tag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post9050621321368692009..comments2024-03-28T17:29:56.122+01:00Comments on Io, la letteratura e Chaplin: L'explicit: come si chiude a effetto un romanzo? Luzhttp://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comBlogger35125tag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-65683360385664228732020-03-17T10:42:53.067+01:002020-03-17T10:42:53.067+01:00Può essere una preferenza legittima. :)Può essere una preferenza legittima. :)Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-8810748629029354402020-03-16T15:53:33.954+01:002020-03-16T15:53:33.954+01:00Il the end non mi piace, io amo che continuano per...Il the end non mi piace, io amo che continuano per anni e anni. Mary https://www.blogger.com/profile/13577276410087121752noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-60340390235370540642020-03-06T12:51:19.684+01:002020-03-06T12:51:19.684+01:00Così però lascia presagire che ci sarà un momento ...Così però lascia presagire che ci sarà un momento in cui lei tornerà in via definitiva nella propria epoca, mentre lui la inseguirà nel Tempo. Uhm... vedremo. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-64921432985099991842020-03-05T14:49:47.371+01:002020-03-05T14:49:47.371+01:00Che sia lui quel fantasma non sembra esserci dubbi...Che sia lui quel fantasma non sembra esserci dubbio. Ma giusto perché ho Tamburi d'autunno qui davanti aperto, c'è un passo particolare, che secondo me zia Diana ci vuol mettere sulla buona strada.<br /><br />«Ma non capisci che piccola cosa è la morte tra noi due, Claire?» bisbigliò.<br />Strinsi le mani a pugno contro il suo petto. No, a me non sembrava affatto una piccola cosa. <br />«Per tutto il tempo dopo che mi lasciasti, in seguito a Culloden: io ero morto, allora, no?». <br />«Credevo che tu lo fossi. È per questo che... oh». Tirai un profondo, tremulo respiro, e lui annuì. <br />«Tra duecento anni io sarò sicuramente morto, Sassenach», mi fece notare con un sorriso obliquo. «Che si tratti di indiani, di bestie feroci, di un epidemia, della corda del boia o solo della benedizione della vecchiaia, io sarò morto».<br />«Sì». <br />«E mentre tu eri là - nella tua epoca - io ero morto, no?». <br />Annuii, senza parole. Persino adesso potevo guardarmi indietro e vedere l'abisso di disperazione in cui mi aveva gettato quell'addio, un abisso dal quale pian piano, un centimetro alla volta, ero riuscita a rimontare. Ora che ero di nuovo salita con lui all'apice dell'esistenza, non potevo nemmeno prendere in considerazione la discesa. <br />Allungò la mano e staccò uno stelo d'erba, per poi allargarselo tenero e verde tra le dita. <br />«'L'uomo è come l'erba del campo'», citò sottovoce, sfiorandomi con l'esile stelo le nocche appoggiate sul suo petto. «'Oggi è in fiore; domani appassirà e verrà gettata nel forno'». <br />Si portò il serico filo d'erba alle labbra e lo baciò, poi me lo passò delicatamente sulla bocca. <br />«Ero morto, mia Sassenach... eppure per tutto quel tempo ti amavo». <br />Chiusi gli occhi al solletico dell erba sulle mie labbra, leggero come il tocco di sole e aria. <br />«Anch'io ti amavo», sussurrai. «Ti amerò sempre». <br />Il filo d'erba cadde a terra. Con gli occhi ancora chiusi, lo sentii sporgersi verso di me e appoggiare la sua bocca sulla mia, calda come il sole, lieve come l'aria. <br />«Finché il mio corpo e il tuo vivranno, saremo un'unica carne», bisbigliò. <br />Le sue dita mi toccarono, capelli e mento e collo e seno, e io respirai il suo respiro e lo sentii solido sotto la mia mano. Poi gli posai la testa sulla spalla, la sua forza il mio sostegno, le parole profonde e sommesse nel suo petto. <br />«E quando il mio corpo cesserà di esistere la mia anima sarà ancora tua. Claire... giuro sulla mia speranza del paradiso che non mi separerò da te».Barbara Businarohttps://www.blogger.com/profile/02426900829787325183noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-37949152899836108892020-03-05T09:16:26.215+01:002020-03-05T09:16:26.215+01:00Bello quel finale. Sai che non ho mai visto questa...Bello quel finale. Sai che non ho mai visto questa saga? Decine di mie alunne anni fa erano letteralmente innamorate del protagonista, ma anche di tutta la storia. Diventavano divoratrici di libri. Il brano, che ho appena ascoltato, è perfetto per quel gran finale. <br />Ecco, anch'io sono curiosa di sapere come zia Diana chiuderà la sua saga. Quando vidi la scena dello scozzese sotto la finestra di Claire nella prima serie, pensai si trattasse comunque di Jamie, e non cambio idea. Secondo me è lui, e sospetto un finale sospeso fra il tragico e il lieto fine, magari un finale che li contenga entrambi, chissà. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-3879297381761505682020-03-04T20:44:46.305+01:002020-03-04T20:44:46.305+01:00"E poi continuammo a occuparci beati di quell..."E poi continuammo a occuparci beati di quella parte piccola, ma perfetta, della nostra eternità."<br />"And then we continued blissfully into this small but perfect piece of our forever."<br />E al cinema hanno preso proprio l'ultima pagina del libro e hanno sfumato sulla parola "forever", con sottofondo la voce di Christina Perri in "A Thousand Years".<br />Dopotutto, era l'unica maniera di chiudere la saga di Twilight. E vissero felici e contenti, davvero per sempre.<br />Al momento, con tanti libri belli letti, questo resta il mio finale preferito. Sono curiosa di vedere come chiudere Diana Gabaldon la sua saga di Outlander, ha detto che sarà il decimo libro, sta per uscire quest'anno il nono (la serie tv è al quinto). PAre che tutto ruoti intorno al fantasma dello scozzese che spia Claire nel 1945 fuori dalla locanda... ;)Barbara Businarohttps://www.blogger.com/profile/02426900829787325183noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-17096129125649145782020-03-03T19:10:55.356+01:002020-03-03T19:10:55.356+01:00Felice che il post ti sia piaciuto, Marco, so che ...Felice che il post ti sia piaciuto, Marco, so che sei un lettore molto esigente. :)<br />Il finale "colpo di scena" che mi viene in mente, e che in effetti andrebbe citato, è lo struggente explicit de L'eleganza del riccio. Del tutto spiazzante. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-39332923816222266582020-03-01T23:16:41.997+01:002020-03-01T23:16:41.997+01:00Post dedicati agli incipit ce ne ho visto parecchi...Post dedicati agli incipit ce ne ho visto parecchi, ma stranamente quelli che parlano di explicit molto raramente. Il tuo l'ho trovato molto completo e una buona riflessione.<br />C'è anche il finale col colpo di scena, molto frequente nella letteratura di genere, più utilizzato nel racconto, ma a volte anche nei romanzi.Marco L.https://www.blogger.com/profile/15274798410387062451noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-22900693795848797682020-03-01T16:53:40.105+01:002020-03-01T16:53:40.105+01:00In questo l'explicit ha un livello di difficol...In questo l'explicit ha un livello di difficoltà pari all'incipit. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-68621156818961086782020-02-29T19:40:45.540+01:002020-02-29T19:40:45.540+01:00Non saprei scrivere una storia della portata di un...Non saprei scrivere una storia della portata di un romanzo senza sapere verso quale finale sto andando. Non è detto che alla fine la mia idea sia rispettata al 100%, anzi, di solito lo è al 70%, e forse; ma andare alla cieca proprio non saprei. Se invece parliamo di finali nel senso di ultime righe, quelle sono difficilissime per un autore.Grazia Gironellahttps://scriverevivere.itnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-77787306702674893162020-02-29T19:17:38.785+01:002020-02-29T19:17:38.785+01:00Ti capisco. Devo dire che invece io soffro un po&#...Ti capisco. Devo dire che invece io soffro un po', ma dipende, per i finali aperti dei film. C'è come una malinconia che mi coglie, non so. Penso ad esempio al finale di Interstellar. Tutto quello struggimento nella storia, poi quel qualcosa che lascia un po' un sapore amaro. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-87898639385533601682020-02-29T19:12:45.206+01:002020-02-29T19:12:45.206+01:00Dei tipi di finali che citi, io non sopporto quell...Dei tipi di finali che citi, io non sopporto quello prevedibile. Quello scontato, perfettino, "corretto" e per questo per nulla piacevole. E direi che se proprio è inevitabile un finale prevedibile, lo scrittore dovrebbe essere maestro nello scriverlo, ecco. <br />I tuoi finali erano perfettamente coerenti con la narrazione, traspare sempre la cura che ci metti. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-31250321619431508012020-02-29T19:07:16.293+01:002020-02-29T19:07:16.293+01:00Tu che ti occupi di cinema, mi hai fatto tornare i...Tu che ti occupi di cinema, mi hai fatto tornare in mente il gran finale, celebre, di Via col vento, e di conseguenza il finale del romanzo da cui è tratto. <br />Un esempio lampante di finale aperto con una logica ineludibile. Rhett se ne va, ma non sta lì il nucleo del finale, sta invece nella fiducia in sé che dimostra Rossella. Ripetutamente cerca di scacciare il pensiero di averlo perduto per sempre, ricorrendo al suo mantra "ci penserò domani", ma il pensiero è troppo doloroso, allora ricorre al solo pensiero che le è di conforto: il ritorno a casa. Ecco, un finale splendidamente aperto, inevitabile. La storia di Rossella finisce di fatto lì, come ho scritto in un post apposito il seguito non ha senso alcuno, ma è allo stesso tempo aperta su quella storia che non leggeremo mai. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-30767076020094365272020-02-29T19:00:08.330+01:002020-02-29T19:00:08.330+01:00Per costruire un finale aperto è necessaria certa ...Per costruire un finale aperto è necessaria certa maestria scrittoria, quindi concordo con te, se è impostato male, infastidisce. Direi di non essermi mai trovata dinanzi a un finale aperto mal gestito, probabilmente perché prediligo la letteratura accreditata. :)<br />Sul racconto, per altro genere prediletto da Calvino, il discorso si fa più ravvicinato. Impossibile scrivere un cattivo finale e salvare ugualmente il racconto, perché la brevità esige perfezione senza cadute. Lì c'è da lavorare proprio di cesello, cosa che tu sai fare. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-43910075577112783862020-02-29T16:40:57.100+01:002020-02-29T16:40:57.100+01:00Amo i finali che chiudono, quelli che sembra dican...Amo i finali che chiudono, quelli che sembra dicano: l'autore aveva le idee chiare, ha scritto la storia, dalla sua evoluzione alla sua chiusura. Detesto i finali aperti, quelli che invece al contrario mi lasciano in balia della mia immaginazione. È la stessa cosa per i film, io non sono lì per dare spazio a me stessa, ma per cibarmi di un'opera altrui che altrimenti mi sembra incompleta. Nadia Banaudihttps://www.blogger.com/profile/05098547816977602129noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-37363690142139925042020-02-28T15:28:19.299+01:002020-02-28T15:28:19.299+01:00Parto dai finali che non sopporto: quelli criptici...Parto dai finali che non sopporto: quelli criptici, che non si capisce che è successo. Ma anche quelli aperti, che lasciano troppo all'immaginazione. E poi quelli con un non-finale, ovvero senza una vera conclusione. Peggio ancora la totale prevedibilità. O il finale monco, che giri pagina e pensi: non è che si sono scordati di stampare il resto?<br />Tutto questo per dire che un buon finale, che ti lasci davvero soddisfatto, è difficilissimo da scrivere e raro da trovare. Direi che l'importante è coerenza con la storia, chiarezza e una buona musicalità nelle frasi finali.<br />Da parte mia, cerco sempre di finire in modo chiaro. Nell'ultimo romanzo ho optato per un colpo di scena finale, nell'ultimissimo ho chiuso con una piccola rivelazione coerente con l'inizio. In generale devo dire che arrivo alle ultime battute con una certa facilità, perché sono lanciata verso la fine. Ciò non toglie però che l'explicit è impegnativo tanto quanto l'incipit.Maria Teresa Sterihttps://www.blogger.com/profile/03059080667668045127noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-68233901522422017722020-02-28T11:35:50.168+01:002020-02-28T11:35:50.168+01:00Trovo che sia difficile scrivere il finale in molt...Trovo che sia difficile scrivere il finale in molti casi perché non è facile trovare un bilanciamento tra la sopresa per il lettore e l'inverosimilità. Tanti finali mi sembrano arzigogolati, eccessivi, inverosimili e vedo che questo avviene perché c'è la necessità di stupire il lettore.<br /><br />I finali aperti mi piacciono se sono di stimolo a una riflessione e se sono posti al termine di una storia che ha avuto un'evoluzione di qualche tipo. Ma se c'è non stata evoluzione, non è colpa del finale.<br /><br />A parte ciò credo che il finale aperto non sia facile da fare, un senso lo deve comunque avere, altrimenti mi sembrano quelle canzone che finiscono con un fade: mi sembra quasi che gli autori non sappiano come farle finire altrimenti!Kukuvizahttps://www.blogger.com/profile/14111162744130822857noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-18504433891832618372020-02-28T08:26:07.597+01:002020-02-28T08:26:07.597+01:00Dirò una cosa banale, ma le storie per me “devono”...Dirò una cosa banale, ma le storie per me “devono” finire. Non mi piacciono e anzi mi innervosiscono quelle che ti fanno correre verso l’ultima pagina per sapere cosa accade e poi ti lasciano lì a immaginartelo da solo. I finali aperti, dunque, non mi piacciono con una differenza: tollero quelli che lasciano al lettore delle possibilità e allora sei tu che, in base a come hai vissuto la storia, ti dai delle risposte, ma i romanzi che mettono il punto in un momento qualsiasi della storia, interrompendo la narrazione per lasciare al lettore il vuoto totale sul dopo no, questo è il tipo di finale da cui mi sento proprio ingannata.