi velocemente ciò che gli appartiene..e noi a fuggire verso la barchetta in lontananza.. ;)
RispondiEliminaTra i luoghi mai visti c'è l'Australia. E a quella miro (miriamo) in un tempo che, spero, vorrà essere clemente un giorno.
Grazie ;-)
EliminaIl mio viaggio della vita, vediamo. Intanto una parte di questo sogno si è realizzata quando nel '97 andammo io e dolce metà negli Usa, in occasione della luna di miele. Era un sogno che si realizzava perché per tutta l'adolescenza ero cresciuta con i film di Allen, le commedie come "Harry ti presento Sally", tutto il repertorio del grande cinema americano. Va da sé che una certa fascinazione ti raggiunge assai facilmente e tendi a vagheggiare e idealizzare. Scegliemmo di fare un viaggio di tre settimane che toccarono gli aspetti più diversi degli Stati Uniti. Ma mi voglio fermare qui, mi sa proprio che ci dedicherò un post in autunno. :)
RispondiEliminaIl viaggio che intendo fare ancora è quello fuori dalle consuete rotte, anche se ormai la globalizzazione ci ha fatto arrivare ovunque. Per esempio vorrei vedere l'Islanda, il circolo polare artico e i grandi territori del nord. Ma non disdegnerei le meravigliose isole del sud est asiatico così come l'Africa della savana. Tutto il bello di questa Terra meravigliosa.
Anche noi nel 2011 facemmo un viaggio fantastico negli USA, in particolare california e grandi parchi di Arizona, Nevada e Colorado. Posti davvero incredibili (e meravigliose location dei capolavori del mio amato Sir Alfred ;-) )
EliminaMolto interessante l'intervista ma...non so perché, come conoscessi già tutte le risposte. Benché abbia viaggiato pochissimo rispetto ad Alessandro, nelle affinità di carattere, scelte, e nel proprio sentire, siamo molto molto simili. Buon sangue...
RispondiEliminaScusa la domanda, dato che il commento è anonimo... chi sei? ahahaha... a quanto pare mi conosci se non sei addirittura parente :-D
EliminaQuesta è davvero buona, sono curiosissima anch'io. Forse Carlo? :D
Eliminano. non è lui :-)
EliminaDi Alessandro apprezzo la schiettezza e la nobiltà d'animo, ereditata da una famiglia speciale. Se ci trovassimo su Marte gli chiederei di raccontarmi dei suoi fantastici viaggi e di cantarmi una canzone di Faber. Beh... anche io avrei portato IT .... e nascosto sotto braccio... l'Ombra dello Scorpione! Complimenti Ale!
RispondiEliminaBella Ros! (e pensa che l'ombra dello scorpione ancora mi manca... mi sa che me lo sto tenendo per la vecchiaia :-)))) )
EliminaParole meravigliose proferite dagli amici. Ciao, Rosella. :)
EliminaNon conoscevo Alessandro ed è un vero piacere scoprirlo in questa intervista. Il viaggio della mia vita è tornare in America e fare il giro dei parchi americani in moto però con il mio compagno, andai negli USA nel 1998 e visitammo il grand Canyon, la monument valley, la valle della morte, Yosemite, oltre a Los Angeles, Las Vegas e San Francisco. Mi piacerebbe tornare per vedere gli altri parchi, almeno una parte…non credo accadrà, é un viaggio lungo e costoso…
RispondiEliminaEcco, giusto un anno dopo di me. Nel mio giro non contemplai Monument Valley e Yosemite né San Francisco. Abbiamo da recuperare. :) Farlo in moto sarà bellissimo se riuscirai a realizzare questo desiderio, Giulia.
EliminaAbbiamo fatto praticamente lo stesso viaggio (noi nel 2011). Posti incredibili
EliminaMa che bella questa idea delle interviste estive! Complimenti per le domande e complimenti per gli interessi e le risposte profonde e interessanti dell'intervistato. Andrò sicuramente a curiosare nel suo blog. :)
RispondiEliminaGrazie!
EliminaBene, sono felice di aver conosciuto un nuovo blogger con queste tue interviste! Rispondo subito alla domanda finale, perché adoro viaggiare e di viaggi che ho amato ne ho fatti tanti, più o meno lontani, ma quello che mi è rimasto da fare, ancora nella mia testa, è questo: un tour a cavallo nel Gran Canyon National Park, con tanto di risalita del Colorado e tappe in tenda. Naturalmente con un cappello da cowboy in testa...
RispondiEliminaAl Gran Canyon ci sono stato, uno dei posti più incredibili che abbia mai visto. Non a cavallo :-)
EliminaIo pure ci sono stata e ho ammirato il punto più profondo da un luogo panoramico su cui poi hanno costruito una terrazza di plexiglass con visuale da capogiro. Mi sarebbe piaciuto vivere il Grand Canyon dall'interno, c'erano infatti dei tour molto carini ma purtroppo fuori dalla tempistica che avevamo a disposizione. C'era pure il giro in elicottero ma troppo dispendioso, lo fece solo una coppia di spagnoli del nostro pulmann (mi pare sui 200 dollari a persona).
EliminaChe intervista interessante! Grazie Luz di avercelo fatto conoscere. In particolare ho apprezzato molto le risposte alle domande 6 e 10. Ho curiosato nel suo blog. Bellissimo l'articolo artistico. Ma non ho lasciato un commento perché non amo inserire tutti quei dati per commentare (soprattutto la richiesta della password da inserire nuovamente, cambiandola ogni volta) e mi dispiace tantissimo. In quanto alla sua domanda sui viaggi dico che non ne desidero fare solo uno e che sullo stesso livello sono tutti i viaggi che mi porteranno verso mete artistiche. Il mio più grande desiderio di vita che forse difficilmente reaIizzerò. 😏😥 Anche se in Italia e fuori ho già ammirato qualcosina (il mio blog può confermare). Un forte abbraccio ad entrambi e ciao!
RispondiEliminaNon sapevo che per commentare su wordpress servisse di inserite tutti quei dati, ora magari vado a verificare se c'è qualche impostazione da poter configurare per rendere il tutto meno macchinoso... sono contento ti interessi di arte, se vuoi trovare altri articoli con quelle tematiche basta cliccare nella colonna a destra il tag "arte" o anche la categoria "arte", dovrebbero presentartisi tutti i post che ho pubblicato finora con argomenti artistici e dintorni :-)
Eliminale impostazioni del blog mi dicono che per commentare basta inserire nome e mail, non dovrebbe chiederti altro (almeno non obbligatorio)
EliminaGrazie di cuore Alessandro. In effetti chiede nome, mail e blog (mi sembra questo facoltativo) ma mi dice che poiché non sono registrata devo inserire anche la password e questo ogni volta voglia commentare. Forse è un problema solo mio non so. Ma non importa, ciò che conta è leggere le cose che scrivi e che gradisco. Quindi grazie del suggerimento, poi corro a curiosare. 😘
EliminaSì, ricordavo il nome di Alessandro dalle foto che corredano sempre le prime dei tuoi spettacoli teatrali, e quindi gli dobbiamo molto noi che siamo distanti e ci dobbiamo "accontentare" delle sue immagini.
RispondiEliminaInteressanti risposte, per cui: mi è venuta voglia di leggere "IT" anche se detesto leggere horror, ma mi piace Stephen King quando fa il "buono"; invidio quello scatto tra i gargoyles di Notre-Dame (avrei dovuto salire lassù ma non c'era tempo, ci saranno ancora dopo la ricostruzione?!); sto guardando sotto il divano temendo l'arrivo di serpenti, coccodrilli e varani, mi accontento delle zanzare assassine.
Il viaggio della mia vita? (Luz non ridere, lo so che tu lo sai, ma lui no... XD ) Vorrei girare almeno un mese per le Highlands, in Scozia, proprio su su. Noleggiare un'auto, anche se guidano dalla parte sbagliata, e andare a scoprire quei paesaggi spettacolari. Oltre al whisky, già che ci siamo.
Grazie Barbara! Per quanto riguarda IT, posso dirti che sì, ci sono naturalmente anche parti che potremmo definire horror, ma ti assicuro che il romanzo parla di tutt'altro, e le cose più straordinarie riguardano il trascorrere del tempo, la profondità delle amicizie adolescenziali, la crescita, le paure infantili, il coraggio di andare contro le convenzioni, la lotta per la libertà... insomma davvero tantissime cose raccontate in modo splendido. Le highland scozzesi? Sono anche fra i miei obiettivi futuri, e per un motivo molto particolare. Pensa che sempre Luana anni fa mi sottopose un'altra intervista, questa volta proprio sulla fotografia, e una delle domande era: "Quale soggetto ti piacerebbe un giorno vedere da vicino e farne un tuo “ritratto”?". bè la mia risposta (ed è valida tuttora) fu la seguente: "A questo forse non ho davvero mai pensato, ma per la mia passione per la cosiddetta “caccia fotografica” non posso fare a meno di pensare a qualche animale. Non sono mai stato un fotografo di ritratti e forse non lo sarò mai. Nella seppur aleatoria distinzione fra “fotografo di posa” e “fotoreporter” sono decisamente nella seconda categoria. Devo “cercare” lo scatto andando in giro e non costruendomelo in studio (per me fotografare è prima di tutto “documentare” qualcosa: un luogo, un evento, un tempo). I “ritratti” agli animali quindi soddisfano questa esigenza, mettono insieme la passione per la fotografia e l’amore incondizionato per l’osservazione e l’avvicinamento degli animali nel loro ambiente naturale (uniscono anche una parte dei miei studi, avendo frequentato Scienze naturali ed essendo un vero cultore dell’etologia). Quindi sono tanti gli animali che ancora non ho visto né fotografato nel loro ambiente naturale (negli zoo e simili quasi tutti). Fin troppo ovvio dirti Leoni in africa o Tigri in india o Iguane alle Galapagos (tanto per tornare a Darwin) ma qui potrei sorprenderti e ti dico: Lontre in una baia scozzese. Non in una baia qualunque, ma in un posto chiamato Sandaig bay. Anche qui, e non è un caso, c’è dietro una storia e una precisa “contaminazione” letteraria. È un luogo raccontato da uno scrittore inglese, Gavin Maxwell, in un magnifico libro che lessi la prima volta da ragazzo, “L’anello di acque lucenti”. Racconta il suo rapporto con quel luogo, dove aveva una casa, e con delle lontre da lui allevate e poi via via lasciate scorrazzare in quelle brughiere e in quelle acque. Mi risulta che ancora oggi (la storia è degli anni sessanta) in quei luoghi vivano i discendenti di quelle lontre che io fin da ragazzo conosco e ricordo per nome (Mijbil, Edal). Ogni tanto quando dico che il mio animale preferito è la lontra molti mi guardano stupiti. Lo capisco, ma il motivo risiede in quel libro e in quella storia, una di quelle storie che ti incrociano da ragazzo, al momento giusto, e poi non ti lasciano più per il resto della vita. Ecco, andare lì e riuscire a vedere da vicino e a fotografare una di quelle lontre penso sarebbe un’emozione straordinaria. Poi magari le foto verrebbero scarse, ma non avrebbe alcuna importanza." ;-)
EliminaE io ho l'impressione che prima o poi, ci riuscirai, Alessa'. :)
EliminaConfermo, Barbara ha una vera passione per la Scozia, per motivi legati alla passione per una certa saga travolgente, grande successo editoriale trasformato in serie tv. A me pure la Scozia fa un certo effetto e voglio vederla, ma per motivi banalissimi: da ragazzina, durante le puntate di Candy Candy ambientate in Scozia, quando gli studenti della Royal Saint Paul School si trasferiscono fra le amene lande delle terre nordiche per trascorrervi la pausa estiva, il disegno dei manga e degli anime era talmente bello e quel cambio di scenario così attraente, che mi informai su quelle terre e mi piacquero moltissimo.:)
Ciao Alessandro, ho letto subito questa tua deliziosa intervista, ma ho potuto commentarla soltanto adesso. Inutile dire che scoprire i tuoi viaggi avventurosi mi ha spalancato la bocca in un WOW lunghissimo. Sorrido perché in merito all'idea che ti fai di una persona, mi inquadreresti subito (e mi terresti ben alla larga, aggiungo con simpatia): ho gusti musicali e interessi molto diversi dai tuoi. Stimo moltissimo la tua attività, le tue foto sono speciali (non per niente sei sempre citato in coda ai miei post sulle rappresentazioni teatrali di Luana). Una cosa, però, l'abbiamo in comune: la paura delle malattie, ma quella credo spaventi chiunque! Buona estate e buona nuova avventura, se ne hai programmata una! ;)
RispondiEliminaDimenticavo di rispondere alla tua domanda. Ecco una cosa fondamentale per cui io e te non potremmo "collimare" ahahah. io non amo viaggiare. Non sogno di vedere luoghi nuovi, non sono curiosa di conoscere altri mondi, altre culture... Lo so, pessima! ahahah
RispondiElimina