Inevitabilmente questo post inizierà con le stesse parole di quello scritto due anni fa, quando andai a Parigi. 😄
Scoprire Londra a 54 anni? Eccomi. Ero una delle poche persone in Europa a non avere mai messo piede nella capitale britannica, per tutta una serie di circostanze. Il vantaggio è scoprirla in età matura, saperla guardare con gli occhi di una donna adulta, ma forse questo toglie per forza qualcosa (e in questo racconto emergerà).
Io e mio marito abbiamo progettato con largo anticipo un viaggio di 10 giorni che comprendesse non solo ciò che avremmo potuto vedere di Londra, ma alcune escursioni fuori dalla città.
Le giornate sono state soleggiate e fresche, il che per me - che non sopporto il caldo estivo - è stato a prescindere un valore aggiunto. Solo un giorno il cielo londinese si è riempito di nuvole e a notte è piovuto, ma volete mettere ascoltare il ticchettio della pioggia di notte in Inghilterra?
Sapevo prima di partire che questo viaggio mi avrebbe donato una serie di emozioni molto forti e lo struggimento scaturito da scenari e luoghi che erano esattamente come me li aspettavo ha fatto il resto.
Chi ha letto il tour de force parigino di due anni fa sa già che io e Franco siamo turisti infaticabili, appassionati di arte e Storia, di luoghi, di curiosità. Riserviamo poco all'improvvisazione, tendiamo a partire con l'idea di sfruttare al massimo i giorni a disposizione. Fosse anche solo per i costi "impegnativi" in UK, dove tutto è più caro rispetto al nostro paese, problema cui si aggiunge lo svantaggio di euro su sterlina.
Abbiamo scelto sistemazione in un monolocale con cucina per i primi otto giorni, e poi gli altri due in un affittacamere con stanza dotata di angolo cottura.
Andiamo per gradi, ecco la tabella di marcia messa in atto:
Giorno 1°: arrivo a Londra e sistemazione nel monolocale, visita del Museo di Storia Naturale (a pochi passi)
Giorno 2°: passeggiate nella Londra più "iconica" - Big Ben e Westminster, London Bridge, Buckingham Palace, fish and chips ai Borough Market, Notting Hill e Portobello Road, Hyde Park
Giorno 3°: Harry Potter Studios, al rientro Piccadilly e un piano della National Gallery
Giorno 4°: Castello di Windsor
Giorno 5°: Stonehenge e Bath
Giorno 6°: The Globe Shakespeare Theater, Camden Town, Soho
Giorno 7°: Museo Charles Dickens, Sky Garden
Giorno 8°: Museo Sherlock Holmes, Tate Modern
Giorno 9°: British Museum, passeggiata a London Eye
Giorno 10°: Victoria e Albert Museum, partenza in serata
È una tabella di marcia ricca e varia, con tre escursioni esterne cui tenevo in particolare (inserisco il link ai vari siti così che vi facciate un'idea più precisa di come me ne sentissi ispirata).
Harry Potter Studios (o Warner Bros Studios)
![]() |
Un "must", la burrobirra |
La distanza da Londra è consistente, gli studios non sono serviti pertanto dalla metro e il costo dei biglietti di una particolare tratta di treni ci ha fatto optare per un pacchetto all inclusive con trasferimenti e ingresso. Sito web
Castello di Windsor
Vuoi davvero perdere una chicca come questa? Giammai. Anche perché Windsor è ben servita da una linea di bus a costo irrisorio, quindi il "da e per" è perfettamente gestibile da Londra, specie se il tuo monolocale è in pieno centro. Una di quelle esperienze che uniscono gusto per la Storia alla curiosità verso una delle casate regnanti più celebri al mondo.
Vedere Windsor è un'esperienza consistente, una passeggiata nei secoli.
Mentre scrivo sto pensando di raccontare bene alcune mete in post separati, non si può esaurire tutto in poche righe, perché si rischia di fare passare la cosa per un timbro al cartellino del dio turismo di massa. Valuterò. Sito web
Stonehenge e Bath
A caccia di tour esterni a Londra, mi ero imbattuta in questa proposta di un giorno con trasferimenti che permettesse di vedere uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti del pianeta, le pietre di Stonehenge. Dapprima avevo intenzione esclusivamente di fare una bella passeggiata a Bath, il luogo di villeggiatura che riecheggia in molti romanzi austeniani e oltre. Perché non unire entrambe le esperienze?
Ho apprezzato la distribuzione intelligente delle tempistiche. Nell'una e nell'altra meta c'è stato il tempo di immergersi senza fretta (è il grande limite dei tour con accompagnatore, gli appuntamenti sono a orari fissi). È uno di quei tour da Londra in cui si parte presto e si torna nel tardo pomeriggio, le distanze sono importanti. Il bus granturismo ti permette di viaggiare in tutta comodità fra una meta e l'altra.
Stonehenge è un'esperienza straniante, il luogo è potentemente magico, i rimandi a ricordi affastellati nella memoria di tutte le volte in cui lo hai visto in film o documentari e ne hai letto in libri risuona mentre guardi. Ne sei come ipnotizzato e affascinato oltre ogni dire.
Bath è la graziosa cittadina della villeggiatura di nobiltà e alta borghesia nell'Ottocento e buona parte del secolo successivo. Con tre ore in libertà ho preferito tralasciare le Terme romane e scegliere il piccolo museo dedicato a Jane Austen, dove ci siamo deliziati anche a travestirci in abiti d'epoca regency. Sito web
Londra per me
Vedere Londra per me significava soprattuto andare a caccia di quei luoghi che mi avrebbero riportata a sentire gli echi di romanzi che ho molto amato. Da appassionata di letteratura inglese e di teatro elisabettiano, Londra avrebbe rappresentato il luogo da cui partire per sentirsi "dentro" quei mondi, luoghi, racconti così radicati nel ricordo.
Londra però non offre uno scenario ricchissimo quanto a esperienze immersive per appassionati di letteratura. Se si escludono il magnifico Globe, la casa-museo di Dickens e la perfetta ricostruzione della casa di Sherlock Holmes al 221B di Baker Street, resta ben poco: targhe su palazzi dal passato glorioso, le tombe celebri in Westminster Abbey (che però non ho fatto in tempo a visitare), o semplicemente andare a vedere a cosa corrispondono gli indirizzi riportati in tante narrazioni. La Keats House probabilmente merita, sarà per una prossima volta.
Per esempio, non v'è nulla di dedicato a Virginia Woolf, che pure trascorse nel quartiere di Bloomsbury i suoi anni più significativi, solo una targa ne ricorda la memoria, a George Orwell è dedicata la targa in Portobello Road, Jane Austen non trova spazio in nessuno dei luoghi in cui ha abitato o che compaiono nei suoi romanzi, alcuni suoi scritti si trovano alla British Library, un suo ritratto al National Portrait Gallery, non ci sono luoghi in cui "immergersi", puoi solo percepirli seguendone le tracce.
Ben altra soddisfazione offre la casa di Charles Dickens, situata in uno dei borghi di Camden, una di quelle esperienza cui dedichi delle ore, senza perderti niente, guardando e leggendo tutto. Anche a questa voglio dedicare un post, posseggo tanto materiale prezioso.
Insomma, quando ci sono tutte le condizioni perché di un luogo abitato si faccia una celebrazione, con stanze intatte, effetti personali, percorsi, spazi che ancora trasudano vita, è una grandissima fortuna.
A casa di Sherlock
Il museo Sherlock Holmes è la ricostruzione perfetta della casa del celebre personaggio, con tanto di sala comune, stanze private, appartamento della proprietaria signora Hudson. Un gran bel progetto che attira ogni giorno stuoli di visitatori da ogni dove.
Ecco, immaginate se fosse possibile fare lo stesso con i tanti personaggi amati di innumerevoli romanzi o serie. In questo caso, immaginate di entrare in una palazzina vittoriana su più piani, esattamente all'indirizzo indicato da Conan Doyle, e trovare tutto quello che ci aspettiamo, la perfetta scansione degli spazi, gli effetti personali, i vezzi, le particolarità apparentemente più insignificanti, lo stesso disordine che Holmes avrebbe messo in atto e la meticolosità di Watson nel riporre i propri oggetti. È stupefacente, un prodotto di altissima eccellenza.
Peccato che gli spazi siano molto ridotti e l'affluenza sempre consistente. Gestire il flusso di visitatori è un'impresa, bisogna attendere turni per ingresso, visita a ciascuna stanza, ecc. Se poi ti imbatti in un gruppo numerosissimo di orientali (dovevano essere giapponesi o coreani) che essendo in tour devono muoversi a truppe, diventa un'impresa titanica guardare bene tutto. Non è da meno lo store adiacente, dove ho fatto incetta di oggettini, obviously.
Il luogo mi è particolarmente caro perché nel maggio 2019 riuscii a realizzare lo spettacolo dei ragazzi proprio su una storia, da me scritta, di indagine del celebre detective. Gli interni furono ispirati alle magnifiche foto di Alessandro Borgogno, come raccontai qui.
Ecco, vedere quella tappezzeria, le lampade, la scrivania, gli oggetti, come li aveva realizzati poi la nostra scenografa, è stata una bellissima emozione.
Totus mundus agit histrionem
C'è una Londra che si ancora su fondamenta molto antiche, vecchie di secoli. La zona si chiama Blackfriars, intitolata al priorato dei domenicani vestiti di nero - i "frati neri" appunto - che in epoche remote detennero un potere anche politico sulla città. Il protestante Enrico VIII ne fece sciogliere l'ordine e la zona fu confiscata a vantaggio delle organizzazioni teatrali che nel XVI secolo erano molto in voga. Particolare eccezionale per l'epoca, il teatro era un'intensa attività culturale, di costume, sociale, che suscitava l'interesse dei regnanti, basti pensare al grande sostegno alle arti da parte di Elisabetta I che ne promosse un tipo di teatro d'epoca.
Una serie di circostanze fortunatissime attira William Shakespeare a Londra, dove il giovane drammaturgo si inserisce con la sua penna prolifica e argutissima. Shakespeare fa teatro "politico", racconta mediante le sue drammaturgie storie che piacciono molto a sua maestà "la regina vergine", da qui il grande slancio che diede al teatro.
L'attuale Globe è una copia moderna, e molto fedele, dell'antico teatro demolito nel 1644. L'imponente architettura replica l'antico teatro da 3200 posti - fra posti in piedi e a sedere - ma in scala ridotta da 1400, anche nella sua struttura in legno, così gli spettacoli sono tutt'ora immersi in un'atmosfera identica a quella di secoli fa.
Nel Globe si entra in gruppi contingentati, con guida - in inglese - e a orari precisi. La visita è sostanziosa, dura un paio di ore durante le quali puoi guardare ogni dettaglio con tutta calma e intanto capti parole e frasi cui arrivi col tuo inglese "scolastico" (a scuola però ho studiato il francese e l'inglese che conosco è tutto derivante dalla mia passione per questa lingua e l'ascolto e la memoria di tante canzoni).
Il museo interno, che puoi visitare una volta terminato il giro con guida, svela tanti aspetti della "macchina teatrale" e permette di giocare un po' con costumi utilizzati in spettacoli recenti (vi lascio immaginare l'ottima manifattura).
![]() |
Indossare abiti di scena di ottima fattura? Si-può-fare! |
La zona di Southwark dove sorge questo gioiello è davvero molto piacevole. Nella zona sud del Tamigi, strada lastricata pedonale, passeggiata e panchine immerse in viali alberati.
Il Globe è incastonato fra un edificio settecentesco e un altro grande edificio adesso adibito a ristorante con colori e forme molto vicine a epoche di grande fascino. È lo Swan, che per ora abbiamo guardato da fuori, ma che vogliamo vivere con cena sul Tamigi una prossima volta.
L'immenso patrimonio britannico
I musei statali in UK sono a ingresso gratuito, in molti non è necessaria neppure la prenotazione. Ciò significa che vedere collezioni d'arte, tesori legati alla grande epoca delle esplorazioni e delle scoperte di nuove terre, mostre permanenti e quant'altro, per il visitatore non ha costi aggiuntivi, e ciò è molto importante.
Fra i musei gratuiti siamo riusciti a visitare il Museo di Storia Naturale, il British Museum, parte della National Gallery, il sorprendente Victoria e Albert Museum e la Tate Modern. Al di là delle opere celebri, stupisce quanto in secoli le varie dinastie britanniche siano riuscite a mettere assieme, fra confische, assalti, bottini di guerra e acquisti. Un solo esempio: l'area del V&A Museum dedicata alla confisca di tesori di Napoleone dopo la sua ultima sconfitta, già solo quella è stupefacente, vi lascio immaginare il resto.
Come la Francia della capitale, anche Londra celebra il proprio glorioso passato, in particolare il lungo regno di Victoria, regina e imperatrice ricordata a ragione come colei che consolidò la posizione egemone della Gran Bretagna nel mondo. Probabile impressione mia, ma non ho trovato lo stesso "peso" conferito a Elisabetta II e a Carlo III, segno che la corona, benché ancora ampiamente accettata dai sudditi, abbia ormai un carattere di pura rappresentanza e un peso politico molto relativo.
Insomma, folklore.
La mia saudade tutta inglese
![]() |
L'edificio in bianco è l'affittacamere |
Londra possiede il merito di essere ancora oggi, in tantissimi quartieri storici, la città in cui si muovono David Copperfield e Oliver Twist, Pip, Ebenezer Scrooge, Holmes e il fedele Watson, la signora Dalloway, Dorian Gray, Jekyll, Dracula, Randolph Ash e Cristabel La Motte e tanti altri. È una Londra intatta, conservata nel suo assetto urbanistico e preservata dal tempo.
Aggirarsi in questa Londra è già di per sé molto bello, poi subentra qualcosa che ti solletica la gola, una "malinconia nostalgica" dovuta non solo alla certezza di non potere conquistare appieno quelle narrazioni, solo guardarle come attraverso una vetrina luminosa, ma al fatto incontrovertibile che quel mondo è perduto, andato, lontano nel tempo. Il tempo perduto che non vedi nelle forme intatte degli edifici lo percepisci nei suoni della città moderna e in particolare nella mancata "riqualificazione" di quegli spazi preziosi.
Come ovunque nelle città storiche di tutta Europa, anche in quei quartieri affascinanti non esiste continuità, ma solo trasformazione in attività commerciali, in business. Il ghiotto affare delle case vittoriane trasformate in B&B, in alberghi in cui ogni piano diventa un insieme di camerette con bagno e addirittura minuscolo angolo cottura.
Mentre di notte ascolto la pioggia ticchettare sulle foglie dei grandi alberi del viale vicino a Cromwell Road dove siamo alloggiati, guardo il soffitto della cameretta all'ultimo piano di questo magnifico edificio un po' fatiscente, ormai affittacamere di qualità media per turisti. È un soffitto basso, esattamente come allora, quando agli ultimi piani erano riservate le nursery e le stanze di governante e servitù.
Mi alzo e mi accosto alla finestra. Penso a quanta vita è passata attraverso questa stanza, a quanti occhi hanno guardato lo stesso scenario da questa finestra, l'albero e la strada, il piccolo palazzo di fronte.
Londra.
Siete stati a Londra? Che ricordo ne avete?
Ci sono stato più volte quando studiavo lingue all'università, molti dei posti che citi nel post li ho visitati, alcuni no. Ricordo che mi fece l'impressione di una città immensa dove c'è di tutto. Avevo letto una frase di uno scrittore inglese (non ricordo il nome però) che diceva che quando uno è stanco di Londra vuol dire che è stanco della vita. Durante le mie varie visite ho appurato che è davvero così.
RispondiEliminaDeve essere stato bellissimo viverla anche negli anni universitari. Averla scoperta in età matura mi rende mooolto invidiosa di tutti quelli che ci sono tornati più volte, anche per ragioni di studio. :)
EliminaHo ricordi meravigliosi di Londra, una tra le città più belle del mondo, ricca, carica, densa..e noi l'abbiamo vista ancora prima del suo restyling per le Olimpiadi nel 2012, da allora conto di tornarci per bene e la parentesi in crociera del 2022 giusto una co(r)sa velocissima.. il tuo report affascinante a descrivere perfettamente la passione che vi ha coinvolto. Un solo appunto: Westminster Abbey al primo posto la prossima volta: un qualcosa di pazzesco. Anzi due appunti: il binario 9 e 3/4 di King's Cross di Harry Potter.. ;)
RispondiEliminaSì, assolutamente dobbiamo recuperarlo! Diciamo che sono rimasti molti luoghi da vedere. Le tombe degli illustri di terra inglese sono meta da non perdere e non mancherà occasione. Conto di fare di Londra la prossima volta un approdo di due/tre giorni, poi voglio muovermi: Cornovaglia, Lyme Regis, ma anche Scozia! Pregusto tutta la gioia che sarà. :)
EliminaHo un anno più di te e neppure io ci sono mai stato. Anzi, quando ho letto l'incipit del tuo post un poco mi sono sentito sollevato. Ho pensato: Ah, vedi che non sono il solo? :-)
RispondiEliminaÈ da una vita che mi riprometto di andarci, prima o poi colmerò questa lacuna, magari invogliato anche dal tuo bellissimo post :-)
È strano, alcuni, e siamo pochissimi, non hanno fatto l'esperienza di vedere Londra, e se la fanno, accade ed è senz'altro una scoperta irrinunciabile. Come tutte le esperienze vissute quando hai occhi diversi e maturi per poterle vivere in modo più "profondo", questa è stata pienamente tale. Certo, resta il rimpianto di non averla vista quando avevo vent'anni. Sarebbe stato meraviglioso, erano gli anni in cui avevo consolidato la mia grande passione per la letteratura inglese.
EliminaSono stata a Londra 8 giorni intorno all'immacolata, quindi Londra addobbatissima super natalizia nel 1989! E ci sono tornata quest'anno ad agosto, per quattro notti, a conclusione delle 2 settimane in Uk, di cui la prima e più lunga parte nel Devon (trovi il post nel mio blog). Due viaggi molto diversi e entrambi vissuti appieno con persone che amo, la mia gemella prima (fu un viaggio assolutamente scolpito nella memoria felice condivisa) e quest'anno con mio marito, per lui era la prima volta e ha visitato un paio di cose che a me non interessavano quindi ci siamo divisi. Buffo, quest'anno abbiamo - io e te intendo - visitato cose parecchio diverse. Non menzionato nel mio post, assolutamente degno di nota e visita il bunker di Churchill. Impossibile riassumere Londra , è la classica città dove ogni volta puoi trovare qualcosa di nuovo e diverso da visitare e apprezzare. La zona di Tower Bridge dal 1989 al 2025 è molto cambiata, era un po' degradata, ci si andava giusto per la torre e il ponte, quasi pericolosa con il buio, mentre oggi è molto cool, abbiamo cenato due sere lì ed è stato magnifico. Immutato invece il fascino di una delle zone che preferisco cioè Covent Garden, che non è cambiata molto. Sandra
RispondiEliminaAndrò a leggere il tuo post, Sandra. Anche tu hai apprezzato in passato e continui a scegliere questa meta ogni volta cercando e trovando aspetti che poi restano cari nella memoria. Tu dici il Devon e io mi fido. Sono contee menzionate in tanti romanzi letti, quella campagna così tipicamente inglese, quel cielo grigio polvere, i sentieri fra i campi. Mi pare fosse menzionato nel bellissimo film "Viaggio in Inghilterra", certamente non lo hai perso tanti anni fa. Il bunker di Churchill... non vedo l'ora! :)
EliminaDi Londra ho un ricordo bellissimo e mi piacerebbe tornarci per tanti motivi, come pure nel resto dell'Inghilterra che ho visitato nel 2018: Canterbury, Salisbury, Oxford, Windsor.... A Londra vorrei tanto tornare alla National Gallery la cui visita è stata uno dei momenti più intensi di quel viaggio. Ma di vederla non si finirebbe mai. Poi mi piacerebbe anche il Victoria ed Albert Musem e tanto altro a cominciare dalla Saint Pancrace station che ho visto solo dall'esterno e che mi ha letteralmente affascinato. Ma io ho un debole per le stazioni.
RispondiEliminaGrazie Luz, post molto unteressante come sempre.
Grazie a te, Annamaria. Menzioni luoghi che voglio vedere, altri li ho visti e mi sono rimasti cari nel ricordo. Quanta bellezza questa città. Le stazioni... Vero, hanno un fascino particolare, specialmente quando sono storiche e perfettamente conservate.
EliminaSono stata a Londra nel 1985, nello stesso periodo in cui hanno fatto il Live Aid. Avevo sedici anni, ma me la ricordo tutta ancora come se l'avessi vista soltanto ieri. Io ho amato Londra e allora, facendo il paragone con Parigi, che già conoscevo, non avevo alcun dubbio nel preferire la capitale britannica. Tu hai fatto un giro importante, hai visto i luoghi più iconici, ti sei divertita con i travestimenti (si vede dalla tua espressione nelle foto), un bellissimo viaggio, brava. E sei fortunata ad avere un marito che condivide la tabella di marcia, io col mio potrei stare fresca! 😅😃
RispondiEliminaXD Marì, come sempre hai il potere di farmi sorridere e poi ridere di gusto. :D Sì, sono fortunatissima. Anzi, ti dirò che faccio perfino fatica a stare dietro a Franco, è lui il "trainatore". Pensa che in uno dei nostri viaggi in una città italiana, non ricordo se in Veneto o in Piemonte, seppe che il centro storico sarebbe stato chiuso al traffico dalle 8 del mattino e lui si fece venire la felice idea di farci alzare all'alba per passare prima, pur essendo stremati dai giorni precedenti. :D
EliminaAvete fatto davvero un bel viaggio. Sono stata a Londra nel giugno 2004 e ne ho un bellissimo ricordo, prima di arrivare in città abbiamo visitato Stonehenge ed è davvero un posto magico. Londra mi è piaciuta moltissimo, eravamo in una piccola pensione vicino Kensington e da lì abbiamo girato in lungo e in largo con la metropolitana (che ho trovato efficientissima e anche semplice da capire). Ho visto molti posti da te citati (Big Ben e Westminster, the tower bridge, Buckingham Palace, Notting Hill e Portobello Road).Poi abbiamo visitato anche il museo delle cere di madame Tussauds che ci é piaciuto moltissimo e poi ci manca tutto il resto, sarebbe bello tornarci.
RispondiEliminaIl museo delle cere celeberrimo di Madame Tussaud sarà una delle nostre mete della prossima volta. Impossibile vedere tutto, e tutto sommato sono ben contenta di dover vedere ancora moltissimo. Come Sandra, mi piacerebbe andare anche nel magico mese di dicembre. Londra è fantastica in quel periodo (benché freddissima), ma i prezzi ahimè lievitano davvero tanto.
EliminaToccata e fuga a Londra in occasione della presentazione di un libro, a novembre 2023, praticamente solo due mezze giornate libere trascorse tra Soho e Covent Garden che erano lì vicino. Ho saltato tutti i luoghi iconici ma non c'era tempo ed eravamo già stanche (in arrivo da Edimburgo per altra presentazione dello stesso libro - cose da fangirl che in effetti non fanno per me, ma volevo provare).
RispondiEliminaMa prima o poi tornerò. Diciamo che Londra è facilmente raggiungibile e quindi me la tengo per quando non potrò fare altri viaggi più "stancanti". Il prossimo viaggione spero in Scozia, girarla proprio in auto, fin su su nelle Highlands, finalmente.
Un viaggio che vorrei fare anch'io. Mi preoccupa un po' la guida "al contrario", perché ci hanno detto che non è sempre semplice guidare con il volante sulla destra (e quindi azionare il cambio con la mano sinistra... ma come fanno?).
EliminaBeh, se il problema è solo il volante sulla destra e il cambio sulla sinistra, si fa presto: cambio automatico! :D Semmai la questione è chi ha la precedenza agli incroci e alle rotonde. Ma mi hanno detto che bastano un paio d'ore e guardare quello che fanno gli altri. E vale solo per le città - poche - mentre il resto è tutto su stradine di campagna.
EliminaSperiamo di avere il coraggio di provarci. Negli Stati Uniti nel '97 eravamo molto più coraggiosi. :)
Elimina