<br />Poi, il finale di un romanzo deve concludere la storia, dunque può essere bello, ma ordinario, lasciare una sensazione di compiutezza (Madame Bovary, che hai citato, l’ho riletto due anni fa e ha un finale perfetto, come molti altri classici); il finale di un racconto, invece, secondo me dev’essere d’effetto: hai aperto un occhio su una vicenda, la sua brevità non ti consente di adagiarti sulla storia, dunque anche il finale deve farti uscire con quella sensazione di avere vissuto un momento intenso, unico, ma immediato.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-71250598310921567962020-02-28T08:05:48.828+01:002020-02-28T08:05:48.828+01:00la storia è più o meno questa: le serate di casa E...la storia è più o meno questa: le serate di casa Esterhazy, a Vienna, duravano fino a notte inoltrata e i musicisti avevano difficoltà nel tornare a casa (ne avrebbero anche oggi). Così Haydn scrisse per loro questa sinfonia, che è di ascolto piacevolissimo, per consentire loro di tornare a casa senza dar troppo nell'occhio. (Al tempo di Haydn i musicisti erano dei servitori, Haydn compreso; non sarà più così già con Mozart, suo contemporaneo)Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-88116302278891874352020-02-27T20:42:18.005+01:002020-02-27T20:42:18.005+01:00Se è stata costruita in modo tale che ogni element...Se è stata costruita in modo tale che ogni elemento dell'orchestra si ritira, se ha questo quid teatrale, allora non si può perdere. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-21222126575925884672020-02-27T20:41:16.678+01:002020-02-27T20:41:16.678+01:00Quel finale di Svevo lo cita Calvino nelle sue Lez...Quel finale di Svevo lo cita Calvino nelle sue Lezioni, è stupefacente. <br />Credo sia necessario recuperare alcuni classici, rileggerli con spirito diverso, perché poi ti accorgi che contengono molti elementi di ciò che un lettore esigente cerca. <br />Ancora una volta è bellissimo leggere il tuo parallelo con la musica. Non sono esperta in materia, me ne intendo poco, mi piacerebbe un tuo post in merito. <br />Magari ci pensiamo su come guest post da queste parti. :)Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-63925707510444775792020-02-27T20:38:24.610+01:002020-02-27T20:38:24.610+01:00Avere la fine bene chiara in mente è necessario. S...Avere la fine bene chiara in mente è necessario. Si può anche modificare il proprio percorso, ma mai rinunciare a una certa coerenza. Nei tanti libri che ho letto in vita mia, anche minori, credo di essermi imbattuta molte volte in un finale come quello che descrivi. Lì si verifica un vero e proprio tradimento del lettore. Malissimo. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-20660824093052167982020-02-27T20:37:40.303+01:002020-02-27T20:37:40.303+01:00La sinfonia degli addii è di Haydn, mi sono diment...La sinfonia degli addii è di Haydn, mi sono dimenticato di scrivere la parte più importante... Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-16178010170659432822020-02-27T20:36:24.560+01:002020-02-27T20:36:24.560+01:00il finale della Coscienza di Zeno, è il primo che ...il finale della Coscienza di Zeno, è il primo che mi è venuto alla memoria. "Ci sarà un'esplosione enorme..."<br />In musica, ci sono finali molto usati ("ribattere sulla tonica", mi pare che sia l'espressione giusta), però ci sono anche quelli che sfumano e vanno a finire in niente; è bellissimo il finale della Sinfonia "gli addii" in cui uno alla volta i suonatori si alzano e se ne vanno (conosci la storia di questa sinfonia? è divertente). Da ex loggionista alla Scala ricordo con emozione un finale d'atto dell'Idomeneo (tutti fuggono all'arrivo del mostro marino, e si fa il silenzio) e il finale atto primo del Macbeth di Verdi, ma bisognava essere lì quando arrivava l'onda sonora...<br />Io penso di aver scritto un bel finale d'atto (non in musica) ma tanti anni fa, e lo hanno letto meno di dieci persone.Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3307676811833603228.post-4808738164822778962020-02-27T20:28:52.011+01:002020-02-27T20:28:52.011+01:00Il finale deve essere "giusto" coerente ...Il finale deve essere "giusto" coerente con quanto narrato. Mi ricordo che mi sono arrabbiata moltissimo per il finale di "Terror" di Dan Simmons – SPOILER – dopo un libro tesissimo, cupissimo, storicamente accurato, un finale che vira al paranormale e sopratutto consolante. Ma come? Centinaia di pagine di "moriremo tutti mangiandoci a vicenda tra i ghiacchi" e poi la famigliola eschimese felice? – FINE SPOILER –<br />I miei finali... Beh, spero che siano sempre finali necessari. Spesso è la prima cosa che mi viene in mente. O, comunque, non inizio a scrivere se non ho la fine ben chiara in mente.Tenarhttps://www.blogger.com/profile/14191851493647191190noreply@blogger.